Andrea Piazzolla nega le accuse: "Così ho speso i soldi di Gina, impossibile manipolarla"





Andrea Piazzolla, il trentacinquenne che per anni è stato al fianco dell’attrice Gina Lollobrigida, morta lo scorso gennaio, rompe il silenzio e respinge le accuse di circonvenzione di incapace. Piazzolla è imputato in un processo in cui rischia una condanna a sette anni e mezzo di carcere per aver indotto l’attrice, ormai anziana e fragile, a nominarlo suo erede universale e a fargli gestire il suo patrimonio.
Vedi anche ->Le gravi accuse contro Piazzolla
Come sono stati spesi i soldi - In un’intervista al Corriere della Sera, Piazzolla racconta la sua versione dei fatti e smentisce di aver approfittato della situazione. “Non ho mai pensato neanche lontanamente di manipolarla ma anche se avessi voluto sarebbe stato impossibile - dice - era la persona più autonoma e indipendente che io abbia mai conosciuto in ogni aspetto della sua vita. Gina aveva detto di non voler lasciare nulla al figlio dopo che lui l’aveva sottoposta a quella che lei riteneva una umiliante gogna mediatica. I soldi sono stati spesi per lei e per mantenere il regime di vita che lei ha voluto fare. Un milione di euro è stato pignorato dal suo ex avvocato per onorari che Gina era certa di aver pagato”.
Piazzolla parla anche del rapporto che lo legava all’attrice, con cui si frequentava da quando lei aveva più di 80 anni e lui appena 21. “Ho cercato sempre la sua felicità - continua - Nel corso del mio rapporto con Gina ho ricevuto minacce, telefonate e lettere anonime e Gina lo sapeva, così come sapeva che per quei fatti era stata presentata una denuncia. Ho trovato ingiusto che nel processo sia stato enfatizzato che Gina, in un momento di grave difficoltà per lei nel corso della perizia come anche il consulente della parte civile ha detto, si sia confusa circa una rapina avvenuta negli anni Sessanta”. “Non è una strategia difensiva è la verità: Gina era molto triste quando l’ho conosciuta, mi inorgoglisce il fatto che lei stessa abbia detto a tutti come grazie a me avesse ritrovato la gioia di vivere”.
L'udienza tra pochi giorni - L’intervista di Piazzolla arriva a pochi giorni dalla prossima udienza del processo, prevista per il 27 settembre. Il figlio dell’attrice, Milko Skofic Jr., si è costituito parte civile e chiede un risarcimento di 10 milioni di euro. La difesa di Piazzolla si basa sulle testimonianze di amici e collaboratori dell’attrice, che hanno confermato la sua lucidità e la sua volontà. Inoltre, Piazzolla sostiene di aver sempre agito nell’interesse dell’attrice, senza mai approfittarsi della sua fiducia.
Andrea Piazzolla, il trentacinquenne che per anni è stato al fianco dell’attrice Gina Lollobrigida, morta lo scorso gennaio, rompe il silenzio e respinge le accuse di circonvenzione di incapace. Piazzolla è imputato in un processo in cui rischia una condanna a sette anni e mezzo di carcere per aver indotto l’attrice, ormai anziana e fragile, a nominarlo suo erede universale e a fargli gestire il suo patrimonio.
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Come sono stati spesi i soldi - In un’intervista al Corriere della Sera, Piazzolla racconta la sua versione dei fatti e smentisce di aver approfittato della situazione. “Non ho mai pensato neanche lontanamente di manipolarla ma anche se avessi voluto sarebbe stato impossibile - dice - era la persona più autonoma e indipendente che io abbia mai conosciuto in ogni aspetto della sua vita. Gina aveva detto di non voler lasciare nulla al figlio dopo che lui l’aveva sottoposta a quella che lei riteneva una umiliante gogna mediatica. I soldi sono stati spesi per lei e per mantenere il regime di vita che lei ha voluto fare. Un milione di euro è stato pignorato dal suo ex avvocato per onorari che Gina era certa di aver pagato”.
Piazzolla parla anche del rapporto che lo legava all’attrice, con cui si frequentava da quando lei aveva più di 80 anni e lui appena 21. “Ho cercato sempre la sua felicità - continua - Nel corso del mio rapporto con Gina ho ricevuto minacce, telefonate e lettere anonime e Gina lo sapeva, così come sapeva che per quei fatti era stata presentata una denuncia. Ho trovato ingiusto che nel processo sia stato enfatizzato che Gina, in un momento di grave difficoltà per lei nel corso della perizia come anche il consulente della parte civile ha detto, si sia confusa circa una rapina avvenuta negli anni Sessanta”. “Non è una strategia difensiva è la verità: Gina era molto triste quando l’ho conosciuta, mi inorgoglisce il fatto che lei stessa abbia detto a tutti come grazie a me avesse ritrovato la gioia di vivere”.
L'udienza tra pochi giorni - L’intervista di Piazzolla arriva a pochi giorni dalla prossima udienza del processo, prevista per il 27 settembre. Il figlio dell’attrice, Milko Skofic Jr., si è costituito parte civile e chiede un risarcimento di 10 milioni di euro. La difesa di Piazzolla si basa sulle testimonianze di amici e collaboratori dell’attrice, che hanno confermato la sua lucidità e la sua volontà. Inoltre, Piazzolla sostiene di aver sempre agito nell’interesse dell’attrice, senza mai approfittarsi della sua fiducia.
Andrea Piazzolla, il trentacinquenne che per anni è stato al fianco dell’attrice Gina Lollobrigida, morta lo scorso gennaio, rompe il silenzio e respinge le accuse di circonvenzione di incapace. Piazzolla è imputato in un processo in cui rischia una condanna a sette anni e mezzo di carcere per aver indotto l’attrice, ormai anziana e fragile, a nominarlo suo erede universale e a fargli gestire il suo patrimonio.
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Piazzolla parla anche del rapporto che lo legava all’attrice, con cui si frequentava da quando lei aveva più di 80 anni e lui appena 21. “Ho cercato sempre la sua felicità - continua - Nel corso del mio rapporto con Gina ho ricevuto minacce, telefonate e lettere anonime e Gina lo sapeva, così come sapeva che per quei fatti era stata presentata una denuncia. Ho trovato ingiusto che nel processo sia stato enfatizzato che Gina, in un momento di grave difficoltà per lei nel corso della perizia come anche il consulente della parte civile ha detto, si sia confusa circa una rapina avvenuta negli anni Sessanta”. “Non è una strategia difensiva è la verità: Gina era molto triste quando l’ho conosciuta, mi inorgoglisce il fatto che lei stessa abbia detto a tutti come grazie a me avesse ritrovato la gioia di vivere”.
L'udienza tra pochi giorni - L’intervista di Piazzolla arriva a pochi giorni dalla prossima udienza del processo, prevista per il 27 settembre. Il figlio dell’attrice, Milko Skofic Jr., si è costituito parte civile e chiede un risarcimento di 10 milioni di euro. La difesa di Piazzolla si basa sulle testimonianze di amici e collaboratori dell’attrice, che hanno confermato la sua lucidità e la sua volontà. Inoltre, Piazzolla sostiene di aver sempre agito nell’interesse dell’attrice, senza mai approfittarsi della sua fiducia.
Andrea Piazzolla, il trentacinquenne che per anni è stato al fianco dell’attrice Gina Lollobrigida, morta lo scorso gennaio, rompe il silenzio e respinge le accuse di circonvenzione di incapace. Piazzolla è imputato in un processo in cui rischia una condanna a sette anni e mezzo di carcere per aver indotto l’attrice, ormai anziana e fragile, a nominarlo suo erede universale e a fargli gestire il suo patrimonio.
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Piazzolla parla anche del rapporto che lo legava all’attrice, con cui si frequentava da quando lei aveva più di 80 anni e lui appena 21. “Ho cercato sempre la sua felicità - continua - Nel corso del mio rapporto con Gina ho ricevuto minacce, telefonate e lettere anonime e Gina lo sapeva, così come sapeva che per quei fatti era stata presentata una denuncia. Ho trovato ingiusto che nel processo sia stato enfatizzato che Gina, in un momento di grave difficoltà per lei nel corso della perizia come anche il consulente della parte civile ha detto, si sia confusa circa una rapina avvenuta negli anni Sessanta”. “Non è una strategia difensiva è la verità: Gina era molto triste quando l’ho conosciuta, mi inorgoglisce il fatto che lei stessa abbia detto a tutti come grazie a me avesse ritrovato la gioia di vivere”.
L'udienza tra pochi giorni - L’intervista di Piazzolla arriva a pochi giorni dalla prossima udienza del processo, prevista per il 27 settembre. Il figlio dell’attrice, Milko Skofic Jr., si è costituito parte civile e chiede un risarcimento di 10 milioni di euro. La difesa di Piazzolla si basa sulle testimonianze di amici e collaboratori dell’attrice, che hanno confermato la sua lucidità e la sua volontà. Inoltre, Piazzolla sostiene di aver sempre agito nell’interesse dell’attrice, senza mai approfittarsi della sua fiducia.
