Shalpy, l'appello disperato: "Non ho nulla, aiutatemi. Farei qualsiasi cosa"





Dopo l'annuncio, poi smentito, di voler dire addio alla musica, Giovanni Scialpi che dal 2012 si fa chiamare solo Shalpy lancia un appello attraverso le pagine della rivista "Rolling Stones". "In questo momento mi trovo in una situazione di estrema indigenza", racconta -come il 90% della gente che fa questo mestiere. Faccio parte di una fetta di persone che non sono calcolate né dallo Stato, né dall’immaginario collettivo. Sarei anche disposto a fare il cameriere o qualsiasi altra cosa mi venisse proposta".
Quella di Shalpy, mito degli anni 80, è una vera richiesta di aiuto, un grido disperato. "Io sono molte cose", spiega "posso affrontare tanti ambiti lavorativi. Farei qualsiasi cosa mi desse la possibilità di essere me stesso. Non sono una cattiva persona e vorrei aiutare il prossimo come fa un prete in chiesa o un professore a scuola".
Shalpy racconta della la delusione di non esser riuscito a partecipare al Grande Fratello Vip ("Alfonso Signorini, davanti a testimoni, disse che mi voleva dall’inizio, poi però l’ingaggio saltò per questioni economiche") e di aver raschiato il barile con la produzione dell'ultimo singolo, "Let It Snow": "Invece di risparmiare, in questo momento di crisi, ho creduto nel mio progetto". Progetto che invece non ha avuto l'esito sperato. "I download pagano pochissimo. Ho rischiato tutto quello che avevo, come una roulette che ho fatto per l’arte. È stata una decisione di lealtà verso me stesso, ma adesso pago un prezzo duro, che non mi dà un salvagente al quale aggrapparmi".
Cinquantotto anni, con un matrimonio finito alle spalle (Nel 2015 si è sposato con Roberto Blasi) Shalpy è noto per i brani diventati popolari "Rockin rolling", "Cigarettes and coffee" e "No east no west", e per aver vinto nel 1988 il Festivalbar, in coppia con Scarlett, con il brano Pregherei.
Dopo l'annuncio, poi smentito, di voler dire addio alla musica, Giovanni Scialpi che dal 2012 si fa chiamare solo Shalpy lancia un appello attraverso le pagine della rivista "Rolling Stones". "In questo momento mi trovo in una situazione di estrema indigenza", racconta -come il 90% della gente che fa questo mestiere. Faccio parte di una fetta di persone che non sono calcolate né dallo Stato, né dall’immaginario collettivo. Sarei anche disposto a fare il cameriere o qualsiasi altra cosa mi venisse proposta".
Quella di Shalpy, mito degli anni 80, è una vera richiesta di aiuto, un grido disperato. "Io sono molte cose", spiega "posso affrontare tanti ambiti lavorativi. Farei qualsiasi cosa mi desse la possibilità di essere me stesso. Non sono una cattiva persona e vorrei aiutare il prossimo come fa un prete in chiesa o un professore a scuola".
Shalpy racconta della la delusione di non esser riuscito a partecipare al Grande Fratello Vip ("Alfonso Signorini, davanti a testimoni, disse che mi voleva dall’inizio, poi però l’ingaggio saltò per questioni economiche") e di aver raschiato il barile con la produzione dell'ultimo singolo, "Let It Snow": "Invece di risparmiare, in questo momento di crisi, ho creduto nel mio progetto". Progetto che invece non ha avuto l'esito sperato. "I download pagano pochissimo. Ho rischiato tutto quello che avevo, come una roulette che ho fatto per l’arte. È stata una decisione di lealtà verso me stesso, ma adesso pago un prezzo duro, che non mi dà un salvagente al quale aggrapparmi".
Cinquantotto anni, con un matrimonio finito alle spalle (Nel 2015 si è sposato con Roberto Blasi) Shalpy è noto per i brani diventati popolari "Rockin rolling", "Cigarettes and coffee" e "No east no west", e per aver vinto nel 1988 il Festivalbar, in coppia con Scarlett, con il brano Pregherei.
