Foto e video intimi rubati e diffusi in Rete. Tavassi: "Ecco l'unica persona che doveva vederli"





Un'intervista col cuore in mano a "Le Iene", e una video diretta social di 45 minuti per spiegare a tutti quanto Guendalina Tavassi sia stata distrutta da chi le ha rubato dal cellulare e dal cloud i filmati e le foto 'intimi' poi diffusi su Pornhub, Telegram, Whatsapp, chat di fantacalcio e così via. La showgirl ha immediatamente denunciato il furto, spalleggiata dal marito e assistita dal suo legale.
Ha spiegato come una normalità può essere trasformata in qualcosa di mostruoso, che devasta la tua privacy e la tua serenità: "Tutti questi video, le foto le ho inviate a mio marito: per lavoro lui non sta spesso a Roma e stando a Napoli, magari preferiva chiederli a sua moglie invece di andare su siti porno come fanno tanti". Un gioco di coppia, dunque, e che come tale doveva restare confinato alla coppia.
E la stessa Tavassi ha poi voluto spengere certi sospetti incattiviti: "Hanno malignato anche su questo, hanno detto: ‘Chissà a chi li avrà inviati…’. Vorrei far capire alle persone che io e mio marito siamo una coppia che si piace, sta bene insieme". Era in auto con i suoi figli quando un'amica le ha telefonato allarmata, dicendole che in Rete si moltiplicavano foto che la vedevano alle prese con i sex toys: "Il panico era totale, non sapevo come reagire".
In video, sia la Tavassi che il suo avvocato hanno ribadito: "Chiunque abbia divulgato questi video verrà denunciato e anche su whatsapp sappiate che è una violazione guardarlo, anche solo tenerlo nel telefono.Mi vedete sempre forte, sempre solare e sorridente, ma purtroppo queste cose toccando anche me. Sono una madre. Mi vedete che io faccio sempre la cretina, rido e scherzo, ma queste cose sono gravi". Sposata con Umberto d'Aponte, madre di tre figli, Guendalina Tavassi è anche proprietaria di un locale della movida romana. La pena prevista per furto e diffusione di immagini che dovevano restare private, tanto più se espongono sessualmente la vittima, va da 1 a 6 anni di reclusione. Basta anche solo la condivisione o il download sul proprio dispositivo per essere indagati.
Un'intervista col cuore in mano a "Le Iene", e una video diretta social di 45 minuti per spiegare a tutti quanto Guendalina Tavassi sia stata distrutta da chi le ha rubato dal cellulare e dal cloud i filmati e le foto 'intimi' poi diffusi su Pornhub, Telegram, Whatsapp, chat di fantacalcio e così via. La showgirl ha immediatamente denunciato il furto, spalleggiata dal marito e assistita dal suo legale.
Ha spiegato come una normalità può essere trasformata in qualcosa di mostruoso, che devasta la tua privacy e la tua serenità: "Tutti questi video, le foto le ho inviate a mio marito: per lavoro lui non sta spesso a Roma e stando a Napoli, magari preferiva chiederli a sua moglie invece di andare su siti porno come fanno tanti". Un gioco di coppia, dunque, e che come tale doveva restare confinato alla coppia.
E la stessa Tavassi ha poi voluto spengere certi sospetti incattiviti: "Hanno malignato anche su questo, hanno detto: ‘Chissà a chi li avrà inviati…’. Vorrei far capire alle persone che io e mio marito siamo una coppia che si piace, sta bene insieme". Era in auto con i suoi figli quando un'amica le ha telefonato allarmata, dicendole che in Rete si moltiplicavano foto che la vedevano alle prese con i sex toys: "Il panico era totale, non sapevo come reagire".
In video, sia la Tavassi che il suo avvocato hanno ribadito: "Chiunque abbia divulgato questi video verrà denunciato e anche su whatsapp sappiate che è una violazione guardarlo, anche solo tenerlo nel telefono.Mi vedete sempre forte, sempre solare e sorridente, ma purtroppo queste cose toccando anche me. Sono una madre. Mi vedete che io faccio sempre la cretina, rido e scherzo, ma queste cose sono gravi". Sposata con Umberto d'Aponte, madre di tre figli, Guendalina Tavassi è anche proprietaria di un locale della movida romana. La pena prevista per furto e diffusione di immagini che dovevano restare private, tanto più se espongono sessualmente la vittima, va da 1 a 6 anni di reclusione. Basta anche solo la condivisione o il download sul proprio dispositivo per essere indagati.
