"Vittima lei? Al 50%". Prati e le manager a processo, usata anche l'identità di un minore





Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram
Cinque anni dopo, lo scandalo diventa un processo. I fatti del presunto matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone, con messinscena di servizi fotografici, ospitate in tv della matura showgirl a parlare del coronamento del suo sogno romantico, persone inncenti e inconspevoli coinvolte nelle presunte nozze e nel furto di identità, finiscono di fronte al giudice monocratico. Con la Prati che accusa le sue ex agenti Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo di averla raggirata.
Intanto proprio in aula si è chiarito di chi fosse la foto attribuita all'inesistente futuro marito della Prati, per denuncia del diretto interessato. L'immagine ritrae l'imprenditore Marco Di Carlo, titolare della M Group e spacciato per Caltagirone. Di Carlo ha detto di fronte al giudice di aver incontrato la Prati in un'occasione ma di non averla mai frequentata. Ad aggravare la situazione, l'uso della foto Simone N., minorenne, fatto passare per il figlio dell'inesistente Caltagirone. Fu la madre del ragazzino, che aveva conosciuto Michelazzo e Perricciolo dal parrucchiere da cui lavorava, a scoprire la manipolazione della foto di suo figlio. Da qui, la denuncia da parte dei due genitori.
Il selfie di Di Carlo era stato fatto da lui assieme a sua figlia in occasione della Festa del papà. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Mario Pesci, la storia del finto matrimonio fra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con supplemento di figlio inventato in affido, erano il piano per "confermare una storia poco credibile" dando visibilità alla Prati, rilanciandone il nome con ospitate tv e servizi fotografici. Pamela Prati si dice vittima di Michelazzo e Perricciolo.
Fuori dal tribunale e di fronte alle telecamere, la Michelazzo ha detto: "Sono contenta di essere venuta perché voglio metterci la faccia sono una vittima di questa storia. Anche Pamela Perricciolo vittima? Direi di no, per quello che so io è stato tutto fatto da lei". Sulla Prati: " Lei è vittima al 50%. Vorrei che fosse fatta giustizia perché c'è di mezzo un minore e ho visto i genitori del ragazzo molto tesi". Intanto la Perricciolo ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, nelle Marche. Richiesta rifuutata. Prossima udienza fissata l'11 settembre.
Fotogrammi tv e foto da Instagram