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Barbareschi, le frasi sugli abusi sessuali e il tentativo di bloccare il suo programma: "Vengano a parlarmi"

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Le sue frasi sul MeToo hanno suscitato un vespaio di polemiche. Luca Barbareschi è un personaggio da prendere o lasciare, non ci sono mezze misure. Così ora risponde ai due consiglieri Rai che hanno chiesto che la seconda stagione di In barba a tutto, il suo programma sul servizio pubblico televisivo, venga bloccato.

Ma riepiloghiamo l'accaduto partendo dalle frasi riportate da La Repubblica che sono diventate materia di acceso dibattito. In quella intervista, l'attore, regista e produttore diceva: "Su questo Luca Barbareschi dice: "Alcune attrici non sono state molestate o sono state approcciate in maniera blanda. Altre andrebbero denunciate per quando si son presentate sedendo a gambe larghe. Non ho mai avuto bisogno di fare trucchi per sco...Ho detto: 'Amore chiudi le gambe, interessante, ma ora parliamo di lavoro'. Sul movimento Amleta, con le attrici di teatro italiane che hanno parlato di comportamenti inopportuni nei loro confronti:"Dovrebbe riguardare un campo più largo. Il problema delle molestie è generale".

Come reazione due consiglieri della Rai, Francesca Bria (Pd) e Riccardo Laganà (dipendenti) hanno chiesto formalmente alla presidente Marinella Soldi di non far andare in onda In barba a tutto su Rai Tre, considerato inappropriato. Sentito dal Corriere della Sera su questo, Luca Barbareschi ha risposto: "La cosa divertente è che al momento non ho nessun contratto con la Rai. Siamo dunque alla giustizia preventiva? Se qualcuno dell’azienda mi chiama, ne parliamo. Non sono mica come certi che se ne vanno per scelta loro e fanno pure le vittime".

E su Bria e Laganà: "Ma chi sono questi? Io ho sempre difeso le donne da ogni violenza, che è una cosa orribile. Tutte. Non solo le attrici, una minoranza, ma le cassiere dei grandi magazzini, le impiegate, quelle che non conosce nessuno. Lavoro con trenta collaboratori e 20 sono donne. Sono pronto a querelare chiunque dica falsità sul mio conto".

Foto da Instagram, Ansa e Shutterstock

 

Le sue frasi sul MeToo hanno suscitato un vespaio di polemiche. Luca Barbareschi è un personaggio da prendere o lasciare, non ci sono mezze misure. Così ora risponde ai due consiglieri Rai che hanno chiesto che la seconda stagione di In barba a tutto, il suo programma sul servizio pubblico televisivo, venga bloccato.

Ma riepiloghiamo l'accaduto partendo dalle frasi riportate da La Repubblica che sono diventate materia di acceso dibattito. In quella intervista, l'attore, regista e produttore diceva: "Su questo Luca Barbareschi dice: "Alcune attrici non sono state molestate o sono state approcciate in maniera blanda. Altre andrebbero denunciate per quando si son presentate sedendo a gambe larghe. Non ho mai avuto bisogno di fare trucchi per sco...Ho detto: 'Amore chiudi le gambe, interessante, ma ora parliamo di lavoro'. Sul movimento Amleta, con le attrici di teatro italiane che hanno parlato di comportamenti inopportuni nei loro confronti:"Dovrebbe riguardare un campo più largo. Il problema delle molestie è generale".

Come reazione due consiglieri della Rai, Francesca Bria (Pd) e Riccardo Laganà (dipendenti) hanno chiesto formalmente alla presidente Marinella Soldi di non far andare in onda In barba a tutto su Rai Tre, considerato inappropriato. Sentito dal Corriere della Sera su questo, Luca Barbareschi ha risposto: "La cosa divertente è che al momento non ho nessun contratto con la Rai. Siamo dunque alla giustizia preventiva? Se qualcuno dell’azienda mi chiama, ne parliamo. Non sono mica come certi che se ne vanno per scelta loro e fanno pure le vittime".

E su Bria e Laganà: "Ma chi sono questi? Io ho sempre difeso le donne da ogni violenza, che è una cosa orribile. Tutte. Non solo le attrici, una minoranza, ma le cassiere dei grandi magazzini, le impiegate, quelle che non conosce nessuno. Lavoro con trenta collaboratori e 20 sono donne. Sono pronto a querelare chiunque dica falsità sul mio conto".

Foto da Instagram, Ansa e Shutterstock

 

Le sue frasi sul MeToo hanno suscitato un vespaio di polemiche. Luca Barbareschi è un personaggio da prendere o lasciare, non ci sono mezze misure. Così ora risponde ai due consiglieri Rai che hanno chiesto che la seconda stagione di In barba a tutto, il suo programma sul servizio pubblico televisivo, venga bloccato.

Ma riepiloghiamo l'accaduto partendo dalle frasi riportate da La Repubblica che sono diventate materia di acceso dibattito. In quella intervista, l'attore, regista e produttore diceva: "Su questo Luca Barbareschi dice: "Alcune attrici non sono state molestate o sono state approcciate in maniera blanda. Altre andrebbero denunciate per quando si son presentate sedendo a gambe larghe. Non ho mai avuto bisogno di fare trucchi per sco...Ho detto: 'Amore chiudi le gambe, interessante, ma ora parliamo di lavoro'. Sul movimento Amleta, con le attrici di teatro italiane che hanno parlato di comportamenti inopportuni nei loro confronti:"Dovrebbe riguardare un campo più largo. Il problema delle molestie è generale".

