Gli Articolo 31 scatenati: "Pirla colorati a chi? La nostra rivincita e la risposta ai giovani rapper"
Dopo anni di dissapori, J-Ax e Dj Jad sono tornati alla grande: Sanremo, il tormentone "Disco paradise" con Fedez e Annalisa, un tour "e a breve un album. E a chi, quando abbiamo cominciato, ci diceva che eravamo delle meteore ecco cosa rispondiamo"
Il sorriso di J-Ax è ironico: “Quando abbiamo cominciato, nel 1993, quelli dell’establishment musicale e certa critica dicevano “questi durano poco, sono delle meteore”. E invece… Già essere qui con una certa rilevanza è una bella rivincita”. Dj Jad annuisce e aggiunge: “Ma lo diciamo con ironia, non siamo incattiviti”. Rieccoli gli Articolo 31, tornati tra i grandi protagonisti di questa stagione musicale. Dopo anni di dissapori li abbiamo visti al Festival di Sanremo festeggiare l’armonia ritrovata con “Un bel viaggio”. Da settimane sono in cima alle classifiche con Annalisa e Fedez grazie a “Disco Paradise”. E ora li ritroviamo al Rock in Roma, di cui Tiscali è media partner, dove hanno mandato in delirio oltre 10 mila fan. In questa videointervista concessa a Rockol raccontano il loro momento magico ma si tolgono anche qualche sassolino dalle scarpe. Come quando rispondono a Ernia che aveva parlato di. Certi rapper come “dei pirla colorati”. Ecco J-Ax : “Sono permaloso e me la sono presa come se quella frase fosse diretta a noi. Anche perché a suo tempo noi eravamo colorati e pure pirla. Con il senno di poi potrei rispondere dicendo che dovremmo aspettare se poi tu duri quanto il pirla colorato. Comunque ci piace molto la musica di Ernia (risate)”. E aggiunge: “Capisco il suo punto di vista da vecchio saggio”.
I giovani rapper ci chiamano boss. Vai a capire se sono sinceri
In realtà gli Articolo 31 si sentono molto apprezzati dalla nuova generazione di rapper: “Ci sentiamo molto apprezzati da chi fa il rap oggi. Quando li incontriamo nel back stage in tantissimi ci dicono “abbiamo iniziato con voi”, ci chiamano “mito, capo, boss”. Poi certo bisogna vedere quanto siano sinceri”. E Dj Jad: “Mi sento un po’ un papino”.
Di gavetta ne hanno fatta tanta ma la rivendicano: “Ringrazio di aver iniziato a fare rap quando il rap non era di moda perché questo ci ha permesso di vivere la discriminazione che partiva da cose stupide tipo indossare il cappellino da baseball. Ci ha rafforzato”.
Chi ci segue è perché la pensa come noi
In quanto al pubblico che li segue hanno le idee chiarissime: “Il nostro pubblico dell’epoca è lo stesso che abbiamo oggi. Nel senso che non siamo mai stati un gruppo generazionale. Chi ci segue lo fa per il nostro pensiero, la nostra mentalità”.
Loro di certo non sono cambiati a parte “qualche acciacco e molta più autoironia”. In quanto alla nuova armonia ritrovata raccontano: “Non abbiamo date di scadenza. Abbiamo fatto un singolo, ora siamo un tour e stiamo lavorando a un album. Il che non ci preclude di fare anche cose da soli. Le nostre sono due carriere che possono unirsi o separarsi ma gli Articolo 31 rimangono un’unica entità”.