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Gomes, in un momento cupo racconto la gioia nel mondo

di Ansa   
Gomes, in un momento cupo racconto la gioia nel mondo

(ANSA) - ROMA, 03 DIC - All'inizio del XXI secolo, si definiva grand tour asiatico il viaggio che iniziava in una delle grandi città dell'Impero britannico in India e si estendeva fino alla Cina o il Giappone. Un percorso riletto, reinventato e attualizzato in Grand Tour di Miguel Gomes, premiato per la regia a Cannes, e in gara per il Portogallo all'Oscar per il miglior film internazionale. Sarà nelle sale italiane dal 5 dicembre distribuito da Lucky Red, un'uscita che il cineasta (appena tornato da Los Angeles dov'è in corso la campagna per gli Academy Award) accompagna, incontrando gli spettatori, in città come Roma, Bologna, Torino, Milano, Venezia e Padova. La messa in scena (producono Uma Pedra no Sapato con l'italiana Vivo film, Shellac e Cinéma Defacto) parte da un episodio dagli scritti di viaggio di W.

Somerset Maugham, Il signore in salotto (1930). Lo sguardo di Gomes fonde passato e presente, finzione e realtà, colore e bianco e nero, ricostruzioni in studio e immagini vere delle persone nella vita sociale, nello scorrere delle giornate, riprese, facendo le stesse tappe della storia, dal regista (pandemia permettendo) e la troupe. "Non c'è il racconto dell'attualità che vediamo in televisione, sappiamo che il mondo sta vivendo molte crisi, in vari luoghi, Vediamo cose molto ingiuste e criminali e spesso l'assoluto disinteresse verso l'altro, qualcosa di molto egoista - spiega all'ANSA Gomes -. Ma ci sono anche cose grandiose nel mondo ed io volevo riflettere una di queste, la gioia di essere vivi raccontata da vari Paesi. Allo stesso tempo c'è la gioia di esplorare il mondo parallelo del cinema. Ho voluto unire queste due forme di gioia, che si parlano e si arricchiscono a vicenda". Si parte dalla fuga da Rangoon, nel 1918, alla vigilia delle nozze, di Edward (Goncalo Waddington), funzionario dell'Impero britannico, proprio nel giorno dell'arrivo della fidanzata Molly (Crista Alfaiate). La giovane donna, invece di abbattersi, inizia, piena di entusiasmo, un viaggio alla ricerca del fidanzato per mezza Asia. Un doppio percorso punteggiato anche dal ritorno documentaristico all'oggi, con squarci nei quali prevale l'energia, anche brutale, della vita quotidiana, fra street food, intere famiglie in scooter, giostre, partite di mahjong o tagliatori di bambù. (ANSA). .

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