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Borghi è Rocco-Supersex in tv: "Molte scene spinte. Come ce l'ho fatta? Ho chiesto a lui"

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Vita, eccessi, sofferenze, sensi di colpa e successi di Rocco Siffredi. Interpetato da Alessandro Borghi in Supersex, la nuova serie Netflix che è uno dei titoli più attesi della stagione. Lo vedremo entro il 2023. 

Borghi ha raccontato quanto è stata faticosa la lavorazione, costellata di numerose scene spinte: "Abbiamo girato per quasi 100 giorni e ci sono state decine di scene spinte, più di 50. Ho accettato di fare questo progetto perché non sono un bigotto, mi piaceva la cosa e in Italia interpretare questo ruolo è un bel modo per litigare con tanta gente".

Come è riuscito a farcela e soprattutto a gestire scene di sesso forti con le partner attrici? "Rocco è diventato un amico e lo stesso Rozsa, sua moglie. Loro mi hanno aperto le porte. Mi ha detto molto più di quello che immaginavo. L’idea che avevo di lui non c’entrava nulla con la sua essenza reale".

Per quanto riguarda il momento del ciak: con le partner "ci parlo prima. Così capisci fino a dove ti puoi spingere a favore del racconto. Direi che è una cosa delicata, ma che dopo aver parlato diventa più semplice. Il tipo di affinità anche da quel punto di vista è alla base di tutto". 

Supersex scritto da Francesca Manieri, per la regia Matteo Rovere, Francesco Carrozzini e Francesca Mazzoleni (produzione The Apartment e Groenlandia). E racconta fondamentalmente la vita di "un uomo che solo nell'ultima puntata impara a dire 'ti amo'" come spiegano gli autori, "e che è al centro del dibattito fra corpo, sesso e sentimento". Figlio di un cantoniere infedele e votato al sesso, e di una casalinga che avrebbe voluto per lui una carriera da prete, Rocco Siffredi ha detto molte volte con quanti conflitti interiori ha vissuto il suo ruolo di pornodivo. Con pesanti ricadute sul suo matrimonio con la ex collega Rosa Caracciolo, che poi ha trovato nuova armonia dopo periodi dolorosissimi. 

Supersex racconta l'uomo, il figlio, l'attore, il maschio alle prese col sesso sul set e con le donne, le fragilità e i sensi di colpa. Tempo fa, vedendo il film Shame che raccontava la storia di un sessodipendente (come Siffredi è stato a lungo), l'attore ammetteva di ritrovarsi in quel modo di vita patologico da cui era faticosamente uscito, e di aver molto sofferto nella visione della pellicola. Ora sarà Alessandro Borghi (Suburra, Le otto montagne, Napoli velata, Sulla mia pelle) a dare corpo, carne e fantasmi a Siffredi. Nel cast anche Adriano Giannini, Jasmine Trinca e Saul Nanni. 

Foto da Instagram e dalla produzione della serie tv

Vita, eccessi, sofferenze, sensi di colpa e successi di Rocco Siffredi. Interpetato da Alessandro Borghi in Supersex, la nuova serie Netflix che è uno dei titoli più attesi della stagione. Lo vedremo entro il 2023. 

Borghi ha raccontato quanto è stata faticosa la lavorazione, costellata di numerose scene spinte: "Abbiamo girato per quasi 100 giorni e ci sono state decine di scene spinte, più di 50. Ho accettato di fare questo progetto perché non sono un bigotto, mi piaceva la cosa e in Italia interpretare questo ruolo è un bel modo per litigare con tanta gente".

Come è riuscito a farcela e soprattutto a gestire scene di sesso forti con le partner attrici? "Rocco è diventato un amico e lo stesso Rozsa, sua moglie. Loro mi hanno aperto le porte. Mi ha detto molto più di quello che immaginavo. L’idea che avevo di lui non c’entrava nulla con la sua essenza reale".

Per quanto riguarda il momento del ciak: con le partner "ci parlo prima. Così capisci fino a dove ti puoi spingere a favore del racconto. Direi che è una cosa delicata, ma che dopo aver parlato diventa più semplice. Il tipo di affinità anche da quel punto di vista è alla base di tutto". 

Supersex scritto da Francesca Manieri, per la regia Matteo Rovere, Francesco Carrozzini e Francesca Mazzoleni (produzione The Apartment e Groenlandia). E racconta fondamentalmente la vita di "un uomo che solo nell'ultima puntata impara a dire 'ti amo'" come spiegano gli autori, "e che è al centro del dibattito fra corpo, sesso e sentimento". Figlio di un cantoniere infedele e votato al sesso, e di una casalinga che avrebbe voluto per lui una carriera da prete, Rocco Siffredi ha detto molte volte con quanti conflitti interiori ha vissuto il suo ruolo di pornodivo. Con pesanti ricadute sul suo matrimonio con la ex collega Rosa Caracciolo, che poi ha trovato nuova armonia dopo periodi dolorosissimi. 

Supersex racconta l'uomo, il figlio, l'attore, il maschio alle prese col sesso sul set e con le donne, le fragilità e i sensi di colpa. Tempo fa, vedendo il film Shame che raccontava la storia di un sessodipendente (come Siffredi è stato a lungo), l'attore ammetteva di ritrovarsi in quel modo di vita patologico da cui era faticosamente uscito, e di aver molto sofferto nella visione della pellicola. Ora sarà Alessandro Borghi (Suburra, Le otto montagne, Napoli velata, Sulla mia pelle) a dare corpo, carne e fantasmi a Siffredi. Nel cast anche Adriano Giannini, Jasmine Trinca e Saul Nanni. 

Foto da Instagram e dalla produzione della serie tv

Vita, eccessi, sofferenze, sensi di colpa e successi di Rocco Siffredi. Interpetato da Alessandro Borghi in Supersex, la nuova serie Netflix che è uno dei titoli più attesi della stagione. Lo vedremo entro il 2023. 

Borghi ha raccontato quanto è stata faticosa la lavorazione, costellata di numerose scene spinte: "Abbiamo girato per quasi 100 giorni e ci sono state decine di scene spinte, più di 50. Ho accettato di fare questo progetto perché non sono un bigotto, mi piaceva la cosa e in Italia interpretare questo ruolo è un bel modo per litigare con tanta gente".

Come è riuscito a farcela e soprattutto a gestire scene di sesso forti con le partner attrici? "Rocco è diventato un amico e lo stesso Rozsa, sua moglie. Loro mi hanno aperto le porte. Mi ha detto molto più di quello che immaginavo. L’idea che avevo di lui non c’entrava nulla con la sua essenza reale".

Per quanto riguarda il momento del ciak: con le partner "ci parlo prima. Così capisci fino a dove ti puoi spingere a favore del racconto. Direi che è una cosa delicata, ma che dopo aver parlato diventa più semplice. Il tipo di affinità anche da quel punto di vista è alla base di tutto". 

Supersex scritto da Francesca Manieri, per la regia Matteo Rovere, Francesco Carrozzini e Francesca Mazzoleni (produzione The Apartment e Groenlandia). E racconta fondamentalmente la vita di "un uomo che solo nell'ultima puntata impara a dire 'ti amo'" come spiegano gli autori, "e che è al centro del dibattito fra corpo, sesso e sentimento". Figlio di un cantoniere infedele e votato al sesso, e di una casalinga che avrebbe voluto per lui una carriera da prete, Rocco Siffredi ha detto molte volte con quanti conflitti interiori ha vissuto il suo ruolo di pornodivo. Con pesanti ricadute sul suo matrimonio con la ex collega Rosa Caracciolo, che poi ha trovato nuova armonia dopo periodi dolorosissimi. 

Supersex racconta l'uomo, il figlio, l'attore, il maschio alle prese col sesso sul set e con le donne, le fragilità e i sensi di colpa. Tempo fa, vedendo il film Shame che raccontava la storia di un sessodipendente (come Siffredi è stato a lungo), l'attore ammetteva di ritrovarsi in quel modo di vita patologico da cui era faticosamente uscito, e di aver molto sofferto nella visione della pellicola. Ora sarà Alessandro Borghi (Suburra, Le otto montagne, Napoli velata, Sulla mia pelle) a dare corpo, carne e fantasmi a Siffredi. Nel cast anche Adriano Giannini, Jasmine Trinca e Saul Nanni. 

Foto da Instagram e dalla produzione della serie tv

Vita, eccessi, sofferenze, sensi di colpa e successi di Rocco Siffredi. Interpetato da Alessandro Borghi in Supersex, la nuova serie Netflix che è uno dei titoli più attesi della stagione. Lo vedremo entro il 2023. 

