Caterina Balivo, volto ormai noto del piccolo schermo, ha deciso di togliersi qualche sassolino dalla scarpa. In un'intervista al Corriere della Sera, la conduttrice ha ammesso di non essere del tutto soddisfatta della sua attuale situazione professionale. Le sue parole, sincere e dirette, hanno suscitato interesse e anche un certo scalpore.
La tv stantia - "A livello professionale qualcosa è successo e non ci voglio tornare", ha dichiarato la conduttrice napoletana. Un'affermazione che lascia intendere un profondo malessere, un senso di insoddisfazione che va oltre le semplici dinamiche lavorative. "La verità è che sono grata di fare il lavoro che mi piace e non penso mai che qualcuno debba darmi di più. Dopodiché a 25 anni conducevo la stessa fascia oraria di oggi e allora potrei dire: sei rimasta lì. Ma poi guardo gli altri conduttori e mi rendo conto che la tivù è stantia, pure la Clerici fa quel programma da 20 anni e la stessa De Filippi è al pomeriggio da 25".
Ma a cosa si riferisce esattamente Caterina Balivo quando parla di "TV stantia"? Analizzando le sue dichiarazioni, emerge un quadro piuttosto chiaro. Sin dall'inizio della sua nuova trasmissione, "La volta buona", la conduttrice ha più volte manifestato il suo disagio nei confronti degli autori. "Ce la metteremo tutta. Con un gruppo di lavoro fantastico, che non amo ancora", aveva dichiarato all'esordio. E ancora: "Gli autori vogliono così", una frase pronunciata in diretta che ha lasciato intendere una certa frustrazione.
"Non mi piacciono i giochi in TV" - Sembra quindi che Caterina Balivo sia diventata insofferente a un tipo di televisione troppo rigida, dove i contenuti sono dettati da schemi predefiniti e dove la creatività personale viene limitata. "Non mi piacciono i giochi in TV", ha affermato in un'altra occasione, sottolineando come i vari segmenti e blocchi imposti dagli autori siano in contrasto con la sua spontaneità.
Se la prende con i maschi - "Alla prima puntata di Lingo , su La7, avevo messo i baffi apposta: sarò sempre grata ad Andrea Salerno. La trovo una grande ingiustizia televisiva. Il punto è che noi donne possiamo avere registri diversi, gli uomini molti meno. Dove lo trovi uno che ti fa l’intervista a cuore aperto? Lì ci mettono le donne e per scarto arrivano gli uomini a fare le cose più facili, guarda caso con tempi che conciliano molto bene sia la dimensione familiare che l’aperitivo".
Via al dibattito - Piacciano o no, le parole della conduttrice napoletana hanno acceso il dibattito sul futuro della televisione. Caterina Balivo, con la sua onestà intellettuale, ha infatti messo a nudo un malessere diffuso tra molti professionisti del settore. La ricerca della novità, della sperimentazione, sembra invece essere un'esigenza sempre più sentita dal pubblico.