Andrea Piazzolla, il trentacinquenne che per anni è stato al fianco dell’attrice Gina Lollobrigida, morta lo scorso gennaio, rompe il silenzio e respinge le accuse di circonvenzione di incapace. Piazzolla è imputato in un processo in cui rischia una condanna a sette anni e mezzo di carcere per aver indotto l’attrice, ormai anziana e fragile, a nominarlo suo erede universale e a fargli gestire il suo patrimonio.
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Piazzolla parla anche del rapporto che lo legava all’attrice, con cui si frequentava da quando lei aveva più di 80 anni e lui appena 21. “Ho cercato sempre la sua felicità - continua - Nel corso del mio rapporto con Gina ho ricevuto minacce, telefonate e lettere anonime e Gina lo sapeva, così come sapeva che per quei fatti era stata presentata una denuncia. Ho trovato ingiusto che nel processo sia stato enfatizzato che Gina, in un momento di grave difficoltà per lei nel corso della perizia come anche il consulente della parte civile ha detto, si sia confusa circa una rapina avvenuta negli anni Sessanta”. “Non è una strategia difensiva è la verità: Gina era molto triste quando l’ho conosciuta, mi inorgoglisce il fatto che lei stessa abbia detto a tutti come grazie a me avesse ritrovato la gioia di vivere”.
L'udienza tra pochi giorni - L’intervista di Piazzolla arriva a pochi giorni dalla prossima udienza del processo, prevista per il 27 settembre. Il figlio dell’attrice, Milko Skofic Jr., si è costituito parte civile e chiede un risarcimento di 10 milioni di euro. La difesa di Piazzolla si basa sulle testimonianze di amici e collaboratori dell’attrice, che hanno confermato la sua lucidità e la sua volontà. Inoltre, Piazzolla sostiene di aver sempre agito nell’interesse dell’attrice, senza mai approfittarsi della sua fiducia.
Andrea Piazzolla, il trentacinquenne che per anni è stato al fianco dell’attrice Gina Lollobrigida, morta lo scorso gennaio, rompe il silenzio e respinge le accuse di circonvenzione di incapace. Piazzolla è imputato in un processo in cui rischia una condanna a sette anni e mezzo di carcere per aver indotto l’attrice, ormai anziana e fragile, a nominarlo suo erede universale e a fargli gestire il suo patrimonio.
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Piazzolla parla anche del rapporto che lo legava all’attrice, con cui si frequentava da quando lei aveva più di 80 anni e lui appena 21. “Ho cercato sempre la sua felicità - continua - Nel corso del mio rapporto con Gina ho ricevuto minacce, telefonate e lettere anonime e Gina lo sapeva, così come sapeva che per quei fatti era stata presentata una denuncia. Ho trovato ingiusto che nel processo sia stato enfatizzato che Gina, in un momento di grave difficoltà per lei nel corso della perizia come anche il consulente della parte civile ha detto, si sia confusa circa una rapina avvenuta negli anni Sessanta”. “Non è una strategia difensiva è la verità: Gina era molto triste quando l’ho conosciuta, mi inorgoglisce il fatto che lei stessa abbia detto a tutti come grazie a me avesse ritrovato la gioia di vivere”.
L'udienza tra pochi giorni - L’intervista di Piazzolla arriva a pochi giorni dalla prossima udienza del processo, prevista per il 27 settembre. Il figlio dell’attrice, Milko Skofic Jr., si è costituito parte civile e chiede un risarcimento di 10 milioni di euro. La difesa di Piazzolla si basa sulle testimonianze di amici e collaboratori dell’attrice, che hanno confermato la sua lucidità e la sua volontà. Inoltre, Piazzolla sostiene di aver sempre agito nell’interesse dell’attrice, senza mai approfittarsi della sua fiducia.
Andrea Piazzolla, il trentacinquenne che per anni è stato al fianco dell’attrice Gina Lollobrigida, morta lo scorso gennaio, rompe il silenzio e respinge le accuse di circonvenzione di incapace. Piazzolla è imputato in un processo in cui rischia una condanna a sette anni e mezzo di carcere per aver indotto l’attrice, ormai anziana e fragile, a nominarlo suo erede universale e a fargli gestire il suo patrimonio.
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L'udienza tra pochi giorni - L’intervista di Piazzolla arriva a pochi giorni dalla prossima udienza del processo, prevista per il 27 settembre. Il figlio dell’attrice, Milko Skofic Jr., si è costituito parte civile e chiede un risarcimento di 10 milioni di euro. La difesa di Piazzolla si basa sulle testimonianze di amici e collaboratori dell’attrice, che hanno confermato la sua lucidità e la sua volontà. Inoltre, Piazzolla sostiene di aver sempre agito nell’interesse dell’attrice, senza mai approfittarsi della sua fiducia.
Andrea Piazzolla, il trentacinquenne che per anni è stato al fianco dell’attrice Gina Lollobrigida, morta lo scorso gennaio, rompe il silenzio e respinge le accuse di circonvenzione di incapace. Piazzolla è imputato in un processo in cui rischia una condanna a sette anni e mezzo di carcere per aver indotto l’attrice, ormai anziana e fragile, a nominarlo suo erede universale e a fargli gestire il suo patrimonio.
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Come sono stati spesi i soldi - In un’intervista al Corriere della Sera, Piazzolla racconta la sua versione dei fatti e smentisce di aver approfittato della situazione. “Non ho mai pensato neanche lontanamente di manipolarla ma anche se avessi voluto sarebbe stato impossibile - dice - era la persona più autonoma e indipendente che io abbia mai conosciuto in ogni aspetto della sua vita. Gina aveva detto di non voler lasciare nulla al figlio dopo che lui l’aveva sottoposta a quella che lei riteneva una umiliante gogna mediatica. I soldi sono stati spesi per lei e per mantenere il regime di vita che lei ha voluto fare. Un milione di euro è stato pignorato dal suo ex avvocato per onorari che Gina era certa di aver pagato”.
Piazzolla parla anche del rapporto che lo legava all’attrice, con cui si frequentava da quando lei aveva più di 80 anni e lui appena 21. “Ho cercato sempre la sua felicità - continua - Nel corso del mio rapporto con Gina ho ricevuto minacce, telefonate e lettere anonime e Gina lo sapeva, così come sapeva che per quei fatti era stata presentata una denuncia. Ho trovato ingiusto che nel processo sia stato enfatizzato che Gina, in un momento di grave difficoltà per lei nel corso della perizia come anche il consulente della parte civile ha detto, si sia confusa circa una rapina avvenuta negli anni Sessanta”. “Non è una strategia difensiva è la verità: Gina era molto triste quando l’ho conosciuta, mi inorgoglisce il fatto che lei stessa abbia detto a tutti come grazie a me avesse ritrovato la gioia di vivere”.
L'udienza tra pochi giorni - L’intervista di Piazzolla arriva a pochi giorni dalla prossima udienza del processo, prevista per il 27 settembre. Il figlio dell’attrice, Milko Skofic Jr., si è costituito parte civile e chiede un risarcimento di 10 milioni di euro. La difesa di Piazzolla si basa sulle testimonianze di amici e collaboratori dell’attrice, che hanno confermato la sua lucidità e la sua volontà. Inoltre, Piazzolla sostiene di aver sempre agito nell’interesse dell’attrice, senza mai approfittarsi della sua fiducia.
Andrea Piazzolla, il trentacinquenne che per anni è stato al fianco dell’attrice Gina Lollobrigida, morta lo scorso gennaio, rompe il silenzio e respinge le accuse di circonvenzione di incapace. Piazzolla è imputato in un processo in cui rischia una condanna a sette anni e mezzo di carcere per aver indotto l’attrice, ormai anziana e fragile, a nominarlo suo erede universale e a fargli gestire il suo patrimonio.
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Come sono stati spesi i soldi - In un’intervista al Corriere della Sera, Piazzolla racconta la sua versione dei fatti e smentisce di aver approfittato della situazione. “Non ho mai pensato neanche lontanamente di manipolarla ma anche se avessi voluto sarebbe stato impossibile - dice - era la persona più autonoma e indipendente che io abbia mai conosciuto in ogni aspetto della sua vita. Gina aveva detto di non voler lasciare nulla al figlio dopo che lui l’aveva sottoposta a quella che lei riteneva una umiliante gogna mediatica. I soldi sono stati spesi per lei e per mantenere il regime di vita che lei ha voluto fare. Un milione di euro è stato pignorato dal suo ex avvocato per onorari che Gina era certa di aver pagato”.
Piazzolla parla anche del rapporto che lo legava all’attrice, con cui si frequentava da quando lei aveva più di 80 anni e lui appena 21. “Ho cercato sempre la sua felicità - continua - Nel corso del mio rapporto con Gina ho ricevuto minacce, telefonate e lettere anonime e Gina lo sapeva, così come sapeva che per quei fatti era stata presentata una denuncia. Ho trovato ingiusto che nel processo sia stato enfatizzato che Gina, in un momento di grave difficoltà per lei nel corso della perizia come anche il consulente della parte civile ha detto, si sia confusa circa una rapina avvenuta negli anni Sessanta”. “Non è una strategia difensiva è la verità: Gina era molto triste quando l’ho conosciuta, mi inorgoglisce il fatto che lei stessa abbia detto a tutti come grazie a me avesse ritrovato la gioia di vivere”.
