Stavolta a parlare non è il colto polemista spesso incline alla volgarità ("ma ho smesso di dire capra capra capra" ha ammesso di recente) né il critico d'arte che, piaccia o no, come pochi altri è riuscito a fare divulgazione di una materia lontanissima dal grande pubblico. Ora a tornare sul tumore che lo ha colpito fra il 2020 e il 2021, è un Vittorio Sgarbi inedito.
Quello che affida la sua "confessione" alle pagine del Corriere della Sera. Dell'affrontare il tumore, Vittorio Sgarbi ha detto: "Prima il mio corpo non lo vedevo neanche, nel senso che non mi occupavo di lui. Adesso devo vedere se riesco a dormire bene, se riesco ad andare in bagno" spiega. Ho un dialogo con il corpo che non avevo avuto mai. Preferivo essergli indifferente. In ogni caso mi tiene occupato sul piano dell’agibilità, della manutenzione".
L'arrivo del tumore alla prostata, l'operazione che come spesso accade e come gli è accaduto, gli ha "tolto effervescenza sessuale". I nuovi rapporti con le persone care: "Intensi con mia sorella con la sua materna presenza: pare che io sia dimagrito e che quindi debba mangiare di più, e lei e la mia compagna Sabrina vengono a seguire i ritmi della mia giornata quotidiana".
Poi la smentita, secca, che il tumore sia in recrudescenza, pubblicata da Fanpage che poi ha dato spazio anche alla rettifica del critico, comunque trasformato dall'esperienza.
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