Antonello Venditti: "Ci vorrebbe un amico è dedicata a lui". E ricorda chi gli salvò la vita
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Periodo di maturità e momento giusto per ricordare canticchiando "Notte prima degli esami". A quarant'anni da quel successo diventato la colonna sonora degli studenti in vista dell’importante traguardo, Antonello Venditti si racconta in un'intervista al Corriere della Sera, ripercorrendo la sua carriera e la sua vita privata e soffermandosi in particolare sul difficile periodo seguito alla separazione dalla moglie Simona Izzo. Soprattutto ricorda Lucio Dalla, l'amico fraterno scomparso, con parole che mettono i brividi: "Mi salvò la vita"
"Lui è l'amico di 'Ci vorrebbe un amico", racconta Venditti, "capì che dovevo allontanarmi da Roma. Così vissi per due anni al castello di Carimate, in Brianza. Lì ho vissuto per due anni, circondato da grandi artisti come Pino Daniele, i Pooh e Fabrizio De André. Erano giorni intensi, ma ogni venerdì, quando loro tornavano a casa, mi ritrovavo solo, sull'orlo del baratro. Avevo paura di tutto, persino di me stesso".
"Anche salire sul palco mi terrorizzava", ammette il cantautore, che a 75 anni appena compiuti non ha perso la sua vena polemica. "Pensavo spesso di farla finita, magari schiantandomi in auto. Ma poi temevo di fare del male agli altri. Dopo due anni, Lucio capì che era ora di tornare a Roma, dove c'erano Simona e mio figlio Francesco Saverio. Un'angoscia tremenda. Mi trovò casa a Trastevere e mi spinse a riprendere i concerti. Essere padre da lontano? Sì, è stato possibile, telepaticamente. Con mio figlio c'è sempre stata un'intesa speciale".
Sulla politica: "Clima che non mi piace" - Lo sguardo di Antonello Venditti si sofferma anche sull'attuale situazione politica italiana: "C'è un clima che non mi piace. Speravo che la destra si accontentasse di una vittoria elettorale, invece siamo tornati a una situazione pre-Berlusconi, al tempo del Movimento Sociale".
"Mi colpisce la frequenza con cui si usa la parola 'nazione'", sottolinea il cantautore. "Che nella nostra Costituzione non esiste, esiste lo Stato. Giorgia Meloni? È una persona che fa. Si sveglia la mattina e tenta di riparare i danni e gli abusi dovuti all'impreparazione di tanti che la circondano".
Periodo di maturità e momento giusto per ricordare canticchiando "Notte prima degli esami". A quarant'anni da quel successo diventato la colonna sonora degli studenti in vista dell’importante traguardo, Antonello Venditti si racconta in un'intervista al Corriere della Sera, ripercorrendo la sua carriera e la sua vita privata e soffermandosi in particolare sul difficile periodo seguito alla separazione dalla moglie Simona Izzo. Soprattutto ricorda Lucio Dalla, l'amico fraterno scomparso, con parole che mettono i brividi: "Mi salvò la vita"
"Lui è l'amico di 'Ci vorrebbe un amico", racconta Venditti, "capì che dovevo allontanarmi da Roma. Così vissi per due anni al castello di Carimate, in Brianza. Lì ho vissuto per due anni, circondato da grandi artisti come Pino Daniele, i Pooh e Fabrizio De André. Erano giorni intensi, ma ogni venerdì, quando loro tornavano a casa, mi ritrovavo solo, sull'orlo del baratro. Avevo paura di tutto, persino di me stesso".
"Anche salire sul palco mi terrorizzava", ammette il cantautore, che a 75 anni appena compiuti non ha perso la sua vena polemica. "Pensavo spesso di farla finita, magari schiantandomi in auto. Ma poi temevo di fare del male agli altri. Dopo due anni, Lucio capì che era ora di tornare a Roma, dove c'erano Simona e mio figlio Francesco Saverio. Un'angoscia tremenda. Mi trovò casa a Trastevere e mi spinse a riprendere i concerti. Essere padre da lontano? Sì, è stato possibile, telepaticamente. Con mio figlio c'è sempre stata un'intesa speciale".
Sulla politica: "Clima che non mi piace" - Lo sguardo di Antonello Venditti si sofferma anche sull'attuale situazione politica italiana: "C'è un clima che non mi piace. Speravo che la destra si accontentasse di una vittoria elettorale, invece siamo tornati a una situazione pre-Berlusconi, al tempo del Movimento Sociale".
"Mi colpisce la frequenza con cui si usa la parola 'nazione'", sottolinea il cantautore. "Che nella nostra Costituzione non esiste, esiste lo Stato. Giorgia Meloni? È una persona che fa. Si sveglia la mattina e tenta di riparare i danni e gli abusi dovuti all'impreparazione di tanti che la circondano".
Periodo di maturità e momento giusto per ricordare canticchiando "Notte prima degli esami". A quarant'anni da quel successo diventato la colonna sonora degli studenti in vista dell’importante traguardo, Antonello Venditti si racconta in un'intervista al Corriere della Sera, ripercorrendo la sua carriera e la sua vita privata e soffermandosi in particolare sul difficile periodo seguito alla separazione dalla moglie Simona Izzo. Soprattutto ricorda Lucio Dalla, l'amico fraterno scomparso, con parole che mettono i brividi: "Mi salvò la vita"
"Lui è l'amico di 'Ci vorrebbe un amico", racconta Venditti, "capì che dovevo allontanarmi da Roma. Così vissi per due anni al castello di Carimate, in Brianza. Lì ho vissuto per due anni, circondato da grandi artisti come Pino Daniele, i Pooh e Fabrizio De André. Erano giorni intensi, ma ogni venerdì, quando loro tornavano a casa, mi ritrovavo solo, sull'orlo del baratro. Avevo paura di tutto, persino di me stesso".
"Anche salire sul palco mi terrorizzava", ammette il cantautore, che a 75 anni appena compiuti non ha perso la sua vena polemica. "Pensavo spesso di farla finita, magari schiantandomi in auto. Ma poi temevo di fare del male agli altri. Dopo due anni, Lucio capì che era ora di tornare a Roma, dove c'erano Simona e mio figlio Francesco Saverio. Un'angoscia tremenda. Mi trovò casa a Trastevere e mi spinse a riprendere i concerti. Essere padre da lontano? Sì, è stato possibile, telepaticamente. Con mio figlio c'è sempre stata un'intesa speciale".
Sulla politica: "Clima che non mi piace" - Lo sguardo di Antonello Venditti si sofferma anche sull'attuale situazione politica italiana: "C'è un clima che non mi piace. Speravo che la destra si accontentasse di una vittoria elettorale, invece siamo tornati a una situazione pre-Berlusconi, al tempo del Movimento Sociale".
"Mi colpisce la frequenza con cui si usa la parola 'nazione'", sottolinea il cantautore. "Che nella nostra Costituzione non esiste, esiste lo Stato. Giorgia Meloni? È una persona che fa. Si sveglia la mattina e tenta di riparare i danni e gli abusi dovuti all'impreparazione di tanti che la circondano".
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