Come reazione due consiglieri della Rai, Francesca Bria (Pd) e Riccardo Laganà (dipendenti) hanno chiesto formalmente alla presidente Marinella Soldi di non far andare in onda In barba a tutto su Rai Tre, considerato inappropriato. Sentito dal Corriere della Sera su questo, Luca Barbareschi ha risposto: "La cosa divertente è che al momento non ho nessun contratto con la Rai. Siamo dunque alla giustizia preventiva? Se qualcuno dell’azienda mi chiama, ne parliamo. Non sono mica come certi che se ne vanno per scelta loro e fanno pure le vittime".

E su Bria e Laganà: "Ma chi sono questi? Io ho sempre difeso le donne da ogni violenza, che è una cosa orribile. Tutte. Non solo le attrici, una minoranza, ma le cassiere dei grandi magazzini, le impiegate, quelle che non conosce nessuno. Lavoro con trenta collaboratori e 20 sono donne. Sono pronto a querelare chiunque dica falsità sul mio conto".

Foto da Instagram, Ansa e Shutterstock

 

Le sue frasi sul MeToo hanno suscitato un vespaio di polemiche. Luca Barbareschi è un personaggio da prendere o lasciare, non ci sono mezze misure. Così ora risponde ai due consiglieri Rai che hanno chiesto che la seconda stagione di In barba a tutto, il suo programma sul servizio pubblico televisivo, venga bloccato.

Ma riepiloghiamo l'accaduto partendo dalle frasi riportate da La Repubblica che sono diventate materia di acceso dibattito. In quella intervista, l'attore, regista e produttore diceva: "Su questo Luca Barbareschi dice: "Alcune attrici non sono state molestate o sono state approcciate in maniera blanda. Altre andrebbero denunciate per quando si son presentate sedendo a gambe larghe. Non ho mai avuto bisogno di fare trucchi per sco...Ho detto: 'Amore chiudi le gambe, interessante, ma ora parliamo di lavoro'. Sul movimento Amleta, con le attrici di teatro italiane che hanno parlato di comportamenti inopportuni nei loro confronti:"Dovrebbe riguardare un campo più largo. Il problema delle molestie è generale".

Come reazione due consiglieri della Rai, Francesca Bria (Pd) e Riccardo Laganà (dipendenti) hanno chiesto formalmente alla presidente Marinella Soldi di non far andare in onda In barba a tutto su Rai Tre, considerato inappropriato. Sentito dal Corriere della Sera su questo, Luca Barbareschi ha risposto: "La cosa divertente è che al momento non ho nessun contratto con la Rai. Siamo dunque alla giustizia preventiva? Se qualcuno dell’azienda mi chiama, ne parliamo. Non sono mica come certi che se ne vanno per scelta loro e fanno pure le vittime".

E su Bria e Laganà: "Ma chi sono questi? Io ho sempre difeso le donne da ogni violenza, che è una cosa orribile. Tutte. Non solo le attrici, una minoranza, ma le cassiere dei grandi magazzini, le impiegate, quelle che non conosce nessuno. Lavoro con trenta collaboratori e 20 sono donne. Sono pronto a querelare chiunque dica falsità sul mio conto".

Foto da Instagram, Ansa e Shutterstock

 

Le sue frasi sul MeToo hanno suscitato un vespaio di polemiche. Luca Barbareschi è un personaggio da prendere o lasciare, non ci sono mezze misure. Così ora risponde ai due consiglieri Rai che hanno chiesto che la seconda stagione di In barba a tutto, il suo programma sul servizio pubblico televisivo, venga bloccato.

Ma riepiloghiamo l'accaduto partendo dalle frasi riportate da La Repubblica che sono diventate materia di acceso dibattito. In quella intervista, l'attore, regista e produttore diceva: "Su questo Luca Barbareschi dice: "Alcune attrici non sono state molestate o sono state approcciate in maniera blanda. Altre andrebbero denunciate per quando si son presentate sedendo a gambe larghe. Non ho mai avuto bisogno di fare trucchi per sco...Ho detto: 'Amore chiudi le gambe, interessante, ma ora parliamo di lavoro'. Sul movimento Amleta, con le attrici di teatro italiane che hanno parlato di comportamenti inopportuni nei loro confronti:"Dovrebbe riguardare un campo più largo. Il problema delle molestie è generale".

Come reazione due consiglieri della Rai, Francesca Bria (Pd) e Riccardo Laganà (dipendenti) hanno chiesto formalmente alla presidente Marinella Soldi di non far andare in onda In barba a tutto su Rai Tre, considerato inappropriato. Sentito dal Corriere della Sera su questo, Luca Barbareschi ha risposto: "La cosa divertente è che al momento non ho nessun contratto con la Rai. Siamo dunque alla giustizia preventiva? Se qualcuno dell’azienda mi chiama, ne parliamo. Non sono mica come certi che se ne vanno per scelta loro e fanno pure le vittime".

E su Bria e Laganà: "Ma chi sono questi? Io ho sempre difeso le donne da ogni violenza, che è una cosa orribile. Tutte. Non solo le attrici, una minoranza, ma le cassiere dei grandi magazzini, le impiegate, quelle che non conosce nessuno. Lavoro con trenta collaboratori e 20 sono donne. Sono pronto a querelare chiunque dica falsità sul mio conto".

