"Con lui ci farei un duetto". Punto. Diretta e senza paura di disturbare e dividere, Donatella Rettore, oggi 69enne e fresca di pubblicazione del nuovo album (dopo 14 anni) Antidiva Putiferio. E quella frase va a salvare Tony Effe, sotto attacco per gli espliciti testi maschilisti e volgari, con uno dei quali salirà sul palco di Sanremo.
Intervistata dall'AdnKronos in video, la Rettore sul caso Tony Effe ha detto: "Ai tempi i giovani ascoltavano Kobra perché gli piaceva, non ci pensavano proprio al doppio senso. Forse c’hanno pensato quando sono cresciuti e quando sono cresciuti si sono fatti una gran bella risata". Stessa cosa con il successo precedente di Rettore, quello con il ritornello "Dammi una lametta che mi taglio le vene", di cui si disse che era una istigazione all'autolesionismo e al suicidio. Quindi: "Tony Effe, scrivi in libertà ma non menare nessuno. Fai una bella figura a Sanremo che è più importante che vincere".
Sulla trap, però, nessua pietà: "Quella è trasgressione, malavita". Ma sui giovani della Gen Z: "Li difendo, e li amo moltissimo. Perché mi danno moltissimo".
Foto da Instagram e dal sito ufficiale di Rettore