Borghi ha raccontato quanto è stata faticosa la lavorazione, costellata di numerose scene spinte: "Abbiamo girato per quasi 100 giorni e ci sono state decine di scene spinte, più di 50. Ho accettato di fare questo progetto perché non sono un bigotto, mi piaceva la cosa e in Italia interpretare questo ruolo è un bel modo per litigare con tanta gente".

Come è riuscito a farcela e soprattutto a gestire scene di sesso forti con le partner attrici? "Rocco è diventato un amico e lo stesso Rozsa, sua moglie. Loro mi hanno aperto le porte. Mi ha detto molto più di quello che immaginavo. L’idea che avevo di lui non c’entrava nulla con la sua essenza reale".

Per quanto riguarda il momento del ciak: con le partner "ci parlo prima. Così capisci fino a dove ti puoi spingere a favore del racconto. Direi che è una cosa delicata, ma che dopo aver parlato diventa più semplice. Il tipo di affinità anche da quel punto di vista è alla base di tutto". 

Supersex scritto da Francesca Manieri, per la regia Matteo Rovere, Francesco Carrozzini e Francesca Mazzoleni (produzione The Apartment e Groenlandia). E racconta fondamentalmente la vita di "un uomo che solo nell'ultima puntata impara a dire 'ti amo'" come spiegano gli autori, "e che è al centro del dibattito fra corpo, sesso e sentimento". Figlio di un cantoniere infedele e votato al sesso, e di una casalinga che avrebbe voluto per lui una carriera da prete, Rocco Siffredi ha detto molte volte con quanti conflitti interiori ha vissuto il suo ruolo di pornodivo. Con pesanti ricadute sul suo matrimonio con la ex collega Rosa Caracciolo, che poi ha trovato nuova armonia dopo periodi dolorosissimi. 

Supersex racconta l'uomo, il figlio, l'attore, il maschio alle prese col sesso sul set e con le donne, le fragilità e i sensi di colpa. Tempo fa, vedendo il film Shame che raccontava la storia di un sessodipendente (come Siffredi è stato a lungo), l'attore ammetteva di ritrovarsi in quel modo di vita patologico da cui era faticosamente uscito, e di aver molto sofferto nella visione della pellicola. Ora sarà Alessandro Borghi (Suburra, Le otto montagne, Napoli velata, Sulla mia pelle) a dare corpo, carne e fantasmi a Siffredi. Nel cast anche Adriano Giannini, Jasmine Trinca e Saul Nanni. 

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Vita, eccessi, sofferenze, sensi di colpa e successi di Rocco Siffredi. Interpetato da Alessandro Borghi in Supersex, la nuova serie Netflix che è uno dei titoli più attesi della stagione. Lo vedremo entro il 2023. 

Borghi ha raccontato quanto è stata faticosa la lavorazione, costellata di numerose scene spinte: "Abbiamo girato per quasi 100 giorni e ci sono state decine di scene spinte, più di 50. Ho accettato di fare questo progetto perché non sono un bigotto, mi piaceva la cosa e in Italia interpretare questo ruolo è un bel modo per litigare con tanta gente".

Come è riuscito a farcela e soprattutto a gestire scene di sesso forti con le partner attrici? "Rocco è diventato un amico e lo stesso Rozsa, sua moglie. Loro mi hanno aperto le porte. Mi ha detto molto più di quello che immaginavo. L’idea che avevo di lui non c’entrava nulla con la sua essenza reale".

Per quanto riguarda il momento del ciak: con le partner "ci parlo prima. Così capisci fino a dove ti puoi spingere a favore del racconto. Direi che è una cosa delicata, ma che dopo aver parlato diventa più semplice. Il tipo di affinità anche da quel punto di vista è alla base di tutto". 

Supersex scritto da Francesca Manieri, per la regia Matteo Rovere, Francesco Carrozzini e Francesca Mazzoleni (produzione The Apartment e Groenlandia). E racconta fondamentalmente la vita di "un uomo che solo nell'ultima puntata impara a dire 'ti amo'" come spiegano gli autori, "e che è al centro del dibattito fra corpo, sesso e sentimento". Figlio di un cantoniere infedele e votato al sesso, e di una casalinga che avrebbe voluto per lui una carriera da prete, Rocco Siffredi ha detto molte volte con quanti conflitti interiori ha vissuto il suo ruolo di pornodivo. Con pesanti ricadute sul suo matrimonio con la ex collega Rosa Caracciolo, che poi ha trovato nuova armonia dopo periodi dolorosissimi. 

Supersex racconta l'uomo, il figlio, l'attore, il maschio alle prese col sesso sul set e con le donne, le fragilità e i sensi di colpa. Tempo fa, vedendo il film Shame che raccontava la storia di un sessodipendente (come Siffredi è stato a lungo), l'attore ammetteva di ritrovarsi in quel modo di vita patologico da cui era faticosamente uscito, e di aver molto sofferto nella visione della pellicola. Ora sarà Alessandro Borghi (Suburra, Le otto montagne, Napoli velata, Sulla mia pelle) a dare corpo, carne e fantasmi a Siffredi. Nel cast anche Adriano Giannini, Jasmine Trinca e Saul Nanni. 

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Vita, eccessi, sofferenze, sensi di colpa e successi di Rocco Siffredi. Interpetato da Alessandro Borghi in Supersex, la nuova serie Netflix che è uno dei titoli più attesi della stagione. Lo vedremo entro il 2023. 

Borghi ha raccontato quanto è stata faticosa la lavorazione, costellata di numerose scene spinte: "Abbiamo girato per quasi 100 giorni e ci sono state decine di scene spinte, più di 50. Ho accettato di fare questo progetto perché non sono un bigotto, mi piaceva la cosa e in Italia interpretare questo ruolo è un bel modo per litigare con tanta gente".

Come è riuscito a farcela e soprattutto a gestire scene di sesso forti con le partner attrici? "Rocco è diventato un amico e lo stesso Rozsa, sua moglie. Loro mi hanno aperto le porte. Mi ha detto molto più di quello che immaginavo. L’idea che avevo di lui non c’entrava nulla con la sua essenza reale".

Per quanto riguarda il momento del ciak: con le partner "ci parlo prima. Così capisci fino a dove ti puoi spingere a favore del racconto. Direi che è una cosa delicata, ma che dopo aver parlato diventa più semplice. Il tipo di affinità anche da quel punto di vista è alla base di tutto". 

Supersex scritto da Francesca Manieri, per la regia Matteo Rovere, Francesco Carrozzini e Francesca Mazzoleni (produzione The Apartment e Groenlandia). E racconta fondamentalmente la vita di "un uomo che solo nell'ultima puntata impara a dire 'ti amo'" come spiegano gli autori, "e che è al centro del dibattito fra corpo, sesso e sentimento". Figlio di un cantoniere infedele e votato al sesso, e di una casalinga che avrebbe voluto per lui una carriera da prete, Rocco Siffredi ha detto molte volte con quanti conflitti interiori ha vissuto il suo ruolo di pornodivo. Con pesanti ricadute sul suo matrimonio con la ex collega Rosa Caracciolo, che poi ha trovato nuova armonia dopo periodi dolorosissimi. 

Supersex racconta l'uomo, il figlio, l'attore, il maschio alle prese col sesso sul set e con le donne, le fragilità e i sensi di colpa. Tempo fa, vedendo il film Shame che raccontava la storia di un sessodipendente (come Siffredi è stato a lungo), l'attore ammetteva di ritrovarsi in quel modo di vita patologico da cui era faticosamente uscito, e di aver molto sofferto nella visione della pellicola. Ora sarà Alessandro Borghi (Suburra, Le otto montagne, Napoli velata, Sulla mia pelle) a dare corpo, carne e fantasmi a Siffredi. Nel cast anche Adriano Giannini, Jasmine Trinca e Saul Nanni. 

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Borghi ha raccontato quanto è stata faticosa la lavorazione, costellata di numerose scene spinte: "Abbiamo girato per quasi 100 giorni e ci sono state decine di scene spinte, più di 50. Ho accettato di fare questo progetto perché non sono un bigotto, mi piaceva la cosa e in Italia interpretare questo ruolo è un bel modo per litigare con tanta gente".

Come è riuscito a farcela e soprattutto a gestire scene di sesso forti con le partner attrici? "Rocco è diventato un amico e lo stesso Rozsa, sua moglie. Loro mi hanno aperto le porte. Mi ha detto molto più di quello che immaginavo. L’idea che avevo di lui non c’entrava nulla con la sua essenza reale".

