Come si reagisce a un "no"? La lista degli esclusi di Sanremo 2025 ci regala una perfetta fotografia generazionale. Da una parte i Jalisse, veterani del rifiuto sanremese che hanno trasformato il loro ventottesimo "no" consecutivo in un momento di brillante autoironia, stappando birre e brindando al "record". Dall'altra Sfera Ebbasta, stella del rap italiano, che risponde con un gestaccio sui social e la piccata rivendicazione: "Avevo tutti i requisiti per San Remo".
Due reazioni che raccontano più di mille parole il divario tra chi ha fatto della resilienza un'arte e chi, abituato al successo immediato dell'era social, fatica ad accettare un rifiuto. I Jalisse, con la loro capacità di trasformare un'esclusione in un momento di condivisione ironica, dimostrano come la maturità artistica non si misuri in streaming o follower, ma nella capacità di gestire le delusioni con eleganza. Un atteggiamento che stride con la reazione istintiva e poco edificante di Sfera Ebbasta, specchio di un'epoca in cui il "no" sembra essere diventato inaccettabile.
Tra gli altri nomi di peso rimasti fuori dalla competizione troviamo Al Bano, che aveva presentato ben due brani ma ha preferito mantenere il silenzio dopo l'esclusione. Anche Amedeo Minghi, che aveva sottoposto diverse proposte, ha reagito con eleganza, limitandosi a coinvolgere i fan in un sondaggio sulla lista ufficiale dei partecipanti.
Chiara Galiazzo ha scelto la via dell'ironia costruttiva, annunciando sui social che pubblicherà comunque il brano escluso, definendolo "fighissimo". Una decisione che dimostra come l'esclusione dal Festival non debba necessariamente significare l'accantonamento di un progetto musicale.
Divertente la reazione di Shade, che su Instagram ha scherzato sulla sua esclusione con una serie di stories, fingendo di parlare con la fidanzata: "Amore, alla fine sono libero per San Valentino, no non devo cantare da nessuna parte". Il rapper ha poi aggiunto con ironia: "Vorrà dire che ci riproveremo l'anno prossimo magari in duetto con i Jalisse".
Altri artisti di calibro come Alex Britti, Raf, Irene Grandi, Enrico Nigiotti ed Ermal Meta, seppur circolati nel toto-nomi, non hanno trovato spazio nella rosa dei 30 big selezionati dal direttore artistico.