Tarantino, 60 anni tra teste rotte e lacrime per Bambi

Tarantino, 60 anni tra teste rotte e lacrime per Bambi
di Ansa

(ANSA) - ROMA, 19 MAR - Un 'cuore selvaggio' capace di intercettare tutta la gamma delle emozioni umane attraverso personaggi che hanno una sola mission: fare 'la cosa giusta' e farla subito. Personaggi antieroi, eterni ripetenti, animati da una dialettica senza sintesi, capaci così di parlare per ore e ore del Kahuna Big Burger hawaiano, di passi della bibbia (Ezechiele 25.17) e di miracoli, ma davvero preparati solo nel sapere cosa volesse dire davvero Madonna con la canzone 'Like a virgin'. Questa solo una parte del mondo di Quentin Tarantino, il regista di quel capolavoro che è PULP FICTION, che il 27 marzo farà sessant'anni.

C'è chi chiama Tarantino 'Celluloide viva', per la conoscenza maniacale del cinema, chi regista DJ, per la sua capacità di passare da un genere all'altro, chi filosofo della violenza, per il suo amore per il gore, lo splatter, e chi regista meta-storico, per la sua personalissima rivisitazione di periodi del passato come ha fatto, ad esempio, in BASTARDI SENZA GLORIA. Grande esperto di cinema d'autore e b-movie, ma non certo per il suo lavoro nel videonoleggio Manhattan Beach Video Archives a Los Angeles: "Non sono diventato un cinefilo perché lavoravo lì - ci tiene a sottolineare Tarantino -. È esattamente il contrario: mi hanno preso a lavorare in quel posto perché ero appassionato di cinema e sapevo tutto sull'argomento". Negli anni Ottanta inizia a scrivere sceneggiature (UNA VITA AL MASSIMO, NATURAL BORN KILLERS e DAL TRAMONTO ALL'ALBA), per arrivare poi nel 1992 al suo esordio come regista con LE IENE (Palma d'oro a Cannes) e al primo Oscar, quello alla miglior sceneggiatura originale, andato, due anni dopo, a PULP FICTION. E questo sino al suo nono film da regista, C'ERA UNA VOLTA A HOLLYWOOD, dopo aver vinto un altro Oscar nel 2013 per la migliore sceneggiatura originale per DJANGO UNCHAINED. (ANSA). .