Per quanto riguarda il momento del ciak: con le partner "ci parlo prima. Così capisci fino a dove ti puoi spingere a favore del racconto. Direi che è una cosa delicata, ma che dopo aver parlato diventa più semplice. Il tipo di affinità anche da quel punto di vista è alla base di tutto". 

Supersex scritto da Francesca Manieri, per la regia Matteo Rovere, Francesco Carrozzini e Francesca Mazzoleni (produzione The Apartment e Groenlandia). E racconta fondamentalmente la vita di "un uomo che solo nell'ultima puntata impara a dire 'ti amo'" come spiegano gli autori, "e che è al centro del dibattito fra corpo, sesso e sentimento". Figlio di un cantoniere infedele e votato al sesso, e di una casalinga che avrebbe voluto per lui una carriera da prete, Rocco Siffredi ha detto molte volte con quanti conflitti interiori ha vissuto il suo ruolo di pornodivo. Con pesanti ricadute sul suo matrimonio con la ex collega Rosa Caracciolo, che poi ha trovato nuova armonia dopo periodi dolorosissimi. 

Supersex racconta l'uomo, il figlio, l'attore, il maschio alle prese col sesso sul set e con le donne, le fragilità e i sensi di colpa. Tempo fa, vedendo il film Shame che raccontava la storia di un sessodipendente (come Siffredi è stato a lungo), l'attore ammetteva di ritrovarsi in quel modo di vita patologico da cui era faticosamente uscito, e di aver molto sofferto nella visione della pellicola. Ora sarà Alessandro Borghi (Suburra, Le otto montagne, Napoli velata, Sulla mia pelle) a dare corpo, carne e fantasmi a Siffredi. Nel cast anche Adriano Giannini, Jasmine Trinca e Saul Nanni. 

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Borghi ha raccontato quanto è stata faticosa la lavorazione, costellata di numerose scene spinte: "Abbiamo girato per quasi 100 giorni e ci sono state decine di scene spinte, più di 50. Ho accettato di fare questo progetto perché non sono un bigotto, mi piaceva la cosa e in Italia interpretare questo ruolo è un bel modo per litigare con tanta gente".

Come è riuscito a farcela e soprattutto a gestire scene di sesso forti con le partner attrici? "Rocco è diventato un amico e lo stesso Rozsa, sua moglie. Loro mi hanno aperto le porte. Mi ha detto molto più di quello che immaginavo. L’idea che avevo di lui non c’entrava nulla con la sua essenza reale".

Per quanto riguarda il momento del ciak: con le partner "ci parlo prima. Così capisci fino a dove ti puoi spingere a favore del racconto. Direi che è una cosa delicata, ma che dopo aver parlato diventa più semplice. Il tipo di affinità anche da quel punto di vista è alla base di tutto". 

Supersex scritto da Francesca Manieri, per la regia Matteo Rovere, Francesco Carrozzini e Francesca Mazzoleni (produzione The Apartment e Groenlandia). E racconta fondamentalmente la vita di "un uomo che solo nell'ultima puntata impara a dire 'ti amo'" come spiegano gli autori, "e che è al centro del dibattito fra corpo, sesso e sentimento". Figlio di un cantoniere infedele e votato al sesso, e di una casalinga che avrebbe voluto per lui una carriera da prete, Rocco Siffredi ha detto molte volte con quanti conflitti interiori ha vissuto il suo ruolo di pornodivo. Con pesanti ricadute sul suo matrimonio con la ex collega Rosa Caracciolo, che poi ha trovato nuova armonia dopo periodi dolorosissimi. 

Supersex racconta l'uomo, il figlio, l'attore, il maschio alle prese col sesso sul set e con le donne, le fragilità e i sensi di colpa. Tempo fa, vedendo il film Shame che raccontava la storia di un sessodipendente (come Siffredi è stato a lungo), l'attore ammetteva di ritrovarsi in quel modo di vita patologico da cui era faticosamente uscito, e di aver molto sofferto nella visione della pellicola. Ora sarà Alessandro Borghi (Suburra, Le otto montagne, Napoli velata, Sulla mia pelle) a dare corpo, carne e fantasmi a Siffredi. Nel cast anche Adriano Giannini, Jasmine Trinca e Saul Nanni. 

Foto da Instagram e dalla produzione della serie tv

Vita, eccessi, sofferenze, sensi di colpa e successi di Rocco Siffredi. Interpetato da Alessandro Borghi in Supersex, la nuova serie Netflix che è uno dei titoli più attesi della stagione. Lo vedremo entro il 2023. 

Borghi ha raccontato quanto è stata faticosa la lavorazione, costellata di numerose scene spinte: "Abbiamo girato per quasi 100 giorni e ci sono state decine di scene spinte, più di 50. Ho accettato di fare questo progetto perché non sono un bigotto, mi piaceva la cosa e in Italia interpretare questo ruolo è un bel modo per litigare con tanta gente".

Come è riuscito a farcela e soprattutto a gestire scene di sesso forti con le partner attrici? "Rocco è diventato un amico e lo stesso Rozsa, sua moglie. Loro mi hanno aperto le porte. Mi ha detto molto più di quello che immaginavo. L’idea che avevo di lui non c’entrava nulla con la sua essenza reale".

Per quanto riguarda il momento del ciak: con le partner "ci parlo prima. Così capisci fino a dove ti puoi spingere a favore del racconto. Direi che è una cosa delicata, ma che dopo aver parlato diventa più semplice. Il tipo di affinità anche da quel punto di vista è alla base di tutto". 

Supersex scritto da Francesca Manieri, per la regia Matteo Rovere, Francesco Carrozzini e Francesca Mazzoleni (produzione The Apartment e Groenlandia). E racconta fondamentalmente la vita di "un uomo che solo nell'ultima puntata impara a dire 'ti amo'" come spiegano gli autori, "e che è al centro del dibattito fra corpo, sesso e sentimento". Figlio di un cantoniere infedele e votato al sesso, e di una casalinga che avrebbe voluto per lui una carriera da prete, Rocco Siffredi ha detto molte volte con quanti conflitti interiori ha vissuto il suo ruolo di pornodivo. Con pesanti ricadute sul suo matrimonio con la ex collega Rosa Caracciolo, che poi ha trovato nuova armonia dopo periodi dolorosissimi. 

Supersex racconta l'uomo, il figlio, l'attore, il maschio alle prese col sesso sul set e con le donne, le fragilità e i sensi di colpa. Tempo fa, vedendo il film Shame che raccontava la storia di un sessodipendente (come Siffredi è stato a lungo), l'attore ammetteva di ritrovarsi in quel modo di vita patologico da cui era faticosamente uscito, e di aver molto sofferto nella visione della pellicola. Ora sarà Alessandro Borghi (Suburra, Le otto montagne, Napoli velata, Sulla mia pelle) a dare corpo, carne e fantasmi a Siffredi. Nel cast anche Adriano Giannini, Jasmine Trinca e Saul Nanni. 

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Vita, eccessi, sofferenze, sensi di colpa e successi di Rocco Siffredi. Interpetato da Alessandro Borghi in Supersex, la nuova serie Netflix che è uno dei titoli più attesi della stagione. Lo vedremo entro il 2023. 

Borghi ha raccontato quanto è stata faticosa la lavorazione, costellata di numerose scene spinte: "Abbiamo girato per quasi 100 giorni e ci sono state decine di scene spinte, più di 50. Ho accettato di fare questo progetto perché non sono un bigotto, mi piaceva la cosa e in Italia interpretare questo ruolo è un bel modo per litigare con tanta gente".

Come è riuscito a farcela e soprattutto a gestire scene di sesso forti con le partner attrici? "Rocco è diventato un amico e lo stesso Rozsa, sua moglie. Loro mi hanno aperto le porte. Mi ha detto molto più di quello che immaginavo. L’idea che avevo di lui non c’entrava nulla con la sua essenza reale".

Per quanto riguarda il momento del ciak: con le partner "ci parlo prima. Così capisci fino a dove ti puoi spingere a favore del racconto. Direi che è una cosa delicata, ma che dopo aver parlato diventa più semplice. Il tipo di affinità anche da quel punto di vista è alla base di tutto". 

