Marco Della Noce: "Io e le mie notti in auto. Dopo il divorzio 700mila euro di debiti
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Marco Della Noce, noto per il personaggio di Oriano Ferrari nella popolare trasmissione "Zelig", ha recentemente iniziato una nuova fase della sua vita dopo aver superato una difficile situazione economica. Dopo il divorzio dalla moglie, aveva accumulato debiti per circa 700mila euro, finendo per dormire in auto. Grazie all'estinzione di quasi 500mila euro di sovraindebitamento da parte del Tribunale di Monza, Della Noce ha potuto iniziare a ricostruire la sua vita. "Ora mi sento finalmente libero", ha detto l'attore.
A causa dei debiti, Della Noce aveva perso tutto e si era fermato anche con lo spettacolo. "Non potevo essere creativo perché tutto mi stava scappando via. Non trovavo soluzioni e poi è arrivata la depressione, quindi due anni di cure psichiatriche", ha detto in un'intervista al Corriere della Sera. Per guadagnare qualcosa, ha fatto diversi lavori, tra cui il vigilante notturno al parco di Monza durante uno street food. Solo la sua Zafira a fargli da casa.
Quando ha toccato il fondo, Della Noce ha avuto accanto a sé gli amici di una vita. "Mi hanno aiutato i colleghi e la gente comune. Quando ho toccato il fondo, tutto il gruppo di Zelig si è mosso. Da Giancarlo Bozzo, direttore artistico, a Claudio Bisio, passando per Luciana Littizzetto. Avevano avviato una raccolta fondi. A loro si erano aggiunte le persone che mi avevano pagato una stanza. Da lì passo dopo passo ho trovato una casa. Poi mi ha motivato molto una lettura che ho fatto", ha detto Della Noce. Si tratta di "Evviva il fallimento" di Francesco Chesi.
Con la sua storia, Della Noce vuole lasciare un messaggio di speranza. "Il diritto di fallire. Che non è una brutta cosa. In certe culture è quasi necessario perché significa che ti sei ricostruito. E poi non dobbiamo legarci ai messaggi della televisione: non sono veri", ha detto.
Marco Della Noce, noto per il personaggio di Oriano Ferrari nella popolare trasmissione "Zelig", ha recentemente iniziato una nuova fase della sua vita dopo aver superato una difficile situazione economica. Dopo il divorzio dalla moglie, aveva accumulato debiti per circa 700mila euro, finendo per dormire in auto. Grazie all'estinzione di quasi 500mila euro di sovraindebitamento da parte del Tribunale di Monza, Della Noce ha potuto iniziare a ricostruire la sua vita. "Ora mi sento finalmente libero", ha detto l'attore.
A causa dei debiti, Della Noce aveva perso tutto e si era fermato anche con lo spettacolo. "Non potevo essere creativo perché tutto mi stava scappando via. Non trovavo soluzioni e poi è arrivata la depressione, quindi due anni di cure psichiatriche", ha detto in un'intervista al Corriere della Sera. Per guadagnare qualcosa, ha fatto diversi lavori, tra cui il vigilante notturno al parco di Monza durante uno street food. Solo la sua Zafira a fargli da casa.
Quando ha toccato il fondo, Della Noce ha avuto accanto a sé gli amici di una vita. "Mi hanno aiutato i colleghi e la gente comune. Quando ho toccato il fondo, tutto il gruppo di Zelig si è mosso. Da Giancarlo Bozzo, direttore artistico, a Claudio Bisio, passando per Luciana Littizzetto. Avevano avviato una raccolta fondi. A loro si erano aggiunte le persone che mi avevano pagato una stanza. Da lì passo dopo passo ho trovato una casa. Poi mi ha motivato molto una lettura che ho fatto", ha detto Della Noce. Si tratta di "Evviva il fallimento" di Francesco Chesi.
Con la sua storia, Della Noce vuole lasciare un messaggio di speranza. "Il diritto di fallire. Che non è una brutta cosa. In certe culture è quasi necessario perché significa che ti sei ricostruito. E poi non dobbiamo legarci ai messaggi della televisione: non sono veri", ha detto.
