Oscar 2023, i grandi sconfitti. Delusione Italia: resta a bocca asciutta


La vittoria a valanga di Everything Everywhere All At Once ha messo in luce la rilevanza di un nuovo modo di fare cinema. Ha invece penalizzato film piu' tradizionali come Elvis, The Fabelmans, Gli Spiriti dell'Isola e Tar, usciti a mani vuote dalla cerimonia nonostante, tra tutti, avessero accumulato 30 nomination. Snobbata, nonostante l'applauditissima performance di Tar, Cate Blanchett, che sperava di aggiungere un terzo Oscar alla maniera di Meryl Streep, ma Michelle Yeoh, prima miglior attrice asiatica, le ha tagliato la strada. E anche Angela Bassett nella categoria di premi piu' aperta alla vigilia - migliore attrice non protagonista - e' rimasta a bocca asciutta: sembrava la frontrunner ma i giurati le hanno preferito Jamie Lee Curtis di Everything Everywhere. Delusione anche per Steven Spielberg per The Fabelmans, il film piu' personale della sua lunga carriera: i 35enni Daniel gli hanno strappato il premio alla regia.
Snobbato anche Elvis di Baz Luhrman, un film arrivato alla vigilia con otto candidature tra cui quella di Austin Butler come migliore attore: la statuetta e' andata invece a Brendan Fraser di The Whale. E anche Tom Cruise, che gia' in partenza aveva disertato la cerimonia per ragioni di lavoro, e' rimasto a mani vuote: il suo Top Gun: Maverick ha vinto solo per il sonoro, cosi' come l'altro campione di incassi, Avatar : La via dell'acqua, un premio per gli effetti speciali.
Delusione Italia - La 95/a cerimonia al Dolby Theatre di Los Angeles ha lasciato senza premi la squadra italiana, anche se arrivare in nomination è certamente già un grande traguardo.
C'erano anche altri italiani in qualche modo in gara: i produttori Ilbe di Andrea Iervolino e Lady Bacardi e We Do It Together di Chiara Tilesi per Tell It like a Woman, film collettivo di 7 registe tra cui Maria Sole Tognazzi, in gara per la migliore canzone originale Applause di Dianne Warren vinto invece da Naatu Naatu dal film indiano RRR. Niente da fare neppure per il veterano Aldo Signoretti nel team make up e hairstyling di Elvis: il premio è andato a trucco e acconciatura di Adrien Morot, Judy Chin and Annemarie Bradley per The Whale di Darren Aronofsky.
E c'era anche l'attore Lorenzo Zurzolo agli Oscar protagonista del film Eo di Jerzy Skolimowski tra i candidati come miglior film internazionale, il cui premio è stato vinto però da Niente di nuovo sul fronte occidentale del tedesco Edward Berger.