Supersex scritto da Francesca Manieri, per la regia Matteo Rovere, Francesco Carrozzini e Francesca Mazzoleni (produzione The Apartment e Groenlandia). E racconta fondamentalmente la vita di "un uomo che solo nell'ultima puntata impara a dire 'ti amo'" come spiegano gli autori, "e che è al centro del dibattito fra corpo, sesso e sentimento". Figlio di un cantoniere infedele e votato al sesso, e di una casalinga che avrebbe voluto per lui una carriera da prete, Rocco Siffredi ha detto molte volte con quanti conflitti interiori ha vissuto il suo ruolo di pornodivo. Con pesanti ricadute sul suo matrimonio con la ex collega Rosa Caracciolo, che poi ha trovato nuova armonia dopo periodi dolorosissimi. 

Supersex racconta l'uomo, il figlio, l'attore, il maschio alle prese col sesso sul set e con le donne, le fragilità e i sensi di colpa. Tempo fa, vedendo il film Shame che raccontava la storia di un sessodipendente (come Siffredi è stato a lungo), l'attore ammetteva di ritrovarsi in quel modo di vita patologico da cui era faticosamente uscito, e di aver molto sofferto nella visione della pellicola. Ora sarà Alessandro Borghi (Suburra, Le otto montagne, Napoli velata, Sulla mia pelle) a dare corpo, carne e fantasmi a Siffredi. Nel cast anche Adriano Giannini, Jasmine Trinca e Saul Nanni. 

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Vita, eccessi, sofferenze, sensi di colpa e successi di Rocco Siffredi. Interpetato da Alessandro Borghi in Supersex, la nuova serie Netflix che è uno dei titoli più attesi della stagione. Lo vedremo entro il 2023. 

Borghi ha raccontato quanto è stata faticosa la lavorazione, costellata di numerose scene spinte: "Abbiamo girato per quasi 100 giorni e ci sono state decine di scene spinte, più di 50. Ho accettato di fare questo progetto perché non sono un bigotto, mi piaceva la cosa e in Italia interpretare questo ruolo è un bel modo per litigare con tanta gente".

Come è riuscito a farcela e soprattutto a gestire scene di sesso forti con le partner attrici? "Rocco è diventato un amico e lo stesso Rozsa, sua moglie. Loro mi hanno aperto le porte. Mi ha detto molto più di quello che immaginavo. L’idea che avevo di lui non c’entrava nulla con la sua essenza reale".

Per quanto riguarda il momento del ciak: con le partner "ci parlo prima. Così capisci fino a dove ti puoi spingere a favore del racconto. Direi che è una cosa delicata, ma che dopo aver parlato diventa più semplice. Il tipo di affinità anche da quel punto di vista è alla base di tutto". 

Supersex scritto da Francesca Manieri, per la regia Matteo Rovere, Francesco Carrozzini e Francesca Mazzoleni (produzione The Apartment e Groenlandia). E racconta fondamentalmente la vita di "un uomo che solo nell'ultima puntata impara a dire 'ti amo'" come spiegano gli autori, "e che è al centro del dibattito fra corpo, sesso e sentimento". Figlio di un cantoniere infedele e votato al sesso, e di una casalinga che avrebbe voluto per lui una carriera da prete, Rocco Siffredi ha detto molte volte con quanti conflitti interiori ha vissuto il suo ruolo di pornodivo. Con pesanti ricadute sul suo matrimonio con la ex collega Rosa Caracciolo, che poi ha trovato nuova armonia dopo periodi dolorosissimi. 

Supersex racconta l'uomo, il figlio, l'attore, il maschio alle prese col sesso sul set e con le donne, le fragilità e i sensi di colpa. Tempo fa, vedendo il film Shame che raccontava la storia di un sessodipendente (come Siffredi è stato a lungo), l'attore ammetteva di ritrovarsi in quel modo di vita patologico da cui era faticosamente uscito, e di aver molto sofferto nella visione della pellicola. Ora sarà Alessandro Borghi (Suburra, Le otto montagne, Napoli velata, Sulla mia pelle) a dare corpo, carne e fantasmi a Siffredi. Nel cast anche Adriano Giannini, Jasmine Trinca e Saul Nanni. 

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Vita, eccessi, sofferenze, sensi di colpa e successi di Rocco Siffredi. Interpetato da Alessandro Borghi in Supersex, la nuova serie Netflix che è uno dei titoli più attesi della stagione. Lo vedremo entro il 2023. 

Borghi ha raccontato quanto è stata faticosa la lavorazione, costellata di numerose scene spinte: "Abbiamo girato per quasi 100 giorni e ci sono state decine di scene spinte, più di 50. Ho accettato di fare questo progetto perché non sono un bigotto, mi piaceva la cosa e in Italia interpretare questo ruolo è un bel modo per litigare con tanta gente".

Come è riuscito a farcela e soprattutto a gestire scene di sesso forti con le partner attrici? "Rocco è diventato un amico e lo stesso Rozsa, sua moglie. Loro mi hanno aperto le porte. Mi ha detto molto più di quello che immaginavo. L’idea che avevo di lui non c’entrava nulla con la sua essenza reale".

Per quanto riguarda il momento del ciak: con le partner "ci parlo prima. Così capisci fino a dove ti puoi spingere a favore del racconto. Direi che è una cosa delicata, ma che dopo aver parlato diventa più semplice. Il tipo di affinità anche da quel punto di vista è alla base di tutto". 

Supersex scritto da Francesca Manieri, per la regia Matteo Rovere, Francesco Carrozzini e Francesca Mazzoleni (produzione The Apartment e Groenlandia). E racconta fondamentalmente la vita di "un uomo che solo nell'ultima puntata impara a dire 'ti amo'" come spiegano gli autori, "e che è al centro del dibattito fra corpo, sesso e sentimento". Figlio di un cantoniere infedele e votato al sesso, e di una casalinga che avrebbe voluto per lui una carriera da prete, Rocco Siffredi ha detto molte volte con quanti conflitti interiori ha vissuto il suo ruolo di pornodivo. Con pesanti ricadute sul suo matrimonio con la ex collega Rosa Caracciolo, che poi ha trovato nuova armonia dopo periodi dolorosissimi. 

Supersex racconta l'uomo, il figlio, l'attore, il maschio alle prese col sesso sul set e con le donne, le fragilità e i sensi di colpa. Tempo fa, vedendo il film Shame che raccontava la storia di un sessodipendente (come Siffredi è stato a lungo), l'attore ammetteva di ritrovarsi in quel modo di vita patologico da cui era faticosamente uscito, e di aver molto sofferto nella visione della pellicola. Ora sarà Alessandro Borghi (Suburra, Le otto montagne, Napoli velata, Sulla mia pelle) a dare corpo, carne e fantasmi a Siffredi. Nel cast anche Adriano Giannini, Jasmine Trinca e Saul Nanni. 

Foto da Instagram e dalla produzione della serie tv

Vita, eccessi, sofferenze, sensi di colpa e successi di Rocco Siffredi. Interpetato da Alessandro Borghi in Supersex, la nuova serie Netflix che è uno dei titoli più attesi della stagione. Lo vedremo entro il 2023. 

Borghi ha raccontato quanto è stata faticosa la lavorazione, costellata di numerose scene spinte: "Abbiamo girato per quasi 100 giorni e ci sono state decine di scene spinte, più di 50. Ho accettato di fare questo progetto perché non sono un bigotto, mi piaceva la cosa e in Italia interpretare questo ruolo è un bel modo per litigare con tanta gente".

Come è riuscito a farcela e soprattutto a gestire scene di sesso forti con le partner attrici? "Rocco è diventato un amico e lo stesso Rozsa, sua moglie. Loro mi hanno aperto le porte. Mi ha detto molto più di quello che immaginavo. L’idea che avevo di lui non c’entrava nulla con la sua essenza reale".

Per quanto riguarda il momento del ciak: con le partner "ci parlo prima. Così capisci fino a dove ti puoi spingere a favore del racconto. Direi che è una cosa delicata, ma che dopo aver parlato diventa più semplice. Il tipo di affinità anche da quel punto di vista è alla base di tutto". 

Supersex scritto da Francesca Manieri, per la regia Matteo Rovere, Francesco Carrozzini e Francesca Mazzoleni (produzione The Apartment e Groenlandia). E racconta fondamentalmente la vita di "un uomo che solo nell'ultima puntata impara a dire 'ti amo'" come spiegano gli autori, "e che è al centro del dibattito fra corpo, sesso e sentimento". Figlio di un cantoniere infedele e votato al sesso, e di una casalinga che avrebbe voluto per lui una carriera da prete, Rocco Siffredi ha detto molte volte con quanti conflitti interiori ha vissuto il suo ruolo di pornodivo. Con pesanti ricadute sul suo matrimonio con la ex collega Rosa Caracciolo, che poi ha trovato nuova armonia dopo periodi dolorosissimi. 

