A pochi mesi dalla sua scomparsa, avvenuta a novant'anni il 29 gennaio 2024, Sandra Milo rivive attraverso le pagine della sua autobiografia, "La strega bambina. Il mio libro dei sogni", edita da Piemme e in libreria dal 21 maggio. Un ritratto inedito e senza filtri di un'icona del cinema italiano, che si racconta, dall'infanzia povera a Tunisi agli incontri fondamentali della sua vita, tra cui il sodalizio artistico e sentimentale con Federico Fellini.
Nessuna paura della morte - "In un solo giorno il corso della tua esistenza cambia per sempre e ti ritrovi a fare i conti con un passato ingombrante e un tempo che non ti lascia modo di progettare il futuro. A quale domani può aspirare chi ha davanti a sé pochi mesi? Per una che si è sempre vissuta pienamente l'attimo presente non è poi così importante proiettarsi in avanti. Eppure, guardando la linea della vita sulla mia mano destra, ho sempre pensato che sarei stata un'ultracentenaria. Sbagliavo. Ma non ho paura della morte, sono serena, in pace con me stessa", scrive la Milo con la sua consueta sincerità.
Sogno e realtà si intrecciano nelle pagine del libro, che vedono l'attrice, nata Salvatrice Elena Greco, ripercorrere la sua vita con una scrittura a tratti dolorosa, a tratti commovente, ma sempre spassosa. Non solo la diva del grande schermo, ma la donna che racconta la sua famiglia, il rapporto con il padre, la madre malata di cancro. E poi l'amore, "se sono sopravvissuta finora è soprattutto grazie all'amore", confessa. "I figli, alcuni amori, il cinema, qualunque cosa voglia dire aver fatto cinema, sono stati la mia vita".
Tanti gli aneddoti presenti nelle 140 pagine del libro, come il primo incontro con Fellini, "Federico il grande", che la Milo definisce "un amore imperativo". E poi i ricordi sui primi passi nel mondo del cinema, con i contrasti con Antonio Pietrangeli ("la detestava") e l'incoraggiamento di Franco Zeffirelli.
Un libro ricco di emozioni e riflessioni, in cui Sandra Milo si apre, lasciandoci "acquerelli, delle spennellate incagliate nella memoria", come lei stessa definisce i suoi ricordi. Un testamento spirituale che ci consegna l'immagine di una donna forte e fragile allo stesso tempo, che ha saputo conquistare il pubblico con la sua bellezza e il suo talento, ma che ha anche vissuto i dolori e le difficoltà della vita.