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Le sue frasi sul MeToo hanno suscitato un vespaio di polemiche. Luca Barbareschi è un personaggio da prendere o lasciare, non ci sono mezze misure. Così ora risponde ai due consiglieri Rai che hanno chiesto che la seconda stagione di In barba a tutto, il suo programma sul servizio pubblico televisivo, venga bloccato.

Ma riepiloghiamo l'accaduto partendo dalle frasi riportate da La Repubblica che sono diventate materia di acceso dibattito. In quella intervista, l'attore, regista e produttore diceva: "Su questo Luca Barbareschi dice: "Alcune attrici non sono state molestate o sono state approcciate in maniera blanda. Altre andrebbero denunciate per quando si son presentate sedendo a gambe larghe. Non ho mai avuto bisogno di fare trucchi per sco...Ho detto: 'Amore chiudi le gambe, interessante, ma ora parliamo di lavoro'. Sul movimento Amleta, con le attrici di teatro italiane che hanno parlato di comportamenti inopportuni nei loro confronti:"Dovrebbe riguardare un campo più largo. Il problema delle molestie è generale".

Come reazione due consiglieri della Rai, Francesca Bria (Pd) e Riccardo Laganà (dipendenti) hanno chiesto formalmente alla presidente Marinella Soldi di non far andare in onda In barba a tutto su Rai Tre, considerato inappropriato. Sentito dal Corriere della Sera su questo, Luca Barbareschi ha risposto: "La cosa divertente è che al momento non ho nessun contratto con la Rai. Siamo dunque alla giustizia preventiva? Se qualcuno dell’azienda mi chiama, ne parliamo. Non sono mica come certi che se ne vanno per scelta loro e fanno pure le vittime".

E su Bria e Laganà: "Ma chi sono questi? Io ho sempre difeso le donne da ogni violenza, che è una cosa orribile. Tutte. Non solo le attrici, una minoranza, ma le cassiere dei grandi magazzini, le impiegate, quelle che non conosce nessuno. Lavoro con trenta collaboratori e 20 sono donne. Sono pronto a querelare chiunque dica falsità sul mio conto".

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Le sue frasi sul MeToo hanno suscitato un vespaio di polemiche. Luca Barbareschi è un personaggio da prendere o lasciare, non ci sono mezze misure. Così ora risponde ai due consiglieri Rai che hanno chiesto che la seconda stagione di In barba a tutto, il suo programma sul servizio pubblico televisivo, venga bloccato.

Ma riepiloghiamo l'accaduto partendo dalle frasi riportate da La Repubblica che sono diventate materia di acceso dibattito. In quella intervista, l'attore, regista e produttore diceva: "Su questo Luca Barbareschi dice: "Alcune attrici non sono state molestate o sono state approcciate in maniera blanda. Altre andrebbero denunciate per quando si son presentate sedendo a gambe larghe. Non ho mai avuto bisogno di fare trucchi per sco...Ho detto: 'Amore chiudi le gambe, interessante, ma ora parliamo di lavoro'. Sul movimento Amleta, con le attrici di teatro italiane che hanno parlato di comportamenti inopportuni nei loro confronti:"Dovrebbe riguardare un campo più largo. Il problema delle molestie è generale".

Come reazione due consiglieri della Rai, Francesca Bria (Pd) e Riccardo Laganà (dipendenti) hanno chiesto formalmente alla presidente Marinella Soldi di non far andare in onda In barba a tutto su Rai Tre, considerato inappropriato. Sentito dal Corriere della Sera su questo, Luca Barbareschi ha risposto: "La cosa divertente è che al momento non ho nessun contratto con la Rai. Siamo dunque alla giustizia preventiva? Se qualcuno dell’azienda mi chiama, ne parliamo. Non sono mica come certi che se ne vanno per scelta loro e fanno pure le vittime".

E su Bria e Laganà: "Ma chi sono questi? Io ho sempre difeso le donne da ogni violenza, che è una cosa orribile. Tutte. Non solo le attrici, una minoranza, ma le cassiere dei grandi magazzini, le impiegate, quelle che non conosce nessuno. Lavoro con trenta collaboratori e 20 sono donne. Sono pronto a querelare chiunque dica falsità sul mio conto".

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Le sue frasi sul MeToo hanno suscitato un vespaio di polemiche. Luca Barbareschi è un personaggio da prendere o lasciare, non ci sono mezze misure. Così ora risponde ai due consiglieri Rai che hanno chiesto che la seconda stagione di In barba a tutto, il suo programma sul servizio pubblico televisivo, venga bloccato.

Ma riepiloghiamo l'accaduto partendo dalle frasi riportate da La Repubblica che sono diventate materia di acceso dibattito. In quella intervista, l'attore, regista e produttore diceva: "Su questo Luca Barbareschi dice: "Alcune attrici non sono state molestate o sono state approcciate in maniera blanda. Altre andrebbero denunciate per quando si son presentate sedendo a gambe larghe. Non ho mai avuto bisogno di fare trucchi per sco...Ho detto: 'Amore chiudi le gambe, interessante, ma ora parliamo di lavoro'. Sul movimento Amleta, con le attrici di teatro italiane che hanno parlato di comportamenti inopportuni nei loro confronti:"Dovrebbe riguardare un campo più largo. Il problema delle molestie è generale".

