E' un periodo nervosetto in Rai. Fra i diversi va e vieni, l'addio di Amadeus che porterà con se su Nove il format di I soliti ignoti, la promozione di De Martino al suo posto e le continue voci sulle pressioni presunte del governo Meloni su volti e palinsesti, anche sbagliare la "prima" significa essere massacrati. A questo giro tocca ad Alessandro Greco, preso a sassate da critici e commentatori per l'imbarazzo, le esitazioni e il continuo ricorso all'aiuto degli autori in diretta nella prima puntata di Unomattina Estate che dal 3 giugno conduce con Greta Mauro.
"E' fuori ruolo, non è il suo mondo - scrive Giuseppe Candela, critico tv del Fatto Quotiano e commentatore di Dagospia - Greta Mauro non pervenuta, gli autori in vacanza...". Non si perdona niente al conduttore tornato nella tv con la "t" maiuscola molti anni dopo la sua scoperta e valorizzazione da parte di Raffaella Carrà, che gli annunciò, facendolo scoppiare in lacrime, che avrebbe condotto lui Furore di cui lei era autrice. Furore fu esplosivo, grande successo dal 1997 al 2001, e proiettò nome e volto di Alessandro Greco fra i nuovi grandi della Rai. Da notare che Greco è praticamente nato ad Unomattina estate che ha condotto a partire dal 1995. Quindi in realtà è uno che conosce questo format e come starci dentro. Ma la partenza è stata piena di imbarazzo.
Sul privato di Greco e di sua moglie, la ex concorrente di Miss Italia Beatrice Bocci e modella, avevano fatto scalpore le dichiarazioni della coppia sulla loro profonda fede che aveva spinto entrambi alla castità dopo aver avuto due figli. "Il Signore ci ha chiamato a seguirlo ogni giorno - ha detto Greco intervistato da Serena Bortone - abbiampo preso questa decisione, non c'è un perché. E' un cammino". Che nelle parole di Beatrice Bocci, levando di mezzo il sesso, le ha permesso di dare "più peso alle parole, do valore agli abbracci e alle carezze più di prima".
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