L'udienza tra pochi giorni - L’intervista di Piazzolla arriva a pochi giorni dalla prossima udienza del processo, prevista per il 27 settembre. Il figlio dell’attrice, Milko Skofic Jr., si è costituito parte civile e chiede un risarcimento di 10 milioni di euro. La difesa di Piazzolla si basa sulle testimonianze di amici e collaboratori dell’attrice, che hanno confermato la sua lucidità e la sua volontà. Inoltre, Piazzolla sostiene di aver sempre agito nell’interesse dell’attrice, senza mai approfittarsi della sua fiducia.
Andrea Piazzolla, il trentacinquenne che per anni è stato al fianco dell’attrice Gina Lollobrigida, morta lo scorso gennaio, rompe il silenzio e respinge le accuse di circonvenzione di incapace. Piazzolla è imputato in un processo in cui rischia una condanna a sette anni e mezzo di carcere per aver indotto l’attrice, ormai anziana e fragile, a nominarlo suo erede universale e a fargli gestire il suo patrimonio.
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Come sono stati spesi i soldi - In un’intervista al Corriere della Sera, Piazzolla racconta la sua versione dei fatti e smentisce di aver approfittato della situazione. “Non ho mai pensato neanche lontanamente di manipolarla ma anche se avessi voluto sarebbe stato impossibile - dice - era la persona più autonoma e indipendente che io abbia mai conosciuto in ogni aspetto della sua vita. Gina aveva detto di non voler lasciare nulla al figlio dopo che lui l’aveva sottoposta a quella che lei riteneva una umiliante gogna mediatica. I soldi sono stati spesi per lei e per mantenere il regime di vita che lei ha voluto fare. Un milione di euro è stato pignorato dal suo ex avvocato per onorari che Gina era certa di aver pagato”.
Piazzolla parla anche del rapporto che lo legava all’attrice, con cui si frequentava da quando lei aveva più di 80 anni e lui appena 21. “Ho cercato sempre la sua felicità - continua - Nel corso del mio rapporto con Gina ho ricevuto minacce, telefonate e lettere anonime e Gina lo sapeva, così come sapeva che per quei fatti era stata presentata una denuncia. Ho trovato ingiusto che nel processo sia stato enfatizzato che Gina, in un momento di grave difficoltà per lei nel corso della perizia come anche il consulente della parte civile ha detto, si sia confusa circa una rapina avvenuta negli anni Sessanta”. “Non è una strategia difensiva è la verità: Gina era molto triste quando l’ho conosciuta, mi inorgoglisce il fatto che lei stessa abbia detto a tutti come grazie a me avesse ritrovato la gioia di vivere”.
L'udienza tra pochi giorni - L’intervista di Piazzolla arriva a pochi giorni dalla prossima udienza del processo, prevista per il 27 settembre. Il figlio dell’attrice, Milko Skofic Jr., si è costituito parte civile e chiede un risarcimento di 10 milioni di euro. La difesa di Piazzolla si basa sulle testimonianze di amici e collaboratori dell’attrice, che hanno confermato la sua lucidità e la sua volontà. Inoltre, Piazzolla sostiene di aver sempre agito nell’interesse dell’attrice, senza mai approfittarsi della sua fiducia.
Andrea Piazzolla, il trentacinquenne che per anni è stato al fianco dell’attrice Gina Lollobrigida, morta lo scorso gennaio, rompe il silenzio e respinge le accuse di circonvenzione di incapace. Piazzolla è imputato in un processo in cui rischia una condanna a sette anni e mezzo di carcere per aver indotto l’attrice, ormai anziana e fragile, a nominarlo suo erede universale e a fargli gestire il suo patrimonio.
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Come sono stati spesi i soldi - In un’intervista al Corriere della Sera, Piazzolla racconta la sua versione dei fatti e smentisce di aver approfittato della situazione. “Non ho mai pensato neanche lontanamente di manipolarla ma anche se avessi voluto sarebbe stato impossibile - dice - era la persona più autonoma e indipendente che io abbia mai conosciuto in ogni aspetto della sua vita. Gina aveva detto di non voler lasciare nulla al figlio dopo che lui l’aveva sottoposta a quella che lei riteneva una umiliante gogna mediatica. I soldi sono stati spesi per lei e per mantenere il regime di vita che lei ha voluto fare. Un milione di euro è stato pignorato dal suo ex avvocato per onorari che Gina era certa di aver pagato”.
Piazzolla parla anche del rapporto che lo legava all’attrice, con cui si frequentava da quando lei aveva più di 80 anni e lui appena 21. “Ho cercato sempre la sua felicità - continua - Nel corso del mio rapporto con Gina ho ricevuto minacce, telefonate e lettere anonime e Gina lo sapeva, così come sapeva che per quei fatti era stata presentata una denuncia. Ho trovato ingiusto che nel processo sia stato enfatizzato che Gina, in un momento di grave difficoltà per lei nel corso della perizia come anche il consulente della parte civile ha detto, si sia confusa circa una rapina avvenuta negli anni Sessanta”. “Non è una strategia difensiva è la verità: Gina era molto triste quando l’ho conosciuta, mi inorgoglisce il fatto che lei stessa abbia detto a tutti come grazie a me avesse ritrovato la gioia di vivere”.
L'udienza tra pochi giorni - L’intervista di Piazzolla arriva a pochi giorni dalla prossima udienza del processo, prevista per il 27 settembre. Il figlio dell’attrice, Milko Skofic Jr., si è costituito parte civile e chiede un risarcimento di 10 milioni di euro. La difesa di Piazzolla si basa sulle testimonianze di amici e collaboratori dell’attrice, che hanno confermato la sua lucidità e la sua volontà. Inoltre, Piazzolla sostiene di aver sempre agito nell’interesse dell’attrice, senza mai approfittarsi della sua fiducia.
Andrea Piazzolla, il trentacinquenne che per anni è stato al fianco dell’attrice Gina Lollobrigida, morta lo scorso gennaio, rompe il silenzio e respinge le accuse di circonvenzione di incapace. Piazzolla è imputato in un processo in cui rischia una condanna a sette anni e mezzo di carcere per aver indotto l’attrice, ormai anziana e fragile, a nominarlo suo erede universale e a fargli gestire il suo patrimonio.
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Piazzolla parla anche del rapporto che lo legava all’attrice, con cui si frequentava da quando lei aveva più di 80 anni e lui appena 21. “Ho cercato sempre la sua felicità - continua - Nel corso del mio rapporto con Gina ho ricevuto minacce, telefonate e lettere anonime e Gina lo sapeva, così come sapeva che per quei fatti era stata presentata una denuncia. Ho trovato ingiusto che nel processo sia stato enfatizzato che Gina, in un momento di grave difficoltà per lei nel corso della perizia come anche il consulente della parte civile ha detto, si sia confusa circa una rapina avvenuta negli anni Sessanta”. “Non è una strategia difensiva è la verità: Gina era molto triste quando l’ho conosciuta, mi inorgoglisce il fatto che lei stessa abbia detto a tutti come grazie a me avesse ritrovato la gioia di vivere”.
L'udienza tra pochi giorni - L’intervista di Piazzolla arriva a pochi giorni dalla prossima udienza del processo, prevista per il 27 settembre. Il figlio dell’attrice, Milko Skofic Jr., si è costituito parte civile e chiede un risarcimento di 10 milioni di euro. La difesa di Piazzolla si basa sulle testimonianze di amici e collaboratori dell’attrice, che hanno confermato la sua lucidità e la sua volontà. Inoltre, Piazzolla sostiene di aver sempre agito nell’interesse dell’attrice, senza mai approfittarsi della sua fiducia.
Andrea Piazzolla, il trentacinquenne che per anni è stato al fianco dell’attrice Gina Lollobrigida, morta lo scorso gennaio, rompe il silenzio e respinge le accuse di circonvenzione di incapace. Piazzolla è imputato in un processo in cui rischia una condanna a sette anni e mezzo di carcere per aver indotto l’attrice, ormai anziana e fragile, a nominarlo suo erede universale e a fargli gestire il suo patrimonio.
Vedi anche ->Le gravi accuse contro Piazzolla
Come sono stati spesi i soldi - In un’intervista al Corriere della Sera, Piazzolla racconta la sua versione dei fatti e smentisce di aver approfittato della situazione. “Non ho mai pensato neanche lontanamente di manipolarla ma anche se avessi voluto sarebbe stato impossibile - dice - era la persona più autonoma e indipendente che io abbia mai conosciuto in ogni aspetto della sua vita. Gina aveva detto di non voler lasciare nulla al figlio dopo che lui l’aveva sottoposta a quella che lei riteneva una umiliante gogna mediatica. I soldi sono stati spesi per lei e per mantenere il regime di vita che lei ha voluto fare. Un milione di euro è stato pignorato dal suo ex avvocato per onorari che Gina era certa di aver pagato”.
