Dopo due anni dalla diagnosi, Celine Dion si apre per la prima volta in un'intervista televisiva a NBC News, raccontando le sfide fisiche e psichiche della sua lotta contro la rara sindrome della persona rigida. Una malattia che l'ha costretta a cancellare concerti e ad affrontare dolori strazianti, tenuti nascosti al pubblico per ben 17 anni. "Non potevo più mentire, era un peso troppo grande", ha confessato la cantante, ammettendo di aver sottovalutato i primi sintomi. "Non sapevo cosa stesse succedendo, avrei dovuto fermarmi e capire", ha aggiunto con rammarico.
La diagnosi - E' arrivata nel periodo buio successivo alla scomparsa del marito René Angélil nel 2016. Un dolore immenso che si è sommato alle difficoltà di conciliare la crescita dei figli con la carriera, mantenendo segreta la sua salute cagionevole. "Ho dovuto crescere i miei figli, nascondermi e aggrapparmi ai miei sogni", ha rivelato Celine.
Gli spasmi le hanno rotto le costole - La sindrome della persona rigida, che colpisce il sistema nervoso, ha effetti devastanti sul corpo di Celine Dion. Dolori lancinanti che la costringono a rinunciare alle esibizioni dal vivo. "Sono come crampi che ti bloccano in posizioni innaturali", ha spiegato. "Mi hanno rotto alcune costole e mi impediscono di usare le corde vocali per cantare come facevo prima".
"Lavoro ogni giorno" - Nonostante le difficoltà, Celine non si arrende e combatte con tenacia. Cinque giorni alla settimana si sottopone a "terapia atletica, fisica e vocale" per contrastare i sintomi. "È dura, ma lavoro ogni giorno. Mi mancano tanto le persone", ha ammesso con emozione.
Il documentario "I Am: Celine Dion" - Il 25 giugno uscirà su Prime Video il documentario "I Am: Celine Dion", in cui la cantante si aprirà ulteriormente, mostrando le sua fragilità e la sua forza di volontà nel fronteggiare la malattia.