Jovanotti: "L'incidente, le ossa distrutte, l'operazione da sveglio. E ora Montecristo"


Rieccolo, con il piacere di far ritrovare il sorriso a sua madre e di riprendere a fare musica dopo un anno e mezzo di stop. Una gamba e una spalla fracassata dopo un incidente in bici a Santo Domingo hanno di fatto annullato tutto questo tempo dell'attività artistica di Lorenzo Jovanotti Cherubini. Operato, poi rioperato, con ricostruzione delle ossa rotte e un sacco di dolori e complicazioni.
Ma stavolta sembra proprio che ci siamo. La ripresa delle attività artistiche di Jovanotti coincide con il lancio del nuovo singolo Montecristo, in cui Lorenzo balla, canta e si muove vestito come il Conte del racconto di Dumas costretto in prigionia, fra maschere e presenze da sogno e incubo.
Intervistato dal Corriere della Sera, Jovanotti ha ricordato così le ragioni del suo stop forzato: "Il femore non si era rotto; si era sbriciolato. In particolare il trocantere, ovvero la parte curva dell'osso". Quindi: "Mi facevano lastre, risonanze, e vedevo facce preoccupate. Avevo una gamba quattro centimetri più corta dell’altra. Bisognava ricostruire l’osso, ma prima dovevo aspettare sei mesi: al trocantere sono attaccati i tendini e i muscoli, ed era tutto vivo. Mi hanno operato da sveglio. Otto ore di anestesia totale erano troppe. Sentivo le martellate".
Ma ora è di nuovo musica e voglia di palco, con in mezzo la fisioterapia: "Sveglia alle sei, prima sessione di un’ora e mezza. Leggo, scrivo, suono, mangio, guardo il lago Trasimeno che luccica laggiù sotto il sole. Poi la seconda sessione. Per marzo sarò in forma".
Foto da Instagram

Rieccolo, con il piacere di far ritrovare il sorriso a sua madre e di riprendere a fare musica dopo un anno e mezzo di stop. Una gamba e una spalla fracassata dopo un incidente in bici a Santo Domingo hanno di fatto annullato tutto questo tempo dell'attività artistica di Lorenzo Jovanotti Cherubini. Operato, poi rioperato, con ricostruzione delle ossa rotte e un sacco di dolori e complicazioni.
Ma stavolta sembra proprio che ci siamo. La ripresa delle attività artistiche di Jovanotti coincide con il lancio del nuovo singolo Montecristo, in cui Lorenzo balla, canta e si muove vestito come il Conte del racconto di Dumas costretto in prigionia, fra maschere e presenze da sogno e incubo.
Intervistato dal Corriere della Sera, Jovanotti ha ricordato così le ragioni del suo stop forzato: "Il femore non si era rotto; si era sbriciolato. In particolare il trocantere, ovvero la parte curva dell'osso". Quindi: "Mi facevano lastre, risonanze, e vedevo facce preoccupate. Avevo una gamba quattro centimetri più corta dell’altra. Bisognava ricostruire l’osso, ma prima dovevo aspettare sei mesi: al trocantere sono attaccati i tendini e i muscoli, ed era tutto vivo. Mi hanno operato da sveglio. Otto ore di anestesia totale erano troppe. Sentivo le martellate".
Ma ora è di nuovo musica e voglia di palco, con in mezzo la fisioterapia: "Sveglia alle sei, prima sessione di un’ora e mezza. Leggo, scrivo, suono, mangio, guardo il lago Trasimeno che luccica laggiù sotto il sole. Poi la seconda sessione. Per marzo sarò in forma".
Foto da Instagram

Rieccolo, con il piacere di far ritrovare il sorriso a sua madre e di riprendere a fare musica dopo un anno e mezzo di stop. Una gamba e una spalla fracassata dopo un incidente in bici a Santo Domingo hanno di fatto annullato tutto questo tempo dell'attività artistica di Lorenzo Jovanotti Cherubini. Operato, poi rioperato, con ricostruzione delle ossa rotte e un sacco di dolori e complicazioni.
Ma stavolta sembra proprio che ci siamo. La ripresa delle attività artistiche di Jovanotti coincide con il lancio del nuovo singolo Montecristo, in cui Lorenzo balla, canta e si muove vestito come il Conte del racconto di Dumas costretto in prigionia, fra maschere e presenze da sogno e incubo.
Intervistato dal Corriere della Sera, Jovanotti ha ricordato così le ragioni del suo stop forzato: "Il femore non si era rotto; si era sbriciolato. In particolare il trocantere, ovvero la parte curva dell'osso". Quindi: "Mi facevano lastre, risonanze, e vedevo facce preoccupate. Avevo una gamba quattro centimetri più corta dell’altra. Bisognava ricostruire l’osso, ma prima dovevo aspettare sei mesi: al trocantere sono attaccati i tendini e i muscoli, ed era tutto vivo. Mi hanno operato da sveglio. Otto ore di anestesia totale erano troppe. Sentivo le martellate".
Ma ora è di nuovo musica e voglia di palco, con in mezzo la fisioterapia: "Sveglia alle sei, prima sessione di un’ora e mezza. Leggo, scrivo, suono, mangio, guardo il lago Trasimeno che luccica laggiù sotto il sole. Poi la seconda sessione. Per marzo sarò in forma".
Foto da Instagram

