Geolier e quelle accuse infamanti: il razzismo e Napoli, un problema antico. Le parole di fuoco di Saviano e De Giovanni
Dopo avere dovuto cantare tra i fischi del pubblico alla fine della quarta serata del festival, il rapper insiste: “Non ho rubato niente'. Gli scrittori: “Nessun complotto”, e anche Amadeus lo difende
Al di là di chi abbia vinto Sanremo e dei nomi in classifica, questo festival verrà ricordato anche per il pessimo spettacolo offerto, stavolta, da una parte del pubblico dell’Ariston seguito a ruota dal peggiore specchio riflesso dal mondo social. Stiamo parlando del rigurgito razzista e anti napoletano destato dalla vittoria di Geolier alla puntata delle cover. Doveva essere una serata di festa e soddisfazione per il rapper di Secondigliano, che si è imposto proprio nella gara delle cover, invece le polemiche sul voto hanno lasciato l'amaro in bocca al giovane rimasto incredulo davanti alle assurde accuse. Dopo i fischi e i buu che hanno accolto il verdetto finale ieri sera, si è scatenata la bufera sui social con espressioni di odio come "l'avete votato col reddito di cittadinanza" e anche peggiori, e irripetibili, che offendevano sia il cantante che i napoletani in generale.
L’Ariston come lo stadio
Insomma, a Sanremo e dintorni si è manifestata una versione festivaliera dei più grevi istinti da stadio, quelli che fanno urlare ai tifosi anti napoletani “Vesuvio lavali col fuoco”. È una questione vecchia e mai risolta che si articola nel sospetto dell’illegalità che sempre avvolge tutto ciò che abbia a che fare coi partenopei “terroni che vendono i voti alla camorra”. Perché “un napoletano onesto è un ossimoro”, e se arriva primo puoi stare certo che ci sia di mezzo una truffa. Insomma, Napoli è Gomorra anche se ha canta bene.
“Non ho rubato niente a nessuno”
Geolier ha ammesso di essere rimasto male ma da adulto ha anche detto: "I fischi sono un modo per esternare un parere, come un applauso. Ieri mi sono esibito davanti all'Ariston che fischiava e persone che se ne andavano. È stato difficile, veramente. Però alla fine è un parere, le persone potevano applaudire come restare neutrali". E a chi lo ha accusato di aver rubato la vittoria a testa alta ha risposto: "Io ho una fan base che mi ha sempre supportato, non solo a Sanremo. Mi sono esibito e non ho rubato niente a nessuno, è una brutta parola questa veramente".
La difesa di Amadeus
A difendere Geolier è sceso subito in campo anche Amadeus: "Mi è dispiaciuto, mi dispiace sempre quando senti dei fischi. Li ho trovati veramente ingiusti per un ragazzo di poco più di 20 anni". E ha aggiunto: "Credo che le persone non vadano fischiate, soprattutto se lui ha fatto il suo mestiere che è la musica, va rispettato il pensiero di chi l'ha votato. Geolier è un ragazzo forte, credo che questo amore lo fortifichi ancora di più". E ha chiuso: "Chiunque vinca stasera, ritengo che avrà meritato di vincere il festival di Sanremo".
Saviano fa ironia sul “complotto napoletano”
Anche Roberto Saviano non ha dubbi e invita chi se la prende con Geolier a lasciare stare senza giri di parole: "Truateve na fatica, perché quella che avete vi lascia troppo tempo libero da sprecare in fesserie". Lo scrittore ha spiegato: "Geolier è stato molto votato? E quale sarebbe il problema? State forse pensando al complotto dei napoletani? Eddai, vi siete presi tutto quello che potevate, con il criterio della spesa storica avete di fatto reso impossibile ogni crescita e miglioramento al Sud. Oggi con l'autonomia differenziata si realizzerà, per legge, la rimozione della Questione meridionale: e rompete le scatole a Geolier?".
Non è antimeridionalismo
Il tarantino Diodato, interpellato sulla questione, ha escluso che si sia trattato di antimeridionalismo: "Se la gara era tra Angelina e Geolier, Angelina non mi pare sia di Milano dice l'artista tarantino: "Qualche cretino che scrive qualche cretinata ci può stare, ma non lo vedo come antimeridionalismo. E succede spesso che il pubblico in sala percepisca delle cose forti, diverse da quelle che arrivano a casa e che quindi manifesti il suo dissenso". Ma se si può essere d’accordo con Diodato sul fatto che non si tratti di generico antimeridionalismo, pare invece che sia solo una città del Meridione a dare i natali agli oggetti di tanto odio: insomma è con i napoletani che l'hanno a morte e con uno in particolare.
Maurizio De Giovanni: paese ancora diviso in due
Secondo lo scrittore Maurizio De Giovanni si tratta "semplicemente e tristemente" di fischi dei vecchi di fronte alla vittoria dei giovani. "Se dovessero essere i fischi di un paese ancora diviso in due, come in tanti sostengono, sarebbero un’umiliazione nazionale. Io però credo che siano più semplicemente e tristemente i fischi dei vecchi di fronte alla vittoria dei giovani, per un gusto che sta cambiando e per la felice invasione di un territorio che si riteneva, follemente, di esclusiva proprietà.
La difesa dei politici
Vari politici (dalla forzista Licia Ronzulli a Stefano Graziano del Pd a Gianpiero Zinzi della Lega) si sono schierati con il giovane rapper. Per l'ex sindaco di Napoli Luigi de Magistris "è un ragazzo che con innegabile talento, dalla periferia di Napoli, si è affermato con una forza e potenza senza precedenti. Ieri sera dal pubblico di Sanremo un rigurgito antinapoletano che sarà puntualmente rispedito al mittente". Con Geolier infine anche il Movimento neoborbonico che chiede "un intervento dell'ordine dei giornalisti e dei responsabili Rai per le offese a Geolier", che sarebbe stato oggetto di attacchi razzisti.