"Non dirò mai nulla contro la Rai, dopo tanto tempo passato non a mangiare nel piatto ma a cucinare quel piatto”. Fabio Fazio, dopo 40 anni di Rai approda sul Nove e in un’intervista al Corriere della sera racconta le ragioni del suo trasferimento, non nascondendo il suo rammarico per come sono andate le cose. “Perché ho lasciato la Rai? È come se uno ti dicesse che non ti rinnova l’affitto di casa” spiega, “o dormi per strada; o vai a cercare un’altra casa. Non me ne sono andato di nascosto. Ho avuto un’offerta importante ed entusiasmante da Warner Bros Discovery, un gruppo che mi cercava da sei anni”.
Fazio ricorda il suo esordio a 19 anni come imitatore a Pronto Raffaella e le sue trasmissioni di successo in Rai, fino all’ultima edizione di Che tempo che fa su Rai 1 nel 2017. Poi la decisione di non rinnovargli il contratto da parte dell’ex ad Salini e la mancanza di contatti da parte della nuova dirigenza. “Non sono scappato di nascosto col favore dell’oscurità” sottolinea. “Semplicemente non si è fatto vivo nessuno e dunque ho capito che la storia finiva lì. A quel punto sono andato felicemente verso quella che considero una seconda vita”.
Dice inoltre di non aver mai avuto nessun tipo di aiuto politico, anzi di aver subito gli attacchi personali di Salvini e altri esponenti della destra. “Se fossi organico al Pd o a chiunque altro sicuramente sarei ancora in Rai. Non ho mai avuto nessun tipo di aiuto, e non mi sognerei di chiederlo. Perché se chiedi aiuto hai finito di fare il tuo lavoro”. E aggiunge: “La libertà è una sorta di solitudine” prosegue, “Non vivo a Roma ma a Milano, con la mia famiglia. Non frequento quasi nessuno. Se avessi avuto qualcuno dietro, i miei anni sarebbero stati diversi, sarei ancora su Rai 1 dove ero arrivato nel 2017. Guardo avanti senza rimpianti”.
Il sassolino - Si difende soprattutto dall’accusa di fare il martire. “Mi trovi una sola affermazione in cui faccio il martire” dice ancora. “Ho detto che vado in un’azienda in cui mi sento benvoluto, a fare un lavoro ben pagato. Quanto? L’aspetto meraviglioso di lavorare nel privato è poter rispondere a questa domanda: fatti miei”.
La nuova edizione di Che tempo che fa sul Nove inizierà il 15 ottobre con un prologo tra il conduttore e Nino Frassica. Tra le novità, ci sarà Ornella Vanoni a commentare il consueto editoriale di Luciana Littizzetto sempre al suo fianco: “Non credo ci siano altri casi al mondo di un comico, tra l’altro donna, che fa un pezzo di mezz’ora in tv ogni settimana da 15 anni”. Tra gli ospiti della prima puntata ci sarà Patrick Zaki “e spero un’altra meravigliosa sorpresa” aggiunge.
Si dice critico nei confronti di Giorgia Meloni, che “ha fatto quello che pensavo facesse. Non potendo fare granché, sta dedicando molta attenzione a battaglie identitarie, nessuna delle quali mi sembra accettabile”. Apprezza invece lo sforzo di Schlein, che “ci sta provando, in una situazione complicata”. E si dice sconcertato da Salvini, che “mi ha colpito quando ha detto che i migranti arrivano con il telefonino e le scarpe. Le scarpe sono una cosa che definisce la nostra umanità. L’ho trovata una frase di una violenza definitiva, senza ritorno”.