Come reazione due consiglieri della Rai, Francesca Bria (Pd) e Riccardo Laganà (dipendenti) hanno chiesto formalmente alla presidente Marinella Soldi di non far andare in onda In barba a tutto su Rai Tre, considerato inappropriato. Sentito dal Corriere della Sera su questo, Luca Barbareschi ha risposto: "La cosa divertente è che al momento non ho nessun contratto con la Rai. Siamo dunque alla giustizia preventiva? Se qualcuno dell’azienda mi chiama, ne parliamo. Non sono mica come certi che se ne vanno per scelta loro e fanno pure le vittime".

E su Bria e Laganà: "Ma chi sono questi? Io ho sempre difeso le donne da ogni violenza, che è una cosa orribile. Tutte. Non solo le attrici, una minoranza, ma le cassiere dei grandi magazzini, le impiegate, quelle che non conosce nessuno. Lavoro con trenta collaboratori e 20 sono donne. Sono pronto a querelare chiunque dica falsità sul mio conto".

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Le sue frasi sul MeToo hanno suscitato un vespaio di polemiche. Luca Barbareschi è un personaggio da prendere o lasciare, non ci sono mezze misure. Così ora risponde ai due consiglieri Rai che hanno chiesto che la seconda stagione di In barba a tutto, il suo programma sul servizio pubblico televisivo, venga bloccato.

Ma riepiloghiamo l'accaduto partendo dalle frasi riportate da La Repubblica che sono diventate materia di acceso dibattito. In quella intervista, l'attore, regista e produttore diceva: "Su questo Luca Barbareschi dice: "Alcune attrici non sono state molestate o sono state approcciate in maniera blanda. Altre andrebbero denunciate per quando si son presentate sedendo a gambe larghe. Non ho mai avuto bisogno di fare trucchi per sco...Ho detto: 'Amore chiudi le gambe, interessante, ma ora parliamo di lavoro'. Sul movimento Amleta, con le attrici di teatro italiane che hanno parlato di comportamenti inopportuni nei loro confronti:"Dovrebbe riguardare un campo più largo. Il problema delle molestie è generale".

Come reazione due consiglieri della Rai, Francesca Bria (Pd) e Riccardo Laganà (dipendenti) hanno chiesto formalmente alla presidente Marinella Soldi di non far andare in onda In barba a tutto su Rai Tre, considerato inappropriato. Sentito dal Corriere della Sera su questo, Luca Barbareschi ha risposto: "La cosa divertente è che al momento non ho nessun contratto con la Rai. Siamo dunque alla giustizia preventiva? Se qualcuno dell’azienda mi chiama, ne parliamo. Non sono mica come certi che se ne vanno per scelta loro e fanno pure le vittime".

E su Bria e Laganà: "Ma chi sono questi? Io ho sempre difeso le donne da ogni violenza, che è una cosa orribile. Tutte. Non solo le attrici, una minoranza, ma le cassiere dei grandi magazzini, le impiegate, quelle che non conosce nessuno. Lavoro con trenta collaboratori e 20 sono donne. Sono pronto a querelare chiunque dica falsità sul mio conto".

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Le sue frasi sul MeToo hanno suscitato un vespaio di polemiche. Luca Barbareschi è un personaggio da prendere o lasciare, non ci sono mezze misure. Così ora risponde ai due consiglieri Rai che hanno chiesto che la seconda stagione di In barba a tutto, il suo programma sul servizio pubblico televisivo, venga bloccato.

Ma riepiloghiamo l'accaduto partendo dalle frasi riportate da La Repubblica che sono diventate materia di acceso dibattito. In quella intervista, l'attore, regista e produttore diceva: "Su questo Luca Barbareschi dice: "Alcune attrici non sono state molestate o sono state approcciate in maniera blanda. Altre andrebbero denunciate per quando si son presentate sedendo a gambe larghe. Non ho mai avuto bisogno di fare trucchi per sco...Ho detto: 'Amore chiudi le gambe, interessante, ma ora parliamo di lavoro'. Sul movimento Amleta, con le attrici di teatro italiane che hanno parlato di comportamenti inopportuni nei loro confronti:"Dovrebbe riguardare un campo più largo. Il problema delle molestie è generale".

Come reazione due consiglieri della Rai, Francesca Bria (Pd) e Riccardo Laganà (dipendenti) hanno chiesto formalmente alla presidente Marinella Soldi di non far andare in onda In barba a tutto su Rai Tre, considerato inappropriato. Sentito dal Corriere della Sera su questo, Luca Barbareschi ha risposto: "La cosa divertente è che al momento non ho nessun contratto con la Rai. Siamo dunque alla giustizia preventiva? Se qualcuno dell’azienda mi chiama, ne parliamo. Non sono mica come certi che se ne vanno per scelta loro e fanno pure le vittime".

E su Bria e Laganà: "Ma chi sono questi? Io ho sempre difeso le donne da ogni violenza, che è una cosa orribile. Tutte. Non solo le attrici, una minoranza, ma le cassiere dei grandi magazzini, le impiegate, quelle che non conosce nessuno. Lavoro con trenta collaboratori e 20 sono donne. Sono pronto a querelare chiunque dica falsità sul mio conto".

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Le sue frasi sul MeToo hanno suscitato un vespaio di polemiche. Luca Barbareschi è un personaggio da prendere o lasciare, non ci sono mezze misure. Così ora risponde ai due consiglieri Rai che hanno chiesto che la seconda stagione di In barba a tutto, il suo programma sul servizio pubblico televisivo, venga bloccato.