Dopo l'annuncio, poi smentito, di voler dire addio alla musica, Giovanni Scialpi che dal 2012 si fa chiamare solo Shalpy lancia un appello attraverso le pagine della rivista "Rolling Stones". "In questo momento mi trovo in una situazione di estrema indigenza", racconta -come il 90% della gente che fa questo mestiere. Faccio parte di una fetta di persone che non sono calcolate né dallo Stato, né dall’immaginario collettivo. Sarei anche disposto a fare il cameriere o qualsiasi altra cosa mi venisse proposta".
Quella di Shalpy, mito degli anni 80, è una vera richiesta di aiuto, un grido disperato. "Io sono molte cose", spiega "posso affrontare tanti ambiti lavorativi. Farei qualsiasi cosa mi desse la possibilità di essere me stesso. Non sono una cattiva persona e vorrei aiutare il prossimo come fa un prete in chiesa o un professore a scuola".
Shalpy racconta della la delusione di non esser riuscito a partecipare al Grande Fratello Vip ("Alfonso Signorini, davanti a testimoni, disse che mi voleva dall’inizio, poi però l’ingaggio saltò per questioni economiche") e di aver raschiato il barile con la produzione dell'ultimo singolo, "Let It Snow": "Invece di risparmiare, in questo momento di crisi, ho creduto nel mio progetto". Progetto che invece non ha avuto l'esito sperato. "I download pagano pochissimo. Ho rischiato tutto quello che avevo, come una roulette che ho fatto per l’arte. È stata una decisione di lealtà verso me stesso, ma adesso pago un prezzo duro, che non mi dà un salvagente al quale aggrapparmi".
Cinquantotto anni, con un matrimonio finito alle spalle (Nel 2015 si è sposato con Roberto Blasi) Shalpy è noto per i brani diventati popolari "Rockin rolling", "Cigarettes and coffee" e "No east no west", e per aver vinto nel 1988 il Festivalbar, in coppia con Scarlett, con il brano Pregherei.
Dopo l'annuncio, poi smentito, di voler dire addio alla musica, Giovanni Scialpi che dal 2012 si fa chiamare solo Shalpy lancia un appello attraverso le pagine della rivista "Rolling Stones". "In questo momento mi trovo in una situazione di estrema indigenza", racconta -come il 90% della gente che fa questo mestiere. Faccio parte di una fetta di persone che non sono calcolate né dallo Stato, né dall’immaginario collettivo. Sarei anche disposto a fare il cameriere o qualsiasi altra cosa mi venisse proposta".
Quella di Shalpy, mito degli anni 80, è una vera richiesta di aiuto, un grido disperato. "Io sono molte cose", spiega "posso affrontare tanti ambiti lavorativi. Farei qualsiasi cosa mi desse la possibilità di essere me stesso. Non sono una cattiva persona e vorrei aiutare il prossimo come fa un prete in chiesa o un professore a scuola".
Shalpy racconta della la delusione di non esser riuscito a partecipare al Grande Fratello Vip ("Alfonso Signorini, davanti a testimoni, disse che mi voleva dall’inizio, poi però l’ingaggio saltò per questioni economiche") e di aver raschiato il barile con la produzione dell'ultimo singolo, "Let It Snow": "Invece di risparmiare, in questo momento di crisi, ho creduto nel mio progetto". Progetto che invece non ha avuto l'esito sperato. "I download pagano pochissimo. Ho rischiato tutto quello che avevo, come una roulette che ho fatto per l’arte. È stata una decisione di lealtà verso me stesso, ma adesso pago un prezzo duro, che non mi dà un salvagente al quale aggrapparmi".
Cinquantotto anni, con un matrimonio finito alle spalle (Nel 2015 si è sposato con Roberto Blasi) Shalpy è noto per i brani diventati popolari "Rockin rolling", "Cigarettes and coffee" e "No east no west", e per aver vinto nel 1988 il Festivalbar, in coppia con Scarlett, con il brano Pregherei.