Un'intervista col cuore in mano a "Le Iene", e una video diretta social di 45 minuti per spiegare a tutti quanto Guendalina Tavassi sia stata distrutta da chi le ha rubato dal cellulare e dal cloud i filmati e le foto 'intimi' poi diffusi su Pornhub, Telegram, Whatsapp, chat di fantacalcio e così via. La showgirl ha immediatamente denunciato il furto, spalleggiata dal marito e assistita dal suo legale.
Ha spiegato come una normalità può essere trasformata in qualcosa di mostruoso, che devasta la tua privacy e la tua serenità: "Tutti questi video, le foto le ho inviate a mio marito: per lavoro lui non sta spesso a Roma e stando a Napoli, magari preferiva chiederli a sua moglie invece di andare su siti porno come fanno tanti". Un gioco di coppia, dunque, e che come tale doveva restare confinato alla coppia.
E la stessa Tavassi ha poi voluto spengere certi sospetti incattiviti: "Hanno malignato anche su questo, hanno detto: ‘Chissà a chi li avrà inviati…’. Vorrei far capire alle persone che io e mio marito siamo una coppia che si piace, sta bene insieme". Era in auto con i suoi figli quando un'amica le ha telefonato allarmata, dicendole che in Rete si moltiplicavano foto che la vedevano alle prese con i sex toys: "Il panico era totale, non sapevo come reagire".
In video, sia la Tavassi che il suo avvocato hanno ribadito: "Chiunque abbia divulgato questi video verrà denunciato e anche su whatsapp sappiate che è una violazione guardarlo, anche solo tenerlo nel telefono.Mi vedete sempre forte, sempre solare e sorridente, ma purtroppo queste cose toccando anche me. Sono una madre. Mi vedete che io faccio sempre la cretina, rido e scherzo, ma queste cose sono gravi". Sposata con Umberto d'Aponte, madre di tre figli, Guendalina Tavassi è anche proprietaria di un locale della movida romana. La pena prevista per furto e diffusione di immagini che dovevano restare private, tanto più se espongono sessualmente la vittima, va da 1 a 6 anni di reclusione. Basta anche solo la condivisione o il download sul proprio dispositivo per essere indagati.
Un'intervista col cuore in mano a "Le Iene", e una video diretta social di 45 minuti per spiegare a tutti quanto Guendalina Tavassi sia stata distrutta da chi le ha rubato dal cellulare e dal cloud i filmati e le foto 'intimi' poi diffusi su Pornhub, Telegram, Whatsapp, chat di fantacalcio e così via. La showgirl ha immediatamente denunciato il furto, spalleggiata dal marito e assistita dal suo legale.
Ha spiegato come una normalità può essere trasformata in qualcosa di mostruoso, che devasta la tua privacy e la tua serenità: "Tutti questi video, le foto le ho inviate a mio marito: per lavoro lui non sta spesso a Roma e stando a Napoli, magari preferiva chiederli a sua moglie invece di andare su siti porno come fanno tanti". Un gioco di coppia, dunque, e che come tale doveva restare confinato alla coppia.
E la stessa Tavassi ha poi voluto spengere certi sospetti incattiviti: "Hanno malignato anche su questo, hanno detto: ‘Chissà a chi li avrà inviati…’. Vorrei far capire alle persone che io e mio marito siamo una coppia che si piace, sta bene insieme". Era in auto con i suoi figli quando un'amica le ha telefonato allarmata, dicendole che in Rete si moltiplicavano foto che la vedevano alle prese con i sex toys: "Il panico era totale, non sapevo come reagire".