Supersex racconta l'uomo, il figlio, l'attore, il maschio alle prese col sesso sul set e con le donne, le fragilità e i sensi di colpa. Tempo fa, vedendo il film Shame che raccontava la storia di un sessodipendente (come Siffredi è stato a lungo), l'attore ammetteva di ritrovarsi in quel modo di vita patologico da cui era faticosamente uscito, e di aver molto sofferto nella visione della pellicola. Ora sarà Alessandro Borghi (Suburra, Le otto montagne, Napoli velata, Sulla mia pelle) a dare corpo, carne e fantasmi a Siffredi. Nel cast anche Adriano Giannini, Jasmine Trinca e Saul Nanni. 

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Vita, eccessi, sofferenze, sensi di colpa e successi di Rocco Siffredi. Interpetato da Alessandro Borghi in Supersex, la nuova serie Netflix che è uno dei titoli più attesi della stagione. Lo vedremo entro il 2023. 

Borghi ha raccontato quanto è stata faticosa la lavorazione, costellata di numerose scene spinte: "Abbiamo girato per quasi 100 giorni e ci sono state decine di scene spinte, più di 50. Ho accettato di fare questo progetto perché non sono un bigotto, mi piaceva la cosa e in Italia interpretare questo ruolo è un bel modo per litigare con tanta gente".

Come è riuscito a farcela e soprattutto a gestire scene di sesso forti con le partner attrici? "Rocco è diventato un amico e lo stesso Rozsa, sua moglie. Loro mi hanno aperto le porte. Mi ha detto molto più di quello che immaginavo. L’idea che avevo di lui non c’entrava nulla con la sua essenza reale".

Per quanto riguarda il momento del ciak: con le partner "ci parlo prima. Così capisci fino a dove ti puoi spingere a favore del racconto. Direi che è una cosa delicata, ma che dopo aver parlato diventa più semplice. Il tipo di affinità anche da quel punto di vista è alla base di tutto". 

Supersex scritto da Francesca Manieri, per la regia Matteo Rovere, Francesco Carrozzini e Francesca Mazzoleni (produzione The Apartment e Groenlandia). E racconta fondamentalmente la vita di "un uomo che solo nell'ultima puntata impara a dire 'ti amo'" come spiegano gli autori, "e che è al centro del dibattito fra corpo, sesso e sentimento". Figlio di un cantoniere infedele e votato al sesso, e di una casalinga che avrebbe voluto per lui una carriera da prete, Rocco Siffredi ha detto molte volte con quanti conflitti interiori ha vissuto il suo ruolo di pornodivo. Con pesanti ricadute sul suo matrimonio con la ex collega Rosa Caracciolo, che poi ha trovato nuova armonia dopo periodi dolorosissimi. 

Supersex racconta l'uomo, il figlio, l'attore, il maschio alle prese col sesso sul set e con le donne, le fragilità e i sensi di colpa. Tempo fa, vedendo il film Shame che raccontava la storia di un sessodipendente (come Siffredi è stato a lungo), l'attore ammetteva di ritrovarsi in quel modo di vita patologico da cui era faticosamente uscito, e di aver molto sofferto nella visione della pellicola. Ora sarà Alessandro Borghi (Suburra, Le otto montagne, Napoli velata, Sulla mia pelle) a dare corpo, carne e fantasmi a Siffredi. Nel cast anche Adriano Giannini, Jasmine Trinca e Saul Nanni. 

Foto da Instagram e dalla produzione della serie tv

Vita, eccessi, sofferenze, sensi di colpa e successi di Rocco Siffredi. Interpetato da Alessandro Borghi in Supersex, la nuova serie Netflix che è uno dei titoli più attesi della stagione. Lo vedremo entro il 2023. 

Borghi ha raccontato quanto è stata faticosa la lavorazione, costellata di numerose scene spinte: "Abbiamo girato per quasi 100 giorni e ci sono state decine di scene spinte, più di 50. Ho accettato di fare questo progetto perché non sono un bigotto, mi piaceva la cosa e in Italia interpretare questo ruolo è un bel modo per litigare con tanta gente".

Come è riuscito a farcela e soprattutto a gestire scene di sesso forti con le partner attrici? "Rocco è diventato un amico e lo stesso Rozsa, sua moglie. Loro mi hanno aperto le porte. Mi ha detto molto più di quello che immaginavo. L’idea che avevo di lui non c’entrava nulla con la sua essenza reale".

Per quanto riguarda il momento del ciak: con le partner "ci parlo prima. Così capisci fino a dove ti puoi spingere a favore del racconto. Direi che è una cosa delicata, ma che dopo aver parlato diventa più semplice. Il tipo di affinità anche da quel punto di vista è alla base di tutto". 

Supersex scritto da Francesca Manieri, per la regia Matteo Rovere, Francesco Carrozzini e Francesca Mazzoleni (produzione The Apartment e Groenlandia). E racconta fondamentalmente la vita di "un uomo che solo nell'ultima puntata impara a dire 'ti amo'" come spiegano gli autori, "e che è al centro del dibattito fra corpo, sesso e sentimento". Figlio di un cantoniere infedele e votato al sesso, e di una casalinga che avrebbe voluto per lui una carriera da prete, Rocco Siffredi ha detto molte volte con quanti conflitti interiori ha vissuto il suo ruolo di pornodivo. Con pesanti ricadute sul suo matrimonio con la ex collega Rosa Caracciolo, che poi ha trovato nuova armonia dopo periodi dolorosissimi. 

Supersex racconta l'uomo, il figlio, l'attore, il maschio alle prese col sesso sul set e con le donne, le fragilità e i sensi di colpa. Tempo fa, vedendo il film Shame che raccontava la storia di un sessodipendente (come Siffredi è stato a lungo), l'attore ammetteva di ritrovarsi in quel modo di vita patologico da cui era faticosamente uscito, e di aver molto sofferto nella visione della pellicola. Ora sarà Alessandro Borghi (Suburra, Le otto montagne, Napoli velata, Sulla mia pelle) a dare corpo, carne e fantasmi a Siffredi. Nel cast anche Adriano Giannini, Jasmine Trinca e Saul Nanni. 

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Vita, eccessi, sofferenze, sensi di colpa e successi di Rocco Siffredi. Interpetato da Alessandro Borghi in Supersex, la nuova serie Netflix che è uno dei titoli più attesi della stagione. Lo vedremo entro il 2023. 

Borghi ha raccontato quanto è stata faticosa la lavorazione, costellata di numerose scene spinte: "Abbiamo girato per quasi 100 giorni e ci sono state decine di scene spinte, più di 50. Ho accettato di fare questo progetto perché non sono un bigotto, mi piaceva la cosa e in Italia interpretare questo ruolo è un bel modo per litigare con tanta gente".

Come è riuscito a farcela e soprattutto a gestire scene di sesso forti con le partner attrici? "Rocco è diventato un amico e lo stesso Rozsa, sua moglie. Loro mi hanno aperto le porte. Mi ha detto molto più di quello che immaginavo. L’idea che avevo di lui non c’entrava nulla con la sua essenza reale".

Per quanto riguarda il momento del ciak: con le partner "ci parlo prima. Così capisci fino a dove ti puoi spingere a favore del racconto. Direi che è una cosa delicata, ma che dopo aver parlato diventa più semplice. Il tipo di affinità anche da quel punto di vista è alla base di tutto". 

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Supersex racconta l'uomo, il figlio, l'attore, il maschio alle prese col sesso sul set e con le donne, le fragilità e i sensi di colpa. Tempo fa, vedendo il film Shame che raccontava la storia di un sessodipendente (come Siffredi è stato a lungo), l'attore ammetteva di ritrovarsi in quel modo di vita patologico da cui era faticosamente uscito, e di aver molto sofferto nella visione della pellicola. Ora sarà Alessandro Borghi (Suburra, Le otto montagne, Napoli velata, Sulla mia pelle) a dare corpo, carne e fantasmi a Siffredi. Nel cast anche Adriano Giannini, Jasmine Trinca e Saul Nanni. 

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Vita, eccessi, sofferenze, sensi di colpa e successi di Rocco Siffredi. Interpetato da Alessandro Borghi in Supersex, la nuova serie Netflix che è uno dei titoli più attesi della stagione. Lo vedremo entro il 2023. 

Borghi ha raccontato quanto è stata faticosa la lavorazione, costellata di numerose scene spinte: "Abbiamo girato per quasi 100 giorni e ci sono state decine di scene spinte, più di 50. Ho accettato di fare questo progetto perché non sono un bigotto, mi piaceva la cosa e in Italia interpretare questo ruolo è un bel modo per litigare con tanta gente".