Ma riepiloghiamo l'accaduto partendo dalle frasi riportate da La Repubblica che sono diventate materia di acceso dibattito. In quella intervista, l'attore, regista e produttore diceva: "Su questo Luca Barbareschi dice: "Alcune attrici non sono state molestate o sono state approcciate in maniera blanda. Altre andrebbero denunciate per quando si son presentate sedendo a gambe larghe. Non ho mai avuto bisogno di fare trucchi per sco...Ho detto: 'Amore chiudi le gambe, interessante, ma ora parliamo di lavoro'. Sul movimento Amleta, con le attrici di teatro italiane che hanno parlato di comportamenti inopportuni nei loro confronti:"Dovrebbe riguardare un campo più largo. Il problema delle molestie è generale".

Come reazione due consiglieri della Rai, Francesca Bria (Pd) e Riccardo Laganà (dipendenti) hanno chiesto formalmente alla presidente Marinella Soldi di non far andare in onda In barba a tutto su Rai Tre, considerato inappropriato. Sentito dal Corriere della Sera su questo, Luca Barbareschi ha risposto: "La cosa divertente è che al momento non ho nessun contratto con la Rai. Siamo dunque alla giustizia preventiva? Se qualcuno dell’azienda mi chiama, ne parliamo. Non sono mica come certi che se ne vanno per scelta loro e fanno pure le vittime".

E su Bria e Laganà: "Ma chi sono questi? Io ho sempre difeso le donne da ogni violenza, che è una cosa orribile. Tutte. Non solo le attrici, una minoranza, ma le cassiere dei grandi magazzini, le impiegate, quelle che non conosce nessuno. Lavoro con trenta collaboratori e 20 sono donne. Sono pronto a querelare chiunque dica falsità sul mio conto".

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Le sue frasi sul MeToo hanno suscitato un vespaio di polemiche. Luca Barbareschi è un personaggio da prendere o lasciare, non ci sono mezze misure. Così ora risponde ai due consiglieri Rai che hanno chiesto che la seconda stagione di In barba a tutto, il suo programma sul servizio pubblico televisivo, venga bloccato.

Ma riepiloghiamo l'accaduto partendo dalle frasi riportate da La Repubblica che sono diventate materia di acceso dibattito. In quella intervista, l'attore, regista e produttore diceva: "Su questo Luca Barbareschi dice: "Alcune attrici non sono state molestate o sono state approcciate in maniera blanda. Altre andrebbero denunciate per quando si son presentate sedendo a gambe larghe. Non ho mai avuto bisogno di fare trucchi per sco...Ho detto: 'Amore chiudi le gambe, interessante, ma ora parliamo di lavoro'. Sul movimento Amleta, con le attrici di teatro italiane che hanno parlato di comportamenti inopportuni nei loro confronti:"Dovrebbe riguardare un campo più largo. Il problema delle molestie è generale".

Come reazione due consiglieri della Rai, Francesca Bria (Pd) e Riccardo Laganà (dipendenti) hanno chiesto formalmente alla presidente Marinella Soldi di non far andare in onda In barba a tutto su Rai Tre, considerato inappropriato. Sentito dal Corriere della Sera su questo, Luca Barbareschi ha risposto: "La cosa divertente è che al momento non ho nessun contratto con la Rai. Siamo dunque alla giustizia preventiva? Se qualcuno dell’azienda mi chiama, ne parliamo. Non sono mica come certi che se ne vanno per scelta loro e fanno pure le vittime".

E su Bria e Laganà: "Ma chi sono questi? Io ho sempre difeso le donne da ogni violenza, che è una cosa orribile. Tutte. Non solo le attrici, una minoranza, ma le cassiere dei grandi magazzini, le impiegate, quelle che non conosce nessuno. Lavoro con trenta collaboratori e 20 sono donne. Sono pronto a querelare chiunque dica falsità sul mio conto".

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Le sue frasi sul MeToo hanno suscitato un vespaio di polemiche. Luca Barbareschi è un personaggio da prendere o lasciare, non ci sono mezze misure. Così ora risponde ai due consiglieri Rai che hanno chiesto che la seconda stagione di In barba a tutto, il suo programma sul servizio pubblico televisivo, venga bloccato.

Ma riepiloghiamo l'accaduto partendo dalle frasi riportate da La Repubblica che sono diventate materia di acceso dibattito. In quella intervista, l'attore, regista e produttore diceva: "Su questo Luca Barbareschi dice: "Alcune attrici non sono state molestate o sono state approcciate in maniera blanda. Altre andrebbero denunciate per quando si son presentate sedendo a gambe larghe. Non ho mai avuto bisogno di fare trucchi per sco...Ho detto: 'Amore chiudi le gambe, interessante, ma ora parliamo di lavoro'. Sul movimento Amleta, con le attrici di teatro italiane che hanno parlato di comportamenti inopportuni nei loro confronti:"Dovrebbe riguardare un campo più largo. Il problema delle molestie è generale".

Come reazione due consiglieri della Rai, Francesca Bria (Pd) e Riccardo Laganà (dipendenti) hanno chiesto formalmente alla presidente Marinella Soldi di non far andare in onda In barba a tutto su Rai Tre, considerato inappropriato. Sentito dal Corriere della Sera su questo, Luca Barbareschi ha risposto: "La cosa divertente è che al momento non ho nessun contratto con la Rai. Siamo dunque alla giustizia preventiva? Se qualcuno dell’azienda mi chiama, ne parliamo. Non sono mica come certi che se ne vanno per scelta loro e fanno pure le vittime".

