Da divo sex symbol a concorrente del Gf cacciato per omofobia: la decadenza di Mickey Rourke


Il fascinoso, dark e irresistibile John di Nove settimane e 1/2, il sex symbol e divo rampante che negli anni Ottanta calamitava l'attenzione su di sé, non esiste più. E si è trasformato in una celebrità bollita da reality show a quasi 73 anni. Faceva già notizia che Mickey Rourke fosse nel cast (come concorrente in assoluto più pagat) di Celebrity Big Brother versione Uk, cioè il Grande fratello Vip britannico.
Ne fa di più la brutta fine di Rourke, arrivato nel cast del reality britannico per evidenti ragioni alimentari, mandato via dopo appena sei giorni di permanenza nella casa spiata 24 ore su 24. Motivo? I comportamenti "omofobi" e le frasi inappropriate pronunciate contro una concorrente esponente del movimento Lgbtqi+.
"Mickey Rourke ha accettato di lasciare la Casa" è stata la formula diplomatica con cui è stata annunciata la fine di questa avventura televisiva dell'attore americano. Che durante una puntata dello show ha pronunciato contro la concorrente JoJo Siwa, 21enne cantante e influencer americana queer, questa frase: "Se io resto qua dentro più di quattro giorni non sarai più gay". Apriti cielo. Addio Mickey, troppo scorretto e linguacciuto per il realty e il suo pubblico.
Una carriera altalenante quella di Rourke: partito benissimo e giovanissimo con l'esordio targato Spielberg in 1941: Allarme a Hollywood per poi segnare gli anni Ottanta con film di grande presa critica e al box office, e talvolta scatenando polemiche (Angel Heart con una scena censuratissima, L'anno del dragone, I cancelli del cielo, Francesco dove interpretava il celebre santo).
Poi l'insofferenza, la ribellione, il carattere imprevedibile, l'amore per una vita da bad boy tutto moto, boxe e belle donne attorno, lo hanno trasformato anche nel fisico. E portato alla larga da grandi ruoli da protagonista. Per cui lo si trova a lavorare con Polanski ma anche in mediocri film di cassetta in ruoli di contorno, fra una grande riscoperta e l'altra, come in Sin City e nello struggente The Wrestler per cui ha vinto Golden Globe, il Bafta, sfiorato l'Oscar e ripreso quota. Ma ora è GfVip, con cacciata.
Foto da Ansa e dai film

Il fascinoso, dark e irresistibile John di Nove settimane e 1/2, il sex symbol e divo rampante che negli anni Ottanta calamitava l'attenzione su di sé, non esiste più. E si è trasformato in una celebrità bollita da reality show a quasi 73 anni. Faceva già notizia che Mickey Rourke fosse nel cast (come concorrente in assoluto più pagat) di Celebrity Big Brother versione Uk, cioè il Grande fratello Vip britannico.
Ne fa di più la brutta fine di Rourke, arrivato nel cast del reality britannico per evidenti ragioni alimentari, mandato via dopo appena sei giorni di permanenza nella casa spiata 24 ore su 24. Motivo? I comportamenti "omofobi" e le frasi inappropriate pronunciate contro una concorrente esponente del movimento Lgbtqi+.
"Mickey Rourke ha accettato di lasciare la Casa" è stata la formula diplomatica con cui è stata annunciata la fine di questa avventura televisiva dell'attore americano. Che durante una puntata dello show ha pronunciato contro la concorrente JoJo Siwa, 21enne cantante e influencer americana queer, questa frase: "Se io resto qua dentro più di quattro giorni non sarai più gay". Apriti cielo. Addio Mickey, troppo scorretto e linguacciuto per il realty e il suo pubblico.
Una carriera altalenante quella di Rourke: partito benissimo e giovanissimo con l'esordio targato Spielberg in 1941: Allarme a Hollywood per poi segnare gli anni Ottanta con film di grande presa critica e al box office, e talvolta scatenando polemiche (Angel Heart con una scena censuratissima, L'anno del dragone, I cancelli del cielo, Francesco dove interpretava il celebre santo).
Poi l'insofferenza, la ribellione, il carattere imprevedibile, l'amore per una vita da bad boy tutto moto, boxe e belle donne attorno, lo hanno trasformato anche nel fisico. E portato alla larga da grandi ruoli da protagonista. Per cui lo si trova a lavorare con Polanski ma anche in mediocri film di cassetta in ruoli di contorno, fra una grande riscoperta e l'altra, come in Sin City e nello struggente The Wrestler per cui ha vinto Golden Globe, il Bafta, sfiorato l'Oscar e ripreso quota. Ma ora è GfVip, con cacciata.
Foto da Ansa e dai film