Dopo l'annuncio, poi smentito, di voler dire addio alla musica, Giovanni Scialpi che dal 2012 si fa chiamare solo Shalpy lancia un appello attraverso le pagine della rivista "Rolling Stones". "In questo momento mi trovo in una situazione di estrema indigenza", racconta -come il 90% della gente che fa questo mestiere. Faccio parte di una fetta di persone che non sono calcolate né dallo Stato, né dall’immaginario collettivo. Sarei anche disposto a fare il cameriere o qualsiasi altra cosa mi venisse proposta".
Quella di Shalpy, mito degli anni 80, è una vera richiesta di aiuto, un grido disperato. "Io sono molte cose", spiega "posso affrontare tanti ambiti lavorativi. Farei qualsiasi cosa mi desse la possibilità di essere me stesso. Non sono una cattiva persona e vorrei aiutare il prossimo come fa un prete in chiesa o un professore a scuola".
Shalpy racconta della la delusione di non esser riuscito a partecipare al Grande Fratello Vip ("Alfonso Signorini, davanti a testimoni, disse che mi voleva dall’inizio, poi però l’ingaggio saltò per questioni economiche") e di aver raschiato il barile con la produzione dell'ultimo singolo, "Let It Snow": "Invece di risparmiare, in questo momento di crisi, ho creduto nel mio progetto". Progetto che invece non ha avuto l'esito sperato. "I download pagano pochissimo. Ho rischiato tutto quello che avevo, come una roulette che ho fatto per l’arte. È stata una decisione di lealtà verso me stesso, ma adesso pago un prezzo duro, che non mi dà un salvagente al quale aggrapparmi".
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Quella di Shalpy, mito degli anni 80, è una vera richiesta di aiuto, un grido disperato. "Io sono molte cose", spiega "posso affrontare tanti ambiti lavorativi. Farei qualsiasi cosa mi desse la possibilità di essere me stesso. Non sono una cattiva persona e vorrei aiutare il prossimo come fa un prete in chiesa o un professore a scuola".
Shalpy racconta della la delusione di non esser riuscito a partecipare al Grande Fratello Vip ("Alfonso Signorini, davanti a testimoni, disse che mi voleva dall’inizio, poi però l’ingaggio saltò per questioni economiche") e di aver raschiato il barile con la produzione dell'ultimo singolo, "Let It Snow": "Invece di risparmiare, in questo momento di crisi, ho creduto nel mio progetto". Progetto che invece non ha avuto l'esito sperato. "I download pagano pochissimo. Ho rischiato tutto quello che avevo, come una roulette che ho fatto per l’arte. È stata una decisione di lealtà verso me stesso, ma adesso pago un prezzo duro, che non mi dà un salvagente al quale aggrapparmi".
Cinquantotto anni, con un matrimonio finito alle spalle (Nel 2015 si è sposato con Roberto Blasi) Shalpy è noto per i brani diventati popolari "Rockin rolling", "Cigarettes and coffee" e "No east no west", e per aver vinto nel 1988 il Festivalbar, in coppia con Scarlett, con il brano Pregherei.
Dopo l'annuncio, poi smentito, di voler dire addio alla musica, Giovanni Scialpi che dal 2012 si fa chiamare solo Shalpy lancia un appello attraverso le pagine della rivista "Rolling Stones". "In questo momento mi trovo in una situazione di estrema indigenza", racconta -come il 90% della gente che fa questo mestiere. Faccio parte di una fetta di persone che non sono calcolate né dallo Stato, né dall’immaginario collettivo. Sarei anche disposto a fare il cameriere o qualsiasi altra cosa mi venisse proposta".