E su Bria e Laganà: "Ma chi sono questi? Io ho sempre difeso le donne da ogni violenza, che è una cosa orribile. Tutte. Non solo le attrici, una minoranza, ma le cassiere dei grandi magazzini, le impiegate, quelle che non conosce nessuno. Lavoro con trenta collaboratori e 20 sono donne. Sono pronto a querelare chiunque dica falsità sul mio conto".

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Le sue frasi sul MeToo hanno suscitato un vespaio di polemiche. Luca Barbareschi è un personaggio da prendere o lasciare, non ci sono mezze misure. Così ora risponde ai due consiglieri Rai che hanno chiesto che la seconda stagione di In barba a tutto, il suo programma sul servizio pubblico televisivo, venga bloccato.

Ma riepiloghiamo l'accaduto partendo dalle frasi riportate da La Repubblica che sono diventate materia di acceso dibattito. In quella intervista, l'attore, regista e produttore diceva: "Su questo Luca Barbareschi dice: "Alcune attrici non sono state molestate o sono state approcciate in maniera blanda. Altre andrebbero denunciate per quando si son presentate sedendo a gambe larghe. Non ho mai avuto bisogno di fare trucchi per sco...Ho detto: 'Amore chiudi le gambe, interessante, ma ora parliamo di lavoro'. Sul movimento Amleta, con le attrici di teatro italiane che hanno parlato di comportamenti inopportuni nei loro confronti:"Dovrebbe riguardare un campo più largo. Il problema delle molestie è generale".

Come reazione due consiglieri della Rai, Francesca Bria (Pd) e Riccardo Laganà (dipendenti) hanno chiesto formalmente alla presidente Marinella Soldi di non far andare in onda In barba a tutto su Rai Tre, considerato inappropriato. Sentito dal Corriere della Sera su questo, Luca Barbareschi ha risposto: "La cosa divertente è che al momento non ho nessun contratto con la Rai. Siamo dunque alla giustizia preventiva? Se qualcuno dell’azienda mi chiama, ne parliamo. Non sono mica come certi che se ne vanno per scelta loro e fanno pure le vittime".

E su Bria e Laganà: "Ma chi sono questi? Io ho sempre difeso le donne da ogni violenza, che è una cosa orribile. Tutte. Non solo le attrici, una minoranza, ma le cassiere dei grandi magazzini, le impiegate, quelle che non conosce nessuno. Lavoro con trenta collaboratori e 20 sono donne. Sono pronto a querelare chiunque dica falsità sul mio conto".

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Le sue frasi sul MeToo hanno suscitato un vespaio di polemiche. Luca Barbareschi è un personaggio da prendere o lasciare, non ci sono mezze misure. Così ora risponde ai due consiglieri Rai che hanno chiesto che la seconda stagione di In barba a tutto, il suo programma sul servizio pubblico televisivo, venga bloccato.

Ma riepiloghiamo l'accaduto partendo dalle frasi riportate da La Repubblica che sono diventate materia di acceso dibattito. In quella intervista, l'attore, regista e produttore diceva: "Su questo Luca Barbareschi dice: "Alcune attrici non sono state molestate o sono state approcciate in maniera blanda. Altre andrebbero denunciate per quando si son presentate sedendo a gambe larghe. Non ho mai avuto bisogno di fare trucchi per sco...Ho detto: 'Amore chiudi le gambe, interessante, ma ora parliamo di lavoro'. Sul movimento Amleta, con le attrici di teatro italiane che hanno parlato di comportamenti inopportuni nei loro confronti:"Dovrebbe riguardare un campo più largo. Il problema delle molestie è generale".

Come reazione due consiglieri della Rai, Francesca Bria (Pd) e Riccardo Laganà (dipendenti) hanno chiesto formalmente alla presidente Marinella Soldi di non far andare in onda In barba a tutto su Rai Tre, considerato inappropriato. Sentito dal Corriere della Sera su questo, Luca Barbareschi ha risposto: "La cosa divertente è che al momento non ho nessun contratto con la Rai. Siamo dunque alla giustizia preventiva? Se qualcuno dell’azienda mi chiama, ne parliamo. Non sono mica come certi che se ne vanno per scelta loro e fanno pure le vittime".

E su Bria e Laganà: "Ma chi sono questi? Io ho sempre difeso le donne da ogni violenza, che è una cosa orribile. Tutte. Non solo le attrici, una minoranza, ma le cassiere dei grandi magazzini, le impiegate, quelle che non conosce nessuno. Lavoro con trenta collaboratori e 20 sono donne. Sono pronto a querelare chiunque dica falsità sul mio conto".

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Ma riepiloghiamo l'accaduto partendo dalle frasi riportate da La Repubblica che sono diventate materia di acceso dibattito. In quella intervista, l'attore, regista e produttore diceva: "Su questo Luca Barbareschi dice: "Alcune attrici non sono state molestate o sono state approcciate in maniera blanda. Altre andrebbero denunciate per quando si son presentate sedendo a gambe larghe. Non ho mai avuto bisogno di fare trucchi per sco...Ho detto: 'Amore chiudi le gambe, interessante, ma ora parliamo di lavoro'. Sul movimento Amleta, con le attrici di teatro italiane che hanno parlato di comportamenti inopportuni nei loro confronti:"Dovrebbe riguardare un campo più largo. Il problema delle molestie è generale".

