Ancora una volta, il mondo del rap finisce al centro di un vortice mediatico. Stavolta a farne le spese è Tony Effe, il rapper che con la sua hit estiva "Sesso e Samba" ha conquistato le classifiche e i cuori di milioni di fan e che tra l'altro ha anche una piccola parte nella 4^ edizione della fortunata serie "Emily in Paris". Un successo indiscusso per lui, che però non sembra placare le critiche.
La polemica scoppia a Trieste, in occasione del Tomorrow Today Festival, un evento che si prefigge di sensibilizzare i giovani contro la violenza di genere. L'invito di Tony Effe, però, non è stato accolto da tutti con entusiasmo. Consiglieri comunali e regionali hanno sollevato forti perplessità sui testi del rapper, considerati offensivi e violenti nei confronti delle donne.
"È come chiamare un colosso del fast food per un evento sull'alimentazione responsabile", ha tuonato Giulia Massolino, consigliera regionale del Patto per l'Autonomia. La violenza dei testi del rapper è agghiacciante, e il fatto che fondi pubblici siano stati usati per l’organizzazione del concerto nel contesto di un evento per giovani il cui focus è la violenza di genere è semplicemente inaccettabile". Insomma, come conciliare un messaggio di rispetto e uguaglianza con un artista che, secondo alcuni, ne incarna l'opposto?
Ma la questione è tutt'altro che semplice? Da un lato, è innegabile che alcuni testi di Tony Effe contengano riferimenti sessualmente espliciti e possano urtare la sensibilità di molti. Dall'altro, è altrettanto vero che il rap è un genere che da sempre ha sfidato i limiti del linguaggio e che spesso utilizza toni provocatori. E poi c'è la questione dell'arte e della libertà di espressione.
Certo è che la polemica su Tony Effe riapre un dibattito più ampio sulla rappresentazione delle donne nei media e sulla violenza di genere. Un dibattito che coinvolge non solo il mondo della musica, ma anche la società nel suo complesso.
Nel frattempo, l'evento di Trieste procede. L'entourage di Tony Effe, per il momento, ha preferito mantenere il silenzio, evitando di alimentare ulteriormente le polemiche. Ma la storia ci insegna che le polemiche nel mondo del rap sono destinate a durare a lungo.