La vittoria a valanga di Everything Everywhere All At Once ha messo in luce la rilevanza di un nuovo modo di fare cinema. Ha invece penalizzato film piu' tradizionali come Elvis, The Fabelmans, Gli Spiriti dell'Isola e Tar, usciti a mani vuote dalla cerimonia nonostante, tra tutti, avessero accumulato 30 nomination. Snobbata, nonostante l'applauditissima performance di Tar, Cate Blanchett, che sperava di aggiungere un terzo Oscar alla maniera di Meryl Streep, ma Michelle Yeoh, prima miglior attrice asiatica, le ha tagliato la strada. E anche Angela Bassett nella categoria di premi piu' aperta alla vigilia - migliore attrice non protagonista - e' rimasta a bocca asciutta: sembrava la frontrunner ma i giurati le hanno preferito Jamie Lee Curtis di Everything Everywhere. Delusione anche per Steven Spielberg per The Fabelmans, il film piu' personale della sua lunga carriera: i 35enni Daniel gli hanno strappato il premio alla regia.
Snobbato anche Elvis di Baz Luhrman, un film arrivato alla vigilia con otto candidature tra cui quella di Austin Butler come migliore attore: la statuetta e' andata invece a Brendan Fraser di The Whale. E anche Tom Cruise, che gia' in partenza aveva disertato la cerimonia per ragioni di lavoro, e' rimasto a mani vuote: il suo Top Gun: Maverick ha vinto solo per il sonoro, cosi' come l'altro campione di incassi, Avatar : La via dell'acqua, un premio per gli effetti speciali.
Delusione Italia - La 95/a cerimonia al Dolby Theatre di Los Angeles ha lasciato senza premi la squadra italiana, anche se arrivare in nomination è certamente già un grande traguardo.
C'erano anche altri italiani in qualche modo in gara: i produttori Ilbe di Andrea Iervolino e Lady Bacardi e We Do It Together di Chiara Tilesi per Tell It like a Woman, film collettivo di 7 registe tra cui Maria Sole Tognazzi, in gara per la migliore canzone originale Applause di Dianne Warren vinto invece da Naatu Naatu dal film indiano RRR. Niente da fare neppure per il veterano Aldo Signoretti nel team make up e hairstyling di Elvis: il premio è andato a trucco e acconciatura di Adrien Morot, Judy Chin and Annemarie Bradley per The Whale di Darren Aronofsky.
E c'era anche l'attore Lorenzo Zurzolo agli Oscar protagonista del film Eo di Jerzy Skolimowski tra i candidati come miglior film internazionale, il cui premio è stato vinto però da Niente di nuovo sul fronte occidentale del tedesco Edward Berger.

La vittoria a valanga di Everything Everywhere All At Once ha messo in luce la rilevanza di un nuovo modo di fare cinema. Ha invece penalizzato film piu' tradizionali come Elvis, The Fabelmans, Gli Spiriti dell'Isola e Tar, usciti a mani vuote dalla cerimonia nonostante, tra tutti, avessero accumulato 30 nomination. Snobbata, nonostante l'applauditissima performance di Tar, Cate Blanchett, che sperava di aggiungere un terzo Oscar alla maniera di Meryl Streep, ma Michelle Yeoh, prima miglior attrice asiatica, le ha tagliato la strada. E anche Angela Bassett nella categoria di premi piu' aperta alla vigilia - migliore attrice non protagonista - e' rimasta a bocca asciutta: sembrava la frontrunner ma i giurati le hanno preferito Jamie Lee Curtis di Everything Everywhere. Delusione anche per Steven Spielberg per The Fabelmans, il film piu' personale della sua lunga carriera: i 35enni Daniel gli hanno strappato il premio alla regia.
Snobbato anche Elvis di Baz Luhrman, un film arrivato alla vigilia con otto candidature tra cui quella di Austin Butler come migliore attore: la statuetta e' andata invece a Brendan Fraser di The Whale. E anche Tom Cruise, che gia' in partenza aveva disertato la cerimonia per ragioni di lavoro, e' rimasto a mani vuote: il suo Top Gun: Maverick ha vinto solo per il sonoro, cosi' come l'altro campione di incassi, Avatar : La via dell'acqua, un premio per gli effetti speciali.
Delusione Italia - La 95/a cerimonia al Dolby Theatre di Los Angeles ha lasciato senza premi la squadra italiana, anche se arrivare in nomination è certamente già un grande traguardo.
C'erano anche altri italiani in qualche modo in gara: i produttori Ilbe di Andrea Iervolino e Lady Bacardi e We Do It Together di Chiara Tilesi per Tell It like a Woman, film collettivo di 7 registe tra cui Maria Sole Tognazzi, in gara per la migliore canzone originale Applause di Dianne Warren vinto invece da Naatu Naatu dal film indiano RRR. Niente da fare neppure per il veterano Aldo Signoretti nel team make up e hairstyling di Elvis: il premio è andato a trucco e acconciatura di Adrien Morot, Judy Chin and Annemarie Bradley per The Whale di Darren Aronofsky.
E c'era anche l'attore Lorenzo Zurzolo agli Oscar protagonista del film Eo di Jerzy Skolimowski tra i candidati come miglior film internazionale, il cui premio è stato vinto però da Niente di nuovo sul fronte occidentale del tedesco Edward Berger.