Quella di Shalpy, mito degli anni 80, è una vera richiesta di aiuto, un grido disperato. "Io sono molte cose", spiega "posso affrontare tanti ambiti lavorativi. Farei qualsiasi cosa mi desse la possibilità di essere me stesso. Non sono una cattiva persona e vorrei aiutare il prossimo come fa un prete in chiesa o un professore a scuola".
Shalpy racconta della la delusione di non esser riuscito a partecipare al Grande Fratello Vip ("Alfonso Signorini, davanti a testimoni, disse che mi voleva dall’inizio, poi però l’ingaggio saltò per questioni economiche") e di aver raschiato il barile con la produzione dell'ultimo singolo, "Let It Snow": "Invece di risparmiare, in questo momento di crisi, ho creduto nel mio progetto". Progetto che invece non ha avuto l'esito sperato. "I download pagano pochissimo. Ho rischiato tutto quello che avevo, come una roulette che ho fatto per l’arte. È stata una decisione di lealtà verso me stesso, ma adesso pago un prezzo duro, che non mi dà un salvagente al quale aggrapparmi".
Cinquantotto anni, con un matrimonio finito alle spalle (Nel 2015 si è sposato con Roberto Blasi) Shalpy è noto per i brani diventati popolari "Rockin rolling", "Cigarettes and coffee" e "No east no west", e per aver vinto nel 1988 il Festivalbar, in coppia con Scarlett, con il brano Pregherei.
Dopo l'annuncio, poi smentito, di voler dire addio alla musica, Giovanni Scialpi che dal 2012 si fa chiamare solo Shalpy lancia un appello attraverso le pagine della rivista "Rolling Stones". "In questo momento mi trovo in una situazione di estrema indigenza", racconta -come il 90% della gente che fa questo mestiere. Faccio parte di una fetta di persone che non sono calcolate né dallo Stato, né dall’immaginario collettivo. Sarei anche disposto a fare il cameriere o qualsiasi altra cosa mi venisse proposta".
Quella di Shalpy, mito degli anni 80, è una vera richiesta di aiuto, un grido disperato. "Io sono molte cose", spiega "posso affrontare tanti ambiti lavorativi. Farei qualsiasi cosa mi desse la possibilità di essere me stesso. Non sono una cattiva persona e vorrei aiutare il prossimo come fa un prete in chiesa o un professore a scuola".
Shalpy racconta della la delusione di non esser riuscito a partecipare al Grande Fratello Vip ("Alfonso Signorini, davanti a testimoni, disse che mi voleva dall’inizio, poi però l’ingaggio saltò per questioni economiche") e di aver raschiato il barile con la produzione dell'ultimo singolo, "Let It Snow": "Invece di risparmiare, in questo momento di crisi, ho creduto nel mio progetto". Progetto che invece non ha avuto l'esito sperato. "I download pagano pochissimo. Ho rischiato tutto quello che avevo, come una roulette che ho fatto per l’arte. È stata una decisione di lealtà verso me stesso, ma adesso pago un prezzo duro, che non mi dà un salvagente al quale aggrapparmi".
Cinquantotto anni, con un matrimonio finito alle spalle (Nel 2015 si è sposato con Roberto Blasi) Shalpy è noto per i brani diventati popolari "Rockin rolling", "Cigarettes and coffee" e "No east no west", e per aver vinto nel 1988 il Festivalbar, in coppia con Scarlett, con il brano Pregherei.
Dopo l'annuncio, poi smentito, di voler dire addio alla musica, Giovanni Scialpi che dal 2012 si fa chiamare solo Shalpy lancia un appello attraverso le pagine della rivista "Rolling Stones". "In questo momento mi trovo in una situazione di estrema indigenza", racconta -come il 90% della gente che fa questo mestiere. Faccio parte di una fetta di persone che non sono calcolate né dallo Stato, né dall’immaginario collettivo. Sarei anche disposto a fare il cameriere o qualsiasi altra cosa mi venisse proposta".