Piazzolla parla anche del rapporto che lo legava all’attrice, con cui si frequentava da quando lei aveva più di 80 anni e lui appena 21. “Ho cercato sempre la sua felicità - continua - Nel corso del mio rapporto con Gina ho ricevuto minacce, telefonate e lettere anonime e Gina lo sapeva, così come sapeva che per quei fatti era stata presentata una denuncia. Ho trovato ingiusto che nel processo sia stato enfatizzato che Gina, in un momento di grave difficoltà per lei nel corso della perizia come anche il consulente della parte civile ha detto, si sia confusa circa una rapina avvenuta negli anni Sessanta”. “Non è una strategia difensiva è la verità: Gina era molto triste quando l’ho conosciuta, mi inorgoglisce il fatto che lei stessa abbia detto a tutti come grazie a me avesse ritrovato la gioia di vivere”.
L'udienza tra pochi giorni - L’intervista di Piazzolla arriva a pochi giorni dalla prossima udienza del processo, prevista per il 27 settembre. Il figlio dell’attrice, Milko Skofic Jr., si è costituito parte civile e chiede un risarcimento di 10 milioni di euro. La difesa di Piazzolla si basa sulle testimonianze di amici e collaboratori dell’attrice, che hanno confermato la sua lucidità e la sua volontà. Inoltre, Piazzolla sostiene di aver sempre agito nell’interesse dell’attrice, senza mai approfittarsi della sua fiducia.
Andrea Piazzolla, il trentacinquenne che per anni è stato al fianco dell’attrice Gina Lollobrigida, morta lo scorso gennaio, rompe il silenzio e respinge le accuse di circonvenzione di incapace. Piazzolla è imputato in un processo in cui rischia una condanna a sette anni e mezzo di carcere per aver indotto l’attrice, ormai anziana e fragile, a nominarlo suo erede universale e a fargli gestire il suo patrimonio.
Vedi anche ->Le gravi accuse contro Piazzolla
Come sono stati spesi i soldi - In un’intervista al Corriere della Sera, Piazzolla racconta la sua versione dei fatti e smentisce di aver approfittato della situazione. “Non ho mai pensato neanche lontanamente di manipolarla ma anche se avessi voluto sarebbe stato impossibile - dice - era la persona più autonoma e indipendente che io abbia mai conosciuto in ogni aspetto della sua vita. Gina aveva detto di non voler lasciare nulla al figlio dopo che lui l’aveva sottoposta a quella che lei riteneva una umiliante gogna mediatica. I soldi sono stati spesi per lei e per mantenere il regime di vita che lei ha voluto fare. Un milione di euro è stato pignorato dal suo ex avvocato per onorari che Gina era certa di aver pagato”.
Piazzolla parla anche del rapporto che lo legava all’attrice, con cui si frequentava da quando lei aveva più di 80 anni e lui appena 21. “Ho cercato sempre la sua felicità - continua - Nel corso del mio rapporto con Gina ho ricevuto minacce, telefonate e lettere anonime e Gina lo sapeva, così come sapeva che per quei fatti era stata presentata una denuncia. Ho trovato ingiusto che nel processo sia stato enfatizzato che Gina, in un momento di grave difficoltà per lei nel corso della perizia come anche il consulente della parte civile ha detto, si sia confusa circa una rapina avvenuta negli anni Sessanta”. “Non è una strategia difensiva è la verità: Gina era molto triste quando l’ho conosciuta, mi inorgoglisce il fatto che lei stessa abbia detto a tutti come grazie a me avesse ritrovato la gioia di vivere”.
L'udienza tra pochi giorni - L’intervista di Piazzolla arriva a pochi giorni dalla prossima udienza del processo, prevista per il 27 settembre. Il figlio dell’attrice, Milko Skofic Jr., si è costituito parte civile e chiede un risarcimento di 10 milioni di euro. La difesa di Piazzolla si basa sulle testimonianze di amici e collaboratori dell’attrice, che hanno confermato la sua lucidità e la sua volontà. Inoltre, Piazzolla sostiene di aver sempre agito nell’interesse dell’attrice, senza mai approfittarsi della sua fiducia.
Andrea Piazzolla, il trentacinquenne che per anni è stato al fianco dell’attrice Gina Lollobrigida, morta lo scorso gennaio, rompe il silenzio e respinge le accuse di circonvenzione di incapace. Piazzolla è imputato in un processo in cui rischia una condanna a sette anni e mezzo di carcere per aver indotto l’attrice, ormai anziana e fragile, a nominarlo suo erede universale e a fargli gestire il suo patrimonio.
Vedi anche ->Le gravi accuse contro Piazzolla
Come sono stati spesi i soldi - In un’intervista al Corriere della Sera, Piazzolla racconta la sua versione dei fatti e smentisce di aver approfittato della situazione. “Non ho mai pensato neanche lontanamente di manipolarla ma anche se avessi voluto sarebbe stato impossibile - dice - era la persona più autonoma e indipendente che io abbia mai conosciuto in ogni aspetto della sua vita. Gina aveva detto di non voler lasciare nulla al figlio dopo che lui l’aveva sottoposta a quella che lei riteneva una umiliante gogna mediatica. I soldi sono stati spesi per lei e per mantenere il regime di vita che lei ha voluto fare. Un milione di euro è stato pignorato dal suo ex avvocato per onorari che Gina era certa di aver pagato”.
Piazzolla parla anche del rapporto che lo legava all’attrice, con cui si frequentava da quando lei aveva più di 80 anni e lui appena 21. “Ho cercato sempre la sua felicità - continua - Nel corso del mio rapporto con Gina ho ricevuto minacce, telefonate e lettere anonime e Gina lo sapeva, così come sapeva che per quei fatti era stata presentata una denuncia. Ho trovato ingiusto che nel processo sia stato enfatizzato che Gina, in un momento di grave difficoltà per lei nel corso della perizia come anche il consulente della parte civile ha detto, si sia confusa circa una rapina avvenuta negli anni Sessanta”. “Non è una strategia difensiva è la verità: Gina era molto triste quando l’ho conosciuta, mi inorgoglisce il fatto che lei stessa abbia detto a tutti come grazie a me avesse ritrovato la gioia di vivere”.
L'udienza tra pochi giorni - L’intervista di Piazzolla arriva a pochi giorni dalla prossima udienza del processo, prevista per il 27 settembre. Il figlio dell’attrice, Milko Skofic Jr., si è costituito parte civile e chiede un risarcimento di 10 milioni di euro. La difesa di Piazzolla si basa sulle testimonianze di amici e collaboratori dell’attrice, che hanno confermato la sua lucidità e la sua volontà. Inoltre, Piazzolla sostiene di aver sempre agito nell’interesse dell’attrice, senza mai approfittarsi della sua fiducia.
Andrea Piazzolla, il trentacinquenne che per anni è stato al fianco dell’attrice Gina Lollobrigida, morta lo scorso gennaio, rompe il silenzio e respinge le accuse di circonvenzione di incapace. Piazzolla è imputato in un processo in cui rischia una condanna a sette anni e mezzo di carcere per aver indotto l’attrice, ormai anziana e fragile, a nominarlo suo erede universale e a fargli gestire il suo patrimonio.
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Come sono stati spesi i soldi - In un’intervista al Corriere della Sera, Piazzolla racconta la sua versione dei fatti e smentisce di aver approfittato della situazione. “Non ho mai pensato neanche lontanamente di manipolarla ma anche se avessi voluto sarebbe stato impossibile - dice - era la persona più autonoma e indipendente che io abbia mai conosciuto in ogni aspetto della sua vita. Gina aveva detto di non voler lasciare nulla al figlio dopo che lui l’aveva sottoposta a quella che lei riteneva una umiliante gogna mediatica. I soldi sono stati spesi per lei e per mantenere il regime di vita che lei ha voluto fare. Un milione di euro è stato pignorato dal suo ex avvocato per onorari che Gina era certa di aver pagato”.
Piazzolla parla anche del rapporto che lo legava all’attrice, con cui si frequentava da quando lei aveva più di 80 anni e lui appena 21. “Ho cercato sempre la sua felicità - continua - Nel corso del mio rapporto con Gina ho ricevuto minacce, telefonate e lettere anonime e Gina lo sapeva, così come sapeva che per quei fatti era stata presentata una denuncia. Ho trovato ingiusto che nel processo sia stato enfatizzato che Gina, in un momento di grave difficoltà per lei nel corso della perizia come anche il consulente della parte civile ha detto, si sia confusa circa una rapina avvenuta negli anni Sessanta”. “Non è una strategia difensiva è la verità: Gina era molto triste quando l’ho conosciuta, mi inorgoglisce il fatto che lei stessa abbia detto a tutti come grazie a me avesse ritrovato la gioia di vivere”.
L'udienza tra pochi giorni - L’intervista di Piazzolla arriva a pochi giorni dalla prossima udienza del processo, prevista per il 27 settembre. Il figlio dell’attrice, Milko Skofic Jr., si è costituito parte civile e chiede un risarcimento di 10 milioni di euro. La difesa di Piazzolla si basa sulle testimonianze di amici e collaboratori dell’attrice, che hanno confermato la sua lucidità e la sua volontà. Inoltre, Piazzolla sostiene di aver sempre agito nell’interesse dell’attrice, senza mai approfittarsi della sua fiducia.
