Katia Ricciarelli: "Ho pensato al suicidio, ero diventata l'ossessione di un frate"





La celebre soprano nonché ex moglie di Pippo Baudo, Katia Ricciarelli, ha parlato in studio a Verissimo del suo dramma personale risalente agli anni dell'adolescenza, quando aveva appena 18 anni: "Incontrai un frate benedettino che mi chiese di cantare nel coro dei canti gregoriani. Io avevo sempre avuto un rifiuto verso la religione, ma mi innamorai di quei canti al punto che già mi vedevo in clausura. Mia mamma però non voleva, e cerco di dissuadermi", ha iniziato a raccontare la Ricciarelli.
"Provai a togliermi la vita" - Poi capì che c'era dell'altro e sprofondò nel buio. "Solo dopo un po’ mi accorsi che questo uomo voleva tirarmi fuori dal mondo perché non voleva che fossi di nessun altro, se non potevo essere sua", spiega. "Per me è stato un trauma pazzesco, rimasi distrutta, avevo fiducia verso di lui, e provai a togliermi la vita. Quando venne a trovarmi in ospedale però gli diedi un grande ceffone. Quella fu una grande liberazione".
La celebre soprano nonché ex moglie di Pippo Baudo, Katia Ricciarelli, ha parlato in studio a Verissimo del suo dramma personale risalente agli anni dell'adolescenza, quando aveva appena 18 anni: "Incontrai un frate benedettino che mi chiese di cantare nel coro dei canti gregoriani. Io avevo sempre avuto un rifiuto verso la religione, ma mi innamorai di quei canti al punto che già mi vedevo in clausura. Mia mamma però non voleva, e cerco di dissuadermi", ha iniziato a raccontare la Ricciarelli.
"Provai a togliermi la vita" - Poi capì che c'era dell'altro e sprofondò nel buio. "Solo dopo un po’ mi accorsi che questo uomo voleva tirarmi fuori dal mondo perché non voleva che fossi di nessun altro, se non potevo essere sua", spiega. "Per me è stato un trauma pazzesco, rimasi distrutta, avevo fiducia verso di lui, e provai a togliermi la vita. Quando venne a trovarmi in ospedale però gli diedi un grande ceffone. Quella fu una grande liberazione".
La celebre soprano nonché ex moglie di Pippo Baudo, Katia Ricciarelli, ha parlato in studio a Verissimo del suo dramma personale risalente agli anni dell'adolescenza, quando aveva appena 18 anni: "Incontrai un frate benedettino che mi chiese di cantare nel coro dei canti gregoriani. Io avevo sempre avuto un rifiuto verso la religione, ma mi innamorai di quei canti al punto che già mi vedevo in clausura. Mia mamma però non voleva, e cerco di dissuadermi", ha iniziato a raccontare la Ricciarelli.
"Provai a togliermi la vita" - Poi capì che c'era dell'altro e sprofondò nel buio. "Solo dopo un po’ mi accorsi che questo uomo voleva tirarmi fuori dal mondo perché non voleva che fossi di nessun altro, se non potevo essere sua", spiega. "Per me è stato un trauma pazzesco, rimasi distrutta, avevo fiducia verso di lui, e provai a togliermi la vita. Quando venne a trovarmi in ospedale però gli diedi un grande ceffone. Quella fu una grande liberazione".
La celebre soprano nonché ex moglie di Pippo Baudo, Katia Ricciarelli, ha parlato in studio a Verissimo del suo dramma personale risalente agli anni dell'adolescenza, quando aveva appena 18 anni: "Incontrai un frate benedettino che mi chiese di cantare nel coro dei canti gregoriani. Io avevo sempre avuto un rifiuto verso la religione, ma mi innamorai di quei canti al punto che già mi vedevo in clausura. Mia mamma però non voleva, e cerco di dissuadermi", ha iniziato a raccontare la Ricciarelli.
