Più di 20 anni di gelo e di silenzio carico di rancore, quello fra loro. Ex buoni amici e colleghi di tanti film celebrati da critica e pubblico. A nessuno è sfuggito che Il sol del'avvenire, ultimo lavoro di Nanni Moretti, con nel finale la sfilata di tutti coloro che hanno condiviso lavoro sul set, amicizia, valori col regista romano, escludesse la presenza di Laura Morante.
Non a caso. Lei finora aveva accennato solo in modo evasivo di qualcosa che si era rotto fra lei e Moretti. Il velo è caduto molto di recente, quando l'attrice intervistata per Roinson, il magazine culturale de La Repubblica, ha svelato cosa ha provocato la fine dei rapporti fra lei e Moretti. I fatti coincidono con il trionfo che fu La stanza del figlio, il film premiato con la Palma d'Oro a Cannes.
Ricorda Morante: "Quello che non gli ho perdonato è il suo comportamento dopo quel film. Sapeva di aver vinto la Palma d’Oro, ha trattenuto tutta l’équipe e mi ha chiesto di ripartire. Non ha voluto che ci fossi alla premiazione". Perché questa esclusione improvvisa? Nelle parole di Laura Morante: "Non c’era stato niente che potesse far presagire o giustificare quel comportamento. Addirittura la sera in cui al Sacher ha presentato il film...si è avvicinato e mi ha detto: “'Adesso presento il film, hai nulla in contrario se non ti chiamo?'. 'Fai come ti pare', gli ho risposto...Nanni dal palco ha chiamato Jasmine Trinca, Giuseppe Sanfelice e poi ha detto 'Laura non viene perché è troppo timida'. Roba da non credere!".
La voragine che si è aperta non si è mai più richiusa: "Non voleva che ci fossi. E la cosa non aveva alcun senso. Il problema è che su certe persone, sui loro comportamenti, c’è totale impunità. Tutto viene tollerato, ricondotto alle stranezze dell’uomo o della donna di talento". Un comportamento inaccettabile per Laura Morante, che lo estende ad altri grandi artisti con cui ha lavorato, e che univano alle capacità in scena un carattere terribile: "Tutti buoni, tutti meravigliosi e gli stronzi, quelli che in vita si sono comportati malamente, che fine fanno? Ho conosciuto tante persone buone e leali, perché devo metterle sullo stesso piano di quelle che non lo sono?".
La frattura resta, gravissima.
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Questo prima o dopo Cannes?
«Prima, mi pare. Non voleva che ci fossi. E la cosa non aveva alcun senso. Il problema è che su certe persone, sui loro comportamenti, c’è totale impunità. Tutto viene tollerato, ricondotto alle stranezze dell’uomo o della donna di talento».