Altri che reunion come tanti speravano. La storia degli 883 si arricchisce di un nuovo capitolo, non proprio carino. Il Comune di Pavia ha deciso di conferire la benemerenza di San Siro a Mauro Repetto, storico co-fondatore del gruppo, ma Max Pezzali non ci sta e invia una diffida attraverso i suoi legali. Una vicenda che riapre vecchie ferite e solleva interrogativi sull'eredità artistica di uno dei duo più amati della musica italiana.
L'ira di Pezzali: "Gli 883 sono io" - Ventinove anni dopo lo scioglimento del sodalizio artistico e nonostante l'entusiasmo generato dalla serie Netflix a loro dedicata, la decisione dell'amministrazione pavese di premiare Mauro Repetto con la massima onorificenza cittadina ha scatenato la reazione immediata di Max Pezzali. Secondo quanto riporta "Il Giorno", l'interprete di "Nord Sud Ovest Est" avrebbe fatto recapitare una lettera al Comune, sostenendo senza mezzi termini: "Gli 883 sono solo io... Si fa confusione".
Lo spettacoli di Repetto - La scintilla che ha innescato questa nuova controversia è il recente ritorno alla ribalta di Repetto, protagonista dello spettacolo teatrale "Alla Ricerca dell'Uomo Ragno", un viaggio nostalgico attraverso i successi e i videoclip che hanno segnato un'epoca. Proprio questo revival ha spinto l'amministrazione comunale a candidarlo per il prestigioso riconoscimento, con la motivazione che "sta portando Pavia in giro per l'Italia".
Le motivazioni dei legali - Ma i legali di Pezzali hanno chiesto esplicitamente di "soprassedere dal conferimento del riconoscimento", sottolineando come Repetto abbia abbandonato il progetto dopo un brevissimo periodo, lasciando al solo Pezzali l'onere e l'onore di rappresentare gli 883. La missiva evidenzia il rischio che premiare esclusivamente Repetto possa creare un'ingiusta esclusione di chi ha effettivamente portato avanti il nome del gruppo per decenni.
Il Consiglio comunale è chiamato a pronunciarsi sulla questione il 25 novembre, mentre la cerimonia di premiazione è prevista per il 9 dicembre, giorno di San Siro. Una decisione che si preannuncia delicata e che potrebbe riaprire vecchie ferite mai completamente rimarginate.