"Cover band a chi?": dopo 50 anni si riaccende la rivalità tra Beatles e Rolling Stones





Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
Foto Ansa e Instagram
Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
Foto Ansa e Instagram
Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
Foto Ansa e Instagram
Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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Cani e gatti, ma anche Beatles e Rolling Stones. Ci sono rivalità che non finiscono mai nonostante ormai i protagonisti di questa vicenda sfiorino gli 80 anni e dovrebbero aver maturato un "certo distacco" dagli eventi e da vecchie ruggini.
E invece Paul McCartney, che proprio in questi giorni ha pubblicato "The Beatles- Get Back", libro fotografico con la trascrizione di 5 ore di girato che restano la più fedele testimonianza degli ultimi mesi di vita dei Beatles, ha pensato bene di definire i Rolling Stones una "cover band blues". Apriti cielo! Già immaginiamo social infuocati per i dibattiti inferociti tra canuti fan dell'una e dell'altra band. Non è un mistero infatti che la rivalità tra le due band più amate del mondo negli anni Sessanta non scorresse buon sangue.
Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. È un po' quello che sono gli Stones".
Macca, 79 anni, già in precedenza aveva detto senza termini di pensare che i Beatles fossero migliori degli Stones ed ha aggiunto: "Penso che la nostra platea fosse un po' più larga della loro". "Gli Stones", aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.) si può permettere il canto, le mosse e tutto, e Keith, Ronnie e Charlie (Charlie Watts, il batterista degli Stones scomparso ad agosto, ndr.) sono fantastici: li amo. La loro roba è radicata nel blues, mentre noi abbiamo avuto un po' più di influenze. Keith una volta ha detto: 'Sei fortunato ad avere quattro cantanti nella tua band, noi ne abbiamo uno'. Amo gli Stones ma i Beatles erano migliori".
A stretto giro, Mick Jagger aveva risposto ai commenti del collega sottolineando che la sua band è ancora abbastanza "fortunata" da esibirsi negli stadi, a differenza dei Beatles, che si sciolsero nel 1970. Ovviamente non c'è concorrenza. Lui (Paul McCartney, ndr.) è un tesoro. Io sono un politico. La grande differenza, però, è che i Rolling Stones sono una grande band che ha fatto concerti per diversi decenni e in dioverse aree del mondo quando i Beatles non hanno nemmeno hanno fatto un tour in un'arena. Si sono lasciati prima che l'attività dei tour iniziasse per davvero. I Beatles hanno fatto quel concerto allo stadio (Shea, ndr.) nel 1965. Ma gli Stones sono andati avanti. Abbiamo iniziato a suonare negli stadi negli anni '70 e li facciamo ancora adesso. Questa è la vera grande differenza tra queste due band. Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico.
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