Compleanno difficile per Leopoldo Mastelloni che oggi compie 79 anni. "Ringrazio Dio per la salute e il pubblico per l'affetto. Ma non pensavo che la mia vecchiaia sarebbe stata così. Terrorizzante. Davanti vedo l'abisso. Sono stato cancellato dal teatro, depennato. Non lavoro e ne avrei bisogno: la piccola pensione non mi basta a pagare affitto e bollette. La legge Bacchelli? Per il momento mi è stata negata anche se ho due valigie di documentazioni. Faccio appello al ministro Sangiuliano, che è uomo di cultura, e napoletano".
Attore importante, protagonista della televisione italiana almeno fino a quella celebre bestemmia sfuggita a Blitz giusto 40 anni fa che è entrata nei libri di storia della televisione italiana. Probabilmente in altri paesi con più memoria, e nonostante il lontano infortunio, sarebbe un maestro celebrato. "Non mi chiamano neppure per fare la giuria nei talent. Sì, certo, ai giovani potrei trasmettere molto". La scorsa estate Rai1 gli dedicò un 'Techetechetè', Rai 5 un bello speciale 'Chi è di scenà, rivederli può dare un'idea ai più giovani di cosa sia stato.
Varietà d'autore
Ha ricordato anni di grandi spettacoli e code al teatro: da Raffaele Viviani al mentore Giuseppe Patroni Griffi, passando per Eduardo, Pirandello, Genet. Tanto il varietà televisivo d'autore che l'ha visto raffinato mattatore, da Bambole non c'è una lira a Milleluci fino a Domenica in.
"Non sono ancora morto"
"Mi hanno celebrato come se fossi già defunto. Ma scherzo, per me quelle due trasmissioni sono state un grande dono, la gente, come sempre, mi ha fermato per la strada". "Ringrazio il maestro Pupi Avati che mi ha voluto Bonifazio VIII in Dante e il bravissimo Giampaolo Morelli per il suo 'Falla girarè. Ma quello che mi manca di più è il teatro. Parti da vecchio ce ne sono, potrei essere per esempio un Re Lear, ma anche qualche 'madrè".
L'omofobia
"Cosa penso dell'omofobia? Preferisco la mia normal fobia - dice sempre fedele al suo non essere mai banale - è tutta la vita che l'espressione mi perseguita ma l'ho sempre vinta, perché ignorata, surclassata, ho fatto in modo che questa parola o questa idea fosse inutile, stupida. E non mi sono mai sentito anormale".
Ma come è possibile che il suo mondo si sia dimenticato di tanto talento?
"Inspiegabile. Comunque: mai appartenuto a circoli, mai avuto santi in Parlamento - dice con ironia - forse sono stato troppo presuntuoso, meglio dire che ho carattere, sono un volitivo. E vengo da una famiglia di magistrati, quindi non accetto il compromesso. Mi dispiace sopratutto per il teatro Sannazaro di Napoli che pure avevo contribuito all'epoca a rilanciare, dopo gli anni di Luisa Conte. Cancellato anche da quella programmazione, l'ultimo spettacolo credo di averlo fatto tre anni fa. La stessa Lara Sansone non può nulla. La verità è che non si fa più teatro come una volta, le tournée sono più corte, si lavora solo nei fine settimana. Dopo il Covid molto è stato tagliato, questa ripresa del teatro di cui si parla non la vedo".
Paura del futuro
"Sono spaventato per il futuro, alla mia età come è logico non c'è una prospettiva. Certo ho sbagliato a non comprare una casa, ma tutto quello che ho guadagnato l'ho sempre investito per l'arte, per il palcoscenico. Qualche anno fa è stata cancellata anche una piccola pensione integrativa che avevo dalla Siae come autore drammatico. Ho avuto una vita stupenda, ma adesso a volte ho brutti pensieri, temo la depressione. E pensare che avrei voluto festeggiare con i fuochi d'artificio"