Andrea Piazzolla, il trentacinquenne che per anni è stato al fianco dell’attrice Gina Lollobrigida, morta lo scorso gennaio, rompe il silenzio e respinge le accuse di circonvenzione di incapace. Piazzolla è imputato in un processo in cui rischia una condanna a sette anni e mezzo di carcere per aver indotto l’attrice, ormai anziana e fragile, a nominarlo suo erede universale e a fargli gestire il suo patrimonio.
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Come sono stati spesi i soldi - In un’intervista al Corriere della Sera, Piazzolla racconta la sua versione dei fatti e smentisce di aver approfittato della situazione. “Non ho mai pensato neanche lontanamente di manipolarla ma anche se avessi voluto sarebbe stato impossibile - dice - era la persona più autonoma e indipendente che io abbia mai conosciuto in ogni aspetto della sua vita. Gina aveva detto di non voler lasciare nulla al figlio dopo che lui l’aveva sottoposta a quella che lei riteneva una umiliante gogna mediatica. I soldi sono stati spesi per lei e per mantenere il regime di vita che lei ha voluto fare. Un milione di euro è stato pignorato dal suo ex avvocato per onorari che Gina era certa di aver pagato”.
Piazzolla parla anche del rapporto che lo legava all’attrice, con cui si frequentava da quando lei aveva più di 80 anni e lui appena 21. “Ho cercato sempre la sua felicità - continua - Nel corso del mio rapporto con Gina ho ricevuto minacce, telefonate e lettere anonime e Gina lo sapeva, così come sapeva che per quei fatti era stata presentata una denuncia. Ho trovato ingiusto che nel processo sia stato enfatizzato che Gina, in un momento di grave difficoltà per lei nel corso della perizia come anche il consulente della parte civile ha detto, si sia confusa circa una rapina avvenuta negli anni Sessanta”. “Non è una strategia difensiva è la verità: Gina era molto triste quando l’ho conosciuta, mi inorgoglisce il fatto che lei stessa abbia detto a tutti come grazie a me avesse ritrovato la gioia di vivere”.
L'udienza tra pochi giorni - L’intervista di Piazzolla arriva a pochi giorni dalla prossima udienza del processo, prevista per il 27 settembre. Il figlio dell’attrice, Milko Skofic Jr., si è costituito parte civile e chiede un risarcimento di 10 milioni di euro. La difesa di Piazzolla si basa sulle testimonianze di amici e collaboratori dell’attrice, che hanno confermato la sua lucidità e la sua volontà. Inoltre, Piazzolla sostiene di aver sempre agito nell’interesse dell’attrice, senza mai approfittarsi della sua fiducia.
Andrea Piazzolla, il trentacinquenne che per anni è stato al fianco dell’attrice Gina Lollobrigida, morta lo scorso gennaio, rompe il silenzio e respinge le accuse di circonvenzione di incapace. Piazzolla è imputato in un processo in cui rischia una condanna a sette anni e mezzo di carcere per aver indotto l’attrice, ormai anziana e fragile, a nominarlo suo erede universale e a fargli gestire il suo patrimonio.
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Come sono stati spesi i soldi - In un’intervista al Corriere della Sera, Piazzolla racconta la sua versione dei fatti e smentisce di aver approfittato della situazione. “Non ho mai pensato neanche lontanamente di manipolarla ma anche se avessi voluto sarebbe stato impossibile - dice - era la persona più autonoma e indipendente che io abbia mai conosciuto in ogni aspetto della sua vita. Gina aveva detto di non voler lasciare nulla al figlio dopo che lui l’aveva sottoposta a quella che lei riteneva una umiliante gogna mediatica. I soldi sono stati spesi per lei e per mantenere il regime di vita che lei ha voluto fare. Un milione di euro è stato pignorato dal suo ex avvocato per onorari che Gina era certa di aver pagato”.
Piazzolla parla anche del rapporto che lo legava all’attrice, con cui si frequentava da quando lei aveva più di 80 anni e lui appena 21. “Ho cercato sempre la sua felicità - continua - Nel corso del mio rapporto con Gina ho ricevuto minacce, telefonate e lettere anonime e Gina lo sapeva, così come sapeva che per quei fatti era stata presentata una denuncia. Ho trovato ingiusto che nel processo sia stato enfatizzato che Gina, in un momento di grave difficoltà per lei nel corso della perizia come anche il consulente della parte civile ha detto, si sia confusa circa una rapina avvenuta negli anni Sessanta”. “Non è una strategia difensiva è la verità: Gina era molto triste quando l’ho conosciuta, mi inorgoglisce il fatto che lei stessa abbia detto a tutti come grazie a me avesse ritrovato la gioia di vivere”.
L'udienza tra pochi giorni - L’intervista di Piazzolla arriva a pochi giorni dalla prossima udienza del processo, prevista per il 27 settembre. Il figlio dell’attrice, Milko Skofic Jr., si è costituito parte civile e chiede un risarcimento di 10 milioni di euro. La difesa di Piazzolla si basa sulle testimonianze di amici e collaboratori dell’attrice, che hanno confermato la sua lucidità e la sua volontà. Inoltre, Piazzolla sostiene di aver sempre agito nell’interesse dell’attrice, senza mai approfittarsi della sua fiducia.
Andrea Piazzolla, il trentacinquenne che per anni è stato al fianco dell’attrice Gina Lollobrigida, morta lo scorso gennaio, rompe il silenzio e respinge le accuse di circonvenzione di incapace. Piazzolla è imputato in un processo in cui rischia una condanna a sette anni e mezzo di carcere per aver indotto l’attrice, ormai anziana e fragile, a nominarlo suo erede universale e a fargli gestire il suo patrimonio.
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Come sono stati spesi i soldi - In un’intervista al Corriere della Sera, Piazzolla racconta la sua versione dei fatti e smentisce di aver approfittato della situazione. “Non ho mai pensato neanche lontanamente di manipolarla ma anche se avessi voluto sarebbe stato impossibile - dice - era la persona più autonoma e indipendente che io abbia mai conosciuto in ogni aspetto della sua vita. Gina aveva detto di non voler lasciare nulla al figlio dopo che lui l’aveva sottoposta a quella che lei riteneva una umiliante gogna mediatica. I soldi sono stati spesi per lei e per mantenere il regime di vita che lei ha voluto fare. Un milione di euro è stato pignorato dal suo ex avvocato per onorari che Gina era certa di aver pagato”.
Piazzolla parla anche del rapporto che lo legava all’attrice, con cui si frequentava da quando lei aveva più di 80 anni e lui appena 21. “Ho cercato sempre la sua felicità - continua - Nel corso del mio rapporto con Gina ho ricevuto minacce, telefonate e lettere anonime e Gina lo sapeva, così come sapeva che per quei fatti era stata presentata una denuncia. Ho trovato ingiusto che nel processo sia stato enfatizzato che Gina, in un momento di grave difficoltà per lei nel corso della perizia come anche il consulente della parte civile ha detto, si sia confusa circa una rapina avvenuta negli anni Sessanta”. “Non è una strategia difensiva è la verità: Gina era molto triste quando l’ho conosciuta, mi inorgoglisce il fatto che lei stessa abbia detto a tutti come grazie a me avesse ritrovato la gioia di vivere”.
L'udienza tra pochi giorni - L’intervista di Piazzolla arriva a pochi giorni dalla prossima udienza del processo, prevista per il 27 settembre. Il figlio dell’attrice, Milko Skofic Jr., si è costituito parte civile e chiede un risarcimento di 10 milioni di euro. La difesa di Piazzolla si basa sulle testimonianze di amici e collaboratori dell’attrice, che hanno confermato la sua lucidità e la sua volontà. Inoltre, Piazzolla sostiene di aver sempre agito nell’interesse dell’attrice, senza mai approfittarsi della sua fiducia.
Andrea Piazzolla, il trentacinquenne che per anni è stato al fianco dell’attrice Gina Lollobrigida, morta lo scorso gennaio, rompe il silenzio e respinge le accuse di circonvenzione di incapace. Piazzolla è imputato in un processo in cui rischia una condanna a sette anni e mezzo di carcere per aver indotto l’attrice, ormai anziana e fragile, a nominarlo suo erede universale e a fargli gestire il suo patrimonio.
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Come sono stati spesi i soldi - In un’intervista al Corriere della Sera, Piazzolla racconta la sua versione dei fatti e smentisce di aver approfittato della situazione. “Non ho mai pensato neanche lontanamente di manipolarla ma anche se avessi voluto sarebbe stato impossibile - dice - era la persona più autonoma e indipendente che io abbia mai conosciuto in ogni aspetto della sua vita. Gina aveva detto di non voler lasciare nulla al figlio dopo che lui l’aveva sottoposta a quella che lei riteneva una umiliante gogna mediatica. I soldi sono stati spesi per lei e per mantenere il regime di vita che lei ha voluto fare. Un milione di euro è stato pignorato dal suo ex avvocato per onorari che Gina era certa di aver pagato”.
