Quarantadue anni, una sola caratteristica: essere scomodo, urticante, provocatorio, duro. Angelo Duro, quando nome e cognome corrispondono perfettamente alla persona. Il comico italiano più scorretto sulla piazza, quello che fece inorridire e arrabbiare il grande pubblico quando si mise in mutande a Sanremo, sparando battute cattive e volgari. Lo stesso che è stato scelto da Gennaro Nunziante, ex partner dei grandi successi di Checco Zalone, come protagonista di Io sono la fine del mondo.
Il film sta andando fortissimo, vola al botteghino, è scritto da Duro assieme a Nunziante, piace al pubblico dei giovanissimi, piace agli adulti, viene riscoperto dalla critica. Cosa sta succedendo?
Eppure il film non fa sconti, è la storia di un ragazzo dal pessimo carattere che viene chiamato d'urgenza da sua sorella, nella Palermo in cui è nato, per occuparsi dei genitori in piena estate, mentre lei va in vacanza. Il problema è che loro lo detestano e lo temono. E lui, sempre bistrattato e antipatico, li odia.
Ma da quella convivenza forzata nasceranno cose che daranno diversa prospettiva a tutti e tre. Anche se certe cose non cambieranno mai. Ed è bello che sia così.
E' il trionfo di Duro, inatteso e sorprendente. D'altra parte lui è stato scoperto per primo da Davide Parenti, il "papà" de Le Iene.
Foto da Instagram e fotogrammi dal film