Carlo Conti si confessa: da seduttore a "uno di noi". "Sanremo? C'è una cosa che mi ha amareggiato"


Carlo Conti, ancora sulla cresta dell’onda dopo il trionfo della 75esima edizione del Festival di Sanremo, si lascia andare a confessioni e aneddoti intriganti in una intervista a La Repubblica, in cui spazia dal suo passato di seduttore incallito, fino all’amore che gli ha fatto mettere la testa a posto.
"Non ho rivisto nulla, ma su Instagram mi hanno fatto ridere" - Fresco di complimenti per il suo Sanremo sprint, Conti ammette di non aver riguardato nemmeno un minuto delle serate. "Ho trovato su Instagram robe esilaranti, scherzavano sulla mia velocità. Non è che ho messo il turbo, è il mio ritmo naturale, ma all’Ariston faceva più scena!", racconta ridendo. E in effetti, i social si sono scatenati con meme sulla sua conduzione "fast forward". Ma non tutto è stato rose e fiori: un momento amaro è arrivato in conferenza stampa, quando qualcuno ha messo in dubbio il messaggio del Papa. "Dubitare di un professionista serio è una cosa, ma del Santo Padre? Mi ha amareggiato", confessa, con quel misto di garbo e fermezza che lo rende unico.
Fedeltà alla Rai: "La mia maglia è stampata sulla pelle" -Silvio Berlusconi ci ha provato a corteggiarlo, ma Carlo non ha mai pensato di mollare la Rai. "Il pubblico mi vede lì, la mia faccia è quel marchio. Tradire? Mai", dice con orgoglio. Quest’anno festeggia 40 anni di carriera, dalla gavetta alle prime serate, e su Sanremo giura: "Non ho avuto mezza indicazione, l’ad Rossi mi chiamava solo per chiedermi se mi servisse qualcosa". E a chi gli offre ponti d’oro? "Sa cosa dovrebbero propormi? La pensione! Due anni ancora in Rai, direttore artistico nel 2026, poi chissà…"
Da dongiovanni a papà - Il piatto forte dell’intervista? Il passato da seduttore seriale. "Lo so che s’innamoravano di me perché facevo spettacolo, mica per altro", ammette con un sorrisetto malizioso. "Ero single e mi davo da fare. Meglio prima che dopo, no? Fino a Francesca non avevo mai convissuto, niente doppio spazzolino!". Poi è arrivata lei, la moglie che ha messo fine alla sua vita da scapolo d’oro, e il figlio Matteo, con cui condivide la semplicità di Firenze, lontano dai riflettori mondani. "Non amo la vita da vip, sono privilegiato per l’amore che mi circonda", dice con sincerità.
La cosa più bella: "Uno di noi" - Altro che share: il momento che lo ha reso più felice a Sanremo è stato quando il pubblico ha urlato "Carlo, uno di noi". "Mi fermano per strada e mi danno del tu, come fossi di famiglia. Questo vale tutto", confessa. Ed è proprio questa genuinità a fare di Conti un’icona: un uomo che ha conquistato l’Italia non solo con il talento, ma con quel sorriso da vicino di casa che non stanca mai.

Carlo Conti, ancora sulla cresta dell’onda dopo il trionfo della 75esima edizione del Festival di Sanremo, si lascia andare a confessioni e aneddoti intriganti in una intervista a La Repubblica, in cui spazia dal suo passato di seduttore incallito, fino all’amore che gli ha fatto mettere la testa a posto.
"Non ho rivisto nulla, ma su Instagram mi hanno fatto ridere" - Fresco di complimenti per il suo Sanremo sprint, Conti ammette di non aver riguardato nemmeno un minuto delle serate. "Ho trovato su Instagram robe esilaranti, scherzavano sulla mia velocità. Non è che ho messo il turbo, è il mio ritmo naturale, ma all’Ariston faceva più scena!", racconta ridendo. E in effetti, i social si sono scatenati con meme sulla sua conduzione "fast forward". Ma non tutto è stato rose e fiori: un momento amaro è arrivato in conferenza stampa, quando qualcuno ha messo in dubbio il messaggio del Papa. "Dubitare di un professionista serio è una cosa, ma del Santo Padre? Mi ha amareggiato", confessa, con quel misto di garbo e fermezza che lo rende unico.
Fedeltà alla Rai: "La mia maglia è stampata sulla pelle" -Silvio Berlusconi ci ha provato a corteggiarlo, ma Carlo non ha mai pensato di mollare la Rai. "Il pubblico mi vede lì, la mia faccia è quel marchio. Tradire? Mai", dice con orgoglio. Quest’anno festeggia 40 anni di carriera, dalla gavetta alle prime serate, e su Sanremo giura: "Non ho avuto mezza indicazione, l’ad Rossi mi chiamava solo per chiedermi se mi servisse qualcosa". E a chi gli offre ponti d’oro? "Sa cosa dovrebbero propormi? La pensione! Due anni ancora in Rai, direttore artistico nel 2026, poi chissà…"
Da dongiovanni a papà - Il piatto forte dell’intervista? Il passato da seduttore seriale. "Lo so che s’innamoravano di me perché facevo spettacolo, mica per altro", ammette con un sorrisetto malizioso. "Ero single e mi davo da fare. Meglio prima che dopo, no? Fino a Francesca non avevo mai convissuto, niente doppio spazzolino!". Poi è arrivata lei, la moglie che ha messo fine alla sua vita da scapolo d’oro, e il figlio Matteo, con cui condivide la semplicità di Firenze, lontano dai riflettori mondani. "Non amo la vita da vip, sono privilegiato per l’amore che mi circonda", dice con sincerità.
La cosa più bella: "Uno di noi" - Altro che share: il momento che lo ha reso più felice a Sanremo è stato quando il pubblico ha urlato "Carlo, uno di noi". "Mi fermano per strada e mi danno del tu, come fossi di famiglia. Questo vale tutto", confessa. Ed è proprio questa genuinità a fare di Conti un’icona: un uomo che ha conquistato l’Italia non solo con il talento, ma con quel sorriso da vicino di casa che non stanca mai.

Carlo Conti, ancora sulla cresta dell’onda dopo il trionfo della 75esima edizione del Festival di Sanremo, si lascia andare a confessioni e aneddoti intriganti in una intervista a La Repubblica, in cui spazia dal suo passato di seduttore incallito, fino all’amore che gli ha fatto mettere la testa a posto.
"Non ho rivisto nulla, ma su Instagram mi hanno fatto ridere" - Fresco di complimenti per il suo Sanremo sprint, Conti ammette di non aver riguardato nemmeno un minuto delle serate. "Ho trovato su Instagram robe esilaranti, scherzavano sulla mia velocità. Non è che ho messo il turbo, è il mio ritmo naturale, ma all’Ariston faceva più scena!", racconta ridendo. E in effetti, i social si sono scatenati con meme sulla sua conduzione "fast forward". Ma non tutto è stato rose e fiori: un momento amaro è arrivato in conferenza stampa, quando qualcuno ha messo in dubbio il messaggio del Papa. "Dubitare di un professionista serio è una cosa, ma del Santo Padre? Mi ha amareggiato", confessa, con quel misto di garbo e fermezza che lo rende unico.
Fedeltà alla Rai: "La mia maglia è stampata sulla pelle" -Silvio Berlusconi ci ha provato a corteggiarlo, ma Carlo non ha mai pensato di mollare la Rai. "Il pubblico mi vede lì, la mia faccia è quel marchio. Tradire? Mai", dice con orgoglio. Quest’anno festeggia 40 anni di carriera, dalla gavetta alle prime serate, e su Sanremo giura: "Non ho avuto mezza indicazione, l’ad Rossi mi chiamava solo per chiedermi se mi servisse qualcosa". E a chi gli offre ponti d’oro? "Sa cosa dovrebbero propormi? La pensione! Due anni ancora in Rai, direttore artistico nel 2026, poi chissà…"
Da dongiovanni a papà - Il piatto forte dell’intervista? Il passato da seduttore seriale. "Lo so che s’innamoravano di me perché facevo spettacolo, mica per altro", ammette con un sorrisetto malizioso. "Ero single e mi davo da fare. Meglio prima che dopo, no? Fino a Francesca non avevo mai convissuto, niente doppio spazzolino!". Poi è arrivata lei, la moglie che ha messo fine alla sua vita da scapolo d’oro, e il figlio Matteo, con cui condivide la semplicità di Firenze, lontano dai riflettori mondani. "Non amo la vita da vip, sono privilegiato per l’amore che mi circonda", dice con sincerità.
La cosa più bella: "Uno di noi" - Altro che share: il momento che lo ha reso più felice a Sanremo è stato quando il pubblico ha urlato "Carlo, uno di noi". "Mi fermano per strada e mi danno del tu, come fossi di famiglia. Questo vale tutto", confessa. Ed è proprio questa genuinità a fare di Conti un’icona: un uomo che ha conquistato l’Italia non solo con il talento, ma con quel sorriso da vicino di casa che non stanca mai.

