Addio all'iconica Wendy di "Shining" famosa per la sua bellezza fuori da ogni schema, con i suoi occhi grandi e strabuzzati. Shelley Duvall è morta a 75 anni, a causa di alcune complicazioni legate al diabete. Ad annunciaerne il decesso il compagno Dan Gilroy. L'attrice era diventata celebre in tutto il mondo per aver interpretato l'indifesa Wendy in "Shining" di Stanley Kubrick. Ma aveva lavorato anche con Robert Altam per "3 donne", ruolo che le valse il titolo di miglior attrice a Cannes nel 1977 e con Woody Allen.
La carriera
Duvall esordì sul grande schermo con Robert Altman, che la scelse per "Anche gli uccelli uccidono" nel 1970. E ancora lavorarono insieme ne "I compari", "Gang" e "Nashville". Nel 1977 ottenne il ruolo di giornalista di Rolling Stone in "Io e Annie" di Woody Allen. Sul set incontrò Paul Simon, con cui si frequentò per due anni.
Wendy Torrance
Kubrick la scritturò per il ruolo di Wendy Torrance in "Shining" (1980), al fianco di Jack Nicholson. Quella sul set di Kubrick fu un'esperienza estenuante per l'attrice. Le riprese durarono infatti più di un anno e, per tutto il tempo, il regista spinse la Duvall al limite e la costrinse a ripetere le scene centinaia di volte. La sequenza del baseball è inoltre finita nel Guinness dei primati per il maggior numero di ciak per una scena con dialoghi. L'esperienza le causò anche problemi mentali, come confessò l'attrice molti anni più tardi. Nello stesso anni Duvall ritornò a lavorare anche per Altman in "Braccio di Ferro", dove interpretò Olivia.
Il ritiro dalle scene
Durante gli anni '80, Duvall produsse una serie di spettacoli per bambini basati su storie classiche, con la collaborazione di registi importanti tra cui Tim Burton, Francis Ford Coppola e Ivan Passer. Dopo un piccolo ruolo nel film indipendente del 2002 "Manna from Heaven", l'attrice si prese una lunga pausa dalla recitazione e dalla vita pubblica.