Così Gerard Depardieu è diventato un affare di Stato in Francia. L'attore è al centro di uno scandalo di risonanza mondiale, non solo perché già accusato da 13 donne di abusi e violenze sessuali, in particolare da da attrici coinvolte in undici produzioni tra il 2004 e il 2022, tra cui la commedia Big House, il film Dumas e la serie poliziesca di Netflix, Marseille.
Posizione ulteriormente peggiorata dopo il video che mostra Depardieu fare battute pesanti su donne adulte e su una bambina a galoppo su un cavallo girato da Yann Moix in occasione della visita dell'attore alla Corea del Nord nel 2018. E dalla sensazione che ha fatto il suicidio a 60 anni di Emmanuelle Debaver, che in un post social aveva accusato Depardieu di comportamenti inappropriati sul set. Ma c'è chi non ci sta, e se questo qualcuno è il presidente francese Emmanuel Macron significa che la vicenda sta prendendo altra direzione.
Macron ha detto: "Sono un grande ammiratore di Gerard Depardieu, attore immenso, non parteciperò mai a una caccia all'uomo. La Legion d'Onore non si toglie per una denuncia". Il presidente francese invoca il garantismo e la presunzione di innocenza.
Sulle accuse a Depardieu è intervenuta anche Carole Bouquet, grande attrice francese e per otto anni compagna del collega: "Ho paura per lui. Questo tribunale mediatico va avanti da mesi e sta uccidendo un uomo. Gerard sa essere scortese, di avere in alcune occasioni un umorismo al limite della decenza, ma è incapace di ferire una donna. Io non ho nessuna pietà per chi si rivela un mostro, ma lui non lo è. Fermiamo tutto questo".
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