Piazzolla parla anche del rapporto che lo legava all’attrice, con cui si frequentava da quando lei aveva più di 80 anni e lui appena 21. “Ho cercato sempre la sua felicità - continua - Nel corso del mio rapporto con Gina ho ricevuto minacce, telefonate e lettere anonime e Gina lo sapeva, così come sapeva che per quei fatti era stata presentata una denuncia. Ho trovato ingiusto che nel processo sia stato enfatizzato che Gina, in un momento di grave difficoltà per lei nel corso della perizia come anche il consulente della parte civile ha detto, si sia confusa circa una rapina avvenuta negli anni Sessanta”. “Non è una strategia difensiva è la verità: Gina era molto triste quando l’ho conosciuta, mi inorgoglisce il fatto che lei stessa abbia detto a tutti come grazie a me avesse ritrovato la gioia di vivere”.
L'udienza tra pochi giorni - L’intervista di Piazzolla arriva a pochi giorni dalla prossima udienza del processo, prevista per il 27 settembre. Il figlio dell’attrice, Milko Skofic Jr., si è costituito parte civile e chiede un risarcimento di 10 milioni di euro. La difesa di Piazzolla si basa sulle testimonianze di amici e collaboratori dell’attrice, che hanno confermato la sua lucidità e la sua volontà. Inoltre, Piazzolla sostiene di aver sempre agito nell’interesse dell’attrice, senza mai approfittarsi della sua fiducia.
Andrea Piazzolla, il trentacinquenne che per anni è stato al fianco dell’attrice Gina Lollobrigida, morta lo scorso gennaio, rompe il silenzio e respinge le accuse di circonvenzione di incapace. Piazzolla è imputato in un processo in cui rischia una condanna a sette anni e mezzo di carcere per aver indotto l’attrice, ormai anziana e fragile, a nominarlo suo erede universale e a fargli gestire il suo patrimonio.
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Come sono stati spesi i soldi - In un’intervista al Corriere della Sera, Piazzolla racconta la sua versione dei fatti e smentisce di aver approfittato della situazione. “Non ho mai pensato neanche lontanamente di manipolarla ma anche se avessi voluto sarebbe stato impossibile - dice - era la persona più autonoma e indipendente che io abbia mai conosciuto in ogni aspetto della sua vita. Gina aveva detto di non voler lasciare nulla al figlio dopo che lui l’aveva sottoposta a quella che lei riteneva una umiliante gogna mediatica. I soldi sono stati spesi per lei e per mantenere il regime di vita che lei ha voluto fare. Un milione di euro è stato pignorato dal suo ex avvocato per onorari che Gina era certa di aver pagato”.
Piazzolla parla anche del rapporto che lo legava all’attrice, con cui si frequentava da quando lei aveva più di 80 anni e lui appena 21. “Ho cercato sempre la sua felicità - continua - Nel corso del mio rapporto con Gina ho ricevuto minacce, telefonate e lettere anonime e Gina lo sapeva, così come sapeva che per quei fatti era stata presentata una denuncia. Ho trovato ingiusto che nel processo sia stato enfatizzato che Gina, in un momento di grave difficoltà per lei nel corso della perizia come anche il consulente della parte civile ha detto, si sia confusa circa una rapina avvenuta negli anni Sessanta”. “Non è una strategia difensiva è la verità: Gina era molto triste quando l’ho conosciuta, mi inorgoglisce il fatto che lei stessa abbia detto a tutti come grazie a me avesse ritrovato la gioia di vivere”.
L'udienza tra pochi giorni - L’intervista di Piazzolla arriva a pochi giorni dalla prossima udienza del processo, prevista per il 27 settembre. Il figlio dell’attrice, Milko Skofic Jr., si è costituito parte civile e chiede un risarcimento di 10 milioni di euro. La difesa di Piazzolla si basa sulle testimonianze di amici e collaboratori dell’attrice, che hanno confermato la sua lucidità e la sua volontà. Inoltre, Piazzolla sostiene di aver sempre agito nell’interesse dell’attrice, senza mai approfittarsi della sua fiducia.
Andrea Piazzolla, il trentacinquenne che per anni è stato al fianco dell’attrice Gina Lollobrigida, morta lo scorso gennaio, rompe il silenzio e respinge le accuse di circonvenzione di incapace. Piazzolla è imputato in un processo in cui rischia una condanna a sette anni e mezzo di carcere per aver indotto l’attrice, ormai anziana e fragile, a nominarlo suo erede universale e a fargli gestire il suo patrimonio.
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Come sono stati spesi i soldi - In un’intervista al Corriere della Sera, Piazzolla racconta la sua versione dei fatti e smentisce di aver approfittato della situazione. “Non ho mai pensato neanche lontanamente di manipolarla ma anche se avessi voluto sarebbe stato impossibile - dice - era la persona più autonoma e indipendente che io abbia mai conosciuto in ogni aspetto della sua vita. Gina aveva detto di non voler lasciare nulla al figlio dopo che lui l’aveva sottoposta a quella che lei riteneva una umiliante gogna mediatica. I soldi sono stati spesi per lei e per mantenere il regime di vita che lei ha voluto fare. Un milione di euro è stato pignorato dal suo ex avvocato per onorari che Gina era certa di aver pagato”.
Piazzolla parla anche del rapporto che lo legava all’attrice, con cui si frequentava da quando lei aveva più di 80 anni e lui appena 21. “Ho cercato sempre la sua felicità - continua - Nel corso del mio rapporto con Gina ho ricevuto minacce, telefonate e lettere anonime e Gina lo sapeva, così come sapeva che per quei fatti era stata presentata una denuncia. Ho trovato ingiusto che nel processo sia stato enfatizzato che Gina, in un momento di grave difficoltà per lei nel corso della perizia come anche il consulente della parte civile ha detto, si sia confusa circa una rapina avvenuta negli anni Sessanta”. “Non è una strategia difensiva è la verità: Gina era molto triste quando l’ho conosciuta, mi inorgoglisce il fatto che lei stessa abbia detto a tutti come grazie a me avesse ritrovato la gioia di vivere”.
L'udienza tra pochi giorni - L’intervista di Piazzolla arriva a pochi giorni dalla prossima udienza del processo, prevista per il 27 settembre. Il figlio dell’attrice, Milko Skofic Jr., si è costituito parte civile e chiede un risarcimento di 10 milioni di euro. La difesa di Piazzolla si basa sulle testimonianze di amici e collaboratori dell’attrice, che hanno confermato la sua lucidità e la sua volontà. Inoltre, Piazzolla sostiene di aver sempre agito nell’interesse dell’attrice, senza mai approfittarsi della sua fiducia.
Andrea Piazzolla, il trentacinquenne che per anni è stato al fianco dell’attrice Gina Lollobrigida, morta lo scorso gennaio, rompe il silenzio e respinge le accuse di circonvenzione di incapace. Piazzolla è imputato in un processo in cui rischia una condanna a sette anni e mezzo di carcere per aver indotto l’attrice, ormai anziana e fragile, a nominarlo suo erede universale e a fargli gestire il suo patrimonio.
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Come sono stati spesi i soldi - In un’intervista al Corriere della Sera, Piazzolla racconta la sua versione dei fatti e smentisce di aver approfittato della situazione. “Non ho mai pensato neanche lontanamente di manipolarla ma anche se avessi voluto sarebbe stato impossibile - dice - era la persona più autonoma e indipendente che io abbia mai conosciuto in ogni aspetto della sua vita. Gina aveva detto di non voler lasciare nulla al figlio dopo che lui l’aveva sottoposta a quella che lei riteneva una umiliante gogna mediatica. I soldi sono stati spesi per lei e per mantenere il regime di vita che lei ha voluto fare. Un milione di euro è stato pignorato dal suo ex avvocato per onorari che Gina era certa di aver pagato”.
Piazzolla parla anche del rapporto che lo legava all’attrice, con cui si frequentava da quando lei aveva più di 80 anni e lui appena 21. “Ho cercato sempre la sua felicità - continua - Nel corso del mio rapporto con Gina ho ricevuto minacce, telefonate e lettere anonime e Gina lo sapeva, così come sapeva che per quei fatti era stata presentata una denuncia. Ho trovato ingiusto che nel processo sia stato enfatizzato che Gina, in un momento di grave difficoltà per lei nel corso della perizia come anche il consulente della parte civile ha detto, si sia confusa circa una rapina avvenuta negli anni Sessanta”. “Non è una strategia difensiva è la verità: Gina era molto triste quando l’ho conosciuta, mi inorgoglisce il fatto che lei stessa abbia detto a tutti come grazie a me avesse ritrovato la gioia di vivere”.
L'udienza tra pochi giorni - L’intervista di Piazzolla arriva a pochi giorni dalla prossima udienza del processo, prevista per il 27 settembre. Il figlio dell’attrice, Milko Skofic Jr., si è costituito parte civile e chiede un risarcimento di 10 milioni di euro. La difesa di Piazzolla si basa sulle testimonianze di amici e collaboratori dell’attrice, che hanno confermato la sua lucidità e la sua volontà. Inoltre, Piazzolla sostiene di aver sempre agito nell’interesse dell’attrice, senza mai approfittarsi della sua fiducia.