In video, sia la Tavassi che il suo avvocato hanno ribadito: "Chiunque abbia divulgato questi video verrà denunciato e anche su whatsapp sappiate che è una violazione guardarlo, anche solo tenerlo nel telefono.Mi vedete sempre forte, sempre solare e sorridente, ma purtroppo queste cose toccando anche me. Sono una madre. Mi vedete che io faccio sempre la cretina, rido e scherzo, ma queste cose sono gravi". Sposata con Umberto d'Aponte, madre di tre figli, Guendalina Tavassi è anche proprietaria di un locale della movida romana. La pena prevista per furto e diffusione di immagini che dovevano restare private, tanto più se espongono sessualmente la vittima, va da 1 a 6 anni di reclusione. Basta anche solo la condivisione o il download sul proprio dispositivo per essere indagati.
Un'intervista col cuore in mano a "Le Iene", e una video diretta social di 45 minuti per spiegare a tutti quanto Guendalina Tavassi sia stata distrutta da chi le ha rubato dal cellulare e dal cloud i filmati e le foto 'intimi' poi diffusi su Pornhub, Telegram, Whatsapp, chat di fantacalcio e così via. La showgirl ha immediatamente denunciato il furto, spalleggiata dal marito e assistita dal suo legale.
Ha spiegato come una normalità può essere trasformata in qualcosa di mostruoso, che devasta la tua privacy e la tua serenità: "Tutti questi video, le foto le ho inviate a mio marito: per lavoro lui non sta spesso a Roma e stando a Napoli, magari preferiva chiederli a sua moglie invece di andare su siti porno come fanno tanti". Un gioco di coppia, dunque, e che come tale doveva restare confinato alla coppia.
E la stessa Tavassi ha poi voluto spengere certi sospetti incattiviti: "Hanno malignato anche su questo, hanno detto: ‘Chissà a chi li avrà inviati…’. Vorrei far capire alle persone che io e mio marito siamo una coppia che si piace, sta bene insieme". Era in auto con i suoi figli quando un'amica le ha telefonato allarmata, dicendole che in Rete si moltiplicavano foto che la vedevano alle prese con i sex toys: "Il panico era totale, non sapevo come reagire".
In video, sia la Tavassi che il suo avvocato hanno ribadito: "Chiunque abbia divulgato questi video verrà denunciato e anche su whatsapp sappiate che è una violazione guardarlo, anche solo tenerlo nel telefono.Mi vedete sempre forte, sempre solare e sorridente, ma purtroppo queste cose toccando anche me. Sono una madre. Mi vedete che io faccio sempre la cretina, rido e scherzo, ma queste cose sono gravi". Sposata con Umberto d'Aponte, madre di tre figli, Guendalina Tavassi è anche proprietaria di un locale della movida romana. La pena prevista per furto e diffusione di immagini che dovevano restare private, tanto più se espongono sessualmente la vittima, va da 1 a 6 anni di reclusione. Basta anche solo la condivisione o il download sul proprio dispositivo per essere indagati.
Un'intervista col cuore in mano a "Le Iene", e una video diretta social di 45 minuti per spiegare a tutti quanto Guendalina Tavassi sia stata distrutta da chi le ha rubato dal cellulare e dal cloud i filmati e le foto 'intimi' poi diffusi su Pornhub, Telegram, Whatsapp, chat di fantacalcio e così via. La showgirl ha immediatamente denunciato il furto, spalleggiata dal marito e assistita dal suo legale.
Ha spiegato come una normalità può essere trasformata in qualcosa di mostruoso, che devasta la tua privacy e la tua serenità: "Tutti questi video, le foto le ho inviate a mio marito: per lavoro lui non sta spesso a Roma e stando a Napoli, magari preferiva chiederli a sua moglie invece di andare su siti porno come fanno tanti". Un gioco di coppia, dunque, e che come tale doveva restare confinato alla coppia.
E la stessa Tavassi ha poi voluto spengere certi sospetti incattiviti: "Hanno malignato anche su questo, hanno detto: ‘Chissà a chi li avrà inviati…’. Vorrei far capire alle persone che io e mio marito siamo una coppia che si piace, sta bene insieme". Era in auto con i suoi figli quando un'amica le ha telefonato allarmata, dicendole che in Rete si moltiplicavano foto che la vedevano alle prese con i sex toys: "Il panico era totale, non sapevo come reagire".
