"È bene che ci sia almeno su TikTok perché il film non c'è in Italia". Le parole di Toni Servillo, l'interprete di Silvio Berlusconi nel controverso film di Paolo Sorrentino "Loro", gettano una luce inquietante sul destino di un'opera che sembra essere stata messa ai margini del panorama audiovisivo italiano.
Il film, che ha incassato numerosi premi e consensi dalla critica internazionale, è assente dai palinsesti televisivi italiani, nonostante sia presente su piattaforme di streaming in altri Paesi. Un mistero che ha incuriosito e allarmato molti spettatori, spingendoli a cercare le scene più iconiche su TikTok, dove il film ha trovato una nuova vita.
Boicotaggio? - "Evidentemente, adesso non mi mettete in imbarazzo, il film è stato acquistato da chi non ha interesse a distribuirlo in Italia", confessa Servillo nel podcast di Dario Moccia. Una dichiarazione che sembra confermare l'esistenza di una sorta di "boicottaggio" nei confronti di un'opera che, per la sua natura provocatoria e la sua capacità di indagare nel profondo della politica italiana, potrebbe aver disturbato alcuni poteri forti.
Ma perché "Loro" fa così paura? Forse perché mette a nudo un sistema politico corrotto e clientelare, dove il potere è strettamente legato al denaro e alla comunicazione di massa. Forse perché racconta una storia scomoda, che rischia di mettere a disagio chi vorrebbe dimenticare un passato recente e turbolento.
"Quest'uomo a un certo punto deve verificare se è ancora capace di vendere e il film racconta secondo come che a un certo punto nella politica è entrato prepotentemente il mercato", spiega Servillo, riferendosi a una delle scene più emblematiche del film. Una scena che, secondo molti, coglie nel segno e rappresenta una spietata analisi del trasformismo della politica italiana.