Finora non lo aveva mai fatto ma ora Sharon Stone toglie il velo di riservatezza sull'identità di chi le chiese esplicitamente di girare scene non simulate con il coprotagonista sul set del thriller erotico Sliver.
Era il 1993, lei era una diva di prima grandezza e un'icona grazie all'enorme successo di Basic Instinct, Sliver era prodotto da Robert Evans, uno dei pesi massimi di Hollywood. Intervistata nel podcast di Louis Theroux, la Stone ha detto che fu Evans, morto nel 2019, a chiederle di andare oltre a simulazione per "stimolare le performance di Baldiwin", fin lì deludenti quanto a trasporto e realismo.
Nel racconto di Sharon Stone: "Evans si muoveva rapido per il suo ufficio, con gli occhiali da sole, raccontando di quando lui, giovane produttore, era andato a letto con Ava Gardner. E mi chiese di fare lo stesso con Billy Baldwin, se avessi fatto davvero sesso con lui di fronte alla macchina da presa avrei aiutato a creare la chimica fra noi due che avrebbe salvato il film". Ma lei non ci riusciva: "Ero davvero tesa e inibita".
Per la cronaca, pur con scene realistiche ma non reali, Sliver fu comunque un buon successo al box office e l'attenzione restò concentrata sulla Stone, non su Baldwin della cui carriera si ricorda molto meno.
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