Leviamoci subito il dente, anzi, come bisognerebbe meglio scrivere in questo caso, le mutande di fronte alla macchina da presa. Il 6 marzo ha debuttato su Netflix la serie Supersex sulla vita e carriera di Rocco Siffredi, interpretato da Alessandro Borghi. La domanda di tutti e tutte da giorni è: il nudo frontale di Borghi c'è o non c'è? La risposta è sì, c'è a metà episodio ("non ho problemi, voglio bene a Rocco, so che ci saranno confronti e non ho usato protesi" ha detto durante la promozione Borghi).
Quella scena arriva in una sequenza di importanza centrale nella seie e nella vita del vero Siffredi, quando viene chiamato nella villa di Therese (in realtà fu una telefonata con la allora notissima pornostar Theresa Orlowsky) e avvia definitivamente la sua carriera, diventando da Rocco Tano, Rocco Siffredi. Ma quanto c'è di vero rispetto a quel che mostra Supersex?
E' ancora in parte presto per dirlo ma alcune indicazioni arrivano già chiare. Supersex non indulge in particolari troppo espliciti della realizzazione dei film hard, ma riesce a documentare il mondo a parte che quell'ambiente rappresenta, con i suoi eccessi, le fatiche, le rivalse personali. Quasi un lavoro documentaristico. Si concentra molto sul Rocco ragazzo preso dall'amore misto a rivalità per il fratello Tommaso (Adriano Giannini) e soprattutto per la compagna di lui Lucia (Jasmine Trinca). Lo scontro che ne seguirà segnerà per sempre Rocco, sdegnato dalla famiglia, e con Lucia che diventerà allo stesso tempo un'ossessione e il suo contraltare, questo è l'elemento più femminista di un serie su un macho.
Le pulsioni personali e lo scontro con la famiglia danno il là al Rocco attore "scandaloso", alla sua trasformazione. Interessanti le figure dei genitori, anche se il padre fu molto più controverso nella realtà di quanto non si veda nella fiction.
Intervistata alla vigilia dell'uscita di Supersex, Rosza Tassi gi in arte Rosa Caracciolo, moglie di Rocco, è tornata a raccontare come il Siffredi del set in casa sia molto diverso: "Da appena sposati faceva sesso come nei suoi film, mi diceva, spostati così, mettiti cosà. Io non sentivo niente ed ero a disagio, ci ho messo mesi, poi gliel'ho detto. Ma il sesso a casa non è come nei suoi film, siamo molto più tranquilli e facciamo una vita semplice".
Sull'impatto di questo mestiere (che Rosa ha fatto ma per poco tempo) sulla famiglia: "Il corpo di Rocco è pubblico ma la sua anima appartiene a me. Ai nostri figli abbiamo spiegato che quel che abbiamo fatto era tutto finto, un po' come accade in certi film d'azione con scene violente".
Foto Netflix e Instagram