Quella di Shalpy, mito degli anni 80, è una vera richiesta di aiuto, un grido disperato. "Io sono molte cose", spiega "posso affrontare tanti ambiti lavorativi. Farei qualsiasi cosa mi desse la possibilità di essere me stesso. Non sono una cattiva persona e vorrei aiutare il prossimo come fa un prete in chiesa o un professore a scuola".
Shalpy racconta della la delusione di non esser riuscito a partecipare al Grande Fratello Vip ("Alfonso Signorini, davanti a testimoni, disse che mi voleva dall’inizio, poi però l’ingaggio saltò per questioni economiche") e di aver raschiato il barile con la produzione dell'ultimo singolo, "Let It Snow": "Invece di risparmiare, in questo momento di crisi, ho creduto nel mio progetto". Progetto che invece non ha avuto l'esito sperato. "I download pagano pochissimo. Ho rischiato tutto quello che avevo, come una roulette che ho fatto per l’arte. È stata una decisione di lealtà verso me stesso, ma adesso pago un prezzo duro, che non mi dà un salvagente al quale aggrapparmi".
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Dopo l'annuncio, poi smentito, di voler dire addio alla musica, Giovanni Scialpi che dal 2012 si fa chiamare solo Shalpy lancia un appello attraverso le pagine della rivista "Rolling Stones". "In questo momento mi trovo in una situazione di estrema indigenza", racconta -come il 90% della gente che fa questo mestiere. Faccio parte di una fetta di persone che non sono calcolate né dallo Stato, né dall’immaginario collettivo. Sarei anche disposto a fare il cameriere o qualsiasi altra cosa mi venisse proposta".
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Shalpy racconta della la delusione di non esser riuscito a partecipare al Grande Fratello Vip ("Alfonso Signorini, davanti a testimoni, disse che mi voleva dall’inizio, poi però l’ingaggio saltò per questioni economiche") e di aver raschiato il barile con la produzione dell'ultimo singolo, "Let It Snow": "Invece di risparmiare, in questo momento di crisi, ho creduto nel mio progetto". Progetto che invece non ha avuto l'esito sperato. "I download pagano pochissimo. Ho rischiato tutto quello che avevo, come una roulette che ho fatto per l’arte. È stata una decisione di lealtà verso me stesso, ma adesso pago un prezzo duro, che non mi dà un salvagente al quale aggrapparmi".
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Dopo l'annuncio, poi smentito, di voler dire addio alla musica, Giovanni Scialpi che dal 2012 si fa chiamare solo Shalpy lancia un appello attraverso le pagine della rivista "Rolling Stones". "In questo momento mi trovo in una situazione di estrema indigenza", racconta -come il 90% della gente che fa questo mestiere. Faccio parte di una fetta di persone che non sono calcolate né dallo Stato, né dall’immaginario collettivo. Sarei anche disposto a fare il cameriere o qualsiasi altra cosa mi venisse proposta".
Quella di Shalpy, mito degli anni 80, è una vera richiesta di aiuto, un grido disperato. "Io sono molte cose", spiega "posso affrontare tanti ambiti lavorativi. Farei qualsiasi cosa mi desse la possibilità di essere me stesso. Non sono una cattiva persona e vorrei aiutare il prossimo come fa un prete in chiesa o un professore a scuola".
Shalpy racconta della la delusione di non esser riuscito a partecipare al Grande Fratello Vip ("Alfonso Signorini, davanti a testimoni, disse che mi voleva dall’inizio, poi però l’ingaggio saltò per questioni economiche") e di aver raschiato il barile con la produzione dell'ultimo singolo, "Let It Snow": "Invece di risparmiare, in questo momento di crisi, ho creduto nel mio progetto". Progetto che invece non ha avuto l'esito sperato. "I download pagano pochissimo. Ho rischiato tutto quello che avevo, come una roulette che ho fatto per l’arte. È stata una decisione di lealtà verso me stesso, ma adesso pago un prezzo duro, che non mi dà un salvagente al quale aggrapparmi".