Come è riuscito a farcela e soprattutto a gestire scene di sesso forti con le partner attrici? "Rocco è diventato un amico e lo stesso Rozsa, sua moglie. Loro mi hanno aperto le porte. Mi ha detto molto più di quello che immaginavo. L’idea che avevo di lui non c’entrava nulla con la sua essenza reale".

Per quanto riguarda il momento del ciak: con le partner "ci parlo prima. Così capisci fino a dove ti puoi spingere a favore del racconto. Direi che è una cosa delicata, ma che dopo aver parlato diventa più semplice. Il tipo di affinità anche da quel punto di vista è alla base di tutto". 

Supersex scritto da Francesca Manieri, per la regia Matteo Rovere, Francesco Carrozzini e Francesca Mazzoleni (produzione The Apartment e Groenlandia). E racconta fondamentalmente la vita di "un uomo che solo nell'ultima puntata impara a dire 'ti amo'" come spiegano gli autori, "e che è al centro del dibattito fra corpo, sesso e sentimento". Figlio di un cantoniere infedele e votato al sesso, e di una casalinga che avrebbe voluto per lui una carriera da prete, Rocco Siffredi ha detto molte volte con quanti conflitti interiori ha vissuto il suo ruolo di pornodivo. Con pesanti ricadute sul suo matrimonio con la ex collega Rosa Caracciolo, che poi ha trovato nuova armonia dopo periodi dolorosissimi. 

Supersex racconta l'uomo, il figlio, l'attore, il maschio alle prese col sesso sul set e con le donne, le fragilità e i sensi di colpa. Tempo fa, vedendo il film Shame che raccontava la storia di un sessodipendente (come Siffredi è stato a lungo), l'attore ammetteva di ritrovarsi in quel modo di vita patologico da cui era faticosamente uscito, e di aver molto sofferto nella visione della pellicola. Ora sarà Alessandro Borghi (Suburra, Le otto montagne, Napoli velata, Sulla mia pelle) a dare corpo, carne e fantasmi a Siffredi. Nel cast anche Adriano Giannini, Jasmine Trinca e Saul Nanni. 

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Vita, eccessi, sofferenze, sensi di colpa e successi di Rocco Siffredi. Interpetato da Alessandro Borghi in Supersex, la nuova serie Netflix che è uno dei titoli più attesi della stagione. Lo vedremo entro il 2023. 

Borghi ha raccontato quanto è stata faticosa la lavorazione, costellata di numerose scene spinte: "Abbiamo girato per quasi 100 giorni e ci sono state decine di scene spinte, più di 50. Ho accettato di fare questo progetto perché non sono un bigotto, mi piaceva la cosa e in Italia interpretare questo ruolo è un bel modo per litigare con tanta gente".

Come è riuscito a farcela e soprattutto a gestire scene di sesso forti con le partner attrici? "Rocco è diventato un amico e lo stesso Rozsa, sua moglie. Loro mi hanno aperto le porte. Mi ha detto molto più di quello che immaginavo. L’idea che avevo di lui non c’entrava nulla con la sua essenza reale".

Per quanto riguarda il momento del ciak: con le partner "ci parlo prima. Così capisci fino a dove ti puoi spingere a favore del racconto. Direi che è una cosa delicata, ma che dopo aver parlato diventa più semplice. Il tipo di affinità anche da quel punto di vista è alla base di tutto". 

Supersex scritto da Francesca Manieri, per la regia Matteo Rovere, Francesco Carrozzini e Francesca Mazzoleni (produzione The Apartment e Groenlandia). E racconta fondamentalmente la vita di "un uomo che solo nell'ultima puntata impara a dire 'ti amo'" come spiegano gli autori, "e che è al centro del dibattito fra corpo, sesso e sentimento". Figlio di un cantoniere infedele e votato al sesso, e di una casalinga che avrebbe voluto per lui una carriera da prete, Rocco Siffredi ha detto molte volte con quanti conflitti interiori ha vissuto il suo ruolo di pornodivo. Con pesanti ricadute sul suo matrimonio con la ex collega Rosa Caracciolo, che poi ha trovato nuova armonia dopo periodi dolorosissimi. 

Supersex racconta l'uomo, il figlio, l'attore, il maschio alle prese col sesso sul set e con le donne, le fragilità e i sensi di colpa. Tempo fa, vedendo il film Shame che raccontava la storia di un sessodipendente (come Siffredi è stato a lungo), l'attore ammetteva di ritrovarsi in quel modo di vita patologico da cui era faticosamente uscito, e di aver molto sofferto nella visione della pellicola. Ora sarà Alessandro Borghi (Suburra, Le otto montagne, Napoli velata, Sulla mia pelle) a dare corpo, carne e fantasmi a Siffredi. Nel cast anche Adriano Giannini, Jasmine Trinca e Saul Nanni. 

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Borghi ha raccontato quanto è stata faticosa la lavorazione, costellata di numerose scene spinte: "Abbiamo girato per quasi 100 giorni e ci sono state decine di scene spinte, più di 50. Ho accettato di fare questo progetto perché non sono un bigotto, mi piaceva la cosa e in Italia interpretare questo ruolo è un bel modo per litigare con tanta gente".

Come è riuscito a farcela e soprattutto a gestire scene di sesso forti con le partner attrici? "Rocco è diventato un amico e lo stesso Rozsa, sua moglie. Loro mi hanno aperto le porte. Mi ha detto molto più di quello che immaginavo. L’idea che avevo di lui non c’entrava nulla con la sua essenza reale".

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Supersex racconta l'uomo, il figlio, l'attore, il maschio alle prese col sesso sul set e con le donne, le fragilità e i sensi di colpa. Tempo fa, vedendo il film Shame che raccontava la storia di un sessodipendente (come Siffredi è stato a lungo), l'attore ammetteva di ritrovarsi in quel modo di vita patologico da cui era faticosamente uscito, e di aver molto sofferto nella visione della pellicola. Ora sarà Alessandro Borghi (Suburra, Le otto montagne, Napoli velata, Sulla mia pelle) a dare corpo, carne e fantasmi a Siffredi. Nel cast anche Adriano Giannini, Jasmine Trinca e Saul Nanni. 

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Vita, eccessi, sofferenze, sensi di colpa e successi di Rocco Siffredi. Interpetato da Alessandro Borghi in Supersex, la nuova serie Netflix che è uno dei titoli più attesi della stagione. Lo vedremo entro il 2023. 

Borghi ha raccontato quanto è stata faticosa la lavorazione, costellata di numerose scene spinte: "Abbiamo girato per quasi 100 giorni e ci sono state decine di scene spinte, più di 50. Ho accettato di fare questo progetto perché non sono un bigotto, mi piaceva la cosa e in Italia interpretare questo ruolo è un bel modo per litigare con tanta gente".

Come è riuscito a farcela e soprattutto a gestire scene di sesso forti con le partner attrici? "Rocco è diventato un amico e lo stesso Rozsa, sua moglie. Loro mi hanno aperto le porte. Mi ha detto molto più di quello che immaginavo. L’idea che avevo di lui non c’entrava nulla con la sua essenza reale".

Per quanto riguarda il momento del ciak: con le partner "ci parlo prima. Così capisci fino a dove ti puoi spingere a favore del racconto. Direi che è una cosa delicata, ma che dopo aver parlato diventa più semplice. Il tipo di affinità anche da quel punto di vista è alla base di tutto". 

Supersex scritto da Francesca Manieri, per la regia Matteo Rovere, Francesco Carrozzini e Francesca Mazzoleni (produzione The Apartment e Groenlandia). E racconta fondamentalmente la vita di "un uomo che solo nell'ultima puntata impara a dire 'ti amo'" come spiegano gli autori, "e che è al centro del dibattito fra corpo, sesso e sentimento". Figlio di un cantoniere infedele e votato al sesso, e di una casalinga che avrebbe voluto per lui una carriera da prete, Rocco Siffredi ha detto molte volte con quanti conflitti interiori ha vissuto il suo ruolo di pornodivo. Con pesanti ricadute sul suo matrimonio con la ex collega Rosa Caracciolo, che poi ha trovato nuova armonia dopo periodi dolorosissimi. 

Supersex racconta l'uomo, il figlio, l'attore, il maschio alle prese col sesso sul set e con le donne, le fragilità e i sensi di colpa. Tempo fa, vedendo il film Shame che raccontava la storia di un sessodipendente (come Siffredi è stato a lungo), l'attore ammetteva di ritrovarsi in quel modo di vita patologico da cui era faticosamente uscito, e di aver molto sofferto nella visione della pellicola. Ora sarà Alessandro Borghi (Suburra, Le otto montagne, Napoli velata, Sulla mia pelle) a dare corpo, carne e fantasmi a Siffredi. Nel cast anche Adriano Giannini, Jasmine Trinca e Saul Nanni. 

