Terribile e ridicolo: "Iddu" trasforma Messina denaro in un Joker inquietante


Adesso che è in tutti i cinema, Iddu svela il volto del male mafioso nell'ultima versione al grande pubblico italiano. E' un film arrivato nelle sale con una lunga scia di polemiche, dalle resistenze a distribuirlo e proiettarlo in alcuni cinema del Sud alla testimonianza del regista Antonio Piazza, che dirige assieme a Fabio Grassadonia, e che dalla mafia ha avuto "la casa bruciata e un'amica assassinata".
Ora che Elio Germano dà voce bassa e minacciosa a Matteo Messina Denaro sul grande schermo, Iddu mostra il volto duplice dell'ultimo boss super latitante di mafia, quello catturato più di recente. La sua violenza, la cupezza che però si apre a squarci di vita in modo quasi famelico, sesso incluso, vita da recluso compresa, la perdita del padre che "tutto mi ha insegnato, tranne che ad essere spiritoso".
E poi la vicenda-tormentone dei pizzini, i messaggi scritti per far arrivare alle persone di fiducia le sue volontà, in questo caso racchiusi nella vicenda inventata della corrispondenza con Catello Palumbo (Toni Servillo) che echeggia e potenzia la figura realmente esistita di Antonio Vaccarino, ex sindaco di Castelvetrano che fu parte importante delle coperture del boss. Non è un caso che il paese d'origine di Messina Denaro abbia a lungo evitato di ospitare Iddu nel suo cinema. E che qui, il film flop del momento, Joker: Folie A Deux sia ben pià visto di Iddu.
Un film che alterna realismo violento a scene grottesche, con un bravissimo Elio Germano che sembra un nuovo Joker, con l'ombra dei servizi deviati attorno e una vita da eterno ragazzo immerso in una violenza che ha voluto, diretto, e scelto fino alla sua morte pe un tumore poco tempo dopo la sua cattura.
Foto Ansa e fotogrammi del film

Adesso che è in tutti i cinema, Iddu svela il volto del male mafioso nell'ultima versione al grande pubblico italiano. E' un film arrivato nelle sale con una lunga scia di polemiche, dalle resistenze a distribuirlo e proiettarlo in alcuni cinema del Sud alla testimonianza del regista Antonio Piazza, che dirige assieme a Fabio Grassadonia, e che dalla mafia ha avuto "la casa bruciata e un'amica assassinata".
Ora che Elio Germano dà voce bassa e minacciosa a Matteo Messina Denaro sul grande schermo, Iddu mostra il volto duplice dell'ultimo boss super latitante di mafia, quello catturato più di recente. La sua violenza, la cupezza che però si apre a squarci di vita in modo quasi famelico, sesso incluso, vita da recluso compresa, la perdita del padre che "tutto mi ha insegnato, tranne che ad essere spiritoso".
E poi la vicenda-tormentone dei pizzini, i messaggi scritti per far arrivare alle persone di fiducia le sue volontà, in questo caso racchiusi nella vicenda inventata della corrispondenza con Catello Palumbo (Toni Servillo) che echeggia e potenzia la figura realmente esistita di Antonio Vaccarino, ex sindaco di Castelvetrano che fu parte importante delle coperture del boss. Non è un caso che il paese d'origine di Messina Denaro abbia a lungo evitato di ospitare Iddu nel suo cinema. E che qui, il film flop del momento, Joker: Folie A Deux sia ben pià visto di Iddu.
Un film che alterna realismo violento a scene grottesche, con un bravissimo Elio Germano che sembra un nuovo Joker, con l'ombra dei servizi deviati attorno e una vita da eterno ragazzo immerso in una violenza che ha voluto, diretto, e scelto fino alla sua morte pe un tumore poco tempo dopo la sua cattura.
Foto Ansa e fotogrammi del film

Adesso che è in tutti i cinema, Iddu svela il volto del male mafioso nell'ultima versione al grande pubblico italiano. E' un film arrivato nelle sale con una lunga scia di polemiche, dalle resistenze a distribuirlo e proiettarlo in alcuni cinema del Sud alla testimonianza del regista Antonio Piazza, che dirige assieme a Fabio Grassadonia, e che dalla mafia ha avuto "la casa bruciata e un'amica assassinata".
Ora che Elio Germano dà voce bassa e minacciosa a Matteo Messina Denaro sul grande schermo, Iddu mostra il volto duplice dell'ultimo boss super latitante di mafia, quello catturato più di recente. La sua violenza, la cupezza che però si apre a squarci di vita in modo quasi famelico, sesso incluso, vita da recluso compresa, la perdita del padre che "tutto mi ha insegnato, tranne che ad essere spiritoso".
E poi la vicenda-tormentone dei pizzini, i messaggi scritti per far arrivare alle persone di fiducia le sue volontà, in questo caso racchiusi nella vicenda inventata della corrispondenza con Catello Palumbo (Toni Servillo) che echeggia e potenzia la figura realmente esistita di Antonio Vaccarino, ex sindaco di Castelvetrano che fu parte importante delle coperture del boss. Non è un caso che il paese d'origine di Messina Denaro abbia a lungo evitato di ospitare Iddu nel suo cinema. E che qui, il film flop del momento, Joker: Folie A Deux sia ben pià visto di Iddu.
Un film che alterna realismo violento a scene grottesche, con un bravissimo Elio Germano che sembra un nuovo Joker, con l'ombra dei servizi deviati attorno e una vita da eterno ragazzo immerso in una violenza che ha voluto, diretto, e scelto fino alla sua morte pe un tumore poco tempo dopo la sua cattura.
Foto Ansa e fotogrammi del film

