Sharon Stone, il figlio perso per una scena hot e il vaffa ad Amazon per Basic Instinct: "Ca**i vostri"
Quando Amazon MGM Studios ha annunciato il reboot di Basic Instinct con tanto di sceneggiatore originale Joe Eszterhas al lavoro su una nuova versione, probabilmente non si aspettavano la reazione esplosiva di Sharon Stone. La 67enne, intervistata al Today Show, ha liquidato il progetto con quella schiettezza che solo chi ha attraversato l'inferno può permettersi: "Se finirà come il sequel a cui partecipai io, dico solo che non so proprio chi glielo faccia fare! Prego, buona fortuna, sono ca**i vostri!" Un saluto che sa di epitaffio, accompagnato da quella risata amara di chi ha pagato caro il prezzo della fama.
"Sono già morta un paio di volte" - La Stone ha ragioni che vanno ben oltre il ricordo del flop clamoroso di Basic Instinct 2 del 2006 - 70 milioni spesi per raccoglierne appena 38 - ma affondano nelle ferite personali che quel maledetto film le ha inflitto. "Sono in quel periodo della mia vita in cui già mi sono ritirata una volta, sono già morta un paio di volte, cosa possono farmi ancora? Uccidermi daccapo?", dice con quella franchezza che disarma e commuove insieme.
La verità più amara l'ha raccontata lei stessa: aver interpretato Catherine Tramell le costò la custodia del figlio Roan nel 2004. Una vicenda che ha dell'assurdo: "Il giudice chiese al mio bambino: 'Lo sai che tua madre fa film a sfondo sessuale?'. È stato un abuso del sistema". Quella famosa scena dell'accavallamento di gambe, diventata icona del cinema erotico, si trasformò in un'arma contro di lei in tribunale. "Adesso le persone vanno in giro senza vestiti in tv, voi avete visto forse un sedicesimo di secondo della mia possibile nudità e ho perso l'affidamento di mio figlio. Stiamo scherzando?", si sfoga con l'amarezza di chi ha subito un'ingiustizia che grida vendetta.
Il dolore per quella perdita la spedì dritta in clinica con una tachicardia che "mi ha letteralmente spezzato il cuore". Oggi Sharon è mamma di altri due figli adottati, Laird e Quinn, ma quella ferita non si è mai rimarginata completamente.
L'irripetibile fenomeno degli Anni '90 - Basic Instinct del 1992 resta un fenomeno irripetibile: 353 milioni di dollari d'incasso mondiale a fronte di un budget di 49 milioni, un segno indelebile nella memoria collettiva. Ma per Sharon Stone rappresenta anche l'inizio di un calvario personale fatto di pregiudizi, battaglie legali e un'etichetta che l'ha perseguitata per decenni. Il suo "cazzi vostri" ad Amazon non è solo il rifiuto di una donna che ha già dato abbastanza al cinema, ma il grido di chi ha pagato troppo caro il prezzo del successo. E francamente, dopo tutto quello che ha passato, chi può darle torto?
Quando Amazon MGM Studios ha annunciato il reboot di Basic Instinct con tanto di sceneggiatore originale Joe Eszterhas al lavoro su una nuova versione, probabilmente non si aspettavano la reazione esplosiva di Sharon Stone. La 67enne, intervistata al Today Show, ha liquidato il progetto con quella schiettezza che solo chi ha attraversato l'inferno può permettersi: "Se finirà come il sequel a cui partecipai io, dico solo che non so proprio chi glielo faccia fare! Prego, buona fortuna, sono ca**i vostri!" Un saluto che sa di epitaffio, accompagnato da quella risata amara di chi ha pagato caro il prezzo della fama.
"Sono già morta un paio di volte" - La Stone ha ragioni che vanno ben oltre il ricordo del flop clamoroso di Basic Instinct 2 del 2006 - 70 milioni spesi per raccoglierne appena 38 - ma affondano nelle ferite personali che quel maledetto film le ha inflitto. "Sono in quel periodo della mia vita in cui già mi sono ritirata una volta, sono già morta un paio di volte, cosa possono farmi ancora? Uccidermi daccapo?", dice con quella franchezza che disarma e commuove insieme.