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Vita, eccessi, sofferenze, sensi di colpa e successi di Rocco Siffredi. Interpetato da Alessandro Borghi in Supersex, la nuova serie Netflix che è uno dei titoli più attesi della stagione. Lo vedremo entro il 2023. 

Borghi ha raccontato quanto è stata faticosa la lavorazione, costellata di numerose scene spinte: "Abbiamo girato per quasi 100 giorni e ci sono state decine di scene spinte, più di 50. Ho accettato di fare questo progetto perché non sono un bigotto, mi piaceva la cosa e in Italia interpretare questo ruolo è un bel modo per litigare con tanta gente".

Come è riuscito a farcela e soprattutto a gestire scene di sesso forti con le partner attrici? "Rocco è diventato un amico e lo stesso Rozsa, sua moglie. Loro mi hanno aperto le porte. Mi ha detto molto più di quello che immaginavo. L’idea che avevo di lui non c’entrava nulla con la sua essenza reale".

Per quanto riguarda il momento del ciak: con le partner "ci parlo prima. Così capisci fino a dove ti puoi spingere a favore del racconto. Direi che è una cosa delicata, ma che dopo aver parlato diventa più semplice. Il tipo di affinità anche da quel punto di vista è alla base di tutto". 

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Supersex racconta l'uomo, il figlio, l'attore, il maschio alle prese col sesso sul set e con le donne, le fragilità e i sensi di colpa. Tempo fa, vedendo il film Shame che raccontava la storia di un sessodipendente (come Siffredi è stato a lungo), l'attore ammetteva di ritrovarsi in quel modo di vita patologico da cui era faticosamente uscito, e di aver molto sofferto nella visione della pellicola. Ora sarà Alessandro Borghi (Suburra, Le otto montagne, Napoli velata, Sulla mia pelle) a dare corpo, carne e fantasmi a Siffredi. Nel cast anche Adriano Giannini, Jasmine Trinca e Saul Nanni. 

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Supersex scritto da Francesca Manieri, per la regia Matteo Rovere, Francesco Carrozzini e Francesca Mazzoleni (produzione The Apartment e Groenlandia). E racconta fondamentalmente la vita di "un uomo che solo nell'ultima puntata impara a dire 'ti amo'" come spiegano gli autori, "e che è al centro del dibattito fra corpo, sesso e sentimento". Figlio di un cantoniere infedele e votato al sesso, e di una casalinga che avrebbe voluto per lui una carriera da prete, Rocco Siffredi ha detto molte volte con quanti conflitti interiori ha vissuto il suo ruolo di pornodivo. Con pesanti ricadute sul suo matrimonio con la ex collega Rosa Caracciolo, che poi ha trovato nuova armonia dopo periodi dolorosissimi. 

Supersex racconta l'uomo, il figlio, l'attore, il maschio alle prese col sesso sul set e con le donne, le fragilità e i sensi di colpa. Tempo fa, vedendo il film Shame che raccontava la storia di un sessodipendente (come Siffredi è stato a lungo), l'attore ammetteva di ritrovarsi in quel modo di vita patologico da cui era faticosamente uscito, e di aver molto sofferto nella visione della pellicola. Ora sarà Alessandro Borghi (Suburra, Le otto montagne, Napoli velata, Sulla mia pelle) a dare corpo, carne e fantasmi a Siffredi. Nel cast anche Adriano Giannini, Jasmine Trinca e Saul Nanni. 

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Borghi ha raccontato quanto è stata faticosa la lavorazione, costellata di numerose scene spinte: "Abbiamo girato per quasi 100 giorni e ci sono state decine di scene spinte, più di 50. Ho accettato di fare questo progetto perché non sono un bigotto, mi piaceva la cosa e in Italia interpretare questo ruolo è un bel modo per litigare con tanta gente".

Come è riuscito a farcela e soprattutto a gestire scene di sesso forti con le partner attrici? "Rocco è diventato un amico e lo stesso Rozsa, sua moglie. Loro mi hanno aperto le porte. Mi ha detto molto più di quello che immaginavo. L’idea che avevo di lui non c’entrava nulla con la sua essenza reale".

Per quanto riguarda il momento del ciak: con le partner "ci parlo prima. Così capisci fino a dove ti puoi spingere a favore del racconto. Direi che è una cosa delicata, ma che dopo aver parlato diventa più semplice. Il tipo di affinità anche da quel punto di vista è alla base di tutto". 

Supersex scritto da Francesca Manieri, per la regia Matteo Rovere, Francesco Carrozzini e Francesca Mazzoleni (produzione The Apartment e Groenlandia). E racconta fondamentalmente la vita di "un uomo che solo nell'ultima puntata impara a dire 'ti amo'" come spiegano gli autori, "e che è al centro del dibattito fra corpo, sesso e sentimento". Figlio di un cantoniere infedele e votato al sesso, e di una casalinga che avrebbe voluto per lui una carriera da prete, Rocco Siffredi ha detto molte volte con quanti conflitti interiori ha vissuto il suo ruolo di pornodivo. Con pesanti ricadute sul suo matrimonio con la ex collega Rosa Caracciolo, che poi ha trovato nuova armonia dopo periodi dolorosissimi. 

Supersex racconta l'uomo, il figlio, l'attore, il maschio alle prese col sesso sul set e con le donne, le fragilità e i sensi di colpa. Tempo fa, vedendo il film Shame che raccontava la storia di un sessodipendente (come Siffredi è stato a lungo), l'attore ammetteva di ritrovarsi in quel modo di vita patologico da cui era faticosamente uscito, e di aver molto sofferto nella visione della pellicola. Ora sarà Alessandro Borghi (Suburra, Le otto montagne, Napoli velata, Sulla mia pelle) a dare corpo, carne e fantasmi a Siffredi. Nel cast anche Adriano Giannini, Jasmine Trinca e Saul Nanni. 

Foto da Instagram e dalla produzione della serie tv

Vita, eccessi, sofferenze, sensi di colpa e successi di Rocco Siffredi. Interpetato da Alessandro Borghi in Supersex, la nuova serie Netflix che è uno dei titoli più attesi della stagione. Lo vedremo entro il 2023. 

Borghi ha raccontato quanto è stata faticosa la lavorazione, costellata di numerose scene spinte: "Abbiamo girato per quasi 100 giorni e ci sono state decine di scene spinte, più di 50. Ho accettato di fare questo progetto perché non sono un bigotto, mi piaceva la cosa e in Italia interpretare questo ruolo è un bel modo per litigare con tanta gente".

Come è riuscito a farcela e soprattutto a gestire scene di sesso forti con le partner attrici? "Rocco è diventato un amico e lo stesso Rozsa, sua moglie. Loro mi hanno aperto le porte. Mi ha detto molto più di quello che immaginavo. L’idea che avevo di lui non c’entrava nulla con la sua essenza reale".

Per quanto riguarda il momento del ciak: con le partner "ci parlo prima. Così capisci fino a dove ti puoi spingere a favore del racconto. Direi che è una cosa delicata, ma che dopo aver parlato diventa più semplice. Il tipo di affinità anche da quel punto di vista è alla base di tutto". 

Supersex scritto da Francesca Manieri, per la regia Matteo Rovere, Francesco Carrozzini e Francesca Mazzoleni (produzione The Apartment e Groenlandia). E racconta fondamentalmente la vita di "un uomo che solo nell'ultima puntata impara a dire 'ti amo'" come spiegano gli autori, "e che è al centro del dibattito fra corpo, sesso e sentimento". Figlio di un cantoniere infedele e votato al sesso, e di una casalinga che avrebbe voluto per lui una carriera da prete, Rocco Siffredi ha detto molte volte con quanti conflitti interiori ha vissuto il suo ruolo di pornodivo. Con pesanti ricadute sul suo matrimonio con la ex collega Rosa Caracciolo, che poi ha trovato nuova armonia dopo periodi dolorosissimi. 

Supersex racconta l'uomo, il figlio, l'attore, il maschio alle prese col sesso sul set e con le donne, le fragilità e i sensi di colpa. Tempo fa, vedendo il film Shame che raccontava la storia di un sessodipendente (come Siffredi è stato a lungo), l'attore ammetteva di ritrovarsi in quel modo di vita patologico da cui era faticosamente uscito, e di aver molto sofferto nella visione della pellicola. Ora sarà Alessandro Borghi (Suburra, Le otto montagne, Napoli velata, Sulla mia pelle) a dare corpo, carne e fantasmi a Siffredi. Nel cast anche Adriano Giannini, Jasmine Trinca e Saul Nanni. 

