"Il porno è stata la mia salvezza, non la mia dannazione, perché mi ha aiutato ad uscire dalla depressione". Così Rocco Antonio Tano, in arte Rocco Siffredi, in una intervista in esclusiva all’Adnkronos - reduce dal successo di 'Supersex', la serie Netflix ispirata alla sua storia, che sta riscuotendo enorme successo - parla della sua vita svelando i suoi lati più intimi e personali.
Potrei fare il regista horror - Siffredi, lontano dalle luci dei riflettori, svela le sue emozioni più profonde. Confessa di essere sempre stato combattuto dalla depressione, ma di aver scelto di affrontarla senza l'uso di farmaci, cercando di superare ogni ostacolo con le proprie forze. "Ricordo che da giovane mi allenavo tantissimo in palestra, facevo sforzi fisici enormi al di sopra delle mie possibilità ed era per questo che sul set le mie scene duravano così a lungo. Sono anni che non faccio sogni belli. Se dovessi scrivere gli incubi che faccio diventerei il regista horror più famoso al mondo", confessa con un sorriso amaro.
Il porno come anestetico dell'anima - Ma l'aspetto più intimo e doloroso della sua vita riguarda il rapporto particolare con la sua famiglia: la morte dei genitori ha segnato la rottura con il fratello maggiore che li ha portati a non parlarsi più da dieci anni. "Il mio unico sogno era quello di aiutare mia madre ad uscire dalla miseria. Il porno mi ha salvato perché riusciva a non farmi pensare al dolore che provavo", rivela Rocco.
Il momento più doloroso è stato senza dubbio il distacco da sua madre. "Vedere mia madre morire è stato il momento più doloroso della mia vita. Sono stato gli ultimi due mesi al suo fianco. La settimana prima che morisse purtroppo è entrata in coma epatico per cui non riconosceva le persone. C’ero solo io accanto a lei, mi sedevo sul letto e lei mi mordeva e mi graffiava perché non mi riconosceva e io piangevo e le dicevo: 'mamma sono Rocco', ho sofferto davvero moltissimo", racconta commosso.
Moana? Come una sorella - Parlando delle sue esperienze sul set, Rocco ricorda con affetto Moana Pozzi, una donna forte e di gran classe. "Era una persona speciale, piena di melanconia. Aveva un'anima triste, così come la mia era tormentata dalla perdita di mia madre. Non ho mai avuto una relazione sessuale con lei al di fuori del set, la vedevo come una sorella con cui potevo parlare e confidarmi", rivela.
Ma come è cambiata la vita di Rocco da quando ha lasciato il set? L'attore confessa di non sentirsi più adatto a recitare a causa della sua età. A 55 anni ha deciso di smettere, ma non solo per una questione di fisico. "Mi sono sentito inadeguato quando ho visto queste ragazze di 18-20 anni che volevano lavorare con me. Ho superato la dipendenza dal sesso, ma ho imparato a controllarmi. Mia moglie è stata la mia roccia, mi ha aiutato a uscire da questa dipendenza che ha durato ben 15 anni", confida Rocco.
La sua vita con la moglie è un vero e proprio pilastro. "Siamo una famiglia vera, non una famiglia fake. Se mia moglie dovesse improvvisamente guardarmi con occhi diversi e decidere di non amarmi più per un altro uomo penso che morirei, sono 30 anni che stiamo insieme e non posso immaginare la mia vita senza di lei", ammette.
Un lavoro come tanti altri - Nonostante i suoi successi nel mondo del porno, Rocco Siffredi è consapevole che ci sono molte persone che giudicano la sua scelta di carriera. Ma per lui, la pornografia è solo un lavoro come tanti altri. "Non giudicate me o altre persone solo perché fanno porno. Siamo esseri umani con sentimenti, emozioni e sogni, e abbiamo il diritto di essere rispettati come tutti gli altri", afferma Rocco.
Infine, l'attore rivela il suo più grande desiderio: "Vorrei essere ricordato come una persona che ha amato e si è impegnata per la sua famiglia e per gli altri. Vorrei essere ricordato come un uomo che ha cercato di fare del suo meglio nella vita, nonostante le difficoltà e le critiche. Spero che la mia storia possa ispirare altre persone a non arrendersi mai e a lottare per ciò in cui credono".