Marco Della Noce, noto per il personaggio di Oriano Ferrari nella popolare trasmissione "Zelig", ha recentemente iniziato una nuova fase della sua vita dopo aver superato una difficile situazione economica. Dopo il divorzio dalla moglie, aveva accumulato debiti per circa 700mila euro, finendo per dormire in auto. Grazie all'estinzione di quasi 500mila euro di sovraindebitamento da parte del Tribunale di Monza, Della Noce ha potuto iniziare a ricostruire la sua vita. "Ora mi sento finalmente libero", ha detto l'attore.
A causa dei debiti, Della Noce aveva perso tutto e si era fermato anche con lo spettacolo. "Non potevo essere creativo perché tutto mi stava scappando via. Non trovavo soluzioni e poi è arrivata la depressione, quindi due anni di cure psichiatriche", ha detto in un'intervista al Corriere della Sera. Per guadagnare qualcosa, ha fatto diversi lavori, tra cui il vigilante notturno al parco di Monza durante uno street food. Solo la sua Zafira a fargli da casa.
Quando ha toccato il fondo, Della Noce ha avuto accanto a sé gli amici di una vita. "Mi hanno aiutato i colleghi e la gente comune. Quando ho toccato il fondo, tutto il gruppo di Zelig si è mosso. Da Giancarlo Bozzo, direttore artistico, a Claudio Bisio, passando per Luciana Littizzetto. Avevano avviato una raccolta fondi. A loro si erano aggiunte le persone che mi avevano pagato una stanza. Da lì passo dopo passo ho trovato una casa. Poi mi ha motivato molto una lettura che ho fatto", ha detto Della Noce. Si tratta di "Evviva il fallimento" di Francesco Chesi.
Con la sua storia, Della Noce vuole lasciare un messaggio di speranza. "Il diritto di fallire. Che non è una brutta cosa. In certe culture è quasi necessario perché significa che ti sei ricostruito. E poi non dobbiamo legarci ai messaggi della televisione: non sono veri", ha detto.
Marco Della Noce, noto per il personaggio di Oriano Ferrari nella popolare trasmissione "Zelig", ha recentemente iniziato una nuova fase della sua vita dopo aver superato una difficile situazione economica. Dopo il divorzio dalla moglie, aveva accumulato debiti per circa 700mila euro, finendo per dormire in auto. Grazie all'estinzione di quasi 500mila euro di sovraindebitamento da parte del Tribunale di Monza, Della Noce ha potuto iniziare a ricostruire la sua vita. "Ora mi sento finalmente libero", ha detto l'attore.
A causa dei debiti, Della Noce aveva perso tutto e si era fermato anche con lo spettacolo. "Non potevo essere creativo perché tutto mi stava scappando via. Non trovavo soluzioni e poi è arrivata la depressione, quindi due anni di cure psichiatriche", ha detto in un'intervista al Corriere della Sera. Per guadagnare qualcosa, ha fatto diversi lavori, tra cui il vigilante notturno al parco di Monza durante uno street food. Solo la sua Zafira a fargli da casa.
Quando ha toccato il fondo, Della Noce ha avuto accanto a sé gli amici di una vita. "Mi hanno aiutato i colleghi e la gente comune. Quando ho toccato il fondo, tutto il gruppo di Zelig si è mosso. Da Giancarlo Bozzo, direttore artistico, a Claudio Bisio, passando per Luciana Littizzetto. Avevano avviato una raccolta fondi. A loro si erano aggiunte le persone che mi avevano pagato una stanza. Da lì passo dopo passo ho trovato una casa. Poi mi ha motivato molto una lettura che ho fatto", ha detto Della Noce. Si tratta di "Evviva il fallimento" di Francesco Chesi.
Con la sua storia, Della Noce vuole lasciare un messaggio di speranza. "Il diritto di fallire. Che non è una brutta cosa. In certe culture è quasi necessario perché significa che ti sei ricostruito. E poi non dobbiamo legarci ai messaggi della televisione: non sono veri", ha detto.