La verità più amara l'ha raccontata lei stessa: aver interpretato Catherine Tramell le costò la custodia del figlio Roan nel 2004. Una vicenda che ha dell'assurdo: "Il giudice chiese al mio bambino: 'Lo sai che tua madre fa film a sfondo sessuale?'. È stato un abuso del sistema". Quella famosa scena dell'accavallamento di gambe, diventata icona del cinema erotico, si trasformò in un'arma contro di lei in tribunale. "Adesso le persone vanno in giro senza vestiti in tv, voi avete visto forse un sedicesimo di secondo della mia possibile nudità e ho perso l'affidamento di mio figlio. Stiamo scherzando?", si sfoga con l'amarezza di chi ha subito un'ingiustizia che grida vendetta.
Il dolore per quella perdita la spedì dritta in clinica con una tachicardia che "mi ha letteralmente spezzato il cuore". Oggi Sharon è mamma di altri due figli adottati, Laird e Quinn, ma quella ferita non si è mai rimarginata completamente.
L'irripetibile fenomeno degli Anni '90 - Basic Instinct del 1992 resta un fenomeno irripetibile: 353 milioni di dollari d'incasso mondiale a fronte di un budget di 49 milioni, un segno indelebile nella memoria collettiva. Ma per Sharon Stone rappresenta anche l'inizio di un calvario personale fatto di pregiudizi, battaglie legali e un'etichetta che l'ha perseguitata per decenni. Il suo "cazzi vostri" ad Amazon non è solo il rifiuto di una donna che ha già dato abbastanza al cinema, ma il grido di chi ha pagato troppo caro il prezzo del successo. E francamente, dopo tutto quello che ha passato, chi può darle torto?
Quando Amazon MGM Studios ha annunciato il reboot di Basic Instinct con tanto di sceneggiatore originale Joe Eszterhas al lavoro su una nuova versione, probabilmente non si aspettavano la reazione esplosiva di Sharon Stone. La 67enne, intervistata al Today Show, ha liquidato il progetto con quella schiettezza che solo chi ha attraversato l'inferno può permettersi: "Se finirà come il sequel a cui partecipai io, dico solo che non so proprio chi glielo faccia fare! Prego, buona fortuna, sono ca**i vostri!" Un saluto che sa di epitaffio, accompagnato da quella risata amara di chi ha pagato caro il prezzo della fama.
"Sono già morta un paio di volte" - La Stone ha ragioni che vanno ben oltre il ricordo del flop clamoroso di Basic Instinct 2 del 2006 - 70 milioni spesi per raccoglierne appena 38 - ma affondano nelle ferite personali che quel maledetto film le ha inflitto. "Sono in quel periodo della mia vita in cui già mi sono ritirata una volta, sono già morta un paio di volte, cosa possono farmi ancora? Uccidermi daccapo?", dice con quella franchezza che disarma e commuove insieme.
La verità più amara l'ha raccontata lei stessa: aver interpretato Catherine Tramell le costò la custodia del figlio Roan nel 2004. Una vicenda che ha dell'assurdo: "Il giudice chiese al mio bambino: 'Lo sai che tua madre fa film a sfondo sessuale?'. È stato un abuso del sistema". Quella famosa scena dell'accavallamento di gambe, diventata icona del cinema erotico, si trasformò in un'arma contro di lei in tribunale. "Adesso le persone vanno in giro senza vestiti in tv, voi avete visto forse un sedicesimo di secondo della mia possibile nudità e ho perso l'affidamento di mio figlio. Stiamo scherzando?", si sfoga con l'amarezza di chi ha subito un'ingiustizia che grida vendetta.
Il dolore per quella perdita la spedì dritta in clinica con una tachicardia che "mi ha letteralmente spezzato il cuore". Oggi Sharon è mamma di altri due figli adottati, Laird e Quinn, ma quella ferita non si è mai rimarginata completamente.
L'irripetibile fenomeno degli Anni '90 - Basic Instinct del 1992 resta un fenomeno irripetibile: 353 milioni di dollari d'incasso mondiale a fronte di un budget di 49 milioni, un segno indelebile nella memoria collettiva. Ma per Sharon Stone rappresenta anche l'inizio di un calvario personale fatto di pregiudizi, battaglie legali e un'etichetta che l'ha perseguitata per decenni. Il suo "cazzi vostri" ad Amazon non è solo il rifiuto di una donna che ha già dato abbastanza al cinema, ma il grido di chi ha pagato troppo caro il prezzo del successo. E francamente, dopo tutto quello che ha passato, chi può darle torto?
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