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Orietta Berti: "Io trattata come un oggetto, fino al no che dissi a Playboy"

L'aspetto materno e rassicurante, e sotto l'acciaio di chi da svariati decenni è in carriera e in attività malgrado il cambiare delle mode e le pressioni per cambiare. Orietta Berti ospite in tv di Ti sento, programma di Pierluigi Diaco, ha raccontato come si è ribellata a chi la voleva gestire in modi che non le piacevano, arrivando a prodursi da sola.

La Berti ha detto: "Mi hanno trattata come un oggetto, nel 1980 mi sono ribellata. Più di una volta mi son sentita un oggetto. Perché tu esprimi la tua voglia di fare una cosa e dall’altra parte ti dicono ‘no, se facciamo così non c’è abbastanza guadagno’ . Tu mi vuoi togliere un’orchestrazione, un maestro bravo per fare un arrangiamento perché dici che dopo non c’è abbastanza guadagno, una soddisfazione me la puoi anche dare. L'anno dopo mi sono messa a produrmi da sola e a finanziarmi da sola discograficamente".

E' seguita una fase di passaggio nella sua carriera, in cui non aveva accesso ai grandi salotti tv e non entrava facilmente in programmazione radio. Ma la cura del pubblico, concerto dopo concerto, ha ripagato. Altro no detto a gran voce, quello a Playboy che la voleva in pose sexy patinate: "Mi offrirono cifre da capogiro Playboy e Playmen: ma chi l’avrebbe sentite poi mia madre e mia suocera". E anche l'intimità, la Berti l'ha condivisa solo col marito Osvaldo. Evidentemente va bene così.

Foto da Listal, Instagram e Shutterstock