In video, sia la Tavassi che il suo avvocato hanno ribadito: "Chiunque abbia divulgato questi video verrà denunciato e anche su whatsapp sappiate che è una violazione guardarlo, anche solo tenerlo nel telefono.Mi vedete sempre forte, sempre solare e sorridente, ma purtroppo queste cose toccando anche me. Sono una madre. Mi vedete che io faccio sempre la cretina, rido e scherzo, ma queste cose sono gravi". Sposata con Umberto d'Aponte, madre di tre figli, Guendalina Tavassi è anche proprietaria di un locale della movida romana. La pena prevista per furto e diffusione di immagini che dovevano restare private, tanto più se espongono sessualmente la vittima, va da 1 a 6 anni di reclusione. Basta anche solo la condivisione o il download sul proprio dispositivo per essere indagati.
Un'intervista col cuore in mano a "Le Iene", e una video diretta social di 45 minuti per spiegare a tutti quanto Guendalina Tavassi sia stata distrutta da chi le ha rubato dal cellulare e dal cloud i filmati e le foto 'intimi' poi diffusi su Pornhub, Telegram, Whatsapp, chat di fantacalcio e così via. La showgirl ha immediatamente denunciato il furto, spalleggiata dal marito e assistita dal suo legale.
Ha spiegato come una normalità può essere trasformata in qualcosa di mostruoso, che devasta la tua privacy e la tua serenità: "Tutti questi video, le foto le ho inviate a mio marito: per lavoro lui non sta spesso a Roma e stando a Napoli, magari preferiva chiederli a sua moglie invece di andare su siti porno come fanno tanti". Un gioco di coppia, dunque, e che come tale doveva restare confinato alla coppia.
E la stessa Tavassi ha poi voluto spengere certi sospetti incattiviti: "Hanno malignato anche su questo, hanno detto: ‘Chissà a chi li avrà inviati…’. Vorrei far capire alle persone che io e mio marito siamo una coppia che si piace, sta bene insieme". Era in auto con i suoi figli quando un'amica le ha telefonato allarmata, dicendole che in Rete si moltiplicavano foto che la vedevano alle prese con i sex toys: "Il panico era totale, non sapevo come reagire".
In video, sia la Tavassi che il suo avvocato hanno ribadito: "Chiunque abbia divulgato questi video verrà denunciato e anche su whatsapp sappiate che è una violazione guardarlo, anche solo tenerlo nel telefono.Mi vedete sempre forte, sempre solare e sorridente, ma purtroppo queste cose toccando anche me. Sono una madre. Mi vedete che io faccio sempre la cretina, rido e scherzo, ma queste cose sono gravi". Sposata con Umberto d'Aponte, madre di tre figli, Guendalina Tavassi è anche proprietaria di un locale della movida romana. La pena prevista per furto e diffusione di immagini che dovevano restare private, tanto più se espongono sessualmente la vittima, va da 1 a 6 anni di reclusione. Basta anche solo la condivisione o il download sul proprio dispositivo per essere indagati.
Un'intervista col cuore in mano a "Le Iene", e una video diretta social di 45 minuti per spiegare a tutti quanto Guendalina Tavassi sia stata distrutta da chi le ha rubato dal cellulare e dal cloud i filmati e le foto 'intimi' poi diffusi su Pornhub, Telegram, Whatsapp, chat di fantacalcio e così via. La showgirl ha immediatamente denunciato il furto, spalleggiata dal marito e assistita dal suo legale.
Ha spiegato come una normalità può essere trasformata in qualcosa di mostruoso, che devasta la tua privacy e la tua serenità: "Tutti questi video, le foto le ho inviate a mio marito: per lavoro lui non sta spesso a Roma e stando a Napoli, magari preferiva chiederli a sua moglie invece di andare su siti porno come fanno tanti". Un gioco di coppia, dunque, e che come tale doveva restare confinato alla coppia.