"Provai a togliermi la vita" - Poi capì che c'era dell'altro e sprofondò nel buio. "Solo dopo un po’ mi accorsi che questo uomo voleva tirarmi fuori dal mondo perché non voleva che fossi di nessun altro, se non potevo essere sua", spiega. "Per me è stato un trauma pazzesco, rimasi distrutta, avevo fiducia verso di lui, e provai a togliermi la vita. Quando venne a trovarmi in ospedale però gli diedi un grande ceffone. Quella fu una grande liberazione".
La celebre soprano nonché ex moglie di Pippo Baudo, Katia Ricciarelli, ha parlato in studio a Verissimo del suo dramma personale risalente agli anni dell'adolescenza, quando aveva appena 18 anni: "Incontrai un frate benedettino che mi chiese di cantare nel coro dei canti gregoriani. Io avevo sempre avuto un rifiuto verso la religione, ma mi innamorai di quei canti al punto che già mi vedevo in clausura. Mia mamma però non voleva, e cerco di dissuadermi", ha iniziato a raccontare la Ricciarelli.
"Provai a togliermi la vita" - Poi capì che c'era dell'altro e sprofondò nel buio. "Solo dopo un po’ mi accorsi che questo uomo voleva tirarmi fuori dal mondo perché non voleva che fossi di nessun altro, se non potevo essere sua", spiega. "Per me è stato un trauma pazzesco, rimasi distrutta, avevo fiducia verso di lui, e provai a togliermi la vita. Quando venne a trovarmi in ospedale però gli diedi un grande ceffone. Quella fu una grande liberazione".
La celebre soprano nonché ex moglie di Pippo Baudo, Katia Ricciarelli, ha parlato in studio a Verissimo del suo dramma personale risalente agli anni dell'adolescenza, quando aveva appena 18 anni: "Incontrai un frate benedettino che mi chiese di cantare nel coro dei canti gregoriani. Io avevo sempre avuto un rifiuto verso la religione, ma mi innamorai di quei canti al punto che già mi vedevo in clausura. Mia mamma però non voleva, e cerco di dissuadermi", ha iniziato a raccontare la Ricciarelli.
"Provai a togliermi la vita" - Poi capì che c'era dell'altro e sprofondò nel buio. "Solo dopo un po’ mi accorsi che questo uomo voleva tirarmi fuori dal mondo perché non voleva che fossi di nessun altro, se non potevo essere sua", spiega. "Per me è stato un trauma pazzesco, rimasi distrutta, avevo fiducia verso di lui, e provai a togliermi la vita. Quando venne a trovarmi in ospedale però gli diedi un grande ceffone. Quella fu una grande liberazione".
La celebre soprano nonché ex moglie di Pippo Baudo, Katia Ricciarelli, ha parlato in studio a Verissimo del suo dramma personale risalente agli anni dell'adolescenza, quando aveva appena 18 anni: "Incontrai un frate benedettino che mi chiese di cantare nel coro dei canti gregoriani. Io avevo sempre avuto un rifiuto verso la religione, ma mi innamorai di quei canti al punto che già mi vedevo in clausura. Mia mamma però non voleva, e cerco di dissuadermi", ha iniziato a raccontare la Ricciarelli.
"Provai a togliermi la vita" - Poi capì che c'era dell'altro e sprofondò nel buio. "Solo dopo un po’ mi accorsi che questo uomo voleva tirarmi fuori dal mondo perché non voleva che fossi di nessun altro, se non potevo essere sua", spiega. "Per me è stato un trauma pazzesco, rimasi distrutta, avevo fiducia verso di lui, e provai a togliermi la vita. Quando venne a trovarmi in ospedale però gli diedi un grande ceffone. Quella fu una grande liberazione".
La celebre soprano nonché ex moglie di Pippo Baudo, Katia Ricciarelli, ha parlato in studio a Verissimo del suo dramma personale risalente agli anni dell'adolescenza, quando aveva appena 18 anni: "Incontrai un frate benedettino che mi chiese di cantare nel coro dei canti gregoriani. Io avevo sempre avuto un rifiuto verso la religione, ma mi innamorai di quei canti al punto che già mi vedevo in clausura. Mia mamma però non voleva, e cerco di dissuadermi", ha iniziato a raccontare la Ricciarelli.