Marco Della Noce, noto per il personaggio di Oriano Ferrari nella popolare trasmissione "Zelig", ha recentemente iniziato una nuova fase della sua vita dopo aver superato una difficile situazione economica. Dopo il divorzio dalla moglie, aveva accumulato debiti per circa 700mila euro, finendo per dormire in auto. Grazie all'estinzione di quasi 500mila euro di sovraindebitamento da parte del Tribunale di Monza, Della Noce ha potuto iniziare a ricostruire la sua vita. "Ora mi sento finalmente libero", ha detto l'attore.
A causa dei debiti, Della Noce aveva perso tutto e si era fermato anche con lo spettacolo. "Non potevo essere creativo perché tutto mi stava scappando via. Non trovavo soluzioni e poi è arrivata la depressione, quindi due anni di cure psichiatriche", ha detto in un'intervista al Corriere della Sera. Per guadagnare qualcosa, ha fatto diversi lavori, tra cui il vigilante notturno al parco di Monza durante uno street food. Solo la sua Zafira a fargli da casa.
Quando ha toccato il fondo, Della Noce ha avuto accanto a sé gli amici di una vita. "Mi hanno aiutato i colleghi e la gente comune. Quando ho toccato il fondo, tutto il gruppo di Zelig si è mosso. Da Giancarlo Bozzo, direttore artistico, a Claudio Bisio, passando per Luciana Littizzetto. Avevano avviato una raccolta fondi. A loro si erano aggiunte le persone che mi avevano pagato una stanza. Da lì passo dopo passo ho trovato una casa. Poi mi ha motivato molto una lettura che ho fatto", ha detto Della Noce. Si tratta di "Evviva il fallimento" di Francesco Chesi.
Con la sua storia, Della Noce vuole lasciare un messaggio di speranza. "Il diritto di fallire. Che non è una brutta cosa. In certe culture è quasi necessario perché significa che ti sei ricostruito. E poi non dobbiamo legarci ai messaggi della televisione: non sono veri", ha detto.
Marco Della Noce, noto per il personaggio di Oriano Ferrari nella popolare trasmissione "Zelig", ha recentemente iniziato una nuova fase della sua vita dopo aver superato una difficile situazione economica. Dopo il divorzio dalla moglie, aveva accumulato debiti per circa 700mila euro, finendo per dormire in auto. Grazie all'estinzione di quasi 500mila euro di sovraindebitamento da parte del Tribunale di Monza, Della Noce ha potuto iniziare a ricostruire la sua vita. "Ora mi sento finalmente libero", ha detto l'attore.
A causa dei debiti, Della Noce aveva perso tutto e si era fermato anche con lo spettacolo. "Non potevo essere creativo perché tutto mi stava scappando via. Non trovavo soluzioni e poi è arrivata la depressione, quindi due anni di cure psichiatriche", ha detto in un'intervista al Corriere della Sera. Per guadagnare qualcosa, ha fatto diversi lavori, tra cui il vigilante notturno al parco di Monza durante uno street food. Solo la sua Zafira a fargli da casa.
Quando ha toccato il fondo, Della Noce ha avuto accanto a sé gli amici di una vita. "Mi hanno aiutato i colleghi e la gente comune. Quando ho toccato il fondo, tutto il gruppo di Zelig si è mosso. Da Giancarlo Bozzo, direttore artistico, a Claudio Bisio, passando per Luciana Littizzetto. Avevano avviato una raccolta fondi. A loro si erano aggiunte le persone che mi avevano pagato una stanza. Da lì passo dopo passo ho trovato una casa. Poi mi ha motivato molto una lettura che ho fatto", ha detto Della Noce. Si tratta di "Evviva il fallimento" di Francesco Chesi.
Con la sua storia, Della Noce vuole lasciare un messaggio di speranza. "Il diritto di fallire. Che non è una brutta cosa. In certe culture è quasi necessario perché significa che ti sei ricostruito. E poi non dobbiamo legarci ai messaggi della televisione: non sono veri", ha detto.