Bufera su Francesco Renga, accusato di sessismo. Lui: "Non accetto strumentalizzazioni"

Il web, si sa, non perdona. E a niente vale la buona fede, la stanchezza, magari il semplice lasciarsi andare e parlare in tv come se si fose a una cena da amici.
Francesco Renga lo ha capito a sue spese perché è bastato che, ospite al DopoFestival, cercasse di dare una risposta al fatto che in questa edizione le donne siano soltanto 6, per finire sulla graticola dei social con una delle accuse più infamanti, "sessismo". Così per cercare di uscire dalla gogna mediatica ha espreso in un comunicato esattamente il suo pensiero.Ma cosa aveva detto di così terribile? Ecco la frase: "La voce maschile è più armoniosa, più gradevole; invece, le voci femminili aggraziate, belle, dolci sono sicuramente poche, molte di meno di quelle maschili".
Ed ecco la spiegazione del cantante bresciano: "Ieri nel cercare di esprimere un concetto tecnico mi sono incartato e ho finito per dire una cosa sbagliata. Capita. E me ne scuso. Tengo solo a sottolineare che le donne sono il centro della mia vita e accusarmi di sessismo significa strumentalizzare un'opinione".
Renga è ovviamente consapevole che "la polemica è il sale dei dibattiti e mi dispiace averla incendiata esprimendo male un pensiero. Se dico che per una questione di frequenze una voce femminile sia più rara e per questo anche più preziosa, accetto che ci sia chi non la pensa come me ma mi ferisce chi va oltre tirando il ballo il sessismo. Ci tenevo a chiarire perché sul tema uomo/donna, che è decisamente più alto di un dibattito sulle frequenze vocali, non accetto strumentalizzazioni. Spero che le persone in buona fede capiranno che non c'è nulla di più lontano del maschilismo nel mio modo vedere le cose. Tutto qua".