Come reazione due consiglieri della Rai, Francesca Bria (Pd) e Riccardo Laganà (dipendenti) hanno chiesto formalmente alla presidente Marinella Soldi di non far andare in onda In barba a tutto su Rai Tre, considerato inappropriato. Sentito dal Corriere della Sera su questo, Luca Barbareschi ha risposto: "La cosa divertente è che al momento non ho nessun contratto con la Rai. Siamo dunque alla giustizia preventiva? Se qualcuno dell’azienda mi chiama, ne parliamo. Non sono mica come certi che se ne vanno per scelta loro e fanno pure le vittime".

E su Bria e Laganà: "Ma chi sono questi? Io ho sempre difeso le donne da ogni violenza, che è una cosa orribile. Tutte. Non solo le attrici, una minoranza, ma le cassiere dei grandi magazzini, le impiegate, quelle che non conosce nessuno. Lavoro con trenta collaboratori e 20 sono donne. Sono pronto a querelare chiunque dica falsità sul mio conto".

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Le sue frasi sul MeToo hanno suscitato un vespaio di polemiche. Luca Barbareschi è un personaggio da prendere o lasciare, non ci sono mezze misure. Così ora risponde ai due consiglieri Rai che hanno chiesto che la seconda stagione di In barba a tutto, il suo programma sul servizio pubblico televisivo, venga bloccato.

Ma riepiloghiamo l'accaduto partendo dalle frasi riportate da La Repubblica che sono diventate materia di acceso dibattito. In quella intervista, l'attore, regista e produttore diceva: "Su questo Luca Barbareschi dice: "Alcune attrici non sono state molestate o sono state approcciate in maniera blanda. Altre andrebbero denunciate per quando si son presentate sedendo a gambe larghe. Non ho mai avuto bisogno di fare trucchi per sco...Ho detto: 'Amore chiudi le gambe, interessante, ma ora parliamo di lavoro'. Sul movimento Amleta, con le attrici di teatro italiane che hanno parlato di comportamenti inopportuni nei loro confronti:"Dovrebbe riguardare un campo più largo. Il problema delle molestie è generale".

Come reazione due consiglieri della Rai, Francesca Bria (Pd) e Riccardo Laganà (dipendenti) hanno chiesto formalmente alla presidente Marinella Soldi di non far andare in onda In barba a tutto su Rai Tre, considerato inappropriato. Sentito dal Corriere della Sera su questo, Luca Barbareschi ha risposto: "La cosa divertente è che al momento non ho nessun contratto con la Rai. Siamo dunque alla giustizia preventiva? Se qualcuno dell’azienda mi chiama, ne parliamo. Non sono mica come certi che se ne vanno per scelta loro e fanno pure le vittime".

E su Bria e Laganà: "Ma chi sono questi? Io ho sempre difeso le donne da ogni violenza, che è una cosa orribile. Tutte. Non solo le attrici, una minoranza, ma le cassiere dei grandi magazzini, le impiegate, quelle che non conosce nessuno. Lavoro con trenta collaboratori e 20 sono donne. Sono pronto a querelare chiunque dica falsità sul mio conto".

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Le sue frasi sul MeToo hanno suscitato un vespaio di polemiche. Luca Barbareschi è un personaggio da prendere o lasciare, non ci sono mezze misure. Così ora risponde ai due consiglieri Rai che hanno chiesto che la seconda stagione di In barba a tutto, il suo programma sul servizio pubblico televisivo, venga bloccato.

Ma riepiloghiamo l'accaduto partendo dalle frasi riportate da La Repubblica che sono diventate materia di acceso dibattito. In quella intervista, l'attore, regista e produttore diceva: "Su questo Luca Barbareschi dice: "Alcune attrici non sono state molestate o sono state approcciate in maniera blanda. Altre andrebbero denunciate per quando si son presentate sedendo a gambe larghe. Non ho mai avuto bisogno di fare trucchi per sco...Ho detto: 'Amore chiudi le gambe, interessante, ma ora parliamo di lavoro'. Sul movimento Amleta, con le attrici di teatro italiane che hanno parlato di comportamenti inopportuni nei loro confronti:"Dovrebbe riguardare un campo più largo. Il problema delle molestie è generale".

Come reazione due consiglieri della Rai, Francesca Bria (Pd) e Riccardo Laganà (dipendenti) hanno chiesto formalmente alla presidente Marinella Soldi di non far andare in onda In barba a tutto su Rai Tre, considerato inappropriato. Sentito dal Corriere della Sera su questo, Luca Barbareschi ha risposto: "La cosa divertente è che al momento non ho nessun contratto con la Rai. Siamo dunque alla giustizia preventiva? Se qualcuno dell’azienda mi chiama, ne parliamo. Non sono mica come certi che se ne vanno per scelta loro e fanno pure le vittime".

E su Bria e Laganà: "Ma chi sono questi? Io ho sempre difeso le donne da ogni violenza, che è una cosa orribile. Tutte. Non solo le attrici, una minoranza, ma le cassiere dei grandi magazzini, le impiegate, quelle che non conosce nessuno. Lavoro con trenta collaboratori e 20 sono donne. Sono pronto a querelare chiunque dica falsità sul mio conto".

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Le sue frasi sul MeToo hanno suscitato un vespaio di polemiche. Luca Barbareschi è un personaggio da prendere o lasciare, non ci sono mezze misure. Così ora risponde ai due consiglieri Rai che hanno chiesto che la seconda stagione di In barba a tutto, il suo programma sul servizio pubblico televisivo, venga bloccato.