"Provai a togliermi la vita" - Poi capì che c'era dell'altro e sprofondò nel buio. "Solo dopo un po’ mi accorsi che questo uomo voleva tirarmi fuori dal mondo perché non voleva che fossi di nessun altro, se non potevo essere sua", spiega. "Per me è stato un trauma pazzesco, rimasi distrutta, avevo fiducia verso di lui, e provai a togliermi la vita. Quando venne a trovarmi in ospedale però gli diedi un grande ceffone. Quella fu una grande liberazione".
La celebre soprano nonché ex moglie di Pippo Baudo, Katia Ricciarelli, ha parlato in studio a Verissimo del suo dramma personale risalente agli anni dell'adolescenza, quando aveva appena 18 anni: "Incontrai un frate benedettino che mi chiese di cantare nel coro dei canti gregoriani. Io avevo sempre avuto un rifiuto verso la religione, ma mi innamorai di quei canti al punto che già mi vedevo in clausura. Mia mamma però non voleva, e cerco di dissuadermi", ha iniziato a raccontare la Ricciarelli.
"Provai a togliermi la vita" - Poi capì che c'era dell'altro e sprofondò nel buio. "Solo dopo un po’ mi accorsi che questo uomo voleva tirarmi fuori dal mondo perché non voleva che fossi di nessun altro, se non potevo essere sua", spiega. "Per me è stato un trauma pazzesco, rimasi distrutta, avevo fiducia verso di lui, e provai a togliermi la vita. Quando venne a trovarmi in ospedale però gli diedi un grande ceffone. Quella fu una grande liberazione".
La celebre soprano nonché ex moglie di Pippo Baudo, Katia Ricciarelli, ha parlato in studio a Verissimo del suo dramma personale risalente agli anni dell'adolescenza, quando aveva appena 18 anni: "Incontrai un frate benedettino che mi chiese di cantare nel coro dei canti gregoriani. Io avevo sempre avuto un rifiuto verso la religione, ma mi innamorai di quei canti al punto che già mi vedevo in clausura. Mia mamma però non voleva, e cerco di dissuadermi", ha iniziato a raccontare la Ricciarelli.
"Provai a togliermi la vita" - Poi capì che c'era dell'altro e sprofondò nel buio. "Solo dopo un po’ mi accorsi che questo uomo voleva tirarmi fuori dal mondo perché non voleva che fossi di nessun altro, se non potevo essere sua", spiega. "Per me è stato un trauma pazzesco, rimasi distrutta, avevo fiducia verso di lui, e provai a togliermi la vita. Quando venne a trovarmi in ospedale però gli diedi un grande ceffone. Quella fu una grande liberazione".
La celebre soprano nonché ex moglie di Pippo Baudo, Katia Ricciarelli, ha parlato in studio a Verissimo del suo dramma personale risalente agli anni dell'adolescenza, quando aveva appena 18 anni: "Incontrai un frate benedettino che mi chiese di cantare nel coro dei canti gregoriani. Io avevo sempre avuto un rifiuto verso la religione, ma mi innamorai di quei canti al punto che già mi vedevo in clausura. Mia mamma però non voleva, e cerco di dissuadermi", ha iniziato a raccontare la Ricciarelli.
"Provai a togliermi la vita" - Poi capì che c'era dell'altro e sprofondò nel buio. "Solo dopo un po’ mi accorsi che questo uomo voleva tirarmi fuori dal mondo perché non voleva che fossi di nessun altro, se non potevo essere sua", spiega. "Per me è stato un trauma pazzesco, rimasi distrutta, avevo fiducia verso di lui, e provai a togliermi la vita. Quando venne a trovarmi in ospedale però gli diedi un grande ceffone. Quella fu una grande liberazione".
