Il caso Yara Gambirasio continua a far discutere, questa volta finendo al centro di una polemica che vede protagonisti l'ex re dei paparazzi Fabrizio Corona e la piattaforma streaming Netflix.
Corona contro Bossetti - La docuserie "Il Caso Yara: oltre ogni ragionevole dubbio" ha infatti riacceso i riflettori su uno dei misteri più inquietanti della cronaca nera italiana. Ma è l'apparizione di Massimo Bossetti, condannato in via definitiva per l'omicidio della tredicenne, a scatenare le ire di Corona.
"Se lo vedete, sembra un attore hollywoodiano", tuona l'ex paparazzo nel suo podcast MondoCash. "Abbronzato, vestito alla moda, con quell'aria da divo... Ma non dimentichiamo che stiamo parlando di un uomo accusato di un crimine orrendo". Corona si chiede poi se Bossetti sia stato pagato per partecipare alla docuserie, ipotizzando un compenso di circa 50mila euro, una cifra "astronomica" per un ex muratore.
Sciacallaggio inaudito" - Le critiche di Corona si estendono anche ai genitori di Yara, Maura Panarese e Fulvio Gambirasio. "Hanno sempre cercato la privacy, lontano dai riflettori", sottolinea Corona. "Eppure Netflix ha deciso di diffondere le loro conversazioni private, le loro lacrime, il loro dolore più profondo. È uno sciacallaggio inaudito".
Le parole di Corona hanno innescato un dibattito acceso sui social network. C'è chi concorda con le sue accuse, sostenendo che Netflix abbia sfruttato il dolore di una famiglia per fare audience. Altri, invece, difendono la scelta della piattaforma, sottolineando l'importanza di fare luce su un caso così complesso e controverso.