“E’ stato il mio primo natale da sobria, il mio primo capodanno da sobria. E Onestamente è stato il momento migliore delle mia vita.”
Inizia così la lunghissima intervista per Vogue in cui Cara Delavigne, diretta e onesta come mai prima, racconta le sue fragilità e quella vita di eccessi che la stava portando alla distruzione.
L’anno scorso alcune immagini di lei evidentemente sotto effetto di qualcosa, scalza, magrissima e spettinata all’aeroporto di Van Nuys avevano fatto il giro del mondo costringendola ad aprire gli occhi su quello che le stava realmente accadendo.
“Era il mio trentesimo compleanno, ho deciso che sarei impazzita ma almeno lo avrei fatto in maniera divertente. Sono andata 3 settimane ad Ibiza e poi al Burning Man, per poi tornare immediatamente a lavoro”
A quel punto il crollo, le foto e i video che hanno fatto preoccupare il mondo intero. “La gente intorno a me era preoccupata, mi chiedevano se stessi bene, mi dicevano che avevo bisogno di aiuto. Ma io no, io non ero preoccupata. Perché è esattamente così che funziona la malattia della dipendenza. Non te ne accorgi”. Quelle foto - racconta - sono state: “Fonte di travolgente vergogna e imbarazzo e un urgente campanello d’allarme per allontanarsi dalle sostanze e dall’alcol”.
“E’ stano - continua Delavigne - perché ho provato tutto questo odio per me stessa che non volevo affrontare. Ed è difficile da spiegare perché non posso nemmeno dire di avere una vita dura. Io ho una vita meravigliosa, una vita benedetta. Ma a volte questo non corrisponde a quello che provi per te stessa”
Oggi Cara, grazie agli amici e al rehab è in lenta guarigione. “Non sono guarita, sono in guarigione. E’ un percorso continuo e continuerà per sempre. Oggi tutto mi sembra diverso, migliore. Posso avere conversazioni profonde con le persone, posso entrare davvero in connessione con le persone. Anche la mia casa mi sembra diversa, la riscopro nuova. Perché sono io ad essere diversa, sono io ad essere una persona nuova”.
Ca.So.