Andrea Piazzolla, il trentacinquenne che per anni è stato al fianco dell’attrice Gina Lollobrigida, morta lo scorso gennaio, rompe il silenzio e respinge le accuse di circonvenzione di incapace. Piazzolla è imputato in un processo in cui rischia una condanna a sette anni e mezzo di carcere per aver indotto l’attrice, ormai anziana e fragile, a nominarlo suo erede universale e a fargli gestire il suo patrimonio.
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Come sono stati spesi i soldi - In un’intervista al Corriere della Sera, Piazzolla racconta la sua versione dei fatti e smentisce di aver approfittato della situazione. “Non ho mai pensato neanche lontanamente di manipolarla ma anche se avessi voluto sarebbe stato impossibile - dice - era la persona più autonoma e indipendente che io abbia mai conosciuto in ogni aspetto della sua vita. Gina aveva detto di non voler lasciare nulla al figlio dopo che lui l’aveva sottoposta a quella che lei riteneva una umiliante gogna mediatica. I soldi sono stati spesi per lei e per mantenere il regime di vita che lei ha voluto fare. Un milione di euro è stato pignorato dal suo ex avvocato per onorari che Gina era certa di aver pagato”.
Piazzolla parla anche del rapporto che lo legava all’attrice, con cui si frequentava da quando lei aveva più di 80 anni e lui appena 21. “Ho cercato sempre la sua felicità - continua - Nel corso del mio rapporto con Gina ho ricevuto minacce, telefonate e lettere anonime e Gina lo sapeva, così come sapeva che per quei fatti era stata presentata una denuncia. Ho trovato ingiusto che nel processo sia stato enfatizzato che Gina, in un momento di grave difficoltà per lei nel corso della perizia come anche il consulente della parte civile ha detto, si sia confusa circa una rapina avvenuta negli anni Sessanta”. “Non è una strategia difensiva è la verità: Gina era molto triste quando l’ho conosciuta, mi inorgoglisce il fatto che lei stessa abbia detto a tutti come grazie a me avesse ritrovato la gioia di vivere”.
L'udienza tra pochi giorni - L’intervista di Piazzolla arriva a pochi giorni dalla prossima udienza del processo, prevista per il 27 settembre. Il figlio dell’attrice, Milko Skofic Jr., si è costituito parte civile e chiede un risarcimento di 10 milioni di euro. La difesa di Piazzolla si basa sulle testimonianze di amici e collaboratori dell’attrice, che hanno confermato la sua lucidità e la sua volontà. Inoltre, Piazzolla sostiene di aver sempre agito nell’interesse dell’attrice, senza mai approfittarsi della sua fiducia.
Andrea Piazzolla, il trentacinquenne che per anni è stato al fianco dell’attrice Gina Lollobrigida, morta lo scorso gennaio, rompe il silenzio e respinge le accuse di circonvenzione di incapace. Piazzolla è imputato in un processo in cui rischia una condanna a sette anni e mezzo di carcere per aver indotto l’attrice, ormai anziana e fragile, a nominarlo suo erede universale e a fargli gestire il suo patrimonio.
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Come sono stati spesi i soldi - In un’intervista al Corriere della Sera, Piazzolla racconta la sua versione dei fatti e smentisce di aver approfittato della situazione. “Non ho mai pensato neanche lontanamente di manipolarla ma anche se avessi voluto sarebbe stato impossibile - dice - era la persona più autonoma e indipendente che io abbia mai conosciuto in ogni aspetto della sua vita. Gina aveva detto di non voler lasciare nulla al figlio dopo che lui l’aveva sottoposta a quella che lei riteneva una umiliante gogna mediatica. I soldi sono stati spesi per lei e per mantenere il regime di vita che lei ha voluto fare. Un milione di euro è stato pignorato dal suo ex avvocato per onorari che Gina era certa di aver pagato”.
Piazzolla parla anche del rapporto che lo legava all’attrice, con cui si frequentava da quando lei aveva più di 80 anni e lui appena 21. “Ho cercato sempre la sua felicità - continua - Nel corso del mio rapporto con Gina ho ricevuto minacce, telefonate e lettere anonime e Gina lo sapeva, così come sapeva che per quei fatti era stata presentata una denuncia. Ho trovato ingiusto che nel processo sia stato enfatizzato che Gina, in un momento di grave difficoltà per lei nel corso della perizia come anche il consulente della parte civile ha detto, si sia confusa circa una rapina avvenuta negli anni Sessanta”. “Non è una strategia difensiva è la verità: Gina era molto triste quando l’ho conosciuta, mi inorgoglisce il fatto che lei stessa abbia detto a tutti come grazie a me avesse ritrovato la gioia di vivere”.
L'udienza tra pochi giorni - L’intervista di Piazzolla arriva a pochi giorni dalla prossima udienza del processo, prevista per il 27 settembre. Il figlio dell’attrice, Milko Skofic Jr., si è costituito parte civile e chiede un risarcimento di 10 milioni di euro. La difesa di Piazzolla si basa sulle testimonianze di amici e collaboratori dell’attrice, che hanno confermato la sua lucidità e la sua volontà. Inoltre, Piazzolla sostiene di aver sempre agito nell’interesse dell’attrice, senza mai approfittarsi della sua fiducia.
Andrea Piazzolla, il trentacinquenne che per anni è stato al fianco dell’attrice Gina Lollobrigida, morta lo scorso gennaio, rompe il silenzio e respinge le accuse di circonvenzione di incapace. Piazzolla è imputato in un processo in cui rischia una condanna a sette anni e mezzo di carcere per aver indotto l’attrice, ormai anziana e fragile, a nominarlo suo erede universale e a fargli gestire il suo patrimonio.
Vedi anche ->Le gravi accuse contro Piazzolla
Come sono stati spesi i soldi - In un’intervista al Corriere della Sera, Piazzolla racconta la sua versione dei fatti e smentisce di aver approfittato della situazione. “Non ho mai pensato neanche lontanamente di manipolarla ma anche se avessi voluto sarebbe stato impossibile - dice - era la persona più autonoma e indipendente che io abbia mai conosciuto in ogni aspetto della sua vita. Gina aveva detto di non voler lasciare nulla al figlio dopo che lui l’aveva sottoposta a quella che lei riteneva una umiliante gogna mediatica. I soldi sono stati spesi per lei e per mantenere il regime di vita che lei ha voluto fare. Un milione di euro è stato pignorato dal suo ex avvocato per onorari che Gina era certa di aver pagato”.
Piazzolla parla anche del rapporto che lo legava all’attrice, con cui si frequentava da quando lei aveva più di 80 anni e lui appena 21. “Ho cercato sempre la sua felicità - continua - Nel corso del mio rapporto con Gina ho ricevuto minacce, telefonate e lettere anonime e Gina lo sapeva, così come sapeva che per quei fatti era stata presentata una denuncia. Ho trovato ingiusto che nel processo sia stato enfatizzato che Gina, in un momento di grave difficoltà per lei nel corso della perizia come anche il consulente della parte civile ha detto, si sia confusa circa una rapina avvenuta negli anni Sessanta”. “Non è una strategia difensiva è la verità: Gina era molto triste quando l’ho conosciuta, mi inorgoglisce il fatto che lei stessa abbia detto a tutti come grazie a me avesse ritrovato la gioia di vivere”.
L'udienza tra pochi giorni - L’intervista di Piazzolla arriva a pochi giorni dalla prossima udienza del processo, prevista per il 27 settembre. Il figlio dell’attrice, Milko Skofic Jr., si è costituito parte civile e chiede un risarcimento di 10 milioni di euro. La difesa di Piazzolla si basa sulle testimonianze di amici e collaboratori dell’attrice, che hanno confermato la sua lucidità e la sua volontà. Inoltre, Piazzolla sostiene di aver sempre agito nell’interesse dell’attrice, senza mai approfittarsi della sua fiducia.
Andrea Piazzolla, il trentacinquenne che per anni è stato al fianco dell’attrice Gina Lollobrigida, morta lo scorso gennaio, rompe il silenzio e respinge le accuse di circonvenzione di incapace. Piazzolla è imputato in un processo in cui rischia una condanna a sette anni e mezzo di carcere per aver indotto l’attrice, ormai anziana e fragile, a nominarlo suo erede universale e a fargli gestire il suo patrimonio.
Vedi anche ->Le gravi accuse contro Piazzolla
Come sono stati spesi i soldi - In un’intervista al Corriere della Sera, Piazzolla racconta la sua versione dei fatti e smentisce di aver approfittato della situazione. “Non ho mai pensato neanche lontanamente di manipolarla ma anche se avessi voluto sarebbe stato impossibile - dice - era la persona più autonoma e indipendente che io abbia mai conosciuto in ogni aspetto della sua vita. Gina aveva detto di non voler lasciare nulla al figlio dopo che lui l’aveva sottoposta a quella che lei riteneva una umiliante gogna mediatica. I soldi sono stati spesi per lei e per mantenere il regime di vita che lei ha voluto fare. Un milione di euro è stato pignorato dal suo ex avvocato per onorari che Gina era certa di aver pagato”.
