Renato Zero, super ospite nel Sanremo "gayfiendly" dai colori arcobaleno

C'è grande attesa all'Ariston per il superospite della serata finale del Festival di Sanremo. Dopo Laura Pausini ed Eros Ramazzotti, a completare la triade dei giganti della musica italiana arriva proprio lui, Renato Zero, un mito per i suoi fedelissimi sorcini, ma non solo. Nell'edizione tutta dedicata ai diritti civili e dalla connotazione "gay friendly", la sua presenza sul palco assume un "colore" tutto particolare. Il re dell'ambiguità, che festeggia proprio in questi giorni il mezzo secolo di carriera, ne ha trascorso almeno la metà a dissimulare la sua presunta omosessualità o quantomeno bisessualità. Tirato per la giacca più volte, non ha mai ceduto alla tentazione di fare coming out, ma anzi ha confuso più volte chi cercava di sbrigliare la matassa, in primo luogo i suoi fedeli sorcini. Capitolo chiuso, dunque? Impensabile. Quando hai che fare con il Renatone nazionale è ammesso tutto e il contrario di tutto. E allora ecco che l'arrivo al Festival non può che incuriosire. Non solo per il medley imbastito per l'occasione, ma per quello che l'artista, forse, dirà o lascerà intendere. L'Effetto suspence, insomma, è assicurato.