Achille Lauro fuori dagli schemi: "Non voglio vincere. Ora cerco di distruggere la mia carriera"
Parla di sé alla prima persona plurale. Ma la sua, più che mania di grandezza, sembra piuttosto l’impresa di mettere d’accordo tutti i Lauro che gli affollano mente e creatività, idee e obiettivi. E ancora una volta spiazza tutti


Parla di sé alla prima persona plurale. Ma la sua, più che mania di grandezza, sembra piuttosto l’impresa di mettere d’accordo tutti i Lauro che gli affollano mente e creatività, idee e obiettivi. Rieccolo dunque, Achille Lauro, recordman di Sanremo perché questo è il quarto anno di fila che partecipa al Festival, il terzo in gara, visto che l’anno scorso in qualità di ospite proponeva i suoi “quadri” tra travestimenti choc e trovate da palcoscenico. A Sanremo porta la sua “Domenica” accompagnato dal coro dell’Harlem Gospel Choir ma guai a parlargli di competizione: “Non è la competizione ad attrarci. In questo caso avrei portato un brano come “16 marzo”. Invece utilizziamo Sanremo come una vetrina, uno dei cento progetti che abbiamo. La consideriamo una trasmissione nella quale ho i miei 4 minuti per cinque sere per far arrivare la mia creatività. Andiamo là a portare qualcosa che nessuno ha mai fatto. Per me la musica si guarda, si percepisce, è un mondo che spazia ovunque”.
In questi anni lo abbiamo visto vestito da sposa e da Ziggy Stardust, in tailleur iconico Gucci con una rosa infilzata direttamente nel petto o in tutina trasparente. Ma stavolta lauro non vuol nemmeno sentir parlare di trasgressione: “È riduttivo parlare di travestimenti. Per me è una messa in scena della canzone stessa e una mia proiezione. Quando sono sul palco è come se stessi girando un videoclip. Anche una canottiera può essere definito un vestito. Sono me stesso vestito da san Francesco o con camicia azzurra. Non voglio per forza trasgredire, ma piuttosto fare sempre qualcosa di diverso. Ripetersi potrebbe voler dire ristagnare nella zone comfort. In realtà sono anni che cerco di distruggere la mia carriera e ancora non ci siamo riusciti. Sono divisivo e questa credo sia la nostra forza”. L’obiettivo? “Produrre album totalmente fuori moda, in perfetta controtendenza, ibridando sound passati, dagli anni Venti in poi, e cercando di fare tendenza”, confessa l’artista che nella serata delle cover vedremo con Loredana Berté alle prese con “Sei bellissima”.
Vulcabnico e istrionico, ha in ballo tantissimi progetti: l'11 febbraio esce "Lauro - Achille Idol Superstar", una nuova edizione dell'ultimo album, con sette brani nuovi (compreso il brano sanremese), naturale prosecuzione evolutiva del percorso fatto con “1969” e che si presenta come crossover tra diversi generi, "ma l'anima rimane la stessa: sono coerente con quello che sono. Sto seguendo la mia strada unica. Quando ho lasciato l'urban, l'ho fatto perché non era più il mio. Cerco di portare in scena qualcosa che non esiste".
A chi gli chiede se si sia ispirato a David Bowie o Billy Idol risponde: "Tutti gli artisti che sono passati nella nostra vita hanno avuto un'influenza sia a livello estetico che discografico: sei un milk-shake di tutto quello che hai ascoltato". Nel 2022 lo aspetta anche un tour con l'"Electric Orchestra" al via il 27 maggio a Roma con tre date prima di attraversare tutta l'Italia :"Sarà molto rock and roll, ma anche un crossover con il musical. Qualcosa che non si è mai visto prima e che magari potrà prendere vita autonoma e andare in giro per il mondo". Infine, la collaborazione con Amazon Prime Video: "Per loro scriverò delle colonne sonore ma farò anche qualche cameo". E sarà anche il primo artista in Europa a tenere un evento-concerto nel mondo del metaverso e del gaming.