Piazzolla parla anche del rapporto che lo legava all’attrice, con cui si frequentava da quando lei aveva più di 80 anni e lui appena 21. “Ho cercato sempre la sua felicità - continua - Nel corso del mio rapporto con Gina ho ricevuto minacce, telefonate e lettere anonime e Gina lo sapeva, così come sapeva che per quei fatti era stata presentata una denuncia. Ho trovato ingiusto che nel processo sia stato enfatizzato che Gina, in un momento di grave difficoltà per lei nel corso della perizia come anche il consulente della parte civile ha detto, si sia confusa circa una rapina avvenuta negli anni Sessanta”. “Non è una strategia difensiva è la verità: Gina era molto triste quando l’ho conosciuta, mi inorgoglisce il fatto che lei stessa abbia detto a tutti come grazie a me avesse ritrovato la gioia di vivere”.
L'udienza tra pochi giorni - L’intervista di Piazzolla arriva a pochi giorni dalla prossima udienza del processo, prevista per il 27 settembre. Il figlio dell’attrice, Milko Skofic Jr., si è costituito parte civile e chiede un risarcimento di 10 milioni di euro. La difesa di Piazzolla si basa sulle testimonianze di amici e collaboratori dell’attrice, che hanno confermato la sua lucidità e la sua volontà. Inoltre, Piazzolla sostiene di aver sempre agito nell’interesse dell’attrice, senza mai approfittarsi della sua fiducia.
Andrea Piazzolla, il trentacinquenne che per anni è stato al fianco dell’attrice Gina Lollobrigida, morta lo scorso gennaio, rompe il silenzio e respinge le accuse di circonvenzione di incapace. Piazzolla è imputato in un processo in cui rischia una condanna a sette anni e mezzo di carcere per aver indotto l’attrice, ormai anziana e fragile, a nominarlo suo erede universale e a fargli gestire il suo patrimonio.
Vedi anche ->Le gravi accuse contro Piazzolla
Come sono stati spesi i soldi - In un’intervista al Corriere della Sera, Piazzolla racconta la sua versione dei fatti e smentisce di aver approfittato della situazione. “Non ho mai pensato neanche lontanamente di manipolarla ma anche se avessi voluto sarebbe stato impossibile - dice - era la persona più autonoma e indipendente che io abbia mai conosciuto in ogni aspetto della sua vita. Gina aveva detto di non voler lasciare nulla al figlio dopo che lui l’aveva sottoposta a quella che lei riteneva una umiliante gogna mediatica. I soldi sono stati spesi per lei e per mantenere il regime di vita che lei ha voluto fare. Un milione di euro è stato pignorato dal suo ex avvocato per onorari che Gina era certa di aver pagato”.
Piazzolla parla anche del rapporto che lo legava all’attrice, con cui si frequentava da quando lei aveva più di 80 anni e lui appena 21. “Ho cercato sempre la sua felicità - continua - Nel corso del mio rapporto con Gina ho ricevuto minacce, telefonate e lettere anonime e Gina lo sapeva, così come sapeva che per quei fatti era stata presentata una denuncia. Ho trovato ingiusto che nel processo sia stato enfatizzato che Gina, in un momento di grave difficoltà per lei nel corso della perizia come anche il consulente della parte civile ha detto, si sia confusa circa una rapina avvenuta negli anni Sessanta”. “Non è una strategia difensiva è la verità: Gina era molto triste quando l’ho conosciuta, mi inorgoglisce il fatto che lei stessa abbia detto a tutti come grazie a me avesse ritrovato la gioia di vivere”.
L'udienza tra pochi giorni - L’intervista di Piazzolla arriva a pochi giorni dalla prossima udienza del processo, prevista per il 27 settembre. Il figlio dell’attrice, Milko Skofic Jr., si è costituito parte civile e chiede un risarcimento di 10 milioni di euro. La difesa di Piazzolla si basa sulle testimonianze di amici e collaboratori dell’attrice, che hanno confermato la sua lucidità e la sua volontà. Inoltre, Piazzolla sostiene di aver sempre agito nell’interesse dell’attrice, senza mai approfittarsi della sua fiducia.
Andrea Piazzolla, il trentacinquenne che per anni è stato al fianco dell’attrice Gina Lollobrigida, morta lo scorso gennaio, rompe il silenzio e respinge le accuse di circonvenzione di incapace. Piazzolla è imputato in un processo in cui rischia una condanna a sette anni e mezzo di carcere per aver indotto l’attrice, ormai anziana e fragile, a nominarlo suo erede universale e a fargli gestire il suo patrimonio.
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Come sono stati spesi i soldi - In un’intervista al Corriere della Sera, Piazzolla racconta la sua versione dei fatti e smentisce di aver approfittato della situazione. “Non ho mai pensato neanche lontanamente di manipolarla ma anche se avessi voluto sarebbe stato impossibile - dice - era la persona più autonoma e indipendente che io abbia mai conosciuto in ogni aspetto della sua vita. Gina aveva detto di non voler lasciare nulla al figlio dopo che lui l’aveva sottoposta a quella che lei riteneva una umiliante gogna mediatica. I soldi sono stati spesi per lei e per mantenere il regime di vita che lei ha voluto fare. Un milione di euro è stato pignorato dal suo ex avvocato per onorari che Gina era certa di aver pagato”.
Piazzolla parla anche del rapporto che lo legava all’attrice, con cui si frequentava da quando lei aveva più di 80 anni e lui appena 21. “Ho cercato sempre la sua felicità - continua - Nel corso del mio rapporto con Gina ho ricevuto minacce, telefonate e lettere anonime e Gina lo sapeva, così come sapeva che per quei fatti era stata presentata una denuncia. Ho trovato ingiusto che nel processo sia stato enfatizzato che Gina, in un momento di grave difficoltà per lei nel corso della perizia come anche il consulente della parte civile ha detto, si sia confusa circa una rapina avvenuta negli anni Sessanta”. “Non è una strategia difensiva è la verità: Gina era molto triste quando l’ho conosciuta, mi inorgoglisce il fatto che lei stessa abbia detto a tutti come grazie a me avesse ritrovato la gioia di vivere”.
L'udienza tra pochi giorni - L’intervista di Piazzolla arriva a pochi giorni dalla prossima udienza del processo, prevista per il 27 settembre. Il figlio dell’attrice, Milko Skofic Jr., si è costituito parte civile e chiede un risarcimento di 10 milioni di euro. La difesa di Piazzolla si basa sulle testimonianze di amici e collaboratori dell’attrice, che hanno confermato la sua lucidità e la sua volontà. Inoltre, Piazzolla sostiene di aver sempre agito nell’interesse dell’attrice, senza mai approfittarsi della sua fiducia.
Andrea Piazzolla, il trentacinquenne che per anni è stato al fianco dell’attrice Gina Lollobrigida, morta lo scorso gennaio, rompe il silenzio e respinge le accuse di circonvenzione di incapace. Piazzolla è imputato in un processo in cui rischia una condanna a sette anni e mezzo di carcere per aver indotto l’attrice, ormai anziana e fragile, a nominarlo suo erede universale e a fargli gestire il suo patrimonio.
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Come sono stati spesi i soldi - In un’intervista al Corriere della Sera, Piazzolla racconta la sua versione dei fatti e smentisce di aver approfittato della situazione. “Non ho mai pensato neanche lontanamente di manipolarla ma anche se avessi voluto sarebbe stato impossibile - dice - era la persona più autonoma e indipendente che io abbia mai conosciuto in ogni aspetto della sua vita. Gina aveva detto di non voler lasciare nulla al figlio dopo che lui l’aveva sottoposta a quella che lei riteneva una umiliante gogna mediatica. I soldi sono stati spesi per lei e per mantenere il regime di vita che lei ha voluto fare. Un milione di euro è stato pignorato dal suo ex avvocato per onorari che Gina era certa di aver pagato”.
Piazzolla parla anche del rapporto che lo legava all’attrice, con cui si frequentava da quando lei aveva più di 80 anni e lui appena 21. “Ho cercato sempre la sua felicità - continua - Nel corso del mio rapporto con Gina ho ricevuto minacce, telefonate e lettere anonime e Gina lo sapeva, così come sapeva che per quei fatti era stata presentata una denuncia. Ho trovato ingiusto che nel processo sia stato enfatizzato che Gina, in un momento di grave difficoltà per lei nel corso della perizia come anche il consulente della parte civile ha detto, si sia confusa circa una rapina avvenuta negli anni Sessanta”. “Non è una strategia difensiva è la verità: Gina era molto triste quando l’ho conosciuta, mi inorgoglisce il fatto che lei stessa abbia detto a tutti come grazie a me avesse ritrovato la gioia di vivere”.
L'udienza tra pochi giorni - L’intervista di Piazzolla arriva a pochi giorni dalla prossima udienza del processo, prevista per il 27 settembre. Il figlio dell’attrice, Milko Skofic Jr., si è costituito parte civile e chiede un risarcimento di 10 milioni di euro. La difesa di Piazzolla si basa sulle testimonianze di amici e collaboratori dell’attrice, che hanno confermato la sua lucidità e la sua volontà. Inoltre, Piazzolla sostiene di aver sempre agito nell’interesse dell’attrice, senza mai approfittarsi della sua fiducia.