Fantozzi, 50 anni di "sfighe" e le offese a quel cesso della Mazzamauro. "Amici? Mai"
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Era il 27 marzo 1975 quando il ragionier Ugo Fantozzi, con il suo volto goffo e la sua vita di sventure, irrompeva nei cinema italiani. Creato dalla mente geniale di Paolo Villaggio, questo antieroe tragicomico diventò presto il simbolo di una generazione di "vinti": impiegati schiacciati dalla burocrazia, umiliati dai capi e intrappolati in amori impossibili. A 50 anni esatti da quel debutto, Roma celebra il mito con una proiezione speciale al cinema Barberini, tra ospiti d'eccezione come Elisabetta Villaggio e Plinio Fernando.
Ma c'è un grande assente che fa rumore: Anna Mazzamauro, la mitica signorina Silvani, non sarà della partita. Ufficialmente, l'attrice ha giustificato l'assenza con la sua tournée teatrale, ma dietro potrebbe celarsi un'antica ruggine con la famiglia Villaggio, che – secondo Adnkronos – le avrebbe chiesto di cambiare il titolo del suo spettacolo "Com’è ancora umano lei, caro Fantozzi". Il rapporto tra Mazzamauro e Villaggio, del resto, non è mai stato rose e fiori.
"Amici? Mai. Cosa mi disse" - "A Paolo devo la mia riconoscibilità, gli sarò sempre grata, ma non eravamo amici", ha confessato l’attrice in un’intervista a Repubblica. Fuori dal set, i due non si frequentavano, e lui – forse scherzando, forse no – le disse: "Io sto solo con gente ricca e famosa". Una frase che Anna Mazzamauro, con il suo piglio ironico, ricorda ancora oggi, senza nascondere un pizzico di amarezza.
"Come si sceglie un cesso" - Come dimenticare quel giorno da Barbara D’Urso, quando Villaggio, ormai sulla sedia a rotelle, rispose alla domanda su come l'avesse scelta: "Come si sceglie un cesso". Anna, senza battere ciglio, ribatté: "Con quel cesso hai guadagnato tanto". Un botta e risposta che riassume un sodalizio professionale esplosivo ma umanamente distante. Eppure, sul grande schermo, la chimica tra il ragioniere sfigato e la sua "rossa" atipica era irresistibile. Il set, si sa, fa miracoli.

Era il 27 marzo 1975 quando il ragionier Ugo Fantozzi, con il suo volto goffo e la sua vita di sventure, irrompeva nei cinema italiani. Creato dalla mente geniale di Paolo Villaggio, questo antieroe tragicomico diventò presto il simbolo di una generazione di "vinti": impiegati schiacciati dalla burocrazia, umiliati dai capi e intrappolati in amori impossibili. A 50 anni esatti da quel debutto, Roma celebra il mito con una proiezione speciale al cinema Barberini, tra ospiti d'eccezione come Elisabetta Villaggio e Plinio Fernando.
Ma c'è un grande assente che fa rumore: Anna Mazzamauro, la mitica signorina Silvani, non sarà della partita. Ufficialmente, l'attrice ha giustificato l'assenza con la sua tournée teatrale, ma dietro potrebbe celarsi un'antica ruggine con la famiglia Villaggio, che – secondo Adnkronos – le avrebbe chiesto di cambiare il titolo del suo spettacolo "Com’è ancora umano lei, caro Fantozzi". Il rapporto tra Mazzamauro e Villaggio, del resto, non è mai stato rose e fiori.
"Amici? Mai. Cosa mi disse" - "A Paolo devo la mia riconoscibilità, gli sarò sempre grata, ma non eravamo amici", ha confessato l’attrice in un’intervista a Repubblica. Fuori dal set, i due non si frequentavano, e lui – forse scherzando, forse no – le disse: "Io sto solo con gente ricca e famosa". Una frase che Anna Mazzamauro, con il suo piglio ironico, ricorda ancora oggi, senza nascondere un pizzico di amarezza.
"Come si sceglie un cesso" - Come dimenticare quel giorno da Barbara D’Urso, quando Villaggio, ormai sulla sedia a rotelle, rispose alla domanda su come l'avesse scelta: "Come si sceglie un cesso". Anna, senza battere ciglio, ribatté: "Con quel cesso hai guadagnato tanto". Un botta e risposta che riassume un sodalizio professionale esplosivo ma umanamente distante. Eppure, sul grande schermo, la chimica tra il ragioniere sfigato e la sua "rossa" atipica era irresistibile. Il set, si sa, fa miracoli.

Era il 27 marzo 1975 quando il ragionier Ugo Fantozzi, con il suo volto goffo e la sua vita di sventure, irrompeva nei cinema italiani. Creato dalla mente geniale di Paolo Villaggio, questo antieroe tragicomico diventò presto il simbolo di una generazione di "vinti": impiegati schiacciati dalla burocrazia, umiliati dai capi e intrappolati in amori impossibili. A 50 anni esatti da quel debutto, Roma celebra il mito con una proiezione speciale al cinema Barberini, tra ospiti d'eccezione come Elisabetta Villaggio e Plinio Fernando.
Ma c'è un grande assente che fa rumore: Anna Mazzamauro, la mitica signorina Silvani, non sarà della partita. Ufficialmente, l'attrice ha giustificato l'assenza con la sua tournée teatrale, ma dietro potrebbe celarsi un'antica ruggine con la famiglia Villaggio, che – secondo Adnkronos – le avrebbe chiesto di cambiare il titolo del suo spettacolo "Com’è ancora umano lei, caro Fantozzi". Il rapporto tra Mazzamauro e Villaggio, del resto, non è mai stato rose e fiori.
"Amici? Mai. Cosa mi disse" - "A Paolo devo la mia riconoscibilità, gli sarò sempre grata, ma non eravamo amici", ha confessato l’attrice in un’intervista a Repubblica. Fuori dal set, i due non si frequentavano, e lui – forse scherzando, forse no – le disse: "Io sto solo con gente ricca e famosa". Una frase che Anna Mazzamauro, con il suo piglio ironico, ricorda ancora oggi, senza nascondere un pizzico di amarezza.
"Come si sceglie un cesso" - Come dimenticare quel giorno da Barbara D’Urso, quando Villaggio, ormai sulla sedia a rotelle, rispose alla domanda su come l'avesse scelta: "Come si sceglie un cesso". Anna, senza battere ciglio, ribatté: "Con quel cesso hai guadagnato tanto". Un botta e risposta che riassume un sodalizio professionale esplosivo ma umanamente distante. Eppure, sul grande schermo, la chimica tra il ragioniere sfigato e la sua "rossa" atipica era irresistibile. Il set, si sa, fa miracoli.


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