"Mi ha aiutato tantissimo recitare un ruolo, perché dentro ero morto". Alla presentazione del suo esordio come regista col film La casa degli sguardi, Luca Zingaretti nell'incontrare la stampa ha aperto il suo privato come forse non era mai accaduto prima. A cominciare dall'ammissione di aver affrontato il profondo disagio interiore e la depressione: "E ho capito questa cosa qua. Non puoi fare lo struzzo di fronte al dolore, ci devi fare i conti, perché se no ti uccide". Quindi: "E' fondamentale entrare i contatto con la propria mer... ma anche in contatto con tutte quelle cose che ti fanno soffrire".
In La casa degli sguardi, presentato alla Festa di Roma e poi al Bif&st e in sala dal 10 aprile, film diretto da Zingaretti e tratto dal romanzo di Daniele Mencarelli, l'attore diventato celebre nel ruolo del commissario Montalbano, interpretata il padre di un figlio problematico, traumatizzato dalla morte della madre e ora intento a ad autodistruggersi. Fino a quando nella vita del ragazzo, e quindi anche di suo padre, arriva un compito da svolgere che dà nuova prospettiva alla vita, e forse nuova speranza.
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