Il discorso di Glazer su Israele e Gaza: così un ebreo è riuscito a farsi detestare dagli ebrei


Sono già oltre mille a firmare contro di lui, a voler ridurre in cenere il suo discorso in occasione della premiazione con l'Oscar. Così Jonathan Glazer, regista britannico di origine ebrea premiato con il massimo riconoscimento cinematografico per La zona di Interesse, uno dei film dell'anno (leggi qui l'approfondimento) è diventato un nemico della comunità ebraica.
Tutto è cominciato dalle sue parole al ricevimento dell'Oscar. Glazer ha detto: "Il mio film mostra a cosa può portare questa disumanizzazione, un film fatto per il presente. Siamo qui come uomini che rifiutano che rifiutano che il loro essere ebrei e l'Olocausto vengano deviati da un'occupazione che ha portato al conflitto cosi' tante persone innocenti. Le vittime del 7 ottobre in Israele o degli attacchi in corso a Gaza sono le vittime di questa deumanizzazione. Come possiamo resistere?".
Le sue parole sono state come un boato e hanno suscitato vive polemiche. Fino alla lettera aperta di protesta pubblicata e sottoscritta da molti creativi e intellettuali ebrei che si sono scagliati contro Glazer. Questa una parte corposa della replica: "Rifiutiamo che la nostra ebraicità venga strumentalizzata allo scopo di tracciare un’equivalenza morale tra un regime nazista che ha cercato di sterminare una razza di persone e una nazione israeliana che cerca di evitare il proprio sterminio. L'uso di parole come 'occupazione' per descrivere una popolazione indigena, il popolo ebraico, che difende una patria che risale a migliaia di anni fa e che è stata riconosciuta come Stato dalle Nazioni Unite, distorce la storia. Dà credito alla moderna diffamazione del sangue che alimenta un crescente odio antiebraico in tutto il mondo, negli Stati Uniti e a Hollywood. L'attuale clima di crescente antisemitismo non fa altro che sottolineare la necessità dello Stato ebraico di Israele, un luogo che ci accoglierà sempre, come nessuno Stato ha fatto durante l'Olocausto descritto nel film di Glazer".
Gli stessi produttori de La zona di interesse si sono dissociati pubblicamente dalle sue parole o hanno cercato di comprendere le ragioni di entrambe le parti, finendo per peggiorare la questione. Che in questo momento tutto ha, tranne zone in cui tutto sia bianco o nero.
Foto Ansa, Shutterstock e X/Twitter

Sono già oltre mille a firmare contro di lui, a voler ridurre in cenere il suo discorso in occasione della premiazione con l'Oscar. Così Jonathan Glazer, regista britannico di origine ebrea premiato con il massimo riconoscimento cinematografico per La zona di Interesse, uno dei film dell'anno (leggi qui l'approfondimento) è diventato un nemico della comunità ebraica.
Tutto è cominciato dalle sue parole al ricevimento dell'Oscar. Glazer ha detto: "Il mio film mostra a cosa può portare questa disumanizzazione, un film fatto per il presente. Siamo qui come uomini che rifiutano che rifiutano che il loro essere ebrei e l'Olocausto vengano deviati da un'occupazione che ha portato al conflitto cosi' tante persone innocenti. Le vittime del 7 ottobre in Israele o degli attacchi in corso a Gaza sono le vittime di questa deumanizzazione. Come possiamo resistere?".
Le sue parole sono state come un boato e hanno suscitato vive polemiche. Fino alla lettera aperta di protesta pubblicata e sottoscritta da molti creativi e intellettuali ebrei che si sono scagliati contro Glazer. Questa una parte corposa della replica: "Rifiutiamo che la nostra ebraicità venga strumentalizzata allo scopo di tracciare un’equivalenza morale tra un regime nazista che ha cercato di sterminare una razza di persone e una nazione israeliana che cerca di evitare il proprio sterminio. L'uso di parole come 'occupazione' per descrivere una popolazione indigena, il popolo ebraico, che difende una patria che risale a migliaia di anni fa e che è stata riconosciuta come Stato dalle Nazioni Unite, distorce la storia. Dà credito alla moderna diffamazione del sangue che alimenta un crescente odio antiebraico in tutto il mondo, negli Stati Uniti e a Hollywood. L'attuale clima di crescente antisemitismo non fa altro che sottolineare la necessità dello Stato ebraico di Israele, un luogo che ci accoglierà sempre, come nessuno Stato ha fatto durante l'Olocausto descritto nel film di Glazer".
Gli stessi produttori de La zona di interesse si sono dissociati pubblicamente dalle sue parole o hanno cercato di comprendere le ragioni di entrambe le parti, finendo per peggiorare la questione. Che in questo momento tutto ha, tranne zone in cui tutto sia bianco o nero.
Foto Ansa, Shutterstock e X/Twitter

Sono già oltre mille a firmare contro di lui, a voler ridurre in cenere il suo discorso in occasione della premiazione con l'Oscar. Così Jonathan Glazer, regista britannico di origine ebrea premiato con il massimo riconoscimento cinematografico per La zona di Interesse, uno dei film dell'anno (leggi qui l'approfondimento) è diventato un nemico della comunità ebraica.
Tutto è cominciato dalle sue parole al ricevimento dell'Oscar. Glazer ha detto: "Il mio film mostra a cosa può portare questa disumanizzazione, un film fatto per il presente. Siamo qui come uomini che rifiutano che rifiutano che il loro essere ebrei e l'Olocausto vengano deviati da un'occupazione che ha portato al conflitto cosi' tante persone innocenti. Le vittime del 7 ottobre in Israele o degli attacchi in corso a Gaza sono le vittime di questa deumanizzazione. Come possiamo resistere?".
Le sue parole sono state come un boato e hanno suscitato vive polemiche. Fino alla lettera aperta di protesta pubblicata e sottoscritta da molti creativi e intellettuali ebrei che si sono scagliati contro Glazer. Questa una parte corposa della replica: "Rifiutiamo che la nostra ebraicità venga strumentalizzata allo scopo di tracciare un’equivalenza morale tra un regime nazista che ha cercato di sterminare una razza di persone e una nazione israeliana che cerca di evitare il proprio sterminio. L'uso di parole come 'occupazione' per descrivere una popolazione indigena, il popolo ebraico, che difende una patria che risale a migliaia di anni fa e che è stata riconosciuta come Stato dalle Nazioni Unite, distorce la storia. Dà credito alla moderna diffamazione del sangue che alimenta un crescente odio antiebraico in tutto il mondo, negli Stati Uniti e a Hollywood. L'attuale clima di crescente antisemitismo non fa altro che sottolineare la necessità dello Stato ebraico di Israele, un luogo che ci accoglierà sempre, come nessuno Stato ha fatto durante l'Olocausto descritto nel film di Glazer".
Gli stessi produttori de La zona di interesse si sono dissociati pubblicamente dalle sue parole o hanno cercato di comprendere le ragioni di entrambe le parti, finendo per peggiorare la questione. Che in questo momento tutto ha, tranne zone in cui tutto sia bianco o nero.
Foto Ansa, Shutterstock e X/Twitter