Cinquantotto anni, con un matrimonio finito alle spalle (Nel 2015 si è sposato con Roberto Blasi) Shalpy è noto per i brani diventati popolari "Rockin rolling", "Cigarettes and coffee" e "No east no west", e per aver vinto nel 1988 il Festivalbar, in coppia con Scarlett, con il brano Pregherei.
Dopo l'annuncio, poi smentito, di voler dire addio alla musica, Giovanni Scialpi che dal 2012 si fa chiamare solo Shalpy lancia un appello attraverso le pagine della rivista "Rolling Stones". "In questo momento mi trovo in una situazione di estrema indigenza", racconta -come il 90% della gente che fa questo mestiere. Faccio parte di una fetta di persone che non sono calcolate né dallo Stato, né dall’immaginario collettivo. Sarei anche disposto a fare il cameriere o qualsiasi altra cosa mi venisse proposta".
Quella di Shalpy, mito degli anni 80, è una vera richiesta di aiuto, un grido disperato. "Io sono molte cose", spiega "posso affrontare tanti ambiti lavorativi. Farei qualsiasi cosa mi desse la possibilità di essere me stesso. Non sono una cattiva persona e vorrei aiutare il prossimo come fa un prete in chiesa o un professore a scuola".
Shalpy racconta della la delusione di non esser riuscito a partecipare al Grande Fratello Vip ("Alfonso Signorini, davanti a testimoni, disse che mi voleva dall’inizio, poi però l’ingaggio saltò per questioni economiche") e di aver raschiato il barile con la produzione dell'ultimo singolo, "Let It Snow": "Invece di risparmiare, in questo momento di crisi, ho creduto nel mio progetto". Progetto che invece non ha avuto l'esito sperato. "I download pagano pochissimo. Ho rischiato tutto quello che avevo, come una roulette che ho fatto per l’arte. È stata una decisione di lealtà verso me stesso, ma adesso pago un prezzo duro, che non mi dà un salvagente al quale aggrapparmi".
Cinquantotto anni, con un matrimonio finito alle spalle (Nel 2015 si è sposato con Roberto Blasi) Shalpy è noto per i brani diventati popolari "Rockin rolling", "Cigarettes and coffee" e "No east no west", e per aver vinto nel 1988 il Festivalbar, in coppia con Scarlett, con il brano Pregherei.
Dopo l'annuncio, poi smentito, di voler dire addio alla musica, Giovanni Scialpi che dal 2012 si fa chiamare solo Shalpy lancia un appello attraverso le pagine della rivista "Rolling Stones". "In questo momento mi trovo in una situazione di estrema indigenza", racconta -come il 90% della gente che fa questo mestiere. Faccio parte di una fetta di persone che non sono calcolate né dallo Stato, né dall’immaginario collettivo. Sarei anche disposto a fare il cameriere o qualsiasi altra cosa mi venisse proposta".
Quella di Shalpy, mito degli anni 80, è una vera richiesta di aiuto, un grido disperato. "Io sono molte cose", spiega "posso affrontare tanti ambiti lavorativi. Farei qualsiasi cosa mi desse la possibilità di essere me stesso. Non sono una cattiva persona e vorrei aiutare il prossimo come fa un prete in chiesa o un professore a scuola".
Shalpy racconta della la delusione di non esser riuscito a partecipare al Grande Fratello Vip ("Alfonso Signorini, davanti a testimoni, disse che mi voleva dall’inizio, poi però l’ingaggio saltò per questioni economiche") e di aver raschiato il barile con la produzione dell'ultimo singolo, "Let It Snow": "Invece di risparmiare, in questo momento di crisi, ho creduto nel mio progetto". Progetto che invece non ha avuto l'esito sperato. "I download pagano pochissimo. Ho rischiato tutto quello che avevo, come una roulette che ho fatto per l’arte. È stata una decisione di lealtà verso me stesso, ma adesso pago un prezzo duro, che non mi dà un salvagente al quale aggrapparmi".