E la stessa Tavassi ha poi voluto spengere certi sospetti incattiviti: "Hanno malignato anche su questo, hanno detto: ‘Chissà a chi li avrà inviati…’. Vorrei far capire alle persone che io e mio marito siamo una coppia che si piace, sta bene insieme". Era in auto con i suoi figli quando un'amica le ha telefonato allarmata, dicendole che in Rete si moltiplicavano foto che la vedevano alle prese con i sex toys: "Il panico era totale, non sapevo come reagire".
In video, sia la Tavassi che il suo avvocato hanno ribadito: "Chiunque abbia divulgato questi video verrà denunciato e anche su whatsapp sappiate che è una violazione guardarlo, anche solo tenerlo nel telefono.Mi vedete sempre forte, sempre solare e sorridente, ma purtroppo queste cose toccando anche me. Sono una madre. Mi vedete che io faccio sempre la cretina, rido e scherzo, ma queste cose sono gravi". Sposata con Umberto d'Aponte, madre di tre figli, Guendalina Tavassi è anche proprietaria di un locale della movida romana. La pena prevista per furto e diffusione di immagini che dovevano restare private, tanto più se espongono sessualmente la vittima, va da 1 a 6 anni di reclusione. Basta anche solo la condivisione o il download sul proprio dispositivo per essere indagati.
Un'intervista col cuore in mano a "Le Iene", e una video diretta social di 45 minuti per spiegare a tutti quanto Guendalina Tavassi sia stata distrutta da chi le ha rubato dal cellulare e dal cloud i filmati e le foto 'intimi' poi diffusi su Pornhub, Telegram, Whatsapp, chat di fantacalcio e così via. La showgirl ha immediatamente denunciato il furto, spalleggiata dal marito e assistita dal suo legale.
Ha spiegato come una normalità può essere trasformata in qualcosa di mostruoso, che devasta la tua privacy e la tua serenità: "Tutti questi video, le foto le ho inviate a mio marito: per lavoro lui non sta spesso a Roma e stando a Napoli, magari preferiva chiederli a sua moglie invece di andare su siti porno come fanno tanti". Un gioco di coppia, dunque, e che come tale doveva restare confinato alla coppia.
E la stessa Tavassi ha poi voluto spengere certi sospetti incattiviti: "Hanno malignato anche su questo, hanno detto: ‘Chissà a chi li avrà inviati…’. Vorrei far capire alle persone che io e mio marito siamo una coppia che si piace, sta bene insieme". Era in auto con i suoi figli quando un'amica le ha telefonato allarmata, dicendole che in Rete si moltiplicavano foto che la vedevano alle prese con i sex toys: "Il panico era totale, non sapevo come reagire".
In video, sia la Tavassi che il suo avvocato hanno ribadito: "Chiunque abbia divulgato questi video verrà denunciato e anche su whatsapp sappiate che è una violazione guardarlo, anche solo tenerlo nel telefono.Mi vedete sempre forte, sempre solare e sorridente, ma purtroppo queste cose toccando anche me. Sono una madre. Mi vedete che io faccio sempre la cretina, rido e scherzo, ma queste cose sono gravi". Sposata con Umberto d'Aponte, madre di tre figli, Guendalina Tavassi è anche proprietaria di un locale della movida romana. La pena prevista per furto e diffusione di immagini che dovevano restare private, tanto più se espongono sessualmente la vittima, va da 1 a 6 anni di reclusione. Basta anche solo la condivisione o il download sul proprio dispositivo per essere indagati.
Un'intervista col cuore in mano a "Le Iene", e una video diretta social di 45 minuti per spiegare a tutti quanto Guendalina Tavassi sia stata distrutta da chi le ha rubato dal cellulare e dal cloud i filmati e le foto 'intimi' poi diffusi su Pornhub, Telegram, Whatsapp, chat di fantacalcio e così via. La showgirl ha immediatamente denunciato il furto, spalleggiata dal marito e assistita dal suo legale.
Ha spiegato come una normalità può essere trasformata in qualcosa di mostruoso, che devasta la tua privacy e la tua serenità: "Tutti questi video, le foto le ho inviate a mio marito: per lavoro lui non sta spesso a Roma e stando a Napoli, magari preferiva chiederli a sua moglie invece di andare su siti porno come fanno tanti". Un gioco di coppia, dunque, e che come tale doveva restare confinato alla coppia.