Foto da Instagram e dalla produzione della serie tv

Vita, eccessi, sofferenze, sensi di colpa e successi di Rocco Siffredi. Interpetato da Alessandro Borghi in Supersex, la nuova serie Netflix che è uno dei titoli più attesi della stagione. Lo vedremo entro il 2023. 

Borghi ha raccontato quanto è stata faticosa la lavorazione, costellata di numerose scene spinte: "Abbiamo girato per quasi 100 giorni e ci sono state decine di scene spinte, più di 50. Ho accettato di fare questo progetto perché non sono un bigotto, mi piaceva la cosa e in Italia interpretare questo ruolo è un bel modo per litigare con tanta gente".

Come è riuscito a farcela e soprattutto a gestire scene di sesso forti con le partner attrici? "Rocco è diventato un amico e lo stesso Rozsa, sua moglie. Loro mi hanno aperto le porte. Mi ha detto molto più di quello che immaginavo. L’idea che avevo di lui non c’entrava nulla con la sua essenza reale".

Per quanto riguarda il momento del ciak: con le partner "ci parlo prima. Così capisci fino a dove ti puoi spingere a favore del racconto. Direi che è una cosa delicata, ma che dopo aver parlato diventa più semplice. Il tipo di affinità anche da quel punto di vista è alla base di tutto". 

Supersex scritto da Francesca Manieri, per la regia Matteo Rovere, Francesco Carrozzini e Francesca Mazzoleni (produzione The Apartment e Groenlandia). E racconta fondamentalmente la vita di "un uomo che solo nell'ultima puntata impara a dire 'ti amo'" come spiegano gli autori, "e che è al centro del dibattito fra corpo, sesso e sentimento". Figlio di un cantoniere infedele e votato al sesso, e di una casalinga che avrebbe voluto per lui una carriera da prete, Rocco Siffredi ha detto molte volte con quanti conflitti interiori ha vissuto il suo ruolo di pornodivo. Con pesanti ricadute sul suo matrimonio con la ex collega Rosa Caracciolo, che poi ha trovato nuova armonia dopo periodi dolorosissimi. 

Supersex racconta l'uomo, il figlio, l'attore, il maschio alle prese col sesso sul set e con le donne, le fragilità e i sensi di colpa. Tempo fa, vedendo il film Shame che raccontava la storia di un sessodipendente (come Siffredi è stato a lungo), l'attore ammetteva di ritrovarsi in quel modo di vita patologico da cui era faticosamente uscito, e di aver molto sofferto nella visione della pellicola. Ora sarà Alessandro Borghi (Suburra, Le otto montagne, Napoli velata, Sulla mia pelle) a dare corpo, carne e fantasmi a Siffredi. Nel cast anche Adriano Giannini, Jasmine Trinca e Saul Nanni. 

Foto da Instagram e dalla produzione della serie tv

Vita, eccessi, sofferenze, sensi di colpa e successi di Rocco Siffredi. Interpetato da Alessandro Borghi in Supersex, la nuova serie Netflix che è uno dei titoli più attesi della stagione. Lo vedremo entro il 2023. 

Borghi ha raccontato quanto è stata faticosa la lavorazione, costellata di numerose scene spinte: "Abbiamo girato per quasi 100 giorni e ci sono state decine di scene spinte, più di 50. Ho accettato di fare questo progetto perché non sono un bigotto, mi piaceva la cosa e in Italia interpretare questo ruolo è un bel modo per litigare con tanta gente".

Come è riuscito a farcela e soprattutto a gestire scene di sesso forti con le partner attrici? "Rocco è diventato un amico e lo stesso Rozsa, sua moglie. Loro mi hanno aperto le porte. Mi ha detto molto più di quello che immaginavo. L’idea che avevo di lui non c’entrava nulla con la sua essenza reale".

Per quanto riguarda il momento del ciak: con le partner "ci parlo prima. Così capisci fino a dove ti puoi spingere a favore del racconto. Direi che è una cosa delicata, ma che dopo aver parlato diventa più semplice. Il tipo di affinità anche da quel punto di vista è alla base di tutto". 

Supersex scritto da Francesca Manieri, per la regia Matteo Rovere, Francesco Carrozzini e Francesca Mazzoleni (produzione The Apartment e Groenlandia). E racconta fondamentalmente la vita di "un uomo che solo nell'ultima puntata impara a dire 'ti amo'" come spiegano gli autori, "e che è al centro del dibattito fra corpo, sesso e sentimento". Figlio di un cantoniere infedele e votato al sesso, e di una casalinga che avrebbe voluto per lui una carriera da prete, Rocco Siffredi ha detto molte volte con quanti conflitti interiori ha vissuto il suo ruolo di pornodivo. Con pesanti ricadute sul suo matrimonio con la ex collega Rosa Caracciolo, che poi ha trovato nuova armonia dopo periodi dolorosissimi. 

Supersex racconta l'uomo, il figlio, l'attore, il maschio alle prese col sesso sul set e con le donne, le fragilità e i sensi di colpa. Tempo fa, vedendo il film Shame che raccontava la storia di un sessodipendente (come Siffredi è stato a lungo), l'attore ammetteva di ritrovarsi in quel modo di vita patologico da cui era faticosamente uscito, e di aver molto sofferto nella visione della pellicola. Ora sarà Alessandro Borghi (Suburra, Le otto montagne, Napoli velata, Sulla mia pelle) a dare corpo, carne e fantasmi a Siffredi. Nel cast anche Adriano Giannini, Jasmine Trinca e Saul Nanni. 

Foto da Instagram e dalla produzione della serie tv

Vita, eccessi, sofferenze, sensi di colpa e successi di Rocco Siffredi. Interpetato da Alessandro Borghi in Supersex, la nuova serie Netflix che è uno dei titoli più attesi della stagione. Lo vedremo entro il 2023. 

Borghi ha raccontato quanto è stata faticosa la lavorazione, costellata di numerose scene spinte: "Abbiamo girato per quasi 100 giorni e ci sono state decine di scene spinte, più di 50. Ho accettato di fare questo progetto perché non sono un bigotto, mi piaceva la cosa e in Italia interpretare questo ruolo è un bel modo per litigare con tanta gente".

Come è riuscito a farcela e soprattutto a gestire scene di sesso forti con le partner attrici? "Rocco è diventato un amico e lo stesso Rozsa, sua moglie. Loro mi hanno aperto le porte. Mi ha detto molto più di quello che immaginavo. L’idea che avevo di lui non c’entrava nulla con la sua essenza reale".

Per quanto riguarda il momento del ciak: con le partner "ci parlo prima. Così capisci fino a dove ti puoi spingere a favore del racconto. Direi che è una cosa delicata, ma che dopo aver parlato diventa più semplice. Il tipo di affinità anche da quel punto di vista è alla base di tutto". 

Supersex scritto da Francesca Manieri, per la regia Matteo Rovere, Francesco Carrozzini e Francesca Mazzoleni (produzione The Apartment e Groenlandia). E racconta fondamentalmente la vita di "un uomo che solo nell'ultima puntata impara a dire 'ti amo'" come spiegano gli autori, "e che è al centro del dibattito fra corpo, sesso e sentimento". Figlio di un cantoniere infedele e votato al sesso, e di una casalinga che avrebbe voluto per lui una carriera da prete, Rocco Siffredi ha detto molte volte con quanti conflitti interiori ha vissuto il suo ruolo di pornodivo. Con pesanti ricadute sul suo matrimonio con la ex collega Rosa Caracciolo, che poi ha trovato nuova armonia dopo periodi dolorosissimi. 

Supersex racconta l'uomo, il figlio, l'attore, il maschio alle prese col sesso sul set e con le donne, le fragilità e i sensi di colpa. Tempo fa, vedendo il film Shame che raccontava la storia di un sessodipendente (come Siffredi è stato a lungo), l'attore ammetteva di ritrovarsi in quel modo di vita patologico da cui era faticosamente uscito, e di aver molto sofferto nella visione della pellicola. Ora sarà Alessandro Borghi (Suburra, Le otto montagne, Napoli velata, Sulla mia pelle) a dare corpo, carne e fantasmi a Siffredi. Nel cast anche Adriano Giannini, Jasmine Trinca e Saul Nanni. 

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