Ma riepiloghiamo l'accaduto partendo dalle frasi riportate da La Repubblica che sono diventate materia di acceso dibattito. In quella intervista, l'attore, regista e produttore diceva: "Su questo Luca Barbareschi dice: "Alcune attrici non sono state molestate o sono state approcciate in maniera blanda. Altre andrebbero denunciate per quando si son presentate sedendo a gambe larghe. Non ho mai avuto bisogno di fare trucchi per sco...Ho detto: 'Amore chiudi le gambe, interessante, ma ora parliamo di lavoro'. Sul movimento Amleta, con le attrici di teatro italiane che hanno parlato di comportamenti inopportuni nei loro confronti:"Dovrebbe riguardare un campo più largo. Il problema delle molestie è generale".

Come reazione due consiglieri della Rai, Francesca Bria (Pd) e Riccardo Laganà (dipendenti) hanno chiesto formalmente alla presidente Marinella Soldi di non far andare in onda In barba a tutto su Rai Tre, considerato inappropriato. Sentito dal Corriere della Sera su questo, Luca Barbareschi ha risposto: "La cosa divertente è che al momento non ho nessun contratto con la Rai. Siamo dunque alla giustizia preventiva? Se qualcuno dell’azienda mi chiama, ne parliamo. Non sono mica come certi che se ne vanno per scelta loro e fanno pure le vittime".

E su Bria e Laganà: "Ma chi sono questi? Io ho sempre difeso le donne da ogni violenza, che è una cosa orribile. Tutte. Non solo le attrici, una minoranza, ma le cassiere dei grandi magazzini, le impiegate, quelle che non conosce nessuno. Lavoro con trenta collaboratori e 20 sono donne. Sono pronto a querelare chiunque dica falsità sul mio conto".

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Le sue frasi sul MeToo hanno suscitato un vespaio di polemiche. Luca Barbareschi è un personaggio da prendere o lasciare, non ci sono mezze misure. Così ora risponde ai due consiglieri Rai che hanno chiesto che la seconda stagione di In barba a tutto, il suo programma sul servizio pubblico televisivo, venga bloccato.

Ma riepiloghiamo l'accaduto partendo dalle frasi riportate da La Repubblica che sono diventate materia di acceso dibattito. In quella intervista, l'attore, regista e produttore diceva: "Su questo Luca Barbareschi dice: "Alcune attrici non sono state molestate o sono state approcciate in maniera blanda. Altre andrebbero denunciate per quando si son presentate sedendo a gambe larghe. Non ho mai avuto bisogno di fare trucchi per sco...Ho detto: 'Amore chiudi le gambe, interessante, ma ora parliamo di lavoro'. Sul movimento Amleta, con le attrici di teatro italiane che hanno parlato di comportamenti inopportuni nei loro confronti:"Dovrebbe riguardare un campo più largo. Il problema delle molestie è generale".

Come reazione due consiglieri della Rai, Francesca Bria (Pd) e Riccardo Laganà (dipendenti) hanno chiesto formalmente alla presidente Marinella Soldi di non far andare in onda In barba a tutto su Rai Tre, considerato inappropriato. Sentito dal Corriere della Sera su questo, Luca Barbareschi ha risposto: "La cosa divertente è che al momento non ho nessun contratto con la Rai. Siamo dunque alla giustizia preventiva? Se qualcuno dell’azienda mi chiama, ne parliamo. Non sono mica come certi che se ne vanno per scelta loro e fanno pure le vittime".

E su Bria e Laganà: "Ma chi sono questi? Io ho sempre difeso le donne da ogni violenza, che è una cosa orribile. Tutte. Non solo le attrici, una minoranza, ma le cassiere dei grandi magazzini, le impiegate, quelle che non conosce nessuno. Lavoro con trenta collaboratori e 20 sono donne. Sono pronto a querelare chiunque dica falsità sul mio conto".

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Le sue frasi sul MeToo hanno suscitato un vespaio di polemiche. Luca Barbareschi è un personaggio da prendere o lasciare, non ci sono mezze misure. Così ora risponde ai due consiglieri Rai che hanno chiesto che la seconda stagione di In barba a tutto, il suo programma sul servizio pubblico televisivo, venga bloccato.

Ma riepiloghiamo l'accaduto partendo dalle frasi riportate da La Repubblica che sono diventate materia di acceso dibattito. In quella intervista, l'attore, regista e produttore diceva: "Su questo Luca Barbareschi dice: "Alcune attrici non sono state molestate o sono state approcciate in maniera blanda. Altre andrebbero denunciate per quando si son presentate sedendo a gambe larghe. Non ho mai avuto bisogno di fare trucchi per sco...Ho detto: 'Amore chiudi le gambe, interessante, ma ora parliamo di lavoro'. Sul movimento Amleta, con le attrici di teatro italiane che hanno parlato di comportamenti inopportuni nei loro confronti:"Dovrebbe riguardare un campo più largo. Il problema delle molestie è generale".

Come reazione due consiglieri della Rai, Francesca Bria (Pd) e Riccardo Laganà (dipendenti) hanno chiesto formalmente alla presidente Marinella Soldi di non far andare in onda In barba a tutto su Rai Tre, considerato inappropriato. Sentito dal Corriere della Sera su questo, Luca Barbareschi ha risposto: "La cosa divertente è che al momento non ho nessun contratto con la Rai. Siamo dunque alla giustizia preventiva? Se qualcuno dell’azienda mi chiama, ne parliamo. Non sono mica come certi che se ne vanno per scelta loro e fanno pure le vittime".

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