E la stessa Tavassi ha poi voluto spengere certi sospetti incattiviti: "Hanno malignato anche su questo, hanno detto: ‘Chissà a chi li avrà inviati…’. Vorrei far capire alle persone che io e mio marito siamo una coppia che si piace, sta bene insieme". Era in auto con i suoi figli quando un'amica le ha telefonato allarmata, dicendole che in Rete si moltiplicavano foto che la vedevano alle prese con i sex toys: "Il panico era totale, non sapevo come reagire".
In video, sia la Tavassi che il suo avvocato hanno ribadito: "Chiunque abbia divulgato questi video verrà denunciato e anche su whatsapp sappiate che è una violazione guardarlo, anche solo tenerlo nel telefono.Mi vedete sempre forte, sempre solare e sorridente, ma purtroppo queste cose toccando anche me. Sono una madre. Mi vedete che io faccio sempre la cretina, rido e scherzo, ma queste cose sono gravi". Sposata con Umberto d'Aponte, madre di tre figli, Guendalina Tavassi è anche proprietaria di un locale della movida romana. La pena prevista per furto e diffusione di immagini che dovevano restare private, tanto più se espongono sessualmente la vittima, va da 1 a 6 anni di reclusione. Basta anche solo la condivisione o il download sul proprio dispositivo per essere indagati.
Un'intervista col cuore in mano a "Le Iene", e una video diretta social di 45 minuti per spiegare a tutti quanto Guendalina Tavassi sia stata distrutta da chi le ha rubato dal cellulare e dal cloud i filmati e le foto 'intimi' poi diffusi su Pornhub, Telegram, Whatsapp, chat di fantacalcio e così via. La showgirl ha immediatamente denunciato il furto, spalleggiata dal marito e assistita dal suo legale.
Ha spiegato come una normalità può essere trasformata in qualcosa di mostruoso, che devasta la tua privacy e la tua serenità: "Tutti questi video, le foto le ho inviate a mio marito: per lavoro lui non sta spesso a Roma e stando a Napoli, magari preferiva chiederli a sua moglie invece di andare su siti porno come fanno tanti". Un gioco di coppia, dunque, e che come tale doveva restare confinato alla coppia.
E la stessa Tavassi ha poi voluto spengere certi sospetti incattiviti: "Hanno malignato anche su questo, hanno detto: ‘Chissà a chi li avrà inviati…’. Vorrei far capire alle persone che io e mio marito siamo una coppia che si piace, sta bene insieme". Era in auto con i suoi figli quando un'amica le ha telefonato allarmata, dicendole che in Rete si moltiplicavano foto che la vedevano alle prese con i sex toys: "Il panico era totale, non sapevo come reagire".
In video, sia la Tavassi che il suo avvocato hanno ribadito: "Chiunque abbia divulgato questi video verrà denunciato e anche su whatsapp sappiate che è una violazione guardarlo, anche solo tenerlo nel telefono.Mi vedete sempre forte, sempre solare e sorridente, ma purtroppo queste cose toccando anche me. Sono una madre. Mi vedete che io faccio sempre la cretina, rido e scherzo, ma queste cose sono gravi". Sposata con Umberto d'Aponte, madre di tre figli, Guendalina Tavassi è anche proprietaria di un locale della movida romana. La pena prevista per furto e diffusione di immagini che dovevano restare private, tanto più se espongono sessualmente la vittima, va da 1 a 6 anni di reclusione. Basta anche solo la condivisione o il download sul proprio dispositivo per essere indagati.
Un'intervista col cuore in mano a "Le Iene", e una video diretta social di 45 minuti per spiegare a tutti quanto Guendalina Tavassi sia stata distrutta da chi le ha rubato dal cellulare e dal cloud i filmati e le foto 'intimi' poi diffusi su Pornhub, Telegram, Whatsapp, chat di fantacalcio e così via. La showgirl ha immediatamente denunciato il furto, spalleggiata dal marito e assistita dal suo legale.
Ha spiegato come una normalità può essere trasformata in qualcosa di mostruoso, che devasta la tua privacy e la tua serenità: "Tutti questi video, le foto le ho inviate a mio marito: per lavoro lui non sta spesso a Roma e stando a Napoli, magari preferiva chiederli a sua moglie invece di andare su siti porno come fanno tanti". Un gioco di coppia, dunque, e che come tale doveva restare confinato alla coppia.
E la stessa Tavassi ha poi voluto spengere certi sospetti incattiviti: "Hanno malignato anche su questo, hanno detto: ‘Chissà a chi li avrà inviati…’. Vorrei far capire alle persone che io e mio marito siamo una coppia che si piace, sta bene insieme". Era in auto con i suoi figli quando un'amica le ha telefonato allarmata, dicendole che in Rete si moltiplicavano foto che la vedevano alle prese con i sex toys: "Il panico era totale, non sapevo come reagire".
In video, sia la Tavassi che il suo avvocato hanno ribadito: "Chiunque abbia divulgato questi video verrà denunciato e anche su whatsapp sappiate che è una violazione guardarlo, anche solo tenerlo nel telefono.Mi vedete sempre forte, sempre solare e sorridente, ma purtroppo queste cose toccando anche me. Sono una madre. Mi vedete che io faccio sempre la cretina, rido e scherzo, ma queste cose sono gravi". Sposata con Umberto d'Aponte, madre di tre figli, Guendalina Tavassi è anche proprietaria di un locale della movida romana. La pena prevista per furto e diffusione di immagini che dovevano restare private, tanto più se espongono sessualmente la vittima, va da 1 a 6 anni di reclusione. Basta anche solo la condivisione o il download sul proprio dispositivo per essere indagati.
Un'intervista col cuore in mano a "Le Iene", e una video diretta social di 45 minuti per spiegare a tutti quanto Guendalina Tavassi sia stata distrutta da chi le ha rubato dal cellulare e dal cloud i filmati e le foto 'intimi' poi diffusi su Pornhub, Telegram, Whatsapp, chat di fantacalcio e così via. La showgirl ha immediatamente denunciato il furto, spalleggiata dal marito e assistita dal suo legale.
Ha spiegato come una normalità può essere trasformata in qualcosa di mostruoso, che devasta la tua privacy e la tua serenità: "Tutti questi video, le foto le ho inviate a mio marito: per lavoro lui non sta spesso a Roma e stando a Napoli, magari preferiva chiederli a sua moglie invece di andare su siti porno come fanno tanti". Un gioco di coppia, dunque, e che come tale doveva restare confinato alla coppia.
E la stessa Tavassi ha poi voluto spengere certi sospetti incattiviti: "Hanno malignato anche su questo, hanno detto: ‘Chissà a chi li avrà inviati…’. Vorrei far capire alle persone che io e mio marito siamo una coppia che si piace, sta bene insieme". Era in auto con i suoi figli quando un'amica le ha telefonato allarmata, dicendole che in Rete si moltiplicavano foto che la vedevano alle prese con i sex toys: "Il panico era totale, non sapevo come reagire".
In video, sia la Tavassi che il suo avvocato hanno ribadito: "Chiunque abbia divulgato questi video verrà denunciato e anche su whatsapp sappiate che è una violazione guardarlo, anche solo tenerlo nel telefono.Mi vedete sempre forte, sempre solare e sorridente, ma purtroppo queste cose toccando anche me. Sono una madre. Mi vedete che io faccio sempre la cretina, rido e scherzo, ma queste cose sono gravi". Sposata con Umberto d'Aponte, madre di tre figli, Guendalina Tavassi è anche proprietaria di un locale della movida romana. La pena prevista per furto e diffusione di immagini che dovevano restare private, tanto più se espongono sessualmente la vittima, va da 1 a 6 anni di reclusione. Basta anche solo la condivisione o il download sul proprio dispositivo per essere indagati.
Un'intervista col cuore in mano a "Le Iene", e una video diretta social di 45 minuti per spiegare a tutti quanto Guendalina Tavassi sia stata distrutta da chi le ha rubato dal cellulare e dal cloud i filmati e le foto 'intimi' poi diffusi su Pornhub, Telegram, Whatsapp, chat di fantacalcio e così via. La showgirl ha immediatamente denunciato il furto, spalleggiata dal marito e assistita dal suo legale.
