Era quella diventata "brutta", quella trasformata nel viso e nel corpo. Peccato mortale per una che fa l'attrice. E che si avvicina ai 50 anni. Per parecchio tempo Giovanna Mezzogiorno si è trovata in un autentico ciclone di voci maligne e di persone che, oggi racconta, "mi hanno scansata". Perchè stava cambiando in un modo ritenuto sgradevole e sospetto.
Questa esperienza entra nel suo cortometraggio da regista "Unfitting" prodotto da One More Pictures, Bulgari e Grazia in cui è l'attrice Carolina Crescentini a vivere i commenti imbarazzanti rivolti a suo tempo alla Mezzogiorno. Ne aveva già parlato, è tornata sulla questione sulle pagine di Repubblica: "Non mi ero resa conto di quanta falsità ci fosse intorno a me, registe che inneggiano di essere dalla parte delle donne e non lo sono affatto. In tanti hanno addirittura chiuso i rapporti. Poi sono entrate in campo le leggende, che ero malata e tanti altri mi hanno scansata. Non importa, meglio. Alla fine è una presa di coscienza del fatto che le persone ti stimano e ti vogliono finché corrispondi alla loro idea e al loro canone. Non è che rendersene conto sia il massimo. Pian piano realizzi che è così. Ma non sono tutti così, molti mi vogliono bene".
In precedenza Giovanna Mezzogiorno aveva svelato anche la sua natura tormentata, segnata anche dalla scomparsa precoce di suo padre Vittorio, grande e apprezzato attore. Da allora l'attrice riesce difficilmente a prendere sonno, le danno conforto le passeggiate insieme al cane per una Roma ancora deserta di persone.
Circa le voci che facesse uso di droghe, durante una Mostra di Venezia qualche anno fa era stata netta e intransigente: "Non ho mai sopportato certe voci sulla droga: ai tempi delle droghe sintetiche, vedevo i miei amici trasfigurati, con la faccia storta. Non le ho mai volute provare. Mai. Mi facevano terrore".
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