Cinquantotto anni, con un matrimonio finito alle spalle (Nel 2015 si è sposato con Roberto Blasi) Shalpy è noto per i brani diventati popolari "Rockin rolling", "Cigarettes and coffee" e "No east no west", e per aver vinto nel 1988 il Festivalbar, in coppia con Scarlett, con il brano Pregherei.
Dopo l'annuncio, poi smentito, di voler dire addio alla musica, Giovanni Scialpi che dal 2012 si fa chiamare solo Shalpy lancia un appello attraverso le pagine della rivista "Rolling Stones". "In questo momento mi trovo in una situazione di estrema indigenza", racconta -come il 90% della gente che fa questo mestiere. Faccio parte di una fetta di persone che non sono calcolate né dallo Stato, né dall’immaginario collettivo. Sarei anche disposto a fare il cameriere o qualsiasi altra cosa mi venisse proposta".
Quella di Shalpy, mito degli anni 80, è una vera richiesta di aiuto, un grido disperato. "Io sono molte cose", spiega "posso affrontare tanti ambiti lavorativi. Farei qualsiasi cosa mi desse la possibilità di essere me stesso. Non sono una cattiva persona e vorrei aiutare il prossimo come fa un prete in chiesa o un professore a scuola".
Shalpy racconta della la delusione di non esser riuscito a partecipare al Grande Fratello Vip ("Alfonso Signorini, davanti a testimoni, disse che mi voleva dall’inizio, poi però l’ingaggio saltò per questioni economiche") e di aver raschiato il barile con la produzione dell'ultimo singolo, "Let It Snow": "Invece di risparmiare, in questo momento di crisi, ho creduto nel mio progetto". Progetto che invece non ha avuto l'esito sperato. "I download pagano pochissimo. Ho rischiato tutto quello che avevo, come una roulette che ho fatto per l’arte. È stata una decisione di lealtà verso me stesso, ma adesso pago un prezzo duro, che non mi dà un salvagente al quale aggrapparmi".
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Dopo l'annuncio, poi smentito, di voler dire addio alla musica, Giovanni Scialpi che dal 2012 si fa chiamare solo Shalpy lancia un appello attraverso le pagine della rivista "Rolling Stones". "In questo momento mi trovo in una situazione di estrema indigenza", racconta -come il 90% della gente che fa questo mestiere. Faccio parte di una fetta di persone che non sono calcolate né dallo Stato, né dall’immaginario collettivo. Sarei anche disposto a fare il cameriere o qualsiasi altra cosa mi venisse proposta".
Quella di Shalpy, mito degli anni 80, è una vera richiesta di aiuto, un grido disperato. "Io sono molte cose", spiega "posso affrontare tanti ambiti lavorativi. Farei qualsiasi cosa mi desse la possibilità di essere me stesso. Non sono una cattiva persona e vorrei aiutare il prossimo come fa un prete in chiesa o un professore a scuola".
Shalpy racconta della la delusione di non esser riuscito a partecipare al Grande Fratello Vip ("Alfonso Signorini, davanti a testimoni, disse che mi voleva dall’inizio, poi però l’ingaggio saltò per questioni economiche") e di aver raschiato il barile con la produzione dell'ultimo singolo, "Let It Snow": "Invece di risparmiare, in questo momento di crisi, ho creduto nel mio progetto". Progetto che invece non ha avuto l'esito sperato. "I download pagano pochissimo. Ho rischiato tutto quello che avevo, come una roulette che ho fatto per l’arte. È stata una decisione di lealtà verso me stesso, ma adesso pago un prezzo duro, che non mi dà un salvagente al quale aggrapparmi".
Cinquantotto anni, con un matrimonio finito alle spalle (Nel 2015 si è sposato con Roberto Blasi) Shalpy è noto per i brani diventati popolari "Rockin rolling", "Cigarettes and coffee" e "No east no west", e per aver vinto nel 1988 il Festivalbar, in coppia con Scarlett, con il brano Pregherei.