Ha spiegato come una normalità può essere trasformata in qualcosa di mostruoso, che devasta la tua privacy e la tua serenità: "Tutti questi video, le foto le ho inviate a mio marito: per lavoro lui non sta spesso a Roma e stando a Napoli, magari preferiva chiederli a sua moglie invece di andare su siti porno come fanno tanti". Un gioco di coppia, dunque, e che come tale doveva restare confinato alla coppia.
E la stessa Tavassi ha poi voluto spengere certi sospetti incattiviti: "Hanno malignato anche su questo, hanno detto: ‘Chissà a chi li avrà inviati…’. Vorrei far capire alle persone che io e mio marito siamo una coppia che si piace, sta bene insieme". Era in auto con i suoi figli quando un'amica le ha telefonato allarmata, dicendole che in Rete si moltiplicavano foto che la vedevano alle prese con i sex toys: "Il panico era totale, non sapevo come reagire".
In video, sia la Tavassi che il suo avvocato hanno ribadito: "Chiunque abbia divulgato questi video verrà denunciato e anche su whatsapp sappiate che è una violazione guardarlo, anche solo tenerlo nel telefono.Mi vedete sempre forte, sempre solare e sorridente, ma purtroppo queste cose toccando anche me. Sono una madre. Mi vedete che io faccio sempre la cretina, rido e scherzo, ma queste cose sono gravi". Sposata con Umberto d'Aponte, madre di tre figli, Guendalina Tavassi è anche proprietaria di un locale della movida romana. La pena prevista per furto e diffusione di immagini che dovevano restare private, tanto più se espongono sessualmente la vittima, va da 1 a 6 anni di reclusione. Basta anche solo la condivisione o il download sul proprio dispositivo per essere indagati.
Un'intervista col cuore in mano a "Le Iene", e una video diretta social di 45 minuti per spiegare a tutti quanto Guendalina Tavassi sia stata distrutta da chi le ha rubato dal cellulare e dal cloud i filmati e le foto 'intimi' poi diffusi su Pornhub, Telegram, Whatsapp, chat di fantacalcio e così via. La showgirl ha immediatamente denunciato il furto, spalleggiata dal marito e assistita dal suo legale.
Ha spiegato come una normalità può essere trasformata in qualcosa di mostruoso, che devasta la tua privacy e la tua serenità: "Tutti questi video, le foto le ho inviate a mio marito: per lavoro lui non sta spesso a Roma e stando a Napoli, magari preferiva chiederli a sua moglie invece di andare su siti porno come fanno tanti". Un gioco di coppia, dunque, e che come tale doveva restare confinato alla coppia.
E la stessa Tavassi ha poi voluto spengere certi sospetti incattiviti: "Hanno malignato anche su questo, hanno detto: ‘Chissà a chi li avrà inviati…’. Vorrei far capire alle persone che io e mio marito siamo una coppia che si piace, sta bene insieme". Era in auto con i suoi figli quando un'amica le ha telefonato allarmata, dicendole che in Rete si moltiplicavano foto che la vedevano alle prese con i sex toys: "Il panico era totale, non sapevo come reagire".
In video, sia la Tavassi che il suo avvocato hanno ribadito: "Chiunque abbia divulgato questi video verrà denunciato e anche su whatsapp sappiate che è una violazione guardarlo, anche solo tenerlo nel telefono.Mi vedete sempre forte, sempre solare e sorridente, ma purtroppo queste cose toccando anche me. Sono una madre. Mi vedete che io faccio sempre la cretina, rido e scherzo, ma queste cose sono gravi". Sposata con Umberto d'Aponte, madre di tre figli, Guendalina Tavassi è anche proprietaria di un locale della movida romana. La pena prevista per furto e diffusione di immagini che dovevano restare private, tanto più se espongono sessualmente la vittima, va da 1 a 6 anni di reclusione. Basta anche solo la condivisione o il download sul proprio dispositivo per essere indagati.