La celebre soprano nonché ex moglie di Pippo Baudo, Katia Ricciarelli, ha parlato in studio a Verissimo del suo dramma personale risalente agli anni dell'adolescenza, quando aveva appena 18 anni: "Incontrai un frate benedettino che mi chiese di cantare nel coro dei canti gregoriani. Io avevo sempre avuto un rifiuto verso la religione, ma mi innamorai di quei canti al punto che già mi vedevo in clausura. Mia mamma però non voleva, e cerco di dissuadermi", ha iniziato a raccontare la Ricciarelli.
"Provai a togliermi la vita" - Poi capì che c'era dell'altro e sprofondò nel buio. "Solo dopo un po’ mi accorsi che questo uomo voleva tirarmi fuori dal mondo perché non voleva che fossi di nessun altro, se non potevo essere sua", spiega. "Per me è stato un trauma pazzesco, rimasi distrutta, avevo fiducia verso di lui, e provai a togliermi la vita. Quando venne a trovarmi in ospedale però gli diedi un grande ceffone. Quella fu una grande liberazione".
La celebre soprano nonché ex moglie di Pippo Baudo, Katia Ricciarelli, ha parlato in studio a Verissimo del suo dramma personale risalente agli anni dell'adolescenza, quando aveva appena 18 anni: "Incontrai un frate benedettino che mi chiese di cantare nel coro dei canti gregoriani. Io avevo sempre avuto un rifiuto verso la religione, ma mi innamorai di quei canti al punto che già mi vedevo in clausura. Mia mamma però non voleva, e cerco di dissuadermi", ha iniziato a raccontare la Ricciarelli.
"Provai a togliermi la vita" - Poi capì che c'era dell'altro e sprofondò nel buio. "Solo dopo un po’ mi accorsi che questo uomo voleva tirarmi fuori dal mondo perché non voleva che fossi di nessun altro, se non potevo essere sua", spiega. "Per me è stato un trauma pazzesco, rimasi distrutta, avevo fiducia verso di lui, e provai a togliermi la vita. Quando venne a trovarmi in ospedale però gli diedi un grande ceffone. Quella fu una grande liberazione".
La celebre soprano nonché ex moglie di Pippo Baudo, Katia Ricciarelli, ha parlato in studio a Verissimo del suo dramma personale risalente agli anni dell'adolescenza, quando aveva appena 18 anni: "Incontrai un frate benedettino che mi chiese di cantare nel coro dei canti gregoriani. Io avevo sempre avuto un rifiuto verso la religione, ma mi innamorai di quei canti al punto che già mi vedevo in clausura. Mia mamma però non voleva, e cerco di dissuadermi", ha iniziato a raccontare la Ricciarelli.
"Provai a togliermi la vita" - Poi capì che c'era dell'altro e sprofondò nel buio. "Solo dopo un po’ mi accorsi che questo uomo voleva tirarmi fuori dal mondo perché non voleva che fossi di nessun altro, se non potevo essere sua", spiega. "Per me è stato un trauma pazzesco, rimasi distrutta, avevo fiducia verso di lui, e provai a togliermi la vita. Quando venne a trovarmi in ospedale però gli diedi un grande ceffone. Quella fu una grande liberazione".
La celebre soprano nonché ex moglie di Pippo Baudo, Katia Ricciarelli, ha parlato in studio a Verissimo del suo dramma personale risalente agli anni dell'adolescenza, quando aveva appena 18 anni: "Incontrai un frate benedettino che mi chiese di cantare nel coro dei canti gregoriani. Io avevo sempre avuto un rifiuto verso la religione, ma mi innamorai di quei canti al punto che già mi vedevo in clausura. Mia mamma però non voleva, e cerco di dissuadermi", ha iniziato a raccontare la Ricciarelli.
"Provai a togliermi la vita" - Poi capì che c'era dell'altro e sprofondò nel buio. "Solo dopo un po’ mi accorsi che questo uomo voleva tirarmi fuori dal mondo perché non voleva che fossi di nessun altro, se non potevo essere sua", spiega. "Per me è stato un trauma pazzesco, rimasi distrutta, avevo fiducia verso di lui, e provai a togliermi la vita. Quando venne a trovarmi in ospedale però gli diedi un grande ceffone. Quella fu una grande liberazione".