Dopo l'annuncio, poi smentito, di voler dire addio alla musica, Giovanni Scialpi che dal 2012 si fa chiamare solo Shalpy lancia un appello attraverso le pagine della rivista "Rolling Stones". "In questo momento mi trovo in una situazione di estrema indigenza", racconta -come il 90% della gente che fa questo mestiere. Faccio parte di una fetta di persone che non sono calcolate né dallo Stato, né dall’immaginario collettivo. Sarei anche disposto a fare il cameriere o qualsiasi altra cosa mi venisse proposta".
Quella di Shalpy, mito degli anni 80, è una vera richiesta di aiuto, un grido disperato. "Io sono molte cose", spiega "posso affrontare tanti ambiti lavorativi. Farei qualsiasi cosa mi desse la possibilità di essere me stesso. Non sono una cattiva persona e vorrei aiutare il prossimo come fa un prete in chiesa o un professore a scuola".
Shalpy racconta della la delusione di non esser riuscito a partecipare al Grande Fratello Vip ("Alfonso Signorini, davanti a testimoni, disse che mi voleva dall’inizio, poi però l’ingaggio saltò per questioni economiche") e di aver raschiato il barile con la produzione dell'ultimo singolo, "Let It Snow": "Invece di risparmiare, in questo momento di crisi, ho creduto nel mio progetto". Progetto che invece non ha avuto l'esito sperato. "I download pagano pochissimo. Ho rischiato tutto quello che avevo, come una roulette che ho fatto per l’arte. È stata una decisione di lealtà verso me stesso, ma adesso pago un prezzo duro, che non mi dà un salvagente al quale aggrapparmi".
Cinquantotto anni, con un matrimonio finito alle spalle (Nel 2015 si è sposato con Roberto Blasi) Shalpy è noto per i brani diventati popolari "Rockin rolling", "Cigarettes and coffee" e "No east no west", e per aver vinto nel 1988 il Festivalbar, in coppia con Scarlett, con il brano Pregherei.
Dopo l'annuncio, poi smentito, di voler dire addio alla musica, Giovanni Scialpi che dal 2012 si fa chiamare solo Shalpy lancia un appello attraverso le pagine della rivista "Rolling Stones". "In questo momento mi trovo in una situazione di estrema indigenza", racconta -come il 90% della gente che fa questo mestiere. Faccio parte di una fetta di persone che non sono calcolate né dallo Stato, né dall’immaginario collettivo. Sarei anche disposto a fare il cameriere o qualsiasi altra cosa mi venisse proposta".
Quella di Shalpy, mito degli anni 80, è una vera richiesta di aiuto, un grido disperato. "Io sono molte cose", spiega "posso affrontare tanti ambiti lavorativi. Farei qualsiasi cosa mi desse la possibilità di essere me stesso. Non sono una cattiva persona e vorrei aiutare il prossimo come fa un prete in chiesa o un professore a scuola".
Shalpy racconta della la delusione di non esser riuscito a partecipare al Grande Fratello Vip ("Alfonso Signorini, davanti a testimoni, disse che mi voleva dall’inizio, poi però l’ingaggio saltò per questioni economiche") e di aver raschiato il barile con la produzione dell'ultimo singolo, "Let It Snow": "Invece di risparmiare, in questo momento di crisi, ho creduto nel mio progetto". Progetto che invece non ha avuto l'esito sperato. "I download pagano pochissimo. Ho rischiato tutto quello che avevo, come una roulette che ho fatto per l’arte. È stata una decisione di lealtà verso me stesso, ma adesso pago un prezzo duro, che non mi dà un salvagente al quale aggrapparmi".
Cinquantotto anni, con un matrimonio finito alle spalle (Nel 2015 si è sposato con Roberto Blasi) Shalpy è noto per i brani diventati popolari "Rockin rolling", "Cigarettes and coffee" e "No east no west", e per aver vinto nel 1988 il Festivalbar, in coppia con Scarlett, con il brano Pregherei.