L'uomo che ha inventato in Italia i giochi a quiz capendo cosa stava accadendo nella tv Usa, la colonna della Rai e poi di Mediaset, fra intuizioni geniali e gaffe celebri, nato esattamente 100 anni fa viene raccontato nella miniserie Rai che arriva in prima serata dal 21 ottobre su Rai Uno. Basta il titolo: Mike.
Di questa produzione si parla da mesi ed è fra gli appuntamenti più attesi della nuova stagione televisiva (che si apre a settembre, dopo la pausa estiva). Mike, realizzata da Giuseppe Bonito con la consulenza di Daniela Zuccoli, moglie di Bongiorno, svela in forma di intervista il privato e la vita incredibile di Mike Bongiorno, compresa la sua esperienza di partigiano finito fra gli orrori e i terrori dei campi di concentramento.
A dare voce, volto e carne a Mike Bongiorno è Claudio Gioè. Attore fra i più versatili e dal successo sempre crescente. Lanciato anni fa da Giordana con l'infornata di nuovi attori che comprendeva Alessio Boni, Luigi Lo Cascio, Jasmine Trinca, lui e Fabrizio Gifuni ne La grande bellezza. Poi incredibile, cattivissimo e mimetico Capo dei capi nel ruolo che gli ha dato grande fortuna, quello di Totò Riina in una delle serie di maggiore successo della storia di Mediaset.
Quindi Màkari, poliziesco atipico del cui successo in Rai, Gioè ha detto: "Non me lo sarei mai immaginato". Ora l'attore è Mike. Di questo ruolo, in una serie di interviste alla presentazione della serie, nell'ambito della Festa del Cinema di Roma, Claudio Gioè ha detto: "Lui ha avuto una vita straordinaria, con il regista Bonito siamo stati subito d'accordo a non farne una imitazione, era un perfezionista, uno che conosceva bene l'Italia del dopoguerra. Io ho provato a dar corpo alle sue ansie, alle ossessioni, alle sue mancanze. Ed è stato fondamentale per me relazionarmi con Daniela Zuccoli, sul set è stata una presenza magica".
Foto